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Autore: Believed    14/12/2014    0 recensioni
"L'amavo, non per il modo in cui ha ballato con i miei angeli, ma per il modo in cui il suono del suo nome avrebbe messo a tacere anche i demoni."
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo.

Le persone si limitano sempre a programmare tutto nella loro vita. Con chi stare, cosa fare, dove andare.. Programmano sempre tutto nella loro vita.
Non che io sia una di quelle che pensa solo al presente, perchè spesso mi capita di essere impaurita da ciò che può accadere un domani,ma non programmo proprio nulla.
Ho smesso di programmare le cose, dopo che tutto andò a rotoli.
Ovviamente con gli amici rido e scherzo, ma i miei occhi non dicono lo stesso.
Sono spenti, consumati.
Non importa se sono con loro, io rimango sempre la solita.
Testarda, impulsiva, menefreghista e totalmente, ma dico totalmente un disastro.
Come posso programmare un futuro se sono sempre indecisa su cosa fare?
Tutti pensano che non me ne importi più, ma in realtà io ci provo. Solo che senza una ragione per andare bene in un qualcosa, non si va da nessuna parte.
Io non mi basto.
Inutile provare a convincermi di bastarmi o cose del genere. Non mi sono mai bastata e mai mi basterò. Ho sempre avuto bisogno di un qualcuno che stesse al mio fianco, ma nessuno se ne è mai accorto.
Mi sento persa.
Ho Ray con me, la mia compagna di vita. La conosco da quando avevamo dodici anni, grazie alle nostre 'bossature' di scuola, quando andavamo al parco con i ragazzi più grandi. Esperienze.
Di lei sono felice. Sono felice delle nostre giornate passate insieme e delle nostre avventure.
Non mi lamento della scuola. Sono sempre stata brava a scuola, nonostante non abbia mai passato un pomeriggio chiusa in casa a studiare, anzi, tutt'altro. Però a scuola ho trovato degli amici, ai quali voglio bene ovviamente.
Mi hanno cresciuta in una famiglia benestante. Una di quelle famiglie maniache del controllo, che se avevi un capello fuori posto era la fine. Non dico di non essere maniaca del controllo, ma per quelle cazzate non lo sono, fortunatamente.
Mio padre, avvocato.
Mia madre, psicologa.
Sempre presenti per me, forse un po' troppo.
A mio padre non è mai andato giù il fatto di avere una figlia come me, continua tutt'ora a cercare di cambiarmi, incominciando dal farmi togliere il mio piccolo dilatatore dall'orecchio sinistro.
Per non parlare di quella giornata, quando sono tornata a casa con un piccolo tatuaggio, quasi inesistente, sul polso.
Oltre tutto, l'iniziale del nome di mia sorella.
Oh lei, primo pezzo mancante della mia vita.
Sam, secondo pezzo mancante della mia vita.
Ero troppo legata a lui, davvero. Lo amavo con ogni fibra del mio corpo. Eravamo diventati un tutt'uno. Mi appoggiava nei momenti di confusione, mi aiutava quando avevo bisogno, senza mai obiettare sulle mie scelte. A volte anche sbagliate. Ma era troppo per me. Facevo già fatica a gestire me stessa, figuriamoci anche lui.
Era davvero troppo per me.
Avevamo caratteri uguali, e anche questo era un punto a mio sfavore. Così, con fatica, siamo riusciti a dividerci. Avevo bisogno di una persona diversa da me, che mi faceva accendere la lampadina, e non di una persona che mi appoggiava in tutto ciò che facevo.
E' stato tutto un casino ciò che successe dopo.
Mi sentivo vuota.
Mi sento tutt'ora vuota.

I miei genitori mi hano spedita qua a Londra, quando hanno visto che la mia vita a Manchester non era una delle migliori. Insomma, mi ero messa in un bel po' di casini, così decisero di spedirmi qui apposta per farmi ritrovare la 'disciplina'. Non hanno mai capito un cazzo di me.
Io sono Heisel, Heisel Gray.
Amo il mio cognome. "Grigio". Insomma, è un colore di mezzo fra nero e bianco. E infondo io sono così.
Una persona indefinita.
Non sono nè felice nè triste.
Ho diciotto anni e ho bisogno di un qualcuno che rivoluzioni la mia vita.
 
  
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