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Autore: SonounaCattivaStella    15/12/2014    4 recensioni
[MinaKura][Song-fic serale depressiva e__e]
Piccola song-fic un po' angst basata sulla canzone "The hanging tree" de "Il canto della rivolta"
Dal testo:
"Avrei dovuto salvarlo, sarei dovuto arrivare prima da lui e portarlo in salvo, portarci in salvo. O, in alternativa, sarei dovuto restare lì dopo la sua morte, farmi arrestare e ricongiungermi a lui tramite l’impiccagione."
Genere: Angst, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kurama Norihito, Minamisawa Atsushi
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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The hanging tree


Are you, are you
Coming to the tree,
They strung up a man
They say who murdered three?
Strange things did happen here
No stranger would it be
If we met at midnight
In the hanging tree.
 
Corro frenetico tra la folla che parla concitata ed esulta per la notizia.  I capelli mi si attaccano al collo sudato e al volto coprendomi la visuale. Li sposto più volte senza smettere di correre e di arrivare addosso alla gente che mi maledice mentre si affretta per andare a vedere se le voci che girano sono vere o meno.
Corro ed un unico pensiero mi riempie la testa.
Ti prego, fa che non sia veramente lui!
Io non posso, non VOGLIO credere che l’abbiano preso e portato a quel maledetto albero.

« Hanno catturato quel furfante di Minamisawa. Lo impiccheranno entro sera. Dicono abbia ucciso tre uomini, è la giusta punizione per uno come lui.
Accelero continuando a scansare malamente chi mi si para davanti, ho bisogno di sapere che non sia veramente lui l’uomo che impiccheranno oggi.
Arrivo a destinazione e quello che vedo uccide ogni mia speranza.

Atsushi è in piedi su di uno sgabello, con una corda attorno al collo, e ghigna aspettando la sua fine.

 
Are you, are you
Coming to the tree
Where dead man called out
For his love to flee.
Strange things did happen here
No stranger would it be
If we met at midnight
In the hanging tree.
 
Lo guardo con gli occhi sbarrati, incredulo. Ha commesso tanti delitti, molti dei quali insieme a me, e fino ad ora era riuscito a scappare, sempre.
Avanzo con gli occhi puntati su di lui, lo sgabello sul quale sta all’in piedi barcolla pericolosamente tant’è che un suo movimento rischierebbe di farlo rotolare via dai sotto i suoi piedi uccidendolo all’istante.
Ma lui non ha paura. Guarda la gente, che è venuta a vedere l’esecuzione, con uno sguardo di disprezzo e superiorità e la sua bocca è piegata in un ghigno compiaciuto.

Atushi non ha mai avuto paura di niente.
Sento gli occhi pungermi e riempirsi di lacrime, il cuore mi martella così forte nel petto che fa male. Non può davvero finire così, non posso guardarlo morire senza fare niente.
Arrivo proprio davanti a lui deciso come non mai a liberarlo in qualche modo, anche a costo di uccidere altre persone, ma quando alzo lo sguardo ed incontro i suoi occhi mi blocco ed il mondo mi crolla addosso.
Rassegnazione. Negli occhi magnetici di Atsushi, che mi guarda impassibile, leggo solo rassegnazione mentre il suo boia gli stringe attorno al collo la corda. È troppo tardi.
«Vattene Norihito! Corri via da qui!» Grida un attimo prima che lo sgabello gli venga tolto da sotto i piedi.
Il mondo sembra bloccarsi e vedo la scena a rallentatore. Atsushi resta appeso per il collo, emana il suo ultimo respiro e una lacrima solitaria gli riga il bel volto prima che la vita lo abbandoni per sempre.
Urlo facendo diradare la calca intorno a me che ora mi guarda sorpresa e spaventata.

Urlo per come non ho mai fatto prima in vita mia.

 
Are you, are you
Coming to the tree
Where I told you to run,
So we'd both be free.
Strange things did happen here
No stranger would it be
If we met at midnight
In the hanging tree.
 
Sono passati dei mesi da quel maledetto momento e non è passato giorno in cui io non abbia pianto tutte le mie lacrime per lui.
Era l’unica persona che avevo a questo mondo e senza di lui nulla ha più senso.
Lo amavo e lo amo tutt’ora.
Quando chiudo gli occhi la sua immagine fa capolino tra i miei pensieri, come se fosse marchiata a fuoco nelle mie iridi nere come la pece, e lo porto con me per tutta la notte.
Sogno sempre lo stesso momento, le stesse parole.
« Vattene Norihito! Corri via da qui!
Avrei dovuto salvarlo, sarei dovuto arrivare prima da lui e portarlo in salvo, portarci in salvo. O, in alternativa, sarei dovuto restare lì dopo la sua morte, farmi arrestare e ricongiungermi a lui tramite l’impiccagione.
Ma ho avuto paura, ho avuto paura della morte e sono scappato via. Io non sono uguale a lui, non lo sono mai stato. Lui era la mia ancora, il mio punto fermo, il mio punto di riferimento.
Io non sono altro che un codardo.

 
Are you, are you
Coming to the tree
Wear a necklace of rope,
Side by side with me.
Strange things did happen here
No stranger would it be
If we met at midnight
In the hanging tree.
 
Basta.
Non posso andare avanti così. Vivo una vita di menzogne che mi sono creato con le mie stesse mani solo per poter andare avanti, in un modo o nell’altro.
Sto bene.
Cerco di autoconvincermi che la mia vita sia quella di sempre, che lui non se ne sia andato veramente.
Non mi manca più.
Non è affatto vero. Mi manca ogni giorno sempre di più. La sua assenza è così reale, così concreta che quasi riesco a palparla. La sento penetrarmi fin dentro le ossa e logorarmi facendomi impazzire. Più volte giuro di aver visto il suo viso sorridermi tra la gente, una scia di capelli color malva attraversarmi la visuale e la sua voce chiamarmi con quel tono mellifluo e derisorio al tempo stesso.
« Vieni da me Norihito. Staremo insieme per sempre.
Ed eccomi qui, davanti a quel dannato albero che ha portato via la vita a tante persone, a lui. Salgo sullo sgabello che sta sempre qui, quasi da avvertimento alle persone che gli passano davanti, come a dire “state attenti, potrei essere io a decidere la vostra sorte un domani”, e lego la corda al ramo.
Circondo il mio collo con quel ruvido laccio, come fosse una collana, ed alzo gli occhi al cielo per guardare un’ultima volta le belle stelle che brillano nell’immenso spazio. Ho paura.
«Fa male morire, eh Atsushi?» Chiedo ad alta voce guardando una delle stelle più luminose.
« È solo un attimo, poi passa tutto.
Chiudo gli occhi e calde lacrime mi rigano il viso. Una piccola folata di vento mi accarezza le guance ed è come se lui fosse qui con me, ad attendermi impaziente per portarmi via con se.
Prendo un profondo respiro e faccio rotolare via lo sgabello togliendomi la vita. Aveva ragione lui, è stato un attimo.
Sto arrivando da te Atsushi.









 
Angolo dei lanuginosi unicorni rosa depressi che ballano sugli arcobaleni (?)

Salve numeroso popolo di EFP. Ed eccomi qui con qualcosa di... diverso e deprimente 
Era da un paio di giorni che questa song-fic faceva i saltelli nei meandri della mia testolina bacatella, quasi non mi faceva dormire la notte u.u
E quindi ecco qui. So che è un orario un po' azzardato per pubblicare tanto non fa differenza l'orario, non mi caga nessuno comunque sia T-T ma io DOVEVO PUBBLICARE QUESTA FICT, punto. u.u
Bene, mi farebbe piacere ricevere dei pareri non linciatemi per aver fatto fuori due personaggi in un colpo solo. Che poi è anche una delle mie coppie preferite in assoluto e li ammazzo ç.ç quanto sono crudele e masochista tramite una piccola recensione C: tanto lo sapete già che io non vi mangio se mi rivolgete la parola u.u
Alla prossima!
Fanny ♥
   
 
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