« Mi concedereste questo ballo? »
Il busto leggermente inclinato, la mano tesa verso la sposa, il volto addolcito nel vedere un sorriso illuminarla.
« Da quando devi chiederlo? »
Hélèn posò la mano sulla sua, e mentre si avvicinavano l’un l’altra non ci fu più bisogno di proferire parola.
Iain la guardò, e si perse nel farlo. Non l’avrebbe mai creduto possibile, ma lì, sotto le luci soffuse della notte e abbracciata dal candore della veste nuziale, era ancora più bella del giorno in cui l’aveva vista la prima volta.
E chissà quanto meravigliosa sarebbe stata oltre quel momento!
Il rosso non poté fare a meno di pensare col cuore traboccante di sospiri, di immaginare lo sguardo amorevole al risveglio della mattina, i capelli sparsi per il cuscino e le lenzuola leggermente scostate dal corpo. Poteva sentire le dita scorrerle fra le ciocche brune, le labbra posarsi su quelle morbide e socchiuse.
Poteva dirsi un uomo felice e soddisfatto della sua vita, a pensare ciò.
A pensare tutto ciò che la sua amata era in quel momento e tutto quello che sarebbe stata nel futuro.
Poi la musica si fermò, le note strascicate seguite da passi di danza nolenti ad interrompersi.
Iain le si allontanò, tenendo ancora la mano di Hélèn nella sua.
Un inchino, un altro ancora, e la sfiorò con le labbra, l’ombra di un bacio a scaldarle le dita.
« Mio fratello è un uomo fortunato ad averti accanto. »
/moving on