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Autore: _thantophobia    17/12/2014    2 recensioni
Iwaizumi si chiede il perché di tanta ostinazione. Si risponde che il perché sta tutto il quel nomignolo.
Lui è il Re e basta. Lui è il Re e, finché rimarrà in campo, la partita non finirà.
[Mi diverto a torturare la gente, sì u.u *non è vero--!*][C'è anche Iwa-chan perché la Maki lo adora *-*]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hajime Iwaizumi, Tooru Oikawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: Poco da dire: oggi pomeriggio ho scoperto - navigando nel mare di Internet - che la ginocchiera bianca di Tooru è una ginocchiera medica e... boh: ho scoperto una cosa che ho in comune con il Grande Re ^^"
Ho anche scoperto che festeggiamo il compleanno a cinque giorni di distanza! *-*








 
Il dolore è una dote per un animo duro.


È ormai buio, fuori dalla palestra della Aobajosai.
Ma qualcuno continua ad allenarsi.
 
È perfetta come sempre, l’alzata di Tooru: si abbatte spietata dall’altra parte della rete.
Sorride, Oikawa, quel suo sorriso meraviglioso e solare mentre osserva la sfera colpire il pavimento.
Ma il sorriso si spegne presto.
Appoggia i piedi per terra e la fitta di dolore che attraversa la gamba destra lo costringe a portarsi una mano sulla ginocchiera bianca.
Stringe i denti e sibila un’imprecazione, mentre cammina lentamente per recuperare la palla.
 
 
«È il morbo di Pellegrini-Stieda, non possiamo operarlo… o potresti smettere non solo di giocare, ma anche solo  di camminare… »
 
 
Tooru stringe i denti perché fa male anche solo poggiare il piede per terra; tuttavia ignora – o cerca di – il dolore, riprende la palla e si prepara a servire di nuovo.
La lancia in alto come al solito, prende la rincorsa e salta.
Ma la sua forza di volontà non è bastata.
La palla rotola a qualche passo da lui. Lui che si dimena e stringe i denti per non urlare perché – cazzo! – quel ginocchio fa male.
 
 
«Non sforzarti troppo: cerca di evitare allenamenti estenuanti e se senti che comincia a farti male smetti subito, prima di peggiorare le cose… »
 
 
Poi il dolore scema, lentamente, lasciando Tooru disteso di schiena sul linoleum con gli occhi lucidi per le lacrime trattenute e la sensazione orribile del ginocchio che pulsa, stretto dalla ginocchiera.
 
All’improvviso, sente la serratura scattare.
Balza seduto con un colpo di reni e nasconde la testa tra la braccia appoggiate alla gamba sinistra – la destra non prova nemmeno a muoverla, tanto non ci riuscirebbe.
-Eccoti dov’eri, Kusokawa.-
La voce di Iwaizumi lo fa sobbalzare.
Alza la testa e prova a sorridere.
-Ehilà, Iwa-chan! Cosa ci fai qui?-
-Cercavo te, coglione.- sbotta l’altro imponendosi su di lui a braccia conserte –Cosa pensi di fare riducendoti in questo stato, deficiente? Eh?-
Tooru sbarra gli occhi.
-Spero tu abbia una spiegazione più che plausibile, quando domani dirai all’allenatore che il tuo ginocchio assomiglia a una pagnotta e quasi non ti reggi in piedi.-
Sembra assurdo, ma Tooru aveva bisogno di quelle parole. Aveva bisogno di qualcuno che gli urlasse contro e lo prendesse a calci se necessario. E quel qualcuno poteva essere solo il loro asso.
-I… Iwa-chan… -
-Sì, sì, coglione. Ti aiuto.-
Hajime si passa un braccio di Tooru sulle spalle e lo alza di peso, reggendolo in piedi.
 
 
Quelli sono gli unici momenti in cui Tooru sta zitto e non spara cazzate… e Hajime riesce ad evitare la solita crisi di nervi.
Gli unici momenti in cui il Grande Re si permette di vacillare, di essere un comune essere umano e non il solito strafottente rincoglionito.
Quelli sono gli unici momenti in cui Hajime vede Tooru come il ragazzo che è: sa già che lo accompagnerà fino a casa perché non ha la forza di trascinarsi da solo, sa già che arrivato a casa sorriderà a Takeru per non fare impensierire nessuno e sa già che sorriderà anche a lui quando lo saluterà.
Sa già che, appena si chiuderà nella sua stanza, il suo capitano crollerà; ma sa che domani si presenterà a scuola con la solita facciata idiota che tanto gli dà ai nervi.
E sa già che, tra una settimana, lo troverà di nuovo in palestra come quella sera, se lo caricherà in spalla e lo accompagnerà fino a casa.
 
Iwaizumi si chiede il perché di tanta ostinazione. Si risponde che il perché sta tutto il quel nomignolo.
Lui è il Re e basta. Lui è il Re e, finché rimarrà in campo, la partita non finirà.
 
 

 
 
 
 
 
 
 
Nota scientifico-medica: il morbo di Pellegrini-Stieda è una sindrome post-traumatica che comporta la calcificazione dell’inserzione femorale del legamento mediale.
Sui soggetti giovani si tende a evitare l’operazione, in quanto potrebbe portare alla perdita dalla sensibilità.




D.P.P.: Deliri Post Partum.
E... boh: mi diverto a torturare i miei personaggi preferiti u.u
A parte gli scherzi: non è per niente una bella sensazione sapere di dover smettere di fare lo sport che tanto ti piace di punto in bianco a causa di ciò.
Non so cosa abbia Tooru al ginocchio, il morbo di Pellegrini-Stieda è quello che ho io - anche se sono una nuotatrice - e direi che è quello più frequente tra i pallavolisti.

Bon, me ne vado. Ci rivediamo il 22 per il compleanno di Tobio *-*
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Maki
 
  
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