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Autore: serpeverde1    17/12/2014    1 recensioni
Io sono Ellen una ragazza dai capelli viola come la lavanda e gli occhi color del miele,ma non sono una ragazzina sana anzi ho una terribile malattia che mi procura profondi segni sulle gambe.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ellen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Diario Di Ellen

Questa è la seconda FanFiction che scrivo sul videogioco The Witch’s House,questa storia vorrei dedicarla interamente a Ellen un personaggio che amo.

Prima che iniziate a leggere la storia vorrei dirvi alcune cose:

*All’inizio della storia farò un riassunto del diario di Ellen

*La FanFiction cambia del tutto la storia del videogioco

Spero di non avervi annoiato baci Serpeverde1

 

 

Io sono Ellen una ragazza dai capelli viola come la lavanda e gli occhi color del miele,ma non sono una ragazzina sana anzi ho una terribile malattia che mi procura profondi segni sulle gambe e rende molto doloroso camminare,anche se grazie ad alcune medicine riesco a farlo meglio.

 

Come ogni giorno io e mia mamma andiamo davanti alla chiesa della città a chiedere l’elemosina(la mia famiglia è molto povera e non riusciamo a procurarci molto facilmente le medicine),ogni volta tutti mi guardano male e dicono sottovoce”guarda è la ragazzina che sta male,non ti avvicinare potrebbe infettarci”oppure”che schifo guarda i suoi tagli”mai nessuno che dica”poverina”,ma non mi interessa non voglio la compassione di nessuno,ormai ci ho fatto l’abitudine:a tutte le malelingue che mi sparlano dietro:all’inizio ci stavo male,ma ora non più.

 

Ogni volta io e la mia mamma tornavamo a casa e se ci andava di fortuna arrivavamo con qualche soldo,anche se rare volte.

 

Arrivate a casa la mamma mi cambiava le bende e dopo io uscivo fuori,ma quel giorno fu diverso non guardai i ragazzini giocare,ma un gatto che rincorreva un topo e che successivamente mangiòIl gatto in questione era bellissimo:occhi del colore dell’acqua torbida di un fiume e pelo nero come l’oscurità della notte.

 

Quando rientrai a casa vidi mia mamma che lavava i piatti,aveva lo sguardo perso chissà a cosa stava pensando?Un’ora dopo arrivò mio padre come ogni volta da quando ero nata non mi salutava anzi non mi considerava per lui ero invisibile solo mia madre si preoccupava per me.Dopo cena papà prendeva la mamma e la portava in camera da letto e si rinchiudevano nella stanza per ore,lasciandomi da sola a scrutare l’oscurità della notte.

 

Ormai ero a letto da più di un’ora e ancora nessuno rumore,finche non senti la porta della camera da letto aprirsi,sapevo che era la mamma che era venuta a darmi la buonanotte.Si sedette sul mio letto mi accarezzò i capelli e poi mi poso un lieve bacio sulla nuca,sì lei mi voleva molto bene e anch'io gliene volevo.

 

La mattina dopo mi alzai e vidi mia madre che mi corse incontro e mi abbracciò.Non sapevo il perchè di questo gesto,ma sapevo che l’aveva fatto col cuore.

 

Come ogni pomeriggio andai fuori all’aperto ma vidi un cosa orribile il gatto dell’altro giorno a terra morto qualcuno l’aveva investito e non si era neanche preso la responsabilità di seppellirlo,così lo feci io pensai che fosse giusto che anche quella creatura così bella avesse una sepoltura degna.

Allora scavai una fossa all’inizio di un bosco lontana da occhi indiscreti,ma mentre scavavo una buca con le mie mani,sentivo un dolore lancinante alle gambe i tagli si stavano riaprendo e faceva malissimo ma non avrei pianto mi sono promessa di non piangere per queste cose.Quando finii di seppellire il gatto era buio e io ero sporca di fango e sangue,le mie bende erano tutte sgualcite.

 

Appena entrata in casa mia madre mi corse incontro e poi mi guardò severa e mi sgrido come non aveva mai fatto mi disse che era già buio fuori e che lei era preoccupata per me,pensava che mi fossi fatta male,poi mi tolse le bende e i vestiti e mi lavò per bene e dopo pulì le mie bende e vestiti l’avevo veramente fatta arrabbiare perchè nemmeno una volta si girò a guardarmi.

 

Ma dopo essermi lavata e rivestita mia madre mi adagiò sul letto e mi pettinò i capelli amorevolmente.Le bende erano di nuovo sporche di sangue ma non me le cambiò di nuovo mia madre anzi fece un’altra cosa mi portò una bambola,era nuova aveva i capelli raccolti in due trecce bionde era bellissima,ma io la odiavo perchè io non ero bella come lei però ringraziai lo stesso mia mamma.

 

Il giorno dopo non successe nulla di che,fino alla sera quando mio padre tornò.Mia madre era stranamente felice.Dopo cena papà prese mamma e la portò in camera da letto e io andai a letto.

Finché a un certo punto la mamma usci dalla camera da letto ma non solo,anche dalla porta di casa,allora fu li che mi svegliai la vidi uscire e prima di andarsene mi guardò e mi disse”Mi dispiace”con una voce dolce,io cercai di raggiungerla ma caddi a terra le mie gambe mi facevano troppo male non riuscivo a camminare le chiesi dove stesse andando ma non mi rispose,vidi la sua figura andarsene nella notte scura.Mi stava abbandonando,mi stava lasciando sola con mio padre un uomo che mi odiava,no impossibile tornerà mi dissi per far star meglio il mio cuore,lo so lei tornerà lei mi vuole bene continuavo a ripetermi.Mi risistemai a letto anche se fu molto difficile.Dopo poco che mi ero risistemata vidi mio padre uscire dalla camera da letto e dalla porta di casa mi chiesi dove sarebbe andato ma proprio in quel momento mi riaddormentai.Ero stanca, stremata e sola.

 

Il giorno dopo non vidi ne mia madre ne mio padre.Rimasi a casa tutto il giorno mi dovetti cambiare le bende da sola tre volte e prendere la medicina,aveva un sapore sia amaro che dolce.

La sera arrivò mio padre e quella fu la prima volta che mi parlò e mi disse un frase dolorosa da sentire”Tua madre non tornerà mai più e d’ora in poi dovrai cavartela da sola io non ti aiuterò,mi spiace Ellen”la prima volta che disse il mio nome fu anche quando disse la frase”Tua madre non tornerà mai più”quelle parole riecheggiavano nella mia testa volevo piangere ma non ci riuscivo e poi continuai a chiedermi cosa avessi fatto per allontanarla così da me.Aveva mandato via la persona che mi voleva bene,non riuscivo a credere che quella sera fu l’ultima che la vidi.

 

Dopo un paio di giorni neanche mio padre si fece più vedere era andato anche lui via da me,dalla mia malattia e non sarebbe tornato anche se io sostenevo il contrario.Volevo bene sia a mio padre che a mia madre,quando mi resi conto che non sarebbero tornati piansi lacrime amare.

 

Sarei morta la medicina era finita e le bende non resistevano più,infondo ero felice che i miei fossero scappati da me perchè così non sarebbero stati infelici di perdere la loro figlia.

 

Decisi di andare via da quella casa,la casa della mia infanzia me ne andai ma non resistetti perchè appena fuori caddi a terra sanguinante il mio momento era arrivato,la morte aspettava impaziente il mio arrivo.

 

Ma il gatto quello che avevo seppellito mi passo davanti e mi disse che avrebbe curato la mia malattia perchè io gli avevo dato un posto dove la sua anima avrebbe riposato in pace.

 

Mi curò e ora sono viva ho diciotto anni e ormai sono passati cinque anni,vi starete chiedendo dove io sia andata dopo?Beh sono andata via dal villaggio per andare a Londra.

 

Tre giorni fa tornai nel mio vecchio villaggio per vedere se era cambiato qualcosa,perchè anche se non ho molti ricordi felici e pur sempre il mio punto di origine.

 

Quando arrivai vidi due persone con un bambino,all’inizio non le riconobbi subito ma dopo capii chi fossero erano loro,i miei genitori senza pensarci andai da loro e non mi riconobbero però mi dissero”Sà lei assomiglia a una ragazza che conoscevamo è uguale a lei,solo che lei è normale”

allora io perplessa gli chiesi perchè avessero detto che questa ragazza non fosse normale e loro mi dissero”Era malata,i suoi genitori l’hanno abbandonata,e hanno fatto bene:doveva ucciderla prima che crescesse”io sentii una fitta al cuore,si ho sempre pensato di essere un peso per loro ma arrivare fino a volermi morta,non ci potevo credere”Beh tanto adesso non c’è più caro”disse mia madre,lei disse quella frase e mi distrusse del tutto avevo sempre pensato che mi volesse almeno un po’ di bene ma evidentemente no,dopo feci un ultima domanda perchè dovevo sapere volevo sapere”Voi due siete sposati?” “Si è questo è nostro figlio il nostro unico figlio”dissero indicando il bambino.Fu l’ultima che parlai con loro.

 

Ero ferita e poi la frase lui è il nostro unico figlio mi dispiace per voi ma ci sono anch’io.

 

Andai alla tomba del gatto per parlare con lui e salutarlo un’ultima volta.Quando arrivai lo vidi subito,mi stava aspettando e appena arrivai mi salutò e poi mi disse la verità su quello che era successo hai miei genitori”Ellen era tutto una falsa tuo padre e tua madre non si sono mai lasciati ti hanno solo abbandonato perchè stanchi di doverti curare e così hanno avuto un’altro figlio”disse il gatto e io furente gli dissi”Quel bambino non è mio fratello e loro non sono i miei genitori!Perchè i miei genitori sono morti proprio quando mi hanno abbandonato!”urlai le parole finali.

 

Dopo me ne andai e non penso ci ritornerò mai più.

 

Ecco la mia storia,

la storia di una ragazza abbandonata,

lasciata sola per la sua malattia ma la cosa più squallida 

e che anche i suoi genitori non l’hanno mai voluta

neanche una volta,preferivano vederla morire.

 

THE END

 

 

Spero vivamente che la mia FanFiction vi sia piaciuta…Goodnight my sweetheart
-Serpeverde1-


 

 

 

   
 
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