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Autore: RoDreamer    15/12/2014    1 recensioni
Mi chiamo kate, ho sedici anni e amo la danza.la mia storia è una storia come tutte le altre.Mi sono innamorata, lui si chiama James l'ho conosciuto in chat, abbiamo molti interessi in comune e come me ama gli U2.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Nonsense | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Mi chiamo kate, ho sedici anni e amo la danza.la mia storia è una storia come tutte le altre.Mi sono innamorata, lui si chiama James l'ho conosciuto in chat, abbiamo molti interessi in comune e come me ama gli U2. Quando mi chiese di uscire per la prima volta mi sentì lo stomaco attorcigliarsi e ci misi quasi tre ore per prepararmi, da quel giorno sono passati ormai due anni; durante il primo anno si è sempre comportato bene, mi dava tanta libertà, mi faceva credere nei miei sogni, ma dopo un po'iniziai a non bastargli più, cominciò a darmi uno schiaffo ogni tanto, inizialmente non ci davo molto peso, dato che si scusava piangendo, dicendomi che era un mostro.Parlai con la madre e mi disse che stava per divorziare dal marito e a James pesava molto la cosa.
Una sera James mi chiese di inviargli una foto in intimo, non so cosa mi prese, mi misi davanti allo specchio, mi fotografai e gli inviai l'immagine non avendo pensato però alle conseguenze.Iniziò a ricattarmi e mi disse che lui era il padrone del mio corpo, del mio essere.Tante volte cercai di ribellarmi, ma ogni volta era la stessa storia, mi rispondeva dicendo: "ho una tua foto, in un secondo tutto il web la vedrà", non so per quale motivo non l'ho detto ai miei genitori, non so perchè non gli dissi che quegli schiaffi diventarono calci e pugni e che il loro adorato James che continuavano a trattare come un figlio era diventato un mostro.
Un giorno di Settembre mi portò in un palazzo abbandonato ed iniziò a sbottonarmi il pantalone e continuava a ripetermi che ero sua, io gli dissi che non volevo ma lui continuava ad insistere, iniziai ad urlare ma nessuno sentiva,James iniziò a picchiarmi,sentivo il dolore aumentare ogni istante che passava e il sangue accompagnare ogni singola parte del mio corpo e poi ad un certo punto il buio totale.Mi svegliai in un ospedale e vidi mia madre che mi teneva la mano con gli occhi colmi di lacrime e l'unica frase che riuscì a dirmi fu:"mi dispiace", in non capivo, ormai era tutto finito, loro avevano scoperto di che pasta era fatto, cercai di mettermi seduta ma le mie gambe erano assenti, non riuscivo a sentirle.
Mamma:"non ti alzare"
Io:"Mamma cosa succede?"
Avevo capito che c'era qualcosa che non andava e così mia madre iniziò a parlarmi:"Amore mi dispiace tanto, hai perso la sensibilità alle gambe, non è una cosa permanente, durerà un paio di giorni, però dopo avvertirai un po'di dolore ma con tanto riposo ed alcune medicine si aggiusterà tutto" accenò un breve sorriso.
Non so per quante ore, giorni o settimane piansi, James mi aveva tolto la cosa che amavo di più in assoluto, la danza.
Dopo quel giorno non l'avevo più visto e sentito,l'avevano chiuso in una clinica facendolo passare per un ragazzo indifeso e problematico per la sua situazione familiare.
Mi chiamo kate e non ho più un sogno.
  
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