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Autore: Locked    14/12/2014    4 recensioni
AU!Christmas!Klaine, presenza di pseudo-demenziali Thadastian e di fluff all'ennesima potenza. Enjoy!
"Il punto è", Thad prende un sorso di coca-cola e lo scruta da sopra il bordo del bicchiere, "che sei noioso, Devon."
"Non chiamarmi Devon!"
"Ti ho appena dato della prozia logorroica e tu ti lamenti del fatto che io ti chiami Devon?"
Blaine si lascia cadere sullo sgabello dell'isola della sua cucina gigantesca e i suoi riccioli districati dalla corazza di gel che usa di solito rimbalzano un po'; "Priorità," dice con aria solenne e ruba un sorso della coca-cola di Thad.
"Sei strano, Devon."
"Sei un cretino, Harwood."
Thad si riprende la coca-cola e si scola il bicchiere in un unico lungo sorso.
"Se ti batto a Call of Duty esci con Kurt."
"Non ho neanche idea di che faccia abbia--!"
[...]
"E se vinco?"
Thad inarca un sopracciglio. "Non vincerai mai, Devon." Blaine gli scocca un'occhiata omicida, di quelle da sei-ancora-vivo-solo-perché-sei-il-mio-migliore-amico-e-voglio-più-bene-a-te-che-al-resto-della-popolazione-mondiale.
"Non chiamarmi--"
"Devon! Vedi, Blaine? Così noioso."
Genere: Demenziale, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Blaine/Kurt, Sebastian/Thad
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Noiosissime note iniziali:
Guess who's back?
Sono tornata a pubblicare qualcosa di Klainoso, non ci credo neanche io :')
Well, questa oneshot è dedicata completamente a Chiara, quella ragazza meravigliosa - che a volte non si rende conto di quanto effettivamente lo sia - che oggi compie gli anni.
Enjoy!
A Chiara, perché ci sei sempre e non deludi mai.
E perché sei la miglior amica prociona (:3) che qualcuno possa desiderare.
Tanti splendidi e meravigliosi auguri <3


 
Non è vero che le anime gemelle si trovano da sole.
Non sempre, almeno.
A volte hanno -- solo bisogno di una spinta.
 
*
 
"Mpfh -- Sebastian la devi -- smettere di piombare a casa mia e ah -- assalirmi."
Thad gli stringe la pelle dei fianchi da sopra il cappotto pesante e lo bacia forte, chiudendo le labbra attorno alle sue; aspetta che Sebastian si faccia più vicino, che si prema contro di lui, e poi inizia a fargli il solletico, finché entrambi stanno ridendo come due bambini e quel bacio diventa un abbraccio caldo e dolce.
“Ciao,” gli sussurra Sebastian a un soffio dalle labbra sorridenti.
“Ciao a te, vuoi un po’ di cioccolata calda?”
“Mmh, ti amo Thad Harwood.” Thad rotea gli occhi e gli accarezza i capelli biondo cenere, appena umidi di fiocchi di neve. “Se avessi saputo che il cibo era un modo per corromperti e farti dire cose sdolcinate ti avrei ingozzato fin dal nostro primo giorno insieme.”
 
*
 
Non è che stiano realmente guardando la tv – è accesa, ovviamente. E sta trasmettendo una replica decisamente poco interessante di qualche programma di cucina scadente, ma a Thad non interessano particolarmente le dieci infallibili tecniche per cucinare un omelette deliziosa. Non quando il suo ragazzo gli sta venerando una porzione indeterminata di pelle del collo con una minuzia tale che se mai dovesse esistere un programma intitolato le dieci infallibili tecniche per lasciare un succhiotto evidente sul collo del tuo ragazzo, è sicuro che Sebastian sarebbe preso come come specialista nel settore.
Quindi sì, stanno non-guardando la tv, e tutto va meravigliosamente bene, fino a quando la tasca di Sebastian prende a vibrare contro la coscia di Thad e il non-guardare si interrompe.
“Seb?”
“Mmh?” Thad picchietta gentilmente sulla sua spalla, “Telefono.”
“Mmh—”
“Tesoro, se non rispondi ai suoi messaggi, tua madre si arrabbia con me – non sono io che ti distraggo, comunque. Sei tu che ti distrai quando stai con me – e non ci lascia usare la sauna quando vengo a casa tua. E tu sai quanto ci piace la sauna.”
Sebastian si stacca con un grugnito e tuffa una mano nella tasca anteriore dei jeans, cavandone il cellulare; fa una smorfia che Thad non è in grado di decifrare se non come strana quando legge il mittente.
“Non dirmi che mi stai tradendo con un tipo che non si rende nemmeno conto di non poterti mandare messaggi quando stai col tuo ragazzo.” Sebastian mormora idiota e sblocca il telefono, leggendo l’sms appena ricevuto. Scuote la testa incredulo e volta lo schermo verso Thad, scorrendo con un dito sullo schermo fino all’inizio della conversazione.
 
(9 dicembre, 21.15)
Da: Lady Hummel
Rach, domani puoi portarmi gli spartiti che ho lasciato a casa tua? xx
(21.16)
Ops, mittente sbagliato, scusa mangusta, torna pure a qualsiasi cosa tu stessi facendo.
(22.48)
O da chiunque ti stavi facendo, a giudicare dalla non risposta.
 
(10 dicembre, 8.13)
A: Lady Hummel
Buongiorno bambolina. Si, ero dal mio ragazzo. Sono ancora qui, in realtà. Sei più acido di quanto ricordassi, via sms.
 
(8.18)
Da: Lady Hummel
Non vedo come tu possa ricordarti una nostra conversazione telefonica, visto che io e te non abbiamo mai parlato.
(8.45)
E sai, dovresti imparare le buone maniere; non è carino lasciare una persona senza risposta quando si sta annoiando a lezione.
 
(9.17)
A: Lady Hummel
Ci sono persone che cercano di seguirle, le lezioni. Sai Kurt, dovresti trovarti un ragazzo. Magari ti addolcirebbe, chi lo sa.
 
(10.37)
Da: Lady Hummel
Non saresti capace di trovarmene uno neanche tu. E poi non sono acido, è il Natale.
 
(10.39)
A: Lady Hummel
Non dovrebbe rendere tutti più buoni …?
 
(10.42)
Da: Lady Hummel
No.
 
(17.16)
A: Lady Hummel
E comunque ne sarei in grado eccome.
 
(11 dicembre, 16.58)
Da: Lady Hummel
Ne dubito fortemente.

 
“Da quando in qua parli con Hummel? Di ragazzi, poi?” Sebastian si passa una mano sulla faccia con aria stanca, “Non ne ho idea, questa cosa sta diventando surreale.”
Thad ridacchia e gli passa un braccio attorno alla vita, stringendolo a sé; “Sai, proprio ieri stavo parlando di questa cosa con Blaine. Quel ragazzo ha bisogno di una vita, non esce praticamente mai e – Blaine!”
“Perché diavolo urli—?“
“Blaine! Facciamo uscire insieme Kurt e Blaine!” Sebastian lo fissa per un attimo, a metà tra lo sbigottito e l’ammirato, poi però arriccia il naso; “Ma non si conoscono nemmeno.”
“Si conosceranno uscendo.” Thad sembra vagamente inquietante, in tutto il suo entusiasmo.
“Sentiamo, come dovrei convincere Kurt ad uscire con un perfetto estraneo?” Il telefono di Sebastian sguscia dalle sue mani e finisce in quelle di Thad in una frazione di secondo, poi atterra con un tonfo sulla gommapiuma del divano. “Che cosa — Kurt, ti va di vederci per un caffè domani al Lima Bean? Posso provarti di poterci riuscire –  Sul serio?”
Thad non fa in tempo a ribattere, che il cellulare vibra contro le loro cosce di nuovo.
 
(17.02)
Da: Lady Hummel
Basta che il ragazzo con cui uscire non sia tu, perché le manguste non mi sono mai piaciute.

 
“Perché ti chiama mangusta?”
“Lunga storia, non vuoi sapere.”

(17.03)
A: Lady Hummel
Ci sei o no?
 
(17.04)
Okay, comunque domani sarei dovuto andare lì per vedermi con Rachel.

 
“E cosa esattamente dovrei dirgli, Thad? Sai, il mio ragazzo ha deciso di diventare Cupido perché il Natale gli dà alla testa?”
“Non ne ho idea, ma ora puoi continuare a fare quello che hai interrotto prima, grazie.”
E a quel punto il cellulare finisce da qualche parte tra le pieghe del divano, e non possono realmente fare a meno di non curarsene minimamente.
 
*
 
"Non posso Thad, lo sai. Ci sono --"
"I test di fine quadrimestre e devo studiare tantissimo," continua lui, calcando particolarmente su ogni vocale di tantissimo.
Blaine si ferma per un attimo a guardarlo - le  sue improbabili sopracciglia sollevate in due triangoli buffi -, "Non sei simpatico quando mi prendi in giro."
"Nemmeno tu quando ti comporti come la mia prozia - sì, quella che ogni Natale racconta una decina di volte la storia di quando il mio prozio ha cercato di conquistarla per un'intera estate e lei lo ha rifiutato ogni singola volta solo per farlo ingelosire, salvo poi gettarsi nelle sue braccia a fine agosto." Le sopracciglia di Blaine non accennano a tornare al loro posto.
"Il punto è", Thad prende un sorso di coca-cola e  lo scruta da sopra il bordo del bicchiere, "che sei noioso, Devon."
"Non chiamarmi Devon!"
"Ti ho appena dato della prozia logorroica e tu ti lamenti del fatto che io ti chiami Devon?"
Blaine si lascia cadere sullo sgabello dell'isola della sua cucina gigantesca e i suoi riccioli districati dalla corazza di gel che usa di solito rimbalzano un po'; "Priorità," dice con aria solenne e ruba un sorso della coca-cola di Thad.
"Sei strano, Devon."
"Sei un cretino, Harwood."
Thad si riprende la coca-cola e si scola il bicchiere in un unico lungo sorso.
"Se ti batto a Call of Duty esci con Kurt."
"Non ho neanche idea di che faccia abbia--"
"Esiste Facebook, sai? Quel meraviglioso strumento che ci rende tutti un po' più stalker."
"Esatto! Non sono uno stalker. E comunque non avresti nessuna speranza di battermi a COD."
"Allora di cosa ti preoccupi? Giochiamo; se perdi andrai all'appuntamento con Kurt."
"E se vinco?"
Thad inarca un sopracciglio. "Non vincerai mai, Devon." Blaine gli scocca un'occhiata omicida, di quelle da sei-ancora-vivo-solo-perché-sei-il-mio-migliore-amico-e-voglio-più-bene-a-te-che-al-resto-della-popolazione-mondiale.
"Non chiamarmi--"
"Devon! Vedi, Blaine? Così noioso."
 
*
 
“Quindi dovrei uscire con un ragazzo che non ho mai visto in vita mia, che non ha chiesto di uscire con me e che non sa chi sono io?” Sebastian si limita a guardarlo da sopra il bicchiere di cartone ricolmo di caffè con un’aria imbarazzata e Kurt scava nei suoi occhi col proprio sguardo omicida.
“Non è stato un piacere, Sebastian Smythe.”
“Dai, Hummel!” La sua presa sul cappotto di Kurt è troppo fragile e lui è già in piedi prima che Sebastian riesca a dire qualsiasi altra parola; “Almeno pensaci!” gli grida, ma l’unica risposta che riceve è un dito medio alzato.
 
*
 
Blaine vince la partita a Call Of Duty ed esulta, poi si volta verso Thad e sorride – un sorriso divertito e un po’ curioso –, il joystick ancora stretto in mano e i riccioli stravolti.
“Dammi il suo numero.” Thad lo guarda a metà tra lo scettico e l’entusiasta, “Sei serio?”
Blaine rotea gli occhi e afferra il cellulare.
 
*
 
(13 dicembre, 11.14)
Da: Lady Hummel
Come si chiama?
 
A: Lady Hummel
(11.18)
?
(11.19)
Oh – Blaine, si chiama Blaine.
 
(11.23)
Da: Lady Hummel
E questo … Blaine. Perché vorrebbe uscire con me?
 
(11.25)
A: Lady Hummel
In realtà vuole, ieri ha parlato con il mio ragazzo e – sì, be’, gli piacerebbe.
 
(11.27)
Da: Lady Hummel
Oh …

 
*
 
“Niente da fare, la principessa fa la preziosa.” Thad si fa da parte per far passare Sebastian dalla porta e la richiude dietro di lui con un tonfo.
“Ti preferivo quando mi assalivi appena entravi in casa, tesoro.
“Mmh—“ Sebastian si lascia cadere sul divano sbuffando e si passa le mani sul viso velocemente.
“Blaine ha detto di sì.” Thad ha quasi paura che la testa gli si stacchi dal corpo, quando il suo ragazzo muove il collo di scatto per cercare il suo sguardo. “Sul serio?” Annuisce, e un ghigno strano si forma sulle labbra di Sebastian.
“Bene, sai cosa faremo ora Thaddy?”
“Cosa sono, un orsacchiotto--?”
Ora, noi faremo uscire quei due ragazzi insieme.”
“Ma—“
“Vieni qui e baciami.”
 
*
 
(17.35)
A: Lady Hummel
Ti va di vederci domani al Lima Bean? Volevo scusarmi per … uhm, ieri.
 
(17.40)
Da: Lady Hummel
Solo perché mi devi un caffè.
 
(17.42)
A: Lady Hummel
Chiedi del tavolo prenotato a nome Smythe.

 
*
 
L’aria del Lima Bean è sempre stata qualcosa di familiare per Kurt. E’ come tornare a casa dopo una giornata lunghissima e renderti conto di avere una tazza calda di tè ad aspettarti accanto ai cuscini sparsi a terra davanti al camino. Come sprofondare in un abbraccio stretto e confortante.
L’aria calda e profumata di biscotti lo travolge appena apre la porta e un sorriso gli si distende automaticamente sulle labbra; si avvicina al bancone velocemente, sedendosi su uno dei piccoli sgabelli davanti ad esso. Alla sua destra una donna bionda si alza per andarsene e un ragazzo prende il suo posto.
“Posso esserti utile?” Il cameriere si sporge per ammucchiare le tazze sul bancone e riporle senza particolare grazia nel lavello.
“Oh, sì. Io –“
“Stavo cercando—“
Il ragazzo accanto a lui si volta velocemente e arriccia le labbra – Kurt fa appena in tempo ad accorgersi di quanto siano variopinti i suoi occhi – e gesticola con una mano, “Scusami. Prima tu.”
Kurt si sente le palpebre sbattere troppo velocemente e si gira di nuovo verso il cameriere – che li sta guardando abbastanza distratto –; si mordicchia il labbro inferiore e sente le guance bruciare sotto lo sguardo dello sconosciuto, “Stavo cercando il tavolo di Sebastian Smythe.”
“Stai scherzando?” Lo sconosciuto – che ora sembra vagamente incredulo – lo guarda da sotto le sue ciglia scure – dovresti seriamente smetterla di fissarlo ­– e il cameriere sbuffa, ricominciando a rimestare le posate nel lavandino.
“Suppongo di no …?”
“Anch’io sto cercando il tavolo di Sebastian Smythe.” Kurt inarca entrambe le sopracciglia e fa per aprire la bocca e tirar fuori la prima scusa plausibile e filare via – perché andiamo, non ha voglia di rimanere incastrato da uno psicopatico nel suo bar preferito, grazie tante –, ma tutt’un tratto ogni ingranaggio nel proprio cervello sembra incastrarsi nel modo giusto e l’aria gli resta intrappolata nei polmoni.
“Come hai detto di chiamarti?”
“Blaine Anderson.” Le labbra di Kurt si incurvano in un sorriso divertito, “Allora temo che non ci sia nessun malinteso.” Gli occhi di Blaine sono veramente pieni di colore e veramente giganteschi.
“Perché?”
“Perché io sono Kurt Hummel.” E a quel punto le sopracciglia inarcate di Blaine e le sue labbra incurvate in una o sono quanto di più divertente – e adorabile, ma a questo preferisce non pensarci ora – che Kurt abbia mai visto.
 
*
 
Blaine è – Blaine. E’ simpatico. E’ dolce. E i suoi occhi hanno la stessa tonalità dei tramonti estivi. Ha una risata calda – Kurt non aveva idea che le risate potessero essere calde, ma a quanto pare, oltre tutto il resto Blaine ha anche questa assurda capacità di sorprenderlo, ogni volta.
Ma soprattutto, Blaine è estremamente ed incredibilmente genuino, in qualsiasi cosa faccia o provi a fare.
E be’ … Non è sicuro di volerlo lasciar andare così presto, perché due misere e incredibili ore in un bar troppo affollato non sono abbastanza per stravolgerti la vita, e per una volta Kurt si è ritrovato a sperare che accadesse solo questo.
“Bene, quindi – eccoci qua.” L’aria fredda colpisce le guance di Kurt, non appena abbandonano il calore del Lima Bean; si volta ad osservare Blaine e si perde lungo la curva delle sue labbra screpolate – e per una frazione di secondo si ritrova a chiedersi quale potrebbe essere il loro sapore.
“Eccoci qua.” E a quel punto vorrebbe davvero prendersi a schiaffi da solo, perché non avrebbe potuto dire niente di più stupido e ridicolo di quello.
“E’ stato un piacere essere il tuo non-malinteso, Kurt Hummel.”
“Questa sembra senza dubbio una frase rubata a qualche film di qualità decisamente scadente.” Blaine ride, e Kurt sente il proprio stomaco contrarsi piacevolmente.
“Ehi! E’ una mia frase, e l’hai appena offesa.” Kurt rotea gli occhi e gli si fa involontariamente più vicino; “E’ stato un piacere anche per me,” soffia, prima di osservare i suoi occhi verdi e castani e dorati e brillanti.
“Be’, allora io – vado. Sì.” Muove qualche passo all’indietro, incespicando un po’, e regala a Blaine un ultimo sorriso imbarazzato, prima di voltarsi completamente ed iniziare a camminare.
“Kurt!” Il cuore gli si blocca per un istante, prima di riprendere a battere furiosamente contro la cassa toracica al ritmo del proprio respiro; fa appena in tempo a scorgere Blaine, prima di sentire un paio di braccia forti cingergli i fianchi e una sensazione di calore avvolgerlo completamente. Blaine si stacca dall’abbraccio dopo appena due secondi – troppo poco, troppo poco, troppo poco, continua a formulare costantemente il cervello di Kurt – e gli offre un sorriso imbarazzato.
“Mi piacerebbe – vederti di nuovo? Se anche tu vuoi, ovviamente.” Le labbra di Kurt si arricciano in un sorriso.
“Io – certo. Sì. Certo che sì.” Quelle di Blaine si aprono in un sorriso meraviglioso.
“Allora … ci vediamo presto.”
“Ci vediamo presto.”








Altrettanto noiosissime note finali:
Procederò per punti perché ho moooolto sonno e potrei dimenticarmi qualcosa.
- Hai visto, Chiara? Ci sono i Thadastian. Ti vedo che awwi.
- E' pseudo-natalizia, perché sto entrando adesso nel "clima" del Natale e della fluffosità ;w;
Quindi, be' ... prendetela per ciò che è, una piccola OS senza pretese *w*
- Se mi fate sapere se vi è piaciuta, vi regalo tanti marshmallows *sparge marshmallows*
- Ci tenevo a ringraziare le ragazze della Sevensome - mia moglie Je, Fra, Paola, Mary, Rob e Sere - senza le quali le mie giornate sarebbero piatte come una tavola.

Un abbraccio gigantesco a tutti quelli che leggeranno, I love you *w*

Pagina Facebook - dove potete non-perdervi tutti i miei amorevoli (?) scleri: QUI











 
   
 
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