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Autore: honerry    16/12/2014    1 recensioni
Harry/Louis | Asshole!Louis |
Louis lo sapeva, lo aveva saputo dalla prima volta in cui aveva baciato le labbra pure e morbide di Harry. Sapeva che sarebbe finita in quel modo, che si sarebbero soltanto distrutti a vicenda.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Oh, we left it all unspoken
Oh, we buried it alive
and now it's screaming in my head
Oh, I shouldn't go on hoping
Oh, that you will change your mind
and one day we could start again
Well I don't care if loneliness kills me
I don't wanna love somebody else


A great big world - I don't wanna love somebody else








Louis lo sapeva, lo aveva saputo dalla prima volta in cui aveva baciato le labbra pure e morbide di Harry. Sapeva che sarebbe finita in quel modo, che si sarebbero soltanto distrutti a vicenda. Non avrebbe dovuto far entrare quel ragazzo pieno di ricci nella sua vita come un uragano, spazzando via ogni cosa e rimettendola al posto giusto. E' per poco tempo si ripeteva. Un po' per convincere anche se stesso e un po' perché ci sperava davvero. Ma Louis sapeva che con Harry niente è poco, mai. Perché Harry è così, guance piene e cuore grande. Ci mette l'anima in qualsiasi cosa faccia, non gli importa di ciò che le persone che non sono Louis pensano. E Louis non gli aveva mai detto "ti amo", cambiava sempre discorso quando Harry glielo diceva dopo aver fatto l'amore, i capelli ancora umidi e le guance arrossate. Un'espressione beata in volto. Louis annuiva, accendendosi una sigaretta e gli accarezzava i capelli lentamente. Ed Harry se lo faceva bastare, così come si faceva bastare quelle stupide bugie che Louis gli rifilava pur di non ammettere che si era effettivamente dimenticato del loro anniversario o di quelle che cercava di metter su quando alle tre del mattino entrava in casa cercando di far il più piano possibile per non svegliarlo, non immaginandosi che Harry invece era rimasto tutta la notte ad attenderlo. "Ero in studio a registrare H" gli diceva lasciandogli un bacio sulla guancia "andiamo a letto". E Harry ci credeva, ci credeva perché era troppo innamorato per poter accettare la realtà. Quindi semplicemente si accontentava, sorrideva piano annuendo e andava a dormire. Non si arrabbiava mai con Louis, aggiustava sempre tutto, anche l'irreparabile. Perché voleva davvero che funzionasse, lo voleva così tanto da dare anima e sangue. E non importava che Louis non lo amasse, lui amava per entrambi. Non voleva niente in cambio, prendeva tutto ciò che Louis era disposto ad offrirgli. Anche se tutto quello che gli offriva erano delusioni e pezzi rotti del suo cuore che avrebbe dovuto aggiustare da solo. Perché Harry il suo cuore glielo aveva messo tra le mani senza dire o chiedere niente, senza raccomandarsi di non romperlo perché pur di farglielo tenere, Harry si sarebbe adeguato addirittura a quello. Per questo non ha mai fatto storie, nemmeno quando gliel'ha fatto a pezzi, in tutti i modi possibili.

E Louis vorrebbe davvero prendersi a pugni, massacrarsi nello stesso modo in cui ha massacrato il cuore di Harry. Perché se n'è accorto solo adesso che Harry se ne è andato sbattendo forte la porta, senza portarsi dietro le chiavi. Non ti serviranno se non hai intenzione di tornare, non è vero amore?

Non vuole chiudere gli occhi Louis, non vuole perché l'immagine del volto di Harry dilaniato dalle lacrime e dalla tristezza è l'unica cosa che è in grado di vedere. Se si sforza riesce a ricordare il suono della sua voce quando ha pronunciato quelle parole che se potesse tornare in dietro si cucirebbe a freddo la bocca con ago e filo pur di non pronunciare. "Non può andare avanti così Harry" aveva detto "Non funziona e io non ti amo più, sono abbastanza sicuro di non averlo mai fatto in realtà". E allora tutto si era spezzato. Compreso il cuore di Harry. Grandi lacrime avevano iniziato a scorrere sulle sue guance prive di fossette. Gli occhi così grandi che Louis quasi ci si era specchiato dentro. L'espressione stupita e straziata allo stesso tempo. Vorrebbe piangere, ma ride soltanto. Ride istericamente nel ripensare ad un Harry tremante che si dirige su per le scale per prendere un borsone e infilarci dentro i primi indumenti che trova, gli stessi indumenti che quella mattina aveva utilizzato Louis. Sospirava di tanto in tanto, con le mani tremanti che cercavano di chiudere la cerniera e le gambe lunghe che camminavano verso la porta di casa. Louis lo guardò con un'espressione indifferente ed apatica, ma riuscì a sentire Harry fremere nell'esatto istante in cui gli sfiorò una spalla passandogli accanto. Lo aveva letto nel suo sguardo che se solo Louis lo avesse preso e fermato, lui sarebbe rimasto. So che lo avresti fatto piccolo, anche dopo tutto quello che ti ho fatto. Anche dopo che ti ho spezzato il cuore in tanti piccoli pezzi, tu saresti rimasto. E invece di prenderlo e baciarlo forte contro la parete, aveva preferito rimanere lì fermo con quel sorrisetto strafottente e gli occhi pieni di finta strafottenza. E fu questo più di tutto a far soffrire Harry, a farlo voltare e uscire da quella casa. L'ultima cosa che Louis poté vedere di lui furono la chioma riccia e le spalle ricurve scosse da fremiti. Stava piangendo e Louis davvero avrebbe voluto accarezzarlo e sussurrargli parole dolci all'orecchio per troncare quell'attacco di panico sul nascere. Ma non fece nemmeno questo ed Harry oltrepassò la porta senza voltarsi nemmeno una volta. Gli aveva nuovamente dimostrato di non volerlo, gli aveva fatto capire ancora una volta di non essere abbastanza. Ma tu sei molto più che abbastanza piccolo, lo sei. Lo sei sempre stato.

Louis si porta una mano al volto, deve toccare qualcosa perché i suoi palmi prudono così tanto. Vorrebbe toccare Harry adesso, stringerlo e riprenderselo. Ma sa che questa è la cosa migliore, che Harry deve trovare qualcuno da amare e che lo ami come merita. Che gli tenga la mano in pubblico e che lo baci senza doversi guardare intorno. Solo che la verità è che Louis è sempre stato egoista e non gli importa, non gli importa perché non vuole che qualcuno che non sia lui baci Harry. Non vuole che qualcuno che non sia lui tocchi Harry, che lo renda vulnerabile, triste, felice, arrabbiato come fa lui. Non vuole vedere segni sul corpo di Harry che non sia stato lui a lasciare e tantomeno vuole che Harry ami qualcuno che non sia lui. Perché la sua bocca potrà dire qualsiasi cosa, ma il suo cuore e i suoi occhi diranno sempre e solo Harry. E forse questa più di tutte le altre sfuriate, forse questa è quella che fa davvero capire a Louis quanto male abbia sempre fatto a quel ragazzo. Quanto poco gli abbia dimostrato di tenerci. Perché il riccio non aveva detto niente, non aveva chiesto spiegazioni. Si era solo messo a piangere dopo averlo guardato negli occhi blu, i quali non gli avevano fatto capire il contrario di ciò che Louis in realtà aveva detto. Erano rimasti impassibili e aveva fatto più male di una coltellata.
E Louis si odia per questo, perché non ha cercato nemmeno di fargli capire ciò che in realtà voleva. Lo aveva soltanto rotto, aveva rotto la cosa più bella che gli fosse mai capitata. Era riuscito ad allontanare anche il suo piccolo. Non è vero che non ti voglio Harry, non è vero devi credermi. Io ti.. cazzo.
Forse è ripensando al modo in cui il respiro di Harry si era inclinato quando aveva sbattuto la porta o forse è il freddo che sente ovunque pur essendo estate a fargli capire che è davvero finita, che Harry non tornerà. Perché questa volta l'ha combinata grossa, questa volta non sentirà la serratura scattare e non vedrà una testa riccia entrare in casa con un mazzo di fiori e delle scuse che non avrebbe dovuto pronunciare. Questa volta non ci saranno baci dal sapore di perdono e del sesso riappacificatorio. Questa volta Harry non gli leccherà le ferite, perché dovrà prima leccare tutte quelle che Louis gli ha procurato in questi anni. Dovrà leccarle tutte insieme perché nel giro di un minuto Louis è riuscito a riaprirle una ad una. E piange perché la realtà lo colpisce dritta in faccia, la realtà di una vita che non vuole vivere senza ricci che vengono sballottati in giro per casa, gambe lunghe che inciampano ovunque, braccia che lo colpiscono in fronte la notte e fossette che gli rallegrano la giornata. Non vuole vivere una vita priva del profumo di casa che solo quando è con Harry riesce a sentire.
Piange perché non vuole voltarsi e avere la prova che tutto questo non è solo un sogno, non vuole vedere la parte ancora intatta del loro letto, quella che dovrebbe essere Harry ad occupare. Piange perché sa che tutto questo è solo colpa sua, che se avesse dimostrato ad Harry anche solo un briciolo d'amore, lui non avrebbe creduto neanche a mezza parola di quello che Louis aveva detto. E sa che se Harry lo vedesse in questo momento probabilmente piangerebbe perché capirebbe quanto in realtà Louis lo ami.
  
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