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Autore: ChibiRoby    17/12/2014    3 recensioni
Mentre balla sul palco Francesca perde la parrucca rivelando agli studenti il mistero di Fausta e Roxy. Leon riuscirà a perdonare Violetta e a recuperare il loro rapporto? Francesca e Diego porteranno il loro amore alla luce del sole?
Leggero spoiler per chi non segue gli episodi in diretta con l'Argentina
Leonetta - Diecesca accenni Naxi – BromillaxSeba - Fedemilla.
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Diego, Francesca, Leon, Ludmilla, Violetta
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La verità rende liberi
 
Capitolo tre - Libre
 
 
 


-Davvero eri la ragazza di Leon?
Ludmilla alzò lo sguardo trovandosi davanti Gery, la ragazza che girava sempre intorno a Leon sbavandogli dietro come un cagnolino.
Annui, era palese che avesse una cotta non corrisposta per il suo ex. La caduta poteva anche avergli spento un paio di neuroni ma di certo non il buon gusto.
- E quando? - domando velocemente, troppo per essere una semplice domanda dettata dalla curiosità - Se non sono indiscreta. - aggiunse subito rendendosi conto di risultare gelosa.
- Circa tre anni fa, prima che Violetta entrasse allo studio. - decise di darle corda, l'attesa la stava annoiando a morte.
-Quindi ti ha lasciata per Violetta?
-Non la metterei così, ci siamo lasciati a vicenda. Ma se fossi in te lo lascerei perdere, Leon Vargas ha dei gusti precisi in fatto di donne e tu non possiedi nemmeno uno dei requisiti che lo attraggono. - ghigno malefica, allo studio c'era posto per una sola stronza e quella era lei. Inoltre nessuno poteva architettare piani alle spalle di Violetta, quel onore aspettava solo a lei, sua nemesi e amata sorellastra.
-Non capisco perché mi dici cosi. - sussulto con un finto tono innocente che le fece saltare i nervi.
-Smettila con la tua pietosa commedia, puoi ingannare un sempliciotto come Lion o quell'ingenua di Violetta ma non una Supernova come la sottoscritta.
-Tu non mi conosci. - ripete cercando di sembrare innocente ma dal suo tono traspariva una nota di stizza, segno inequivocabile che la sua maschera stava cedendo.
-Hai ragione. - sorrise sorniona -però conosco le finte santarelline come te e conosco abbastanza bene Leon da sapere che non uscirebbe mai con una ragazza insignificante come te e soprattutto so che non importa quanto tempo ci vorrà, alla fine tornerà sempre da Violetta. Il loro amore trionferà e tu e il tuo amichetto non potrete farci nulla! – concluse lasciandola a bocca aperta. Si alzò e senza degnarla di uno sguardo si diresse dall’altra parte della sala teatro dove si trova il resto del gruppo.
-Leon si è innamorato di Roxy perché inconsciamente non ha mai smesso di amare Violetta! – esclamò Andres dando voce al pensiero collettivo.
-È sicuramente così. – concordò Nata, sapeva che quello che aveva fatto Vilù era sbagliato ma non poteva non comprenderla e in parte giustificarla e ammirarla, anche lei sarebbe andata fuori di testa alla sola idea di perdere Maxi, ma non sapeva se avrebbe avuto lo stesso coraggio o follia, dipendeva dai punti di vista, della Castillo.
-Questa situazione è davvero bizzarra, degna di una soap opera. – ridacchiò Seba
-Capisco che Leon si sia arrabbiato, però al suo posto ne sarei anche lusingato. Voglio dire Violetta era pronta a fingersi un’altra persona pur di stargli vicino. So che è una follia ma dimostra quanto è grande il suo amore. È fortunato ad avere una ragazza che lo ama così tanto. – concluse lanciando una veloce occhiata a Camilla che se ne stava seduta sul palco accanto al fidanzato che la stringeva dolcemente a sé. Dio solo sapeva quanto invidiava Brodway e desiderasse essere al suo posto. Se lo meritava, infondo era stato lui il cretino a mollarla con un sms facendole capire che meritava di meglio. Sperava davvero Leon non commettesse il suo stesso errore. 
-Certo talmente tanto da ingannarlo fingendosi un’altra. – commentò Gery acidamente, la conversazione con Ludmilla l’aveva così destabilizzata da farle dimenticare di indossare la sua maschera.
-Nel mio paese si dice che se non commetti qualche follia per amore allora non hai mai amato. – intervenne Federico ricordando di aver sentito quella frase in un film che aveva visto quando viveva ancora in Italia.
-Ma quale follia, quella è da manicomio! – sbottò non riuscendo a capire come potessero difenderla.
-Non osare parlare così della mia ragazza!
 Si voltò verso la porta, Leon la fissava furioso mentre stringeva per la vita una Violetta altrettanto offesa.
-La tua r…ragazza. – balbettò Gery incredula ma le sue parole vennero soprastate dal grido simultaneo di Camilla e Francesca – Siete tornati insieme? – domandò quest’ultima con gli occhi brillanti di gioia. Annuirono ma non ebbero il tempo di dire qualcosa che le due amiche li abbracciarono con foga – Sapevo che sareste tornati insieme! – esclamò Camilla. Anche Nata si unì all’abbraccio, anche se non l’aveva mai detto, aveva sempre pensato che fossero la coppia più bella dello Studio.
-Lo sapevo che non sareste riusciti a rimanere lontani troppo a lungo. – rise Federico dando una pacca sulla spalla al amico e abbracciando Violetta. In un istante si ritrovarono circondati dagli amici pronti a festeggiare la loro riunione, anche Ludmilla sorrideva in disparte, non era il tipo da festeggiamenti plateali, almeno che non la riguardassero in prima persona, ma infondo era felice per loro.
-Leon cos’hai sul collo? – domandò ingenuamente Andres indicando un grande segno rosso sul collo del amico.
-Niente. – rispose visibilmente in imbarazzo poggiandosi una mano sul collo per cercare di nascondere il segno.  
-Ti ha forse morso una zanzara? Sarebbe strano, siamo in pieno inverno! – continuò con fare indagatore, cercando di capire l’origine di quello strano segno.
-Si, una zanzara con le labbra di una ragazza. – scherzò Brodway strappando una risata a tutto il gruppo e facendo arrossire lievemente Leon che si ritrovò tutti gli sguardi maliziosi dei ragazzi puntati su di lui.
Anche Violetta rideva di gusto, Leon Vargas in imbarazzo era uno spettacolo più unico che raro.
-Fossi in te non riderei tanto. – le sussurrò Camilla sorridendo divertita.
-Perché? – domandò confusa voltandosi verso l’amica in cerca di spiegazioni.
-Perché anche tu hai un grosso succhiotto in bella vista sul collo! – le spiegò sottovoce Francesca.
-Francesca ha ragione! – commentò Ludmilla arrivandole alle spalle –Ti conviene coprirlo con questo prima di tornare a casa. – continuò tirando fuori dalla borsa un tubetto di fondotinta.  -Altrimenti a German verrà un infarto. – sorrise divertita immaginandosi la scena con sua madre che andava nel panico.
-Mettici anche un po’ di correttore. – aggiunse Nata ricordando quello che aveva letto su una rivista qualche tempo prima.
-Grazie ragazze. – sorrise grata per i consigli ricevuti, non voleva essere rinchiusa a vita in camera sua, per non per parlare di quello che suo padre avrebbe potuto fare al suo Leon. Non aveva intenzione di vederlo morire tra le sue braccia, non ora che lo aveva appena ritrovato!
-Di che state parlando? – domandò Andres avvicinandosi alle ragazze. I ragazzi continuavano a scambiarsi sguardi maliziosi e a lanciare frecciatine a Leon, che lui non riusciva a comprendere, per questo aveva deciso di avvicinarsi alle amiche.
-Di come nascondere a German l’enorme succhiotto che Leon ha lasciato sul collo di Vilù. – rispose distrattamente Francesca, troppo assorta nella conversazione per rendersi conto a chi aveva risposto.
Andres scosse il capo confuso –Perché Leon dovrebbe fare un succhiotto a Violetta? – domandò a voce un po’ troppo alta per non essere sentito da tutto il gruppo.
In un istante tutti gli sguardi si posarono sulla Castillo che arrossì vistosamente, abbassò lo sguardo e senza dire una parola si nascose tra le forti braccia del fidanzato che l’accolse con gioia.
-Smettetela di mettere in imbarazzo la mia Vilù. – li rimprovero sorridendo sornione. Questa era una delle cose che più amava di lei, quando erano soli sapeva essere sexy e un po’ spacciata ma se certi argomenti venivano accennati in pubblico ecco che la Violetta timida tornava a galla per nascondersi tra le sue braccia. Le scoccò un baciò trai capelli continuando a coccolarla, stavolta non avrebbe permesso a nessuno di portagliela via, nemmeno a se stesso.
-Ora capisco perché sei tornato con lei nonostante le bugie e tutte le sofferenze che ti ha causato. – commentò Gery, aveva assistito a tutta la scena e accecata dalla rabbia e dalla gelosia non era riuscita a trattenersi. – Basta che apra le gambe e tu torni da lei strisciando. Fossi in te non mi sentirei tanto importante, sono certa che mentre predicava il suo amore per te in giro per lo Studio, le abbia aperte anche a altri ragazzi. – concluse velenosamente mostrando che mai come nel suo caso l’apparenza ingannava e dietro quel faccino da brava ragazza si nascondeva una vipera della peggior specie. Era sicura che il suo complice l’avrebbe assecondata e dopo Leon non avrebbe più voluto avere nulla a che fare con quella finta santarellina. Cercò Alex con lo sguardo, certa che aspettasse solo un suo segno per iniziare a parlare e si stupì di leggere nei suoi occhi solo disgusto.
Anche gli altri la guardavano con la stessa espressione, Francesca e Camilla sembravano pronte a prenderla per i capelli e l’avrebbero fatto se i loro fidanzati non le avessero fermate, era un’arpia ma restava sempre l’assistente di Beto e non era il caso che si mettessero nei guai, non in un momento di crisi come quello. Leon invece strinse più forte la sua Violetta, come a volerla proteggere da quelle calunnie. E dire che considerava Gery un’amica, invece era solo una iena, come aveva fatto ad essere così cieco? Solo ora riusciva a vedere il vero volto della messicana e non poteva che esserne disgustato, come aveva osato dare della ragazza facile alla sua Violetta?
-Chiedile immediatamente scusa! – le ordinò freddamente facendo rabbrividire chiunque si trovasse nella stanza, inclusa la Castillo che lo strinse più forte nel tentativo di calmarlo. Non gli aveva mai sentito usare un tono così glaciale, era davvero furioso.
-Lasciala perdere amore. – sussurrò allontanandosi quel poco che le bastava per guardarlo negli occhi.
-Ma… - fece per obbiettare ma glielo impedì poggiandogli un dito sulle labbra.
-È solo gelosa! – spiegò semplicemente guardandolo dritto negli occhi.
Leon le baciò il dito ancora appoggiato alla sua bocca e con delicatezza le prese la mano stringendola tra le sua –Non importa il motivo, non permetto a nessuno di mancarti di rispetto. – sussurrò dolcemente, Violetta sentì gli occhi inumidirsi, finalmente riconosceva il suo Leon, quello che tre anni prima l’aveva conquistata con la sua dolcezza.
-Come puoi continuare farti ingannare da lei? Si è finta un'altra e non ha fatto che giocare con i tuoi sentimenti facendoti soffrire…
-Non sono affari che ti riguardano! Ne abbiamo discusso e adesso la storia Roxy è un carpitolo chiuso. – la informò ritornando a usare un tono gelido.
-Fai come ti pare, tanto presto si stancherà di te e ti lascerà. Violetta non ti ama, per lei sei solo un gioco!
Riuscì a stento a finire la frase che uno schiaffo le arrivò in pieno volto. –Puoi dire quello che vuoi su di me, non mi importa ma non ti permetto di sminuire l’amore che mi lega a Leon. – esclamò Violetta con ancora la mano alzata. Poteva accettare tutto ma non che sminuisse così il suo amore per Leon.
Ludmilla la guardò ammirata, la piccola Violetta era cresciuta e aveva reagito difendendo il suo amore con le unghie e con i denti, come una vera leonessa.
Il volto della messicana divenne rosso di rabbia e fece per avventarsi su quella che ormai considerava la sua nemica.
-Smettila ti stai solo redendo ridicola! – esclamò Alex mettendole le mani sulle spalle e impedendole di muoversi. – Violetta, Leon perdonatela se potete. Non sa quel che dice. – si scusò con i due innamorati. Vedere Violetta così felice insieme a Leon gli aveva fatto capire che lui non sarebbe mai stato in grado di renderla così felice, perciò era meglio che rinunciasse a lei.
Rivolse un cenno del capo al resto del gruppo e trascino via Gery prima che potesse ricominciare a dare di matto.  
 
 
 
***
 
 
 
-Ti può sapere che ti è preso? – sbottò la messicana liberandosi della stretta di Alex intorno al suo braccio –Perché non mi hai assecondato? Se lo avessi fatto li avremmo…
-Te lo ripeto ti stai solo redendo ridicola! – la interrompe bruscamente –Quei due si amano e noi non siamo nessuno per dividerli.
-All’iniziò eri d’accordo! – gli fece notare incrociando le braccia al petto!
-Quando si erano lasciati, ma ora che stanno di nuovo insieme non muoverò nemmeno un dito per provare a dividerli! – sentenziò decidendo di tornarsene a casa, quella ragazza era più testarda di un mulo e era davvero stanco di starla a sentire, il suo unico argomento di conversazione era Leon, non parlava d’altro!
-Fai come ti pare, si vede che il tuo amore per Violetta non è forte come il mio per Leon!
Alex si bloccò di colpo –Amore? Tu non ami Leon, ne sei ossessionata! C’è una grossa differenza! Perdonami se al contrario tuo, io ho una vita e ambizioni più grandi di trascorrere il resto dei miei giorni dietro a qualcuno che non mi vuole! – sbottò tutto d’un fiato. –Riflettici Gery, dopo quello che hai detto nessuno allo Studio ti rivolgerà più la parola. Primo fra tutti il tuo dorato Leon. – concluse prima di andarsene. Lasciandola lì, da sola a riflettere su come era diventata.
 
 
 
***
 
 
 
Violetta non si era nemmeno accorta che Alex e Gery se n’erano andati, troppo attenta a fissarsi la mano con cui aveva colpito la messicana, era la prima volta che usava le mani in quel mondo, non era nella sua natura, ma quando l’aveva sentita parlare in quel modo non ci aveva visto più e la mano si era mossa da sola, come guidata da una forza invisibile. E non se ne pentiva, anzi, una parte di lei aveva desiderato farlo fin dalla prima volta che l’aveva vista al Art Rebel, attaccata come una cozza al suo Leon. Però questo non giustificava il suo gesto, la violenza non era mai la soluzione.
Un braccio le cinse delicatamente la vita mentre una mano le afferrava la sua stringendola forte. Sorrise avrebbe riconosciuto quel tocco ovunque.
-Non preoccuparti, se l’è meritato. – sussurrò dandole un bacio sulla guancia.
Si rigiro nel abbraccio, poggiando la guancia contro il suo petto mentre lui la culla come una bimba, sapeva che non aveva bisogno di parole.
-Non potevo permetterle di parlare così del nostro amore. – bisbigliò disegnandogli cerchi immaginari sul petto con l’indice.
-Nemmeno io. Se non mi avessi battuto sul tempo l’avrei zittita io.  – sussurrò baciandole la fronte -Ricordami di non farti più arrabbiare, sei pericolosa! – scherzò cercando di distrarla.  –Leon! – esclamò ridendo dandogli un leggero colpo sul petto.
-Ahi! Da quando sei diventata manesca? – continuò a prenderla in giro. –Non è vero, non sono manesca! - ribatte sollevandosi sulle punte e portando il suo viso a pochi millimetri di distanza da quello del ragazzo.
-Si invece, sei la mia piccola manesca! – le soffiò sulle labbra prima di catturarle con le proprie.
-È bello rivederli così uniti. – osservò Nata appoggiando il capo sulla spalla di Maxi
-Si. – concordò cingendole le spalle con un braccio, stringendola a sé.
Francesca sorrise sognante, era così felice che le cose tra loro si fossero sistemate. Si guardò intorno costatando che tutte le coppie se ne stavano teneramente abbracciate, persino Federico e Ludmilla che nel ultimo periodo si erano allontanati, se ne stavano appoggiati l’uno all’altra scambiandosi qualche sguardo dolce. Era questo che la spingeva a credere che quello che legava Leon e Violetta fosse vero amore, quando erano insieme era come se l’aria si riempisse d’amore e solo a guardarli ti veniva voglia d’innamorarti.
Sì voltò di nuovo per guardare i loro amici, se n’erano andati tutti. Tutti tranne loro quattro.
Guardò Diego, anche lui li osservava sorridente e dire che fino a l’anno scorso avrebbe fatto di tutto per dividerli e adesso era felice della loro riunione. Era cambiato così tanto nel giro di pochi mesi e non era riuscita a non innamorarsene mandando a quel paese la legge non scritta delle ragazze che vietava categoricamente di uscire con un ex di un’amica. Gli prese la mano facendo intrecciare le loro dita
-Penso che sia arrivato il momento. – sussurrò appena si voltò sorridendole.
-Si, non esiste un momento migliore. – concordò indicandole i due piccioncini con un gesto del capo.
-Sono certa che sarà felice per noi, lo saranno tutti. – disse specchiandosi negli occhi del ragazzo.
-Lo saranno. – confermò Diego fiducioso – E se per qualche assurdo motivo non sarà così, ti assicuro che non smetterò di lottare per noi!
Sorrise radiosa mentre si mordicchiava il labbro inferiore nel tentativo di trattenersi dal saltargli addosso e baciarlo davanti a tutti – Resisti Francesca, dopo che avrai detto la verità potrete baciarvi fino a farvi sanguinare le labbra. – pensò sciogliendo le loro mani prima di avvicinarsi alla sua migliore amica.
-Violetta. – la chiamò – Mi dispiace interrompervi ma devo dirti una cosa importante.
-Dimmi. – sussurrò allontanandosi dal abbraccio di Leon.
-Vedi Vilù, io e … - iniziò titubante. Dio perché era così difficile dire la verità alla sua migliore amica? Avvertì il tocco di Diego sulla sua spalla e subito tutta la paura svanì. –Diego usciamo insieme da un po’. – rivelò tutto d’un fiato.
Rimasero in silenzio per qualche istante senza sapere cosa dire. Si erano preparati a ogni tipo di reazione tranne a una: il silenzio.
-Ti rende felice? – domandò in tono solenne, lasciando tutti senza parole, non l’avevano mai vista così seria.
-Sì. – ammise l’italiana sostenendo lo sguardo dell’amica, aveva fatto la sua scelta e sapeva fin dall’iniziò che nel momento in cui l’avrebbe rivelata avrebbe dovuto pagarne le conseguenze.
Sul voltò di Violetta nacque un bellissimo sorriso –Che aspettavi a dirmelo? Sei la migliore amica, la tua felicità è la mia! – esclamò abbracciandola calorosamente.
-Oh Vilù! – sussurrò stringendola forte.
-Congratulazioni. – sorrise Leon dando una pacca sulla spalla al amico.
-Grazie, sono felice che siate tornati insieme. – sorrise – Scusami per non averti detto nulla.
-Tranquillo, al tuo posto anch’io avrei fatto lo stesso. – ammise tornando a guardare la fidanzata. Se un anno prima gli avessero detto che avrebbe finito per considerare Diego come uno dei suoi migliori amici non ci avrebbe creduto. Probabilmente gli avrebbe dato del matto.
-Diego trattamela bene o te le vedrai con me! – esclamò la Castillo staccandosi dal abbraccio per puntare minacciosamente il dito contro il petto dello spagnolo.
-Signor si signora! – scherzò imitando il saluto militare.
-Sta attento Diego la ragazza sembra indifesa ma ha la mano pesante! – scherzò Leon.
-Ti assicuro che quella della mia ragazza non è da meno. - rivelò Diego come se fosse un segreto.
-Che abbiamo fatto di male per finire con due ragazze violente? – scherzò Leon con fare melodrammatico.
- Possiamo provare con Fausta e Roxy, sono certo che sono più delicate. – propose divertito.
-Ottima idea! – gli diede man forte Vargas. –È ancora valida la proposta di un’uscita a quattro? – continuò ridendo, delle espressioni irritate delle ragazze che li stavano divertendo parecchio.
-Ehi! – sbottarono le due amiche in coro. –Fausta e Roxy sono scomparse, morte, estinte! – esclamò Francesca. Di quelle due ne aveva fin sopra i capelli, non avrebbe mai più indossato una parrucca, neanche sotto tortura!
-Esatto! Se volete un doppio appuntamento lo avrete ma con Violetta e Francesca! – concluse la Castillo incrociando le braccia al petto, guardandoli come a sfidarli a contraddirla.
-Vi assicuro che Violetta e Francesca sono le uniche con cui vogliamo stare. Vero Diego?
-Verissimo, non abbiamo occhi che per voi. – concordò Diego ammiccando.
-Va bene, vi crediamo. – sorrise l’italiana abbracciando il fidanzato. Subito imitata dalla sua migliore amica, che saltò letteralmente addosso a Leon, con tanta foga che quasi rischiarono di cadere.
Strette tra le braccia dei rispettivi amori si sorrisero, adesso che tra loro e le persone che amavano non c’erano più segreti si sentivano più leggere, come se si fossero tolte un macigno dal cuore. La verità le aveva rese di nuovo libere.
 
 
Angolo autrice:
 
Salve a tutti, è sempre strano cliccare sul quadratino completa, mi dà un senso di soddisfazione e un pizzico di nostalgia, anche se la storia è breve come questa.
Che dire del capitolo? Ci sono acceni a tutte le coppie, accadono un po' di cose ed è più lungo dei precedenti.
Ringraziò tutti quelli che l’hanno letta, messa tra le ricordate/seguite/preferite e ovviamente che l’hanno recensita, in particolar modo _Trilly_ e DulceVoz che fin da quando sono arrivata nel fandom recensiscono ogni mio lavoro, grazie ragazze!
Fatemi sapere che ne pensate di quest’ultima parte, un bacione.
    
   
 
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