Ogni giorno per me è una tortura.
Ci provo, lo vorrei tanto, ma non riesco ad evitarlo.
Mi guardo allo specchio e piango.
Mi vedo brutta, bruttissima.
Per quanto mi sforzi di pensare il contario, di autoconvincermi che non è così, in fondo al cuore so che sto solo mentendo a me stessa, e ci sto ancora più male.
La mia non è autocommiserazione o falsa modestia, ma solo la pura e semplice verità.
Cosa posso fare per cambiarmi?
Niente, lo so.
Ed ogni giorno lotto contro quello specchio, che ormai è diventato il mio più acerrimo nemico.
Faccio fatica ad uscire di casa, perchè sono convinta che la gente, quando mi vede, ride di me e della mia bruttezza.
Per questo per strada cammino sempre a testa bassa per non incrociare gli sguardi dei passanti e leggervi scherno o orrore.
Il mio malessere nei miei stessi confronti mi sta lentamente disintegrando dall'interno, e posso sentire la mia personalità andare in pezzi, sempre di più, sempre più irreversibilmente.
Dicono che non conta la bellezza esteriore, ma quella interiore.
E' vero, ma tanto per quanto io possa essere meravigliosa dentro nessun ragazzo mi ha mai invitata ad uscire, a differenza di tutte le mie amiche.
Non ci posso fare niente.
Sono brutta, e devo imparare ad accettare questo fatto.
Anche se so che non ce la farò mai.


Oggi mi è successa una cosa che non potrò mai dimenticare.
Ero a scuola, a pranzo, da sola come sempre.
Mi si è avvicinato un ragazzo.
Bello, bellissimo, ed io ho abbassato subito lo sguardo, convinta che mi avrebbe presa in giro per il mio aspetto.
Lui invece si è seduto accanto a me e quando ho avuto il coraggio di incontrare i suoi occhi ho visto che era serio.
Mi ha detto che era da molto che mi osservava, da lontano, troppo timido per venire a conoscermi, troppo pauroso che lo avrei rifiutato e mi sarei fatta beffe di lui.
Io ascoltavo a bocca aperta, incredula delle sue parole e certa che da un momento all'altro sarebbe scoppiato a ridere rivelandomi che era tutto uno scherzo.
Ma continuava ad essere serio.
Ed io non sapevo più cosa pensare.
Mi ha confessato che per lui sono la più bella della scuola, e che desiderava uscire una volta con me per potermi conoscere.
Ero in silenzio, allibita.
Come poteva sostenere che fossi la più...bella?
Io?
Che sono così brutta?
C'era qualcosa che non andava, per forza.
Ma era davvero sincero - ormai ho imparato a capire quando una persona mi mente solo guardandola - e così gli ho creduto.
La gioia esplosa nel mio cuore è indescrivibile.
Gli ho risposto che sì, certo che mi andava di uscire con lui, e in quel momento ho visto la mia stessa immensa felicità riflessa nei suoi dolcissimi occhi.

Ora sono qui, di fronte allo specchio del mio bagno.
Voglio vedere che cosa ha oggi di tanto speciale il mio aspetto.
Niente.
La mia immagine riflessa è sempre la stessa, e quella ragazza sono io, senza modifiche rispetto ai giorni precedenti, quando piangevo disperata per il brutto scherzo che mi ha giocato la natura.
Solo che adesso noto qualcosa di diverso, in me.
Mi vedo...sì, mi vedo bella.
Noto particolari armonici e graziosi del mio viso di cui mai mi ero accorta e...mi piaccio.
Tantissimo.
Vorrei solo averlo capito prima e non essermi rovinata la vita pensando di essere brutta, orrenda, un mostro.
Perchè non lo sono.
Non lo sono mai stata, e dovevo proprio essere cieca per non essermene accorta in tutto questo tempo.
Adesso però lo so.
C'è un mondo, oltre quello specchio, che ho scoperto solo ora e di cui d'ora in poi sarò la bellissima protagonista.