È mattina, la sveglia suona e devo alzarmi per iniziare un nuovo anno scolastico. 

L'anno scorso i miei genitori mi iscrissero al Palad college siccome erano tutto il giorno fuori per lavoro e non potevano occuparsi di me. Ero molto arrabbiata con loro ma dovevo capirli, in fondo dovrei anche ringraziarli perché è proprio qui che ho conosciuto Laila, e il mio migliore amico Joseph. 

Il mio nome è Anastasia, ho 17 anni, e questa è la mia storia. 

Cerco la mia divisa scolastica e la indosso. Una minigonna e cravatta scozzese, calze e giacca nere e camicia bianca. Mi è sempre piaciuta tanto. 

Arrivata al college, saluto i miei genitori calorosamente, e vado in cerca di Laila. Mentre cammino qualcuno mi copre gli occhi.

Mi giro di scatto ed è Joseph, lo stringo in un forte abbraccio. Ha un buon profumo..

-Come stai? Tutto bene? Fidanzata? Se ti fa soffrire gli spezzo le gambe. Cosa hai fatto questa settimana? Divertita?- Subito inizia con un interrogatorio, lui è sempre stato così. Mentre apro bocca per interromperlo arriva Laila che mi abbraccia forte e ci salutiamo.

Entriamo nel college per trovare le nostre stanze. 

-Allora? Sei stata con Joseph? Ti ho vista come lo hai abbracciato.- Laila pensa che lui sia innamorato di me, ma siamo solo migliori amici. 

Ci raccontiamo tutto quello che è successo l'ultimo mese siccome non ci siamo viste e ci rechiamo in cortile quando sentiamo parlare al megafono. 

Il direttore augura a tutti noi un buon anno. Spero sia così. 

Ancora non avevo visto Mark. Il ragazzo da cui ero innamorata da un anno, lui lo sapeva ma non mi prendeva mai sul serio. Lo intravedo in cortile ma decido di non salutarlo. Laila con il suo carattere estroverso inizia a fare i salti di gioia e Mark ci nota. Ancora non vi ho parlato di lui. È una ragazzo idiota. Si è quello il termine giusto! Lui cambiava una ragazza a settimana, e la cosa peggiore è che ne erano consapevoli di questa "relazione", che dopo sette giorni sarebbero state mollate. Ma non importava, la bellezza di Mark valeva più della loro dignità. 

Io mi ero innamorata dei suoi sguardi e delle sua dolcezza, non della sua bellezza. A dirla tutta non era dolce. Era la mia mente fusa ad immaginare ciò. 

Il primo giorno non abbiamo fatto lezione, e stranamente ci lasciarono il pomeriggio libero, da impegni scolastici e compiti. 

Mi arriva un messaggio. 

-Che ne dici se oggi alle 16:00 passi un po' di tempo con me in camera mia? Sono solo, possiamo recuperare tutto il tempo perduto. Mark-

Il mio cuore sussultò. Volevo andare da lui ma c'era qualcosa che mi bloccava. Sapevo che mi avrebbe mollata dopo sette giorni. Non sapevo che fare..

-Va bene. Ci sarò. Ania-.

Certo che ci sarò, ma non per stare al suo gioco. Saprò controllarmi. O almeno spero.

Busso, nessuno apre. Insisto ma.. Niente. Mentre sto per andarmene lui apre, mi afferra per un braccio e mi trascina dentro. 

È in accappatoio, appena uscito dalla doccia, capelli bagnati e.. Un viso bellissimo. Arrossisco e sono come bloccata. Lui mi prende violentemente i polsi e mi sbatte sulla porta. Mi fissa negli occhi per qualche secondo. Avrei pensato di poter morire in quel momento. 

Lentamente appoggia le sue labbra alle mie e mi bacia. Vorrei respingerlo ma non ci riesco, al contrario, lo assecondo. Cerco di spostarmi ma lui prende la mia testa tra le mani per tenermi bloccata e continua a baciarmi. 

Mi faccio coraggio e contro mio volere faccio resistenza. 

-Non voglio essere baciata da te!- oh no, devo impedire le lacrime di scendere. 

-Non mi ami più?- dice con un sorriso malizioso.

-Non è questo. Io voglio che mi baci con dei sentimenti non perché mi hai scelta come una delle tante! Io non sono come loro..- 

-Lo so Ania. Non ti voglio come mia ragazza della settimana. Io sul serio, ho scelto te.-