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Autore: ReRuIchi    15/12/2014    3 recensioni
Durante il combattimento contro Hidan e Kakuzu la strategia di Shikamaru non funziona. Ino riesce a scappare grazie al sacrificio di Choji ma viene raggiunta dai due membri dell'Akatsuki. Kakuzu, accortosi delle sue abilità di ninja medico, decide di portarla con loro così da risparmiare per le cure mediche. Mini-long HidaInoKaku (w i crack!). Buona lettura e fatemi sapere che ne pensate! Ciao ciao a tutti!
P.S. il rating potrebbe variare
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Hidan, Ino Yamanaka, Kakuzu
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Quando Ino aprì gli occhi la prima cosa che provò fu un fortissimo dolore alle tempie che le faceva esplodere la testa. Faceva talmente male che non riusciva a muovere un muscolo, così rimase in posizione fetale aspettando che passasse; finalmente il dolore iniziò ad attenuarsi e la ragazza poté guardarsi intorno. Era in una piccola grotta poco illuminata, a malapena distingueva le pareti per quanto fosse buio, ma come ci era arrivata lì? E dov'erano Choji e Shikamaru?

Come i ricordi le tornarono in mente le si mozzò il fiato.

Shikamaru e Choji erano morti, e lei...

-Finalmente ti sei svegliata biondina, per un attimo credevo fossi morta davvero-disse acidamente qualcuno alle sue spalle. Ino si voltò di scatto solo per trovarsi davanti Hidan e Kakuzu che sedevano a pochi metri da lei. Il primo le fece un sorriso sadico e si leccò le labbra, avvicinandosi. Ino sentì dei brividi correrle lungo la schiena e indietreggiò ma l'uomo fu più lesto e la afferrò per il colletto,  portandole il viso a pochi centimetri dal suo. Di fronte a quegli occhi color magenta pieni di cattiveria la ragazza iniziò a tremare, suscitando l'ilarità del suo aguzzino.

-Hai paura di me bambina? Fai bene!-disse ghignando per poi alzarsi di nuovo in piedi e trascinarla su con lui-Sappi che avrei tanto voluto vederti stesa in una pozza di sangue ma quel tirchione del mio collega non era d'accordo. Gran bella fortuna stronzetta-

Prima che Ino potesse emettere un solo suono la possente voce di Kakuzu risuonò nella grotta.

-Lasciala Hidan, e smettila di fare lo stupido per una volta-l'uomo si girò lanciandogli un'occhiataccia.

-Che palle, e lasciami divertire!-inveì senza ricevere una risposta, ma solo uno sguardo frustrato.

-Dato che è sveglia portala qui così può iniziare col suo lavoro-disse semplicemente e Hidan non replicò. Trascinò Ino verso il compagno mentre lei non aveva neppure la forza di opporsi. Le sue gambe sembravano gelatina ed era troppo scossa anche solo per pensare a qualcosa di diverso dal "sono loro prigioniera"

Hidan la gettò con poca grazia accanto al compagno e le si sedette vicino a gambe incrociate; Ino alzò lo sguardo per incontrare il viso di Kakuzu che la squadrava con attenzione.

-Tu sai perché ti abbiamo portata con noi, so che eri ancora cosciente quando ti abbiamo trovata. Se non vuoi fare la stessa fine dei tuoi compagni da oggi in poi rimarrai con noi, farai qualunque cosa ti ordiniamo e...-

-Aspetta Kakuzu-lo interruppe all'improvviso Hidan-cosa intendi con qualunque cosa?-chiese osservando Ino maliziosamente e sorridendo lascivo. La ragazza, capendo cosa stesse insinuando, fece un leggero squittio e per istinto si strinse le braccia attorno al busto, allontanandosi di qualche centimetro da lui.

-Porco-fu l'unico commento che uscì dalla bocca di Kakuzu prima di rivolgersi di nuovo alla ragazza-Ignoralo e basta-

-Ehi!-sbottò il Jashinista prima di essere messo a tacere da un'occhiataccia di Kakuzu che continuò il suo discorso.

-Come stavo dicendo dovrai offrirci le tue abilità di ninja medico ogni volta che ne avremo bisogno. In cambio avrai salva la vita, è chiaro?-Ino lo fissò con un'espressione vacua. Non capiva, era successo tutto talmente in fretta che non era ancora stata in grado di metabolizzare le cose. Le stavano chiedendo di diventare il loro medico personale dopo tutto quello che le avevano fatto? Non solo le avevano portato via le persone a cui teneva di più al mondo, volevano anche privarla della sua vita a Konoha. Volevano strapparla da casa sua con la forza solo per usarla come schiava!

-Ehi cagna, sei ancora in stato di shock?-chiese all'improvviso Hidan, e a quelle parole Ino sentì tutta la rabbia accumulata esplodere di colpo.

-Il mio nome è Ino! Hai capito maledetto bastardo?! Non osare mai più chiamarmi cagna!-gridò balzando in piedi e osservandolo con occhi colmi d'ira. Poi si rivolse a Kakuzu-Il tuo collega aveva ragione, non avresti dovuto portarmi con voi. Credi che vi aiuterò? Puoi scordartelo! Voi siete solo due pazzi assassini, le vostre mani sono sporche del sangue del mio senesi e dei miei migliori amici. Voi due avete ucciso la mia famiglia, e come se questo non fosse bastato mi avete portata via dal mio villaggio pretendendo di sfruttarmi per curare i vostri maledetti corpi marci capaci di portare solo morte e distruzione.Mi rifiuto di usare le mie abilità per gente come voi. Uccidetemi ora!-a forza di gridare le era venuto il mal di gola, peggiorato dallo sforzo che stava compiendo per non piangere. I due la fissarono per un pò in silenzio, stupiti della reazione che quella ragazzina apparentemente paralizzata dal terrore aveva avuto. Dopo alcuni secondi passati in completo silenzio Kakuzu chiuse gli occhi e sospirò.

-Sei proprio una piccola ingrata, Ino-disse calcando volutamente sul suo nome. A quelle parole la ragazza sgranò gli occhi basita.

-Cosa?-chiese con un filo di voce, mentre Kakuzu tornava ad osservarla con attenzione.

-Ci stai chiedendo di ucciderti dopo che il tuo compagno di squadra ha dato la vita per salvarti. E tu lo ripaghi cosi? Rendendo il suo sacrificio completamente vano?- quelle parole ebbero un effetto devastante su di lei. Il viso sorridente che aveva Choji poco prima di correre verso la morte le tornò con prepotenza in mente, facendole male al cuore. Non riuscì a trattenere più le lacrime e singhiozzò senza ritegno.

Quell'uomo aveva ragione, non poteva morire. Lo doveva a Choji, doveva avere a caro la sua vita ora.

Non poteva permettere che il suo sacrificio non fosse servito a nulla.

-Allora?-chiese Kakuzu con calma. Ino non rispose, si asciugò il viso con foga e si rivolse a lui, gli occhi che bruciavano sotto il fuoco di una nuova determinazione.

-Accetto la tua proposta, Kakuzu-disse, pronunciando il suo nome con lo stesso tono con cui lui aveva detto il suo.

***

(Team Yamato pov)

-Oh no...-mormorò Sakura di fronte alla scena che le si presentava di fronte. Il corpo del suo sensei si trovava ai piedi di un albero in una posizione innaturale su da una pozza di sangue. Choji, poco più lontano da lui, era anch'egli morto dissanguato con gli occhi e la bocca leggermente aperti. Sakura non poté fare a meno di gridare di fronte a quello spettacolo raccapricciante mentre Naruto, sconvolto quanto lei, cercava inutilmente di farla calmare.

-Ho trovato anche il corpo di Shikamaru, è tra gli alberi della foresta dei Nara-disse Sai con voce più cupa del solito. Anche lui non era in grado di mantenere la sua solita apatia di fronte a quell'orrore.

-Maledizione, addirittura Kakashi, sono dei mostri-disse Yamato mentre esaminava il corpo del jonin con espressione stupita. All'improvviso Sai, dopo essersi guardato un pò intorno, si avvicinò a Sakura e Naruto.

-Non ho trovato il corpo di Ino-a quelle parole Sakura sgranò gli occhi lucidi puntandoli sul volto pallido del ragazzo.

-Cosa...cosa hai detto?-balbettò a causa dell'emozione di quella notizia.

-Che non c'è, ho controllato tutta la foresta e la zona circostante. Forse è ancora viva-

-E perché avrebbero dovuto lasciarla andare?-si intromise Yamato.

-Forse è riuscita a fuggire!-esclamò Sakura con rinnovata speranza. Forse Ino ce l'aveva fatta, almeno lei si era salvata! Yamato la guardò con espressione triste e scosse la testa. 

-Non illuderti Sakura, se davvero fosse scappata l'avremmo incontrata per strada. Dato che non troviamo il corpo la cercheremo ma non ti assicuro nulla. Vado ad avvertire l'Hokage, torno tra poco per portare via i corpi-e detto questo si allontanò dai tre ragazzi, lasciandoli soli in quella valle della morte.

 

Dopo due settimane le ricerche si conclusero senza alcun successo e Ino Yamanaka fu data per dispersa.

 

  
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