Eravamo lì, tutti quanti al buio.

Io, Rocky... E quegli insopportabili di Gunter e Tinka.

Non li sopportavo.

Erano sempre così antipatici, egocentrici ed egoisti.

 

Era colpa loro se ci trovavamo in quella situazione ridicola.

Volevano così tanto essere i protagonisti nello show... che hanno rovinato l'impianto elettrico dello studio, e adesso siamo tutti bloccati nei sotterranei.

 

Ma perchè sono così? 

Non possiamo essere semplici colleghi? Compagni di scuola... O magari amici?

 

Siamo tutti talentuoisi e pieni di volontà.

Saremmo una fantastica squadra, se solo lo volessimo.

 

Io soprattutto vorrei diventare un'amica di Gunter.

O forse qualcosa di più...

Cosa vai a pensare CeCe!? Lui non si innamorerà mai di te... È impossibile.

 

In questo momento, lui e Tinka sono insieme a confabulare.

 

Quanto invidio Tinka... Lei ha la possibilità di stare accanto a Gunter.

Di nuovo con questi pensieri?

 

Mi devo arrendere...

sono innamorata di Gunter.

 

P.O.V. di Gunter

 

Siamo tutti qui.

In questo posto freddo e buio.

 

Io e Tinka siamo insieme a pochi centimetri di distanza da Rocky e CeCe.

 

CeCe... quanto vorrei stringerti tra le mie braccia.

Stare accanto a te, confortarti, essere la persona a cui poter dire tutti i tuoi segreti e dolori.

 

In una parola... essere il tuo ragazzo.

 

Ma cosa vado a pensare?

Tu mi odi.

E non ti biasimo.

Io e mia sorella vi abbiamo sempre fatto delle cose orribili.

 

Ma io ti amo lo stesso.

Oh CeCe... Come vorrei dirti che ti amo.V. dell'autrice

 

I quattro erano lì, completamente accoccolati tra di loro.

Ovviamente non tutti loro.

Nella loro solita divisione.

 

"Questa situazione è ridicola!" disse improvvisamente Rocky.

"Non possiamo rimanere qui per il resto della nostra vita. Ci deve pur essere una maniera per uscire da qui!" continuò la castana.

"E come facciamo? È praticamente impossibile!" disse Tinka, voltandosi verso le due ragazze.

"Un modo ci sarà." disse CeCe, con un tono di voce basso,

Passarono molti minuti, ma alla fine... Gunter riuscì a trovare il coraggio di parlare.

"E se ci dividessimo?"

"Cosa!?" urlarono le tre ballerine all'unisono.

"Ma sei pazzo? Questo posto è pieno di cunicoli bui, topi, ragni... E chissà cos'altro." disse CeCe preoccupata.

"Però forse non è una cattiva idea." disse Rocky decisa.

"Davvero?" chiese curiosa Tinka.

"Sì. Insomma... Sempre meglio che rimanere qui dentro." affermò la bruna sorridendo.

"Va bene... Andiamo a due a due... Tinka e Rocky controlleranno l'ala sinistra... Mentre io CeCe, l'ala destra." disse Gunter, arrossendo un pò.

 

CeCe spalancò gli occhi.

Gunter voleva stare da solo con lei?

 

"Io sono d'accordo." disse Rocky sicura.

"Pure io." disse Tinka.

 

"Allora è deciso. Andiamo." disse Gunter per poi incamminarsi verso destra.

Cece lo seguì, anche se incerta.

 

 

Passarono molti minuti, da quando i quattro si erano divisi.

CeCe camminava tenendo lo sguardo chino.

Per la prima volta nella sua vita, speva cosa significasse essere timidi.

 

"Allora... Come va con la scuola?" disse Gunter senza voltarsi.

"Tutto bene... " disse lei fievolmente.

"Ho sentito che hai la dislessia..."

 

La rossa spalancò nuovamente gli occhi.

Lui lo sapeva? 

Lui sapeva della sua dislessia?

 

"Onestamente ti ammiro CeCe." 

 

P.O.V. di CeCe

 

"Onestamente ti ammiro CeCe."

 

Per la terza volta in un giorno, sento che il mio cuore salta.

Lui mi ammira?

 

"P-perchè?" riesco a dire.

 

"Nonostante i tuoi problemi con lo studio riesci a mantenere una buona media e a memorizzare tutti i passi per lo show."

 

"Faccio solo del mio meglio." 

 

Sento che il cuore mi va a mille.

È già tanto che io sia riuscita a parlare.

 

Rimaniamo in silenzio per molto.

Ad un tratto, sento un rumore.

Non ci faccio caso, anche se ho un po' di paura.

Il suono si ripete, è questa volta e più forte.

 

Di riflesso mi attacco al braccio di Gunter.

Sto per allontanarmi, ma...

Lui mi trattiene.

Mi stringe tra le sue braccia.

La mia testa è poggiata sul suo petto.

 

"Va tutto bene, CeCe?" 

 

"S-sì"

 

"Allora andiamo." 

 

Disse lui, per poi prendermi per mano e camminare lungo quel buio corridoio.

 

Il cuore mi batte forte per l'emozione.

Le mie mani tremolano.

Le mie guance sono rosse come pomodori.

Solo Gunter riesce a farmi questo effetto.

 

"Eccolo qua!" urla Gunter sorridendo.

 

"Che cosa?"

 

"L'impianto elettrico. Da qui riusciremo a riparare tutto quanto."

 

Mi lascia la mano e comincia a lavorare.

 

"Sei sicuro di quello che fai?" chiedo io preoccupata.

 

"Sì, sta tranquilla."

 

Dopo pochi secondi, la luce tornò.

 

"Evvai!" esulta lui.

 

"Sei stato bravissimo , Gunter." gli dico io dolcemente.

 

"Grazie CeCe..." dice lui per poi avvinarsi a me, e guardarmi negli occhi.

 

Rimango in silenzio per poi incamminarmi verso l'uscita.

 

Lui però mi ferma.

 

"G-Gunter..."

 

"CeCe, fermati... Ho una cosa da dirti."

 

Mi volto e lo guardo nei suoi occhi.

 

"Io... Io ti amo CeCe..."