Era una di quelle ragazze che ridevano sempre anche quando il mondo gli stava crollando addosso,era una di quella ragazze meravigliose che pensava agli altri,prima di qualsiasi suo capriccio ma questa cosa la fotteva e non poco,purtroppo molto e sapete come lo so?bhe perchè quella ragazza sono io.

1.63,mora,occhi grigi,in carne e sempre con un sorriso da demente stampato in faccia;se chiedete ai miei amici una mia descrizione ti diranno che sono una folle,una pazzoide e io a dire la verità amo esserlo,adesso vi racconterò cosa mi successe un po' di tempo fa che cambio veramente la mia vita.

20/6/2014,giorno che penso di ricordare da qui finchè muoio e approposito di morte..bhe si ci mancava poco.

Al mio compleanno il mio ragazzo,Bruno mi regalò dei biglietti per un concerto che aspettavo da tutta la vita e quella data di cui vi ho parlato poche righe più in su era il giorno del concerto.

Ci preparammo,pronti per questa fuga a Milano per il concerto,eravamo super eccitati,azi di più eravamo sulle nuvole,l'amore mio guidò fino a Brescia,dove ci fermarono dei polizzioti per dei semplici controlli e per nostra fortuna non trovarono nulla,ci mancherebbe che una giornata cosi venisse rovinata da degli uomini in difesa..ehm no grazie;ma già che eravamo fermi femmo una piccola pausa.

La mattina dopo giudai io fino a Milano ma poco prima di entrare in Lombardia,ebbi un improvviso attacco di sonno,lascai il volante che tenevo saldamente,la macchina si abbandonò alla strada senza nessun guidatore,Bruno dormiva non potè fermarla,ci scaraventammo su un camion cosi si svegliò improvvisamente e subito dopo una macchina ci investì,ferendoci.

Ricordo solo che guardai Bruno ferito al braccio,gli diedi un piccolo bacio alla ferita e subito i miei occhi si chiusero,non volevo chiuderli,volevo affrontare tutto con il mio fidanzato ma si chiusero e quando si aprirono videre solo una sala bianca piena di luci,tanti lettini,un bambino con l'aflebo e un infermiera che mi fissava,non ero così rincoglionita da non capire che ero in ospedale.

Appena aprì gli occhi,l'infermiera mi disse che andava tutto bene che non ero ferita e potevo continuare la mia vita in modo normale però non fui felice di quella notizia perchè pensavo solo a Bruno,dov'era?era vivo?era colpa mia se siera fatto male?dove cazzo era?perchè non vicino a me?bombardai di domande l'infermiera che non mi seppe rispondere ma mi guardava incredula che avessi tutta quella voce da liberare dentro di me,scappai,corsi fuori dalla sala e mi diressi in segreteria;dove urlai alla segretaria " dov'è Bruno?" non mi ascoltò.

"Scusi mi dica dov'è Bruno Mars?in che sala di questo ospedale è?" ribadendolo irritatamente.

Mentre mi chiedeva perdono per non avermi risposto prima io la mandava a cagare,ma recepii quello che mi bastava sapere dalle sue inutile parole "secondo piano sala 46bis".

Corsi,corsi come una matta per i corridoi di quell'orrido ospedale..43..44..45...ma dov'era la 46?! ero così distratta che non mi accorsi che era davanti a me o forse me ne accorsi ma non volevo aprirla,magari per la paura o per i sensi di colpa che mi assalivano;bhe feci un passo avanti in quella stupida sala di ospidale.Vidì Bruno con una fascia alla testa e accanto a lui c'era il suo migliore amico Phil e suo fratello cosi mi chiedi subito quanto avevo dormito?per cosi tanto tempo da dare tempo ai famigliari del mio ragazzo di arrivare?vabbhe non era importante,l'importante era che lui stesse bene.

"Ciao Lara"mi disse Phil.

"Entra si è svegliato da poco".

Entrai,avevo le mani sudate,pensavo al peggio,pensavo che mi odiasse per il mio colpo di sonno,mi avvicinai e vidi che lui stava parlando con suo fratello del fatto che non si ricordava molto e mi ricordo molto bene che disse "ho come un post-sbornia,mente affuscata e mal di testa" mi scappò un riso,lui era un'esperto delle sbornie ma questa è un'altra storia.

"Ciao"dissi rapidamente.

Bruno si girò dall'altro capo del letto,Phil provò a dirmi qualcosa sul mio amore ma non lo ascoltai,continuavo a sperare di sentire un "ehi principessa" ma nulla,il vuoto,nessuna parola,solo un silenzio a dir poco imbarazzante.

L'infermiera corse verso di me dicendomi "Si ricorda solo del suo migliore amico e suo fratello per questo li abbiamo chiamati"

COSA?! CHE COSA?! Pensai.

Impossibile,ci amiamo da tre fottuti anni e lui si ricorda solo di quel deficente caccoloso di suo fratello ma non si ricorda della ragazza della sua vita?Bhe non ci credo.Magari doveva solo vedermi,ma nulla,zero.

Mi allontanarono da lui,non potevo parlarci per non confonderlo,non potevo vederlo per non soffrire,ma continuavo ad amarlo e stra amarlo.

Ci divisero io tornai a Firenze lui rimase in ospedale,mi dissero che dovevo farmi una nuova vita,che Bruno faceva parte della mia vita vecchia,del passato,ma nessuno poteva capirmi più di lui che era l'unico che sapeva come ero fatta,sapeva come trattarmi,sapeva sempre cosa dirmi,non avevo intenzione di cambiare vita;per nulla,poi competitiva come sono io? "No" dissi ad alta voce,per quanto una cosa sia difficile se lotti,se sudi,se ci tieni,questa ritornerà pura come una volta e io dovevo vincere questa sfida.

Alla fine la vita è un insieme di sfide che il mondo ti propone,la vita è un gioco puoi scegliere tu o sei il giocatore o sei la pedina e ad alta voce mi ricordai "No belli io sono la giocatrice".

Avevo un piano,avevo intenzione di metterlo in atto a partire dal giorno successivo.