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Autore: inu_ka    16/12/2014    2 recensioni
La scuola il luogo più detestato dalla maggior parte degli studenti eppure non tutti la pensano così. Questo accade in un piccolo gruppeto di amici loro sono Inuyasha, Kagome, Miroku e Sango e proprio quest'ultima ama la scuola più di ogni altra cosa. Questo è il loro ultimo anno di superiori frequentano il liceo classico e loro malgrado dovranno affrontare gli esami di stato. Tra programmi di studi, amori intrighi e macchinazioni questi ragazzi dovranno affrontare il loro anno più buio ma come tutte le cose hanno un inizio e una fine ma raggiungere la fine sarà tutt'altro che facile.
Se volete sapere cosa riserverà quest'anno a questi poveri ragazzi non vi resta che provare a leggere. Vi avviso sin da adesso ch ela storia tratterà tematiche delicate come la violenza e che sarà tutt'altro che breve. Spero di avervi incuriosito almeno un pochino.
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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In: Bene ragazzi avete preso tutto?
S: Sì e ho controllato personalmente anche la valigia di Miroku visto che in gita stava per dimenticarsi la biancheria.
K: Ahahahahah è vero lo avevo dimenticato.
Anche gli altri scoppiarono a ridere al pensiero di quello che era successo. Questa volta, comunque, tutti erano felici e spensierati non avrebbero dovuto più temere nessuno.
Dopo un’ora si incontrarono tutti al posto prestabilito. Sarebbero partiti con l’aereo ma i ragazzi non sapevano ancora la meta, Inu non aveva voluto dirglielo diceva che era una sorpresa, ai ragazzi non interessò più di tanto la destinazione perché a loro interessava solo divertirsi, dove lo avrebbero fatto poco importava.
Da lontano un Jakotsu euforico corse verso i ragazzi che come lo videro sgranarono gli occhi soprattutto i fratelli No Taisho, quella sarebbe stata l’unica cosa di cui dovevano preoccuparsi.
K: Ciao Jakotsu che bello anche tu e la tua famiglia verrete in vacanza con noi. Whuau sarà magnifico ci divertiremo da sballo.
I: Parla per te, per me e Sesshomaru sarà un incubo.
J: Non vi preoccupate non vi darò alcun fastidio perché mi aggregherò alle ragazze, sempre se vorranno.
S: Non c’è nemmeno da chiederlo con te lo shopping è assicurato anche perché hai dei gusti stupendi.
I: Evvai siamo salvi.
Disse Inuyasha al limite dell’euforia. Sesshomaru fu taciturno più del solito, i ragazzi non si spiegavano il motivo. Sì che non era di molte parole ma adesso era peggio delle altre volte e si era estraniato più del solito, Rin era molto preoccupata e perciò decise di tentare di chiedere il motivo di tanto silenzio, non era sicura che glielo avrebbe detto ma decise comunque di provarci.
Sesshomaru era seduto ad una panchina distante dagli altri e Rin pacatamente gli si avvicinò mostrando il suo solito sorriso sperando di intenerirlo.
R: Sesshomaru…..Sesshomaru…. ehi Sesshomaru mi senti?
Oltre che taciturno era anche quasi del tutto assente, per farsi notare Rin gli diede un bacio a fior di labbra e così lui si accorse che la sua ragazza era lì vicino a lui. D’istinto la prese per la vita e la portò sulle sue gambe stringendola forte a se e poggiando la sua testa nell’incavo del collo della ragazza. Rin era sempre più preoccupata perché non era da lui comportarsi così davanti a tutte quelle persone ancor di più se questi erano parenti.
Rin non parlò aspettava che fosse lui a dirgli il motivo, infatti poco dopo parlò.
Se: Rin ho paura.
Rin pensava si riferisse al viaggio in aereo ma poi ci ripensò in fondo avevano già viaggiato parecchie volte con l’aereo quindi per lei non poteva essere quello e poi la reazione che aveva avuto era troppo esagerata per una cosa così, inoltre orgoglioso com’era non lo avrebbe mai ammesso. Dunque escluse a priori che fosse quello il motivo.
R: Di cosa?
Se: Che ti succeda qualcosa. Rin ho paura di perderti.
Questa cosa era più strana del solito. Perché avrebbe dovuto succedergli qualcosa e perché temeva di perderla?
R: Ma cosa stai dicendo? Non succederà niente e non mi perderai, tranne se mi lasci girovagare da sola per la città.
Disse facendoli uno dei sorrisi che a lui piacevano tanto infatti alzò la testa e incrociando il suo sguardo fece uno dei suoi rari sorrisi. Per lui quella ragazza era davvero unica, come Kagome, riusciva a trovare il lato comico della situazione. Lui continuava ad osservarla finchè la ragazza non gli ripose la domanda.
R: Dai a parte gli scherzi perché temi una cosa del genere?
Se: Non so perché ma mi è venuta in mente la storia di mio fratello, temo che possa succedere anche a noi. Non so come sia ancora in piedi dopo tutto quello che è accaduto ma per questo lo ammiro, anche se non glielo dirò mai. Rin non so se avrò la sua stessa forza. So che è stupida come cosa ma fidati ho davvero paura.
R: Non dire assurdità è normale provare paura per quello che ci potrebbe accadere, questo dimostra solo che anche tu sei un essere umano come tutti noi. Senz’ombra di dubbio la faccenda di tuo fratello ti ha molto scosso ed anche questo è normale, ma fidati non ci accadrà nulla di tutto ciò. Nessuno di noi è più in pericolo nemmeno loro, ormai in giro non c’è più nessuno e poi guarda quante persone siamo. Cosa vuoi che ci accada?
Se: Hai ragione sono stato uno sciocco a pensare certe cose ma purtroppo è stato più forte di me. Però non ti perderò un attimo di vista.
R: E va bene, però mi lascerai andare con le altre a fare shopping?
Se: Certo ma sarò la tua ombra.
Così i due si scambiarono un tenero bacio finchè non sentirono l’altoparlante che chiamava il loro volo.
In: Ragazzi andiamo hanno chiamato il nostro volo.
Tutti all’unisono urlarono per la gioia e si diressero verso il loro aereo.
Il viaggio fu relativamente tranquillo tranne per qualche piccolo urlo di Sango che imprecava contro il suo ragazzo perché anche lì allungava le mani. Taiga in silenzio si complimentava con il figlio beccandosi le gomitate di sua moglie. Gli altri invece erano crollati per la stanchezza.
Dopo qualche ora di viaggio, che per alcuni sembravano interminabili, atterrarono. I ragazzi si guardarono intorno cercando un qualche indizio su dove si trovassero ma non riuscirono a vedere niente tranne che distese interminabili di alberi.
K: Inuyasha tu hai capito dove ci troviamo?
I: No e in giro non c’è nemmeno un tabellone.
Se: Francia.
S: Franciaaaaa!
Disse una Sango euforica come non lo era stato mai.
S: Whuau andremo a Parigi, non è così?
In: Certo.
K: Che bello io voglio salire sulla Torre Eiffel. Inuyasha tu verrai?
I: Che domande sono ci andremo tutti.
R: Non poteva esserci vacanza più bella. La Francia è meravigliosa io vorrei andare a visitare la cattedrale di Notre Dame.
S: Il museo del Louvre.
Ta: Ragazze calmatevi andremo in tutti i posti possibili della Francia abbiamo ben tre settimane per visitarla tutta, o la maggior parte.
R: Sesshomaru che ne pensi?
Se: Come meta è bella se non altro è anche istruttiva.
I: Sesshomaru siamo venuti qui per divertirci.
Se: Tze figurati se ad un idiota come te potevano interessare simili cose.
Rin lo osservò e fu felice di rivedere il solito Sesshomaru se non altro la paura che aveva mostrato qualche ora prima era apparentemente sparita.
In: Ragazzi per favore almeno qui non litigate.
J: Ragazzi avete dimenticato che ci sono gli Champs Elysees.
R: E’ vero lì si possono vedere le migliori boutique.
M: Se non ricordo male c’è anche Disneyland.
Ta: Certo, ragazzi qui c’è di tutto di più però per oggi non si fa niente adesso andiamo in albergo e ci riposiamo.
Na: Sì una bella dormita non fa male.
Così dopo aver elencato la maggior parte dei luoghi più famosi della Francia si diressero in un grande albergo a cinque stelle lì si potevano avere tutte le comodità che si potevano immaginare. Andavano dalla piscina ai centri massaggi.
Una volta entrati presero le chiavi delle camere e si diressero ognuno nella propria. Le femmine da una parte e i maschi in altre mentre le famiglie erano in coppie e Inu da solo. Quella situazione gli fece sentire ancora di più la mancanza della moglie ma non perché stava da solo nella stanza ma per il semplice motivo che immaginava quanto si sarebbero divertiti insieme inoltre in Francia lui ci era già stato, non in veste di imprenditore, ma bensì in viaggio di nozze ecco perché si sentiva ancora più solo. I suoi figli non lo sapevano ma per quanto per lui fosse doloroso voleva che i suoi figli avessero un bel ricordo di quel posto proprio come lo conservava lui. Ovviamente ci era andato perché entrambi i figli erano fidanzati con due splendide ragazze e per loro non poteva sperare di meglio. L’itinerario del viaggio, comunque, era stato concordato anche con le altre famiglie. La famiglia Mushi già sapeva il motivo mentre per la famiglia di Jakotsu l’itinerario era molto allettante.
Dopo essersi sistemati come meglio potevano si recarono nel lussuoso ristorante dell’albergo. Osservarono il menù e lì trovarono le cose più strane che si potessero immaginare.
I: Miroku scegli attentamente ciò che mangi altrimenti Sango ti fa uno dei suoi bei video che dopo mostrerà a noi.
Disse facendo l’occhiolino alla ragazza, alchè tutti scoppiarono a ridere.
M:Spiritoso, comunque non mangerò le solite cose che mangiamo nel nostro paese voglio assaggiare anche le specialità del posto. Piuttosto stai attento anche tu a ciò che mangi o devo ricordarti un certo yougurt.
I: Dannazione lì è stata colpa tua che schifo non mi ci far pensare.
M: Allora a me alletta questa zuppa, è fatta con pane cotto, cipolla e verdura e poi voglio questo misto di pesce.
S: Non male come scelta tranne per la cipolla ma se non sbaglio è un piatto caratteristico della Francia. Va bene la provo anche io però invece del pesce voglio i formaggi.
K: Anch’io come Sango.
I: Io invece il misto di pesce e la quiche di zucchine.
Inuyasha aveva letto il nome della portata così com’era scritto e così gli altri scoppiarono a ridere al suono di quella parola.
I: Ehi che volete io non ho studiato il francese.
R: Io il Gateau di patate.
Anche Rin fece la stessa gaffe di Inuyasha.
In: Io la ratatouille.
Anche gli altri finirono di scegliere così chiamarono il cameriere per far prendere l’ordinazione.
Le portate furono davvero apprezzate da tutti tranne qualcuno che si lamentò di qualche formaggio dal sapore particolare. Subito dopo fu la volta del dolce e lì si sbizzarrirono a più non posso. Dopo cena erano tutti strapieni perciò decisero di fare una passeggiata per digerire almeno un po’ poi verso il tardi tornarono tutti in albergo per riposare, l’indomani sarebbe toccato ai musei.
Verso il tardi si alzarono e dopo aver fatto colazione presero le cose necessarie e si avviarono verso la meta destinata, però prima affittarono un pulmino per riuscire a muoversi meglio e guadagnare tempo però dove fu possibile camminarono. La giornata era perfetta non faceva nemmeno tanto caldo vi era una temperatura piuttosto mite anzi anche al di sotto della media stagionale.
La prima meta fu il museo del Louvre dove mentre osservavano le opere d’arti qualcuno ironizzò anche su di essa, soprattutto su quelle di Picasso di cui non comprendevano lo stile. L’opera che invece apprezzarono maggiormente fu quella di “amore e psiche” e la loro storia gli intrigò molto. Era inutile maschi o femmine tutti erano dei romanticoni anche se qualcuno non lo avrebbe mai ammesso. Le ragazze però al racconto di quella storia si commossero, soprattutto Kagome che ricordò come anche loro all’inizio dovevano nascondere la loro relazione ma che poi in seguito era stata tranquillamente accettata e dopo tante peripezie ora potevano godersela in pieno.
Dopo le visite al museo andarono a pranzare per poi continuare il loro tour. Tra musei e negozi si fece subito sera e quindi tornarono tutti in albergo dove la stanchezza prevalse su di loro facendoli cadere in un sonno ristoratore. I giorni passavano e i ragazzi si divertirono sempre di più, quello sì che sarebbe stato un viaggio indimenticabile. Le tappe che furono più apprezzate furono quando andarono a visitare la torre Eiffel, la cattedrale di Notre Dame e soprattutto quando andarono a Disneyland, lì però il divertimento non fu per tutti soprattutto per Sesshomaru e Miroku. Su alcune giostre ebbero davvero paura facendo assumere a Sesshomaru un colorito ancora più chiaro di quello che era, suo fratello non si lasciò scappare l’occasione di prenderlo in giro e soprattutto di fare qualche foto e video che al loro ritorno in Giappone avrebbe provveduto a fare un bellissimo e memorabile filmato. Miroku, invece, urlò talmente tanto da insordire la maggior parte dei suoi amici e tutto per una semplice proiezione in 4D, Inuyasha anche quello non si lasciò sfuggire. Fortunatamente per lui in quel parco non c’erano pozzi o pagliacci che somigliassero a quello di cui aveva tanto timore perciò i suoi amici non avevano modo di vendicarsi, in un certo senso questa era la sua vendetta per lo scherzo che gli era stato giocato in Grecia. Al ritorno dal parco lui era quello che si era divertito di più anche se ogni tanto si beccava qualche occhiata gelida da parte di suo fratello.
Per i ragazzi la vacanza era passata piuttosto velocemente infatti arrivò subito il giorno di fare ritorno a casa.
K: Uffa come sono volati i giorni, sembrava che ieri fossimo arrivati qui in Francia e invece oggi è già tempo di tornare in patria.
I: Eddai ci saranno altre occasioni per divertirci.
In: Già potremo pensare già ad un viaggio per natale.
Se: Siamo ancora ad agosto e già pensi a dicembre.
In: Ehi che male c’è e poi mancano solo quattro mesi.
I: Papà sei incorreggibile.
J: Sìììì che bello non vedo l’ora però vi avviso che se andiamo in qualche parco di divertimento io non mi metto nemmeno su una ruota panoramica.
Se: Fai bene almeno le mie orecchie non soffriranno più come l’altra volta.
R: Già, hai urlato come una femminuccia.
S: E non solo lui, non è forse così tesoruccio?
M: Eddai quella proiezione sembrava così reale.
Na: Dai non prendete in giro il mio piccoletto.
Disse Nami abbracciando teneramente il suo adorato figlio, Miroku per l’imbarazzo si discostò velocemente.
Subito dopo chiamarono il volo che gli avrebbe portati in patria. Sull’aereo Rin si avvicinò al suo ragazzo parlandoli dolcemente.
R: Ehi Sesshomaru.
Se: Dimmi.
R: Ti sei divertito? La vacanza è stata bella non è vero?
Se: Sì è stata piuttosto bella ed anche istruttiva. Ma perché me lo chiedi? Dal tuo tono capisco che c’è dell’altro che vorresti dirmi.
Aveva capito subito che quello che Rin voleva dirli non era solo quello di sapere se si fosse divertito.
R: Hai ragione. Volevo solo farti notare che non è successo niente di tutto quello che temevi ci sarebbe successo quando siamo partiti. Come hai potuto vedere ci siamo divertiti e abbiamo imparato molte cose e tu oltre che a divertirti ti sei anche spaventato a morte sulle giostre.
Se: Non farmelo ricordare. Comunque hai ragione però è stato più forte di me, pensare a quello che era successo a mio fratello mi aveva spaventato.
R: E’ più che normale ma come vedi non è successo niente e anche loro si sono divertiti.
Disse indicando i suoi amici che stavano già dormendo beatamente. Il volo proseguì senza problemi e un volta atterrati a malincuore lasciarono l’aeroporto.
Il giorno seguente Sango si fiondò sui libri per potersi preparare al meglio per il test di medicina, anche gli altri si applicarono a studiare per i test di valutazione alle rispettive facoltà.
Anche quei giorni passarono velocemente e il giorno dei test arrivò in un batti baleno. La prima a dovergli affrontare fu Sango.
S: Accidenti ho paura e se non dovessi farcela? Maledizione non sono mai stata così insicura in vita mia.
Se: Dai ce la farai in fondo ti sei preparata bene.
S: Hai ragione se ce la dovessi fare sarà soprattutto merito tuo. Grazie.
Se: Tzè vai adesso o farai tardi.
Sango fu accompagnata dal resto del gruppo e dopo la bellezza di cinque ore il test finalmente finì ed una Sango euforica uscì dall’aula adibita ai test che per pura coincidenza era la stessa dove aveva fatto il test d’ingresso Sesshomaru, evidentemente quell’aula portava fortuna.
Nei giorni seguenti toccò prima a Kagome e poi ad Inuyasha e Miroku, che alla fine aveva scelto anche lui giurisprudenza come il suo amico. La settimana successiva uscirono i risultati.
S: Ragazzi forza andiamo a vedere avranno messo i risultati dei test su internet. Accidenti sono agitatissima.
K: A chi lo dici speriamo di non dover ripetere il test.
Inuyasha per tranquillizzare la ragazza le cinse la vita e Kagome tirò un sospiro di sollievo, anche Miroku era teso ma fasciarsi la testa prima di essersela rotta era inutile e questa era una cosa che aveva imparato quando aveva fatto gli esami di maturità. Alle loro spalle giunsero anche Sesshomaru e Rin che erano curiosi di sapere quale sarebbe stato il futuro dei loro amici/parenti.
La prima ad accedere al sito fu Sango che dopo aver smanettato un po’ non riuscendo a visualizzare i risultati lasciò il compito a Sesshomaru che di certo conosceva il sito meglio di lei, infatti immediatamente riuscì a visionare i risultati.
S: Aaaaaaaaaaaaah non ci posso credere.
K: Ehi cos’hai da urlare non dirmi che non ce l’hai fatta.
Sango indicò lo schermo non riuscendo a proferire nemmeno una parola.
K: Eeeeh non ti smentisci mai anche con migliaia di candidati ti devi distinguere.
M: Complimenti amore sei arrivata prima con il massimo del punteggio.
Disse allungando la sua mano morta che puntualmente fu seguita dalla cinquina della sua ragazza.
Se: Visto che ti avevo detto?
S: Già da oggi sono ufficialmente una studentessa di medicina.
I: Non vorrai raggiungere mio fratello in un solo anno?
S: Non si può altrimenti ci avrei provato e poi sarebbe impossibile raggiungerlo visto che anche lui è piuttosto bravo, anche più di me.
I: Accidenti non bastava mio fratello adesso ti ci metterai anche tu. Poveri noi.
Se: Invece di parlare tanto vediamo tu cosa hai combinato.
In pochissimo tempo Sesshomaru entrò anche nel sito di giurisprudenza e contemporaneamente in quello di scienze politiche.
Se: Inuyasha non te la sei cavata male sei al quinto posto.
I: Davvero? Whuau non dovrò rifare niente.
M: E io?
Se: Settimo.
M: Evvai nemmeno io ripeterò alcun test.
K: Quindi sarò l’unica a ripeterlo.
Disse Kagome con un tono sconsolato, non sapeva ancora qual’era il suo risultato ma era convinta che non ce l’avesse fatta nonostante si fosse impegnata duramente per affrontarli.
Se: Ti piace il numero tre?
K: Eh che significa, che per tre punti non ce l’ho fatta?
Se: No, sei arrivata terza.
K: Non ci credo fammi vedere.
Kagome guardò più e più volte lo schermo e constatò realmente che era arrivata terza.
R: Bene siete stati bravissimi ce l’avete fatta tutti, allora stasera si festeggia.
M: Sììììì…
Se: Tzè non me lo sarei mai aspettato da voi soprattutto da te fratellino, ma ce l’avete fatta.
Dopo poco arrivarono anche Inu e i genitori di Miroku che vedendo i ragazzi euforici avevano immaginato il motivo.
In: Che belle facce allegre che avete, scommetto che avete superato tutti i test.
S, I, K, M: Sììììì.
Ta: A quale posto?
S: Prima.
K: Terza.
I: Quinto.
M: Settimo.
Na: Bravissimi allora si festeggia.
Inu istintivamente volse lo sguardo verso la foto di famiglia guardando soprattutto sua moglie, senz’altro con quello sguardo voleva dire a sua moglie che era fiero di suo figlio, anzi dei suoi figli.
La sera tutti uscirono per festeggiare, il giorno dopo avrebbero provveduto alle immatricolazioni.

ANGOLO DELL'AURìTRICE:

Ok, non uccidetemi per questo imperdonabile ritardo le motivazioni sono sempre le stesse, non ve le rielenco per non annoiarvi. Comunque il capitolo è di basso livello rispetto ai precedenti ma essendo quasi alla fine della storia altro non si poteva scrivere, forse uno o massimo due capitoli e la storia finisce ma fidatevi ci sarà anche un colpo di scena, non vi dico quale :p. 

ps: scusate se c'è qualche errore di descrizione dei posti ho fatto il possibile per trovare informazioni giuste sulla Francia. RINGRAZIAMENTI:
Ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno, ma soprattutto ringrazio chi ha letto e reecensito lo scorso  e tutti gli altri capitoli.

BACI INU_KA
  
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