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Autore: darken_raichu    17/12/2014    3 recensioni
Pokémos è una terra lontana, dove i pokémon vivono divisi in 18 nazioni, tra i cui territori si estendono deserti, pianure, foreste e mari, che rendono assai difficoltosi i collegamenti tra i vari paesi. Fino a 10 anni fa la terra era in pace, ma ora le cose stanno cambiando…
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Medium City, Gilda degli Indovini, 21/06/4783, circa le 23
Quando arrivarono davanti alla grande costruzione, in un primo momento Emolga pensò di avere davanti il palazzo reale.
La gigantesca costruzione circolare era circondata da sei torri bianchissime sormontate da pinnacoli neri. Anziché un tetto, la cima era sovrastata da una cupola trasparente. Inoltre, era ricoperta di simboli che Emolga non riusciva ad interpretare.
«Bella eh? È al terzo posto tra le costruzioni più grandi della città, dopo la Cattedrale Arceista ed ovviamente il Palazzo Reale. Purtroppo sono entrambi piuttosto lontani, nella parte nord della città, quindi credo sia meglio venire qui.» Spiegò Lamp.
«Ma cos’è?» Chiese Emolga.
«Vedete, una delle tradizioni principali di Espia è quella di ospitare indovini, ossia pokémon in grado di predire il futuro. Questi pokémon sono sempre stati tenuti in grande considerazione.»
«Predire il futuro? Abbiamo già incontrato un pokémon che aveva questa capacità, ma onestamente mi sembra incredibile.» Disse Emolga, pensando all’incontro con Sigilyph, ai Quattro Templi.
«Beh, qui ad Espia è un fatto. E come puoi immaginare un sacco di pokémon si spacciano per indovini. Per questo è stata creata la Gilda. Solo un indovino provvisto di autorizzazione dalla Gilda può esercitare questo ruolo. Se qualcuno che non è dotato di un permesso fosse scoperto ad esercitare il ruolo di indovino, subirebbe una multa e la reclusione, anche se ovviamente se sei un vero indovino subisci una pena molto più lieve e, in genere, ti viene conferito il permesso di esercitare appena termina il periodo di prigionia.»
«Inoltre, la Gilda permette anche di tenere sotto controllo gli indovini e di classificarli.»
«Classificarli?» Chiese Draak.
«Esistono diversi tipi di indovini: alcuni prevedono calamità, altri prevedono cambiamenti nei pokémon, altri non hanno controllo sulle previsioni, giusto per fare qualche esempio. Inoltre, cambia anche il periodo di tempo, perché ci sono indovini che prevedono eventi che avverranno tra pochi giorni ed altri che prevedono eventi che avverranno in un lasso di tempo che arriva anche a venti, trent’anni nel futuro, anche se queste sono molto nebulose, oppure risultano difficili da comprendere finchè ormai manca molto poco al loro avverarsi.» Disse Zorua.
«Capisco. Quindi, la Gilda classifica i vari indovini suddividendoli.»
«E li pone in una graduatoria. In pratica, più ti trovi in basso, più sei un indovino di bassa categoria e hai poteri più scarsi. Bene, volete vedere più da vicino. Ah, una piccola cosa. Cercate di non offendere gli indovini. Un tempo lo fece un re di Velenia, e la sua famiglia si estinse.» Disse Lamp.
«Neanche i re resistono al destino. Non so cosa fece quell’indovino, ma certo doveva essere una previsione potente.» Disse una voce alle loro spalle.
Tutti si girarono, e si trovarono davanti un Beheeyem. Questi li fissò per un momento, poi annuì.
«Come previsto. Dieci pokémon, nessuno dei quali provenienti da Espia, all’incirca alle 23 della notte tra il 21 ed il 22 del mese di Caderoth, si presenteranno davanti alle porte della Gilda. Che vengano condotti al mio cospetto.»
«Chi sei?» Chiese Emolga, fissandolo.
«Che maleducato, avete ragione, non mi sono presentato. Sono l’indovino di Classe A, Beheeyem “L’Indovino delle Malattie”. Sono stato inviato qui dalla Grande Indovina per una sua premonizione. Seguitemi per favore.»
Emolga riflettè. Forse era meglio seguirlo. In fondo, erano in dieci. Nella peggiore delle ipotesi, avrebbero dovuto essere in grado quanto meno di fuggire.
Alla risposta affermativa di Emolga, Beheeyem fece loro cenno di seguirli e li guidò dentro la Gilda. Dall’interno, lo spettacolo era incredibile. La gilda era piena di lampade, tutte a forma di Lampent come i lampioni di Spettria.
I dieci seguirono Beheeyem, salendo alcune rampe di scale, finchè non raggiunsero un lungo corridoio. Lo percorsero, e si trovarono davanti a una porta, alla cui guardia erano schierati diversi pokémon.
Superatili, entrarono nella stanza. Qui, al centro di un grande tappeto rosso circolare, fluttava a mezz’aria un Musharna. Il pokémon aveva gli occhi chiusi ed il fumo usciva pigro dalla sua testa.
Per un attimo, rimasero indecisi su come comportarsi, poi Musharna aprì un occhio. In quel momento, guardando qell’occhio, Emolga e gli altri sentirono che dovevano inchinarsi. Nessuno aveva fatto un gesto, né Musharna aveva fatto nulla, ma tutti chinarono il capo.
Musharna sorrise. Era un sorriso caldo, per rassicurarli. Poi parlò, e la sua voce emanava tranquillità e pace. «Benvenuti, vi aspettavo. Sono la Grande Indovina, Musharna “La regina dei Sogni”. Vi ho chiamato per via di una profezia che ho avuto su di voi. Ho percepito di dovervela comunicare quando foste venuti alla Gilda degli Indovini, ed è avvenuto. Quindi ascoltatemi bene, e fissatevi queste parole nella memoria.»
«Nella Terra delle Fiamme, non esitare a scegliere fidandoti del cuore.» Disse, rivolgendosi a Mud.
«Nella Terra in cui imperversa la Battaglia, prestate attenzione a chi professa di esservi amico, perché proprio lui potrebbe portarvi alla rovina.» disse a Draak.
«Nello stesso luogo, non cercate di superare i vostri limiti quando svolgete il compito affidatovi, o rischierete di perdere tutto.» Disse a Plusle e Minun.
«Nella Terra del Gelo, quando sarete l’unica speranza per i vostri compagni, non cedete alla paura.» Disse a Trubbish, Lamp e Zorua.
«Nella Terra Deserta fidatevi di colui in cui dubitate, e potrai puntare alla vittoria.» Disse a Flaaffy e Tri.
«E proprio alla meta, stai pronto ad aiutare un alleato a compiere il suo ultimo desiderio.» Disse ad Emolga.
«Questo è quello che posso dirvi. Francamente, le mie visioni in genere sono molto più precise di così, ma negli ultimi anni i poteri miei e degli altri indovini si sono indeboliti. Mi dispiace davvero. Vi auguro di comprendere ciò che vi ho detto.»
«Vi ringrazio.» Disse Emolga, chinando il capo.
«Dovere. Le forze contro cui vi muovete vanno ben oltre il singolo potere di chiunque. E per qualche motivo, per quanto ci abbia provato, non sono riuscita a prevedere cosa accadrà. Probabilmente, il futuro è talmente incerto che tentare di predirlo sarebbe pura presunzione. Vi auguro buona fortuna. Ed ora andate.»
I dieci chinarono nuovamente il capo ed uscirono, seguendo Beheeyem.
 
Medium City, 21/06/4783, circa le 23
Espeon camminava per le strade della città, guardandosi intorno e ridacchiando. Dopo la partita, per festeggiare quello che aveva scoperto, si era scolato una ventina di Succhi di Baccauva, e iniziava a sentirsi un po’ su di giri. Si guardò intorno, e decide di percorrere un vicolo.
“Sono in un vicolo buio della capitale di un paese a notte fonda, quindi…” Pensò guardandosi intorno, speranzoso.
E infatti un attimo dopo, dall’ombra uscirono alcuni pokémon. Tra di essi riconobbe il Meowstick che aveva battuto.
«Ehilà. Cosa ne diresti di ridarmi i miei soldi? Sai, ho rapinato un bel po’ di gente per raccattarli.»
«Ma tu guarda. Speravo di trovare un diversivo divertente, invece siete solo noiosi. Oh bhe, almeno mi calmerò un po’.»
Poco dopo, dal vicolo usciva un solo pokémon. Espeon si guardò alle spalle e ridacchiò «Sì, tutto sommato è stato decente. Se solo non lasciassero tutte queste macchie rosse sugli artigli.» E si allontanò ridacchiando.
  
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