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Autore: drem_of_love    16/12/2014    7 recensioni
Salve amici, eccomi qui che ripubblico lamia storia amore impossibile con un nuovo titolo e con numerose revisioni e modifiche. Spero vi Piaccia, ho intenzione di riempire le lacune della storia e gli spazzi di tempo tra una cosa e l'altra, li avevo un po saltati.
Soun è vedono con tre figlie. Ha deciso di risposarsi con la sorella del suo migliore amico. Vedova anche lei, ha un figlio 16enne, il quale dovrà imparare a vivere con tre splendide ragazze e sentimenti contrastanti. Spero di avervi incuriosito.
Genere: Azione, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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Capitolo 20
Tadaima (Sono tornato)

Finalmente ero arrivata da lei! Ero sempre stata un tipo freddo e calcolatore ma quella telefonata mi aveva scosso fin dentro l'anima.
" Corri all'ospedale della città, Akane sta male!"
Ora finalmente la vedevo: il viso pallido, le profonde occhiaie e i nervi a fior di pelle. La mia sorellina sembrava così piccola!
Akane in questo momento era solo una donna fragile distrutta dal dolore. Mi sentivo in colpa, io la regina di ghiaccio provavo rimorso. Avevo spinto quei due ad amarsi, credevo che Akane lottasse per i suoi sentimenti e invece...era scappata come una vigliacca perché mio padre le impediva di amare Ranma, perché lui pretendeva che loro si amassero come fratelli! Basta! Non potevo più tacere!
Strinsi forte il medaglione della mamma e le parlai.
" Ora come ti senti?"
" Sto bene tranquilla!"
" Non è vero, altrimenti ora io non sarei qui! Non credi?



La vidi tirare un sospiro, ecco stava per cedere. In quel momento l'affascinante fioraio s'intromise nel nostro discorso.
" Scusate ragazze, vi lascio da sole!"
Dolce e premuroso, mia sorella era circondata di uomini pazzi di lei!
" No Ryoga, resta! Sei mio amico e non voglio che ci siano più segreti tra noi! E poi hai ancora una storia da raccontarmi!" Esclamò mia sorella facendogli cenno di risedersi.
Eh si la bontà e la sincerità della minore delle Tendo era conosciuta in tutto il Giappone!
Il povero ragazzo si riaccomodò al mio fianco e strinse forte i pugni in grembo, forse le confessioni di Akane non gli avrebbero fatto piacere!
Strinse forte il lenzuolo tra le mani e iniziò il suo racconto.
" Non c'è molto da dire, non avevo mai amato nessuno come amo Ranma. Lo so' forse mi direte che è normale a diciassette anni ma sono sicura che sia lui l'uomo della mia vita. È patetico, non è da me ma io voglio questo figlio! Lui rappresenta il frutto di questo sentimento e sono pronta a non tornare a casa. Non permetterò a nessuno di portarmelo via!"
Forti singhiozzi scossero l'esili spalle di mia sorella, anche per una tipa tosta come lei questo era troppo!
" Non permetterò a nessuno di torcerti un capello! Noi torneremo a casa, ti prometto che risolveremo tutto!" Le dissi scuotendola per le spalle.
" Come faremo? È una battaglia persa!"
" Ti sbagli sorellina, è giunta l'ora di dire la verità!"


Cosa intendeva Nabiki? I suoi occhi freddi e il sorriso saccente mi fecero tremare, cosa tramava? Mia sorella era piena di risorse, avevo fatto bene a chiamarla, soltanto lei poteva aiutarmi. Stavo per chiederle di più quando dei colpi alla porta attirarono la nostra attenzione.
" Avanti." Biascicai con voce tremante, immaginavo già chi fosse. Ero in ospedale, avevo avuto delle minacce d'aborto, ora veniva il peggio: ascoltare il medico!
" Buongiorno signorina Tendo, come si sente?" la voce gentile e ovattata dell'uomo in camice bianco mi preoccupò.
" Bene." bisbigliai appena.
" Purtroppo non ci è stato possibile registrarla quand'è arrivata, dovrebbe fornirci dei documenti."
Sbiancai in quel momento, oddio se avessero scoperto la mia età mi avrebbero costretto a chiamare mio padre! Boccheggiai per qualche minuto fin quando la voce seria e tranquilla della mia salvatrice riecheggiò nella stanza.
" Salve dottore, sono Nabiki Tendo. Mia sorella non ha documenti dietro, se vuole posso darle i miei e sbrigare le pratiche!"
Il dottore annui poi riprese a parlare.
" Certo dopo venga nella hall. Comunque signorina lei è stata molto fortunata, ha rischiato grosso. Fortunatamente il suo accompagnatore è stato provvidenziale e non c'è stato nessun danno. Appena sarà dimessa dovrà stare a riposo e lontana da fonti di stress! Ora le auguro buona giornata, domattina potrà uscire."
" E ora? noi non siamo maggiorenni!" pronunciai con voce strozzata.
" Tranquilla sorellina, come mi sottovaluti! Evoilà..." tirò dall'immancabile borsetta una bellissima patente. Strabuzzai gli occhi, su quel documento Nabiki aveva venti anni?
“ Come hai fatto?” chiesi affascinata ammirando quel pezzo di plastica.
“ Sono previdente mia cara, non lascio niente al caso!”
La vidi uscire ancheggiando soddisfatta, Nabiki Tendo era davvero inarrestabile!

Eravamo rimasti da soli in quell'angusta stanza, la risata cristallina della mora mi rallegrò l'anima, sembrava stare bene e invece... Le parole di poco prima mi avevano sconvolto, era così innamorata di Ranma che avrebbe cresciuto lor figlio da sola! Non potevo permetterlo, quello splendido fiore aveva bisogno del mio aiuto e io avrei fatto di tutto per renderla felice!
Dannato Saotome, nonostante non s'impegnasse gli correvano tutte dietro ma dovevo ammetterlo, lei era diversa. L'avevo visto fissarla, corteggiarla e battersi per lei. Akane Tendo era la differenza e anche uno stupido come lui l'aveva capito!
Ero così preso dalle mie seghe mentali da non rendermi conto di essere rimasta in silenzio per un bel po'.
" Ehilà bello addormentato! Allora me la racconti la tua storia?"
Tirai un sospiro, mi sembrava il minimo dopo le sue confessioni. Mi portai le mani dietro la nuca e iniziando a stiracchiarmi iniziai a ricordare.

" La mia rivalità con Ranma risale ai tempi delle medie. Frequentavamo una scuola maschile e ogni giorno all'ora di pranzo lui rubava gli ultimi panini allo spaccio. Pian piano è diventato un'ossessione, cominciai a girare in lungo e in largo dovevo trovarlo. Un anno e mezzo fa lo scovai in Cina, era così preso dagli allenamenti con suo zio che non mi notò nemmeno. Fui spinto dal grosso panda finendo così nella sorgente del porcellino nero affogato."

" Come mai l'altra sera non ti sei trasformato subito?" chiese Akane molto interessata alla storia.

" Leggendo dei testi antichi di mio nonno ho scoperto che l'acqua della vita poteva aiutarmi. Dovevo solo bagnarmi tutti i giorni per un mese di fila, ecco perchè quell'effetto ritardante!"

Sorrise e quel gesto mi rubò il cuore.
" Quindi resterai un'altra settimana qui?"
Com'era dolce questa ragazza, il suo sorriso avrebbe potuto illuminare tutta Tokyo.
" No. Ho deciso di tornare con voi. La tua salute è molto più importante!"
Eravamo in viaggio da ore ormai, mi sentivo distrutto, volevo tornare a casa. 
Sarei stato capace di fingere? Dovevo riuscirci, quella lontananza mi stava schiacciando l'anima. Per quanto mi sforzassi non riuscivo a smettere di pensarla, perché era scappata in quel modo?
Appoggiai la testa al finestrino e mi lasciai andare, forse un po' di riposo mi avrebbe giovato.
Una radura incantata, un corso d'acqua magico, gli animali giganti e lei bella ed eterea come la notte. i capelli corvini le ricadevano morbidi sulle spalle, sembravano cresciuti un po'. Si stringe nel suo vestito bianco mentre si strofina le braccia con le mani. È una visione la mia Akane, mi manca così tanto che mi sembra di vederla... 
All'improvviso i miei sensi di artista marziale si risvegliarono. Mi alzai di scatto... 

"Sayounara Ryugenzawa"
Quel cartello mi dava la speranza che forse non era solo un sogno!
Cazzo! Avevo dormito tutta la notte?! Quello forse non era un miraggio, forse il destino presto ci avrebbe fatti rincontrare!

" Ranma tutto bene?" chiese Ucchan preoccupata.
" Certo. Scusami ma ho fatto un brutto sogno!" 
Non sapevo mentire, facevo proprio cagare!
" Ti manca vero?" 
La mia piccola Ucchan sapeva sempre leggere nella mia mente, le bugie con lei non funzionavano e poi perché mentire... Non con lei, la mia migliore amica aveva il diritto di sapere.
" Si Ucchan. Mi manca così tanto che a volte mi sembra d'impazzire!"
" Tranquillo, vedrai che si risolverà tutto!"

Quanto avrei voluto crederle purtroppo però non sempre la vita era giusta.
Dopo cinque ore a fissare il paesaggio circostante finalmente scorgevo il cartellone della stazione di Tokyo.
" Ucchan svegliati! Siamo arrivati!"
La mia amica si stropicciò gli occhi e sorrise: finalmente eravamo a casa. Scendemmo dal treno e c'incamminammo verso Nerima. Volevo correre a casa. Ad ogni chilometro il cuore sembrava scoppiarmi nel petto, tra poco l'avrei rivista. Come facevo a saperlo? me lo sentivo! Cercai di calmarmi, in fondo dovevo fingere di averla dimenticata! 
Che strano! Avevo avuto l'impressione che in stazione qualcuno mi osservasse. Avevamo preso il diretto per Tokyo e in meno di due ore eravamo a casa, purtroppo però avevamo sostato circa un'ora e mezza ad aspettare. Appena arrivai alla soglia di casa, una strana sensazione s'impossesso di me, avevo paura. Da quel momento fin quando la mia astuta sorellina non mi avrebbe rivelato cosa fare dovevo vivere nel più assoluto segreto, non dovevo dare nell'occhio. Entrammo in casa salutando euforici, meno di due minuti e tutta la famiglia era nell'ingresso ad accoglierci festosi.
" Sorellina! Stai benissimo, diventi sempre più bella!" esclamò Kasumi stringendomi forte. Quanto mi era mancata la mia sorellona, lei e la sua innata pazienza.
“ Bambina mia! Hai fatto stare in pena il tuo papà!” pronunciò mio padre inginocchiandosi e buttandomi le braccia ai fianchi. Iniziò a piangere tipo fontana, oddio certe cose non sarebbero mai cambiate!
In quel momento giunse Nodoka, dolce e raggiante come non mai. Mi strinse forte e accarezzandomi i capelli.
" Bentornata piccola, com'è andato il viaggio?"
Erano così presi dal tempestarmi di domande da non notare la porta d'ingresso aprirsi. 
" Sono tornato famiglia! Ranma Saotome finalmente è un uomo al 100 per 100!"
Appena il mio cuore udì la sua voce fece una capriola: watashi no ai no ie kangei! (bentornato a casa amore mio!)
Appena i suoi occhi si posarono su di me un brivido mi percosse tutta, mi erano mancati così tanto quegli oceani tempestosi. Venne verso di me e incatenò il suo sguardo al mio. Potevo scorgere nei suoi occhi, ciò che sentivo nel mio cuore: il tempo non cancella niente!
" Ciao Akane" sussurrò sorridendo.
" Ciao Ranma."
La famiglia ci trascinò impaziente in sala da pranzo, avrei avuto occasione per annegare nel blu dei suoi occhi.

Appena ero entrato una fragranza familiare aveva invaso le mie narici. Il suo profumo l'avrei riconosciuto tra mille: peonie. Era il suo fiore preferito, sensuale e rigoglioso come lei, non mi era mai sembrata così bella! Oddio stavo delirando, cominciavo a sentirmi come quel rincoglionito di Kuno! Mi ero avvicinato per parlarle, la sua voce carica d'emozione e i suoi occhi liquidi mi avevano lasciato sperare, forse non era ancora tutto perduto.

Con una scusa mi ero allontanata da tavola. Ero corsa nella vecchia camera di Yuko e avevo afferrato quella maledetta scatola tra le mani. Non potevo sopportarlo, per colpa di due esseri spregevoli ora erano quei poveri figlioli a farne le spese. Un mese prima avevo aperto quella maledetta scatola ed ebbi la conferma. Non conoscevo per niente ne mio marito ne la mia migliore amica. Foto, bigliettini e regalini... Si erano amati teneramente di nascosto per anni. Avevo cercato per giorni in quella maledetta scatola quando un pomeriggio di due settimane prima avevo trovato una strana lettera.

Amore mio,

Non rivelerò mai a mio marito la verità. Non posso permettermi che lui smetta di amarla perché così differente. Ha un suo carattere ma io
so' che nel profondo ha un animo nobile. 

Rileggevo quel maledetto pezzo di carta e non trovavo alcuna soluzione, cosa voleva dire Yuko? Quale verità? In fondo in punto di morte aveva rivelato a suo marito che la piccola Akane era il frutto di quella relazione segreta! Non riuscivo a capirci più niente, è così differente... Mi sembrava così strano, Akane era la fotocopia sputata di sua madre fisicamente e caratterialmente quella di suo padre: impulsiva, testarda, battagliera e amate delle arti marziali. Cos'aveva di diverso?
" Nodoka sei qui? Ti vuole papà!"

La voce di Nabiki mi arrivò alle orecchie fredda e distaccata. Quella benedetta ragazza sembrava sempre così distante, come se niente la colpisse, si lasciava scivolare tutto addosso senza reagire. Però appena sua sorella Akane aveva chiamato, non aveva esitato a correre da lei. 
Così differente ma sotto nel profondo ha un animo nobile!
Oh mio Dio! Finalmente avevo capito! Non era Akane la figlia di mio marito ma Nabiki! Lei così differente, ecco qual'era la sua paura! Soun stravedeva per Akane fin dai suoi primi passi, ecco perché aveva scelto lei! M'inginocchiai vicino alla porta e iniziai a piangere per il sollievo. Avevo bisogno di prove!

Stavo uscendo fuori in giardino, cosa ci faceva Nodoka nella camera della mamma? Sganciai il medaglione e l'aprii. Dentro un pezzo di carta spiegazzato faceva mostra di sè, lo strinsi tra le mani e maledissi mia madre. Perché creare tutta questa confusione? Avrei sondato il terreno e poi sganciato la bomba, mia sorella meritava di essere felice!
Perché non l'avevo fatto fin'ora? Temevo che mio padre mi rifiutasse. In fondo io non ero dolce e premurosa come Kasumi, o battagliera e testarda come Akane.
Di una cosa ero certa però, lei mi avrebbe amato nonostante tutto!
 



 
 
 
   
 
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