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Autore: Alexiel Mihawk    15/12/2014    1 recensioni
Il peso delle decisioni del suo passato Korra lo porta sulle spalle e sa che dovrà aggiungervi anche il peso delle decisioni future, si rende conto che sono le scelte che ha compiuto e che continua a compiere che definiscono il suo essere, che la definiscono come essere umano, come Korra, come Avatar.
Mancano quattro episodi al finale di The Legend of Korra, oramai siamo quasi alla fine e più andiamo avanti più mi trovo a sentire la necessita di guardare il passato e ammirare l'evoluzione caratteriale, stilistica e umana di tutti i personaggi che ci hanno accompagnato per questi anni. Partendo da Zaheer, passando per Korra, senza impegno, senza fretta, vorrei solo riuscire a mettere per iscritto quello che ho provato (e sto provando) durante questi ultimi episodi. Perché come dice Foer: Ogni cosa è illuminata dalla luce del passato.
E in quest'ottica tutto assume nuovi toni, nuove sfumature e nuove chiavi di lettura.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Korra, Quasi tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Autore: Alexiel Mihawk | alexiel_hamona (LJ)
Titolo: Con gli occhi del nemico
Fandom: Avatar, the legend of Korra
Personaggi: Korra, Kuvira
Paring: nessuno
Parole: 616
Genere: introspettivo
Avvertimenti: One shot, spoiler Book4
Rating: sfw, verde
Note: ho scritto questo capitolo dopo avere visto l’episodio 9 e ora che ho visto il 10, giusto poche ore fa, mi sembra più appropriato che mai. Io non amo Kuvira, non mi piace il suo modo di essere e il suo modo di pensare, ma un approfondimento era doveroso. Credo che prossimamente scriverò qualcosa su Zhu Li e Varrik, su Batar jr e forse anche su Wu (ultimamente dice troppe cose intelligenti, gli sto volendo un sacco bene!)
 
 
Con gli occhi del nemico
 
 
Korra ha sempre saputo di essere nel giusto, è sempre stata convinta che il suo ruolo fosse quello dell’eroe, perché l’Avatar è un simbolo, è un ideale, porta pace ed equilibrio e come può qualcuno che combatte per ciò che è giusto essere in torto? Quando gli spiriti le parlano, le aprono gli occhi su una verità che si è rifiutata di vedere, insistendo nel dirle che deve intraprendere un’altra strada, un nuovo percorso, uno che non li coinvolga. L’Avatar ha lo sguardo basso e sente di stare sbagliando, ma non capisce dove, non sa cosa fare, perché vuole vincere, vuole salvare la sua città, ma non vuole utilizzare nessuno come arma, non vuole essere come lei.
Kuvira ha preso il mondo e ne ha fatto un campo di battaglia, lo ha trasformato in un tappeto rosso che si srotola davanti al suo passaggio; ha strappato radici e ucciso persone, ha mutato l’energia degli spiriti in un’arma di distruzione di massa, ha demolito villaggi e soggiogato regioni intere, e ora marcia contro Republic City.
Kuvira cammina a testa alta e spalle dritte, lo sguardo fisso davanti a sé e le braccia piegate dietro la schiena; non si chiede se le sue azioni siano giuste o sbagliate e, in fondo, non le importa. Forse un tempo ha davvero desiderato riunificare il Regno della Terra per ottenere la pace, ma quel tempo è così lontano che nemmeno se lo ricorda più; ora è tutto diverso, ogni piccolo tassello che va ad aggiungersi ai suo territori unificati (perché è così che Kuvira considera il Regno della Terra, come suo) è un passo in avanti verso il raggiungimento di un sogno che ha preso forma negli ultimi tre anni.
Non importa quante vite andranno perdute, quanti dovranno giurarle lealtà, quanti saranno privati della loro libertà: Kuvira unificherà ogni cosa, a qualsiasi costo.
Korra ogni tanto ci pensa e le vengono i brividi perché sa che non c’è modo di ragionare con quella donna.
I suoi precedenti avversari, i suoi nemici, i suoi incubi, sono sempre stati mossi da ideali più grandi di loro, da ideali fondamentalmente giusti che sono poi stati portati all’estremo; Kuvira è guidata dalla sua sete di potere, un desiderio così umano e così terreno che è impossibile da eradicare con discorsi ragionati e belle parole.
Korra la guarda avanzare e riconosce in lei tutto ciò per cui l’Avatar è sempre esistito, ma non solo; la guarda e riconosce in lei tutto ciò per cui i suoi vecchi nemici hanno combattuto e sono morti.
Kuvira è l’oppressore che usa il suo dominio, la sua ricchezza e il suo potere per schiacciare l’indifeso, il non dominatore, il povero.
Kuvira è la sfruttatrice che vede negli spiriti una risorsa e un’arma, è la ragione per cui il portale è stato chiuso così a lungo e per cui a volte Korra desidera non averlo mai riaperto.
Kuvira è l’emblema di una società arcaica basata su una serie di rigide regole che vogliono che il forte abbia controllo sul debole, che vogliono il potere come un mezzo di coercizione e violenza.
Amon, Unalaq, Zaheer, ognuno di loro ha combattuto per un ideale, ognuno di loro si è spinto all’estremo ed ognuno di loro è stato sconfitto dall’Avatar. A Korra ci sono voluti tre anni per imparare ad accettare il suo passato, per imparare a comprendere il loro modo di pensare e le idee che si portavano dietro, ma ce l’ha fatta e ora non vede più solo con i suoi occhi, ma anche con gli occhi dell’esperienza.
E per il bene del mondo, per il bene della libertà, dell’uguaglianza, dell’equilibrio, degli spiriti, oltre che degli esseri umani, Kuvira deve essere fermata.






 
   
 
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