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Autore: itsnightingale    18/12/2014    2 recensioni
Giorno 4355.
‘Caro Diario,
Ancora una volta mi tocca affrontare una dura giornata. Una giornata che passerò come sempre nell’ombra, e lei, ancora una volta, non si accorgerà di me. Ho tanto bisogno di una svolta...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana, Quinn/Rachel
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Giorno 4355.
‘Caro Diario,
Ancora una volta mi tocca affrontare una dura giornata. Una giornata che passerò come sempre nell’ombra, e lei, ancora una volta, non si accorgerà di me.  Ho tanto bisogno di una svolta. Sai mi basterebbe anche uno sguardo.. Come farei a capirlo? Beh probabilmente, se mai accadesse lo capirei. Rachel continua a dirmi che dovrei uscire con qualcun altro.. ma io non so sono pronta. Anche se non dovrei nemmeno pormi una domanda simile, visto che tra me e lei non c’è mai stato nulla. Ne un contatto. Ne uno sguardo. Nemmeno un sorriso. Dio se parliamo di sorrisi.. del suo sorriso ,probabilmente, queste pagine non mi basterebbero. Ha un sorriso davvero magico, e capisco subito se lei sta sorridendo per davvero oppure lo fa solo per apparire. Perché quando fa quel sorriso, quel sorriso super magico, le brillano gli occhi e noi , poveri mortali, che la guardiamo da lontano non possiamo fare altro che perderci in quello sguardo felice. Sguardo che trasmette tutto ciò che prova in quel momento. Vorrei tanto che mi sorridesse. Però non un sorriso finto, un sorriso super magico.
Forse devo ascoltare Rachel, forse dovrei smettere di sognare ad occhi aperti e dovrei decidermi a dare una svolta alla mia vita. Però, una svolta, per me, sarebbe anche solo sapere che lei sa della mia esistenza. Sa che esisto. Quello sarebbe una gran bella svolta. Renderebbe la mia vita migliore. Sarebbe un..’
 
Chiusi il diario emettendo un lamento di disapprovazione. Mia madre, per l’ennesima volta, bussò alla porta facendomi capire  che se non mi sarei mossa avrei fatto tardi. Non che le importava molto se facevo tardi o meno. Voleva che mi sbrigassi solo perché se avessii fatto tardi, come sempre, il preside l’avrebbe chiamata e questo l’avrebbe distolta da qualche trattamento di benessere.
Raccolsi la mia tracolla da terra e dopo aver indossato la sciarpa scesi velocemente le scale ignorando quello che stava dicendo la donna che mi aveva distolto da una cosa fin troppo importante per me. Presi le chiavi dal mobile all’entrata e uscì sul vialetto in direzione della  mia macchina.
Una volta entrata in macchina misi il diario nel cruscotto, non mi andava ne di portarlo a scuola, ne di lasciarlo a casa. In macchina sarebbe sarebbe stato decisamente più al sicuro.

Guidai fino a casa di Rach e quando accostai davanti al vialetto la trovai lì ad aspettarmi. Suonai ugualmente il clacson e risi vedendo ,attraverso il finestrino, la mia migliore amica sbuffare. Le dava sempre fastidio quando lo facevo e questo mi incitava a farlo ogni volta. Adoravo farla arrabbiare oppure imbarazzare.

Quando salì in macchina si voltò verso di me, aprì anche la bocca per dirmi qualcosa ma ,prontamente, le piazzai la mano sulla bocca per fermare la sua parlantina. Non mi andava di far finta di ascoltare i suoi monologhi. Lei , a quanto pare, capì e non parlò anzi prese il cd dei Queen dal cruscotto.

“Ma quello è il tuo..” indicò il diario sopra la fodera porta cd.
Già immaginavo il discorso che mi avrebbe fatto, quindi annuì semplicemente senza degnarle di uno sguardo.

“Santana..” probabilmente roteò gli occhi al cielo. “..pensavo avessi finito di scrivere sul diario quanto ami Brittany, quanto sia bella e soprattutto quanto lei non sappia nemmeno della tua esistenza! Dovresti prenderlo e bruciarlo insieme agli altri diari che hai collezionato che ,guarda caso, parlano tutti di lei. E’ una stupida cotta e tu sei fighissima, bellissima. Potresti mirare veramente in alto. Ti ho già detto che, se non fosse per il fatto che sei la mia migliore amica, non ci penserei due volte a provarci con te..” mise il cd nello stereo  e mise la solita traccia, la 5.  
Io, prontamente, cliccai sul tasto  pausa, non volevo che il nostro discorso non mi facesse godere quella splendida canzone.

“Vai piano Hobbit, quante volte devo dirti che mi piacciono le persone nella norma? O meglio con l’altezza nella norma. E comunque lo so che sei pazza di me, non ricordarmelo sempre..” risi e misi play. Alzai il volume per non sentire cosa stesse borbottando, ma udì ugualmente uno sbuffo.
Le note di Somebody to love risuonavano nell’abitacolo della mia macchina e iniziai a muovermi a tempo mentre lei canticchiava le prime strofe.

“Can anybody find me somebody to love.” Si mosse a tempo di musica senza smettere di cantare.

“Oooh..” enfatizzò troppo quel ‘oooh’ “Each morning I get up I die a little” mi diede una leggera spallata e le feci segno con la mano di stare ferma.
Che diamine, stavo guidando.

“Can barely stand on my feet.” Non le diedi il tempo di dare la strofa successive perchè mi intromisi nella canzone facendole da ‘coro. “Take a look at yourself”

“Take a look in the mirror and cry” disse con fare altezzoso.

“and cry” le feci di nuovo da coro dopo averle mostrato la lingua.

“Lord What you’re doing to me.. I have spent all my years in believing you.. But I Just can’t get no relief, Lord! Somebody oooh somebody.. Can anybody find me somebody to love?” continuò a cantare e io di tanto in tanto continuai a farle da coro.  Purtroppo non riuscì a fare il mio pezzo poiché arrivammo al parcheggio della scuola e spensi lo stereo.
Anche se non avevo nessuna reputazione da mantenere, ne quantomeno Rach, non mi andava di dare troppo nell’occhio.
Mentre cercavo un posto libero per la macchina la vidi armeggiare con il cellulare. Buttai l’occhio nella sua direzione cercando di capire con chi stesse messaggiando.

“Con quale donzella stai parlando?” dissi con un ghigno, sapendo quanto lei mantenesse private queste cose. Diceva che lo faceva per scaramanzia invece ,secondo me, lo faceva perché non aveva grandi gusti in fatto di donne. Ovviamente, fatta eccezione per me.

La vidi arricciare il naso. “Gne.. nessuna donzella. Anzi è solo Lady Hummel che sta sclerando.”

Alzai gli occhi al cielo e spensi il motore. Ogni giorno la stessa storia, in realtà non c’era nemmeno un motivo ben preciso per il quale sclerasse ma restava il fatto che lo faceva, “Chissà come fa a sopportarlo Blaine.” Aprimmo insieme la porta e scendemmo dal veicolo.
“Lo sai che ha questa fissa con il gruppo gay. Vuole che entriamo tutti e quattro insieme.” Disse Rach stringendosi nelle spalle. Mi limitai a fare una smorfia e indossai il cappello che avevo nella tasca destra del giubbotto.

“Oh ti prego, speravo non l’avessi portato! Non capisco perché ti ostini ad essere invisibile! Può darsi che se tu non ti comportassi così lei ti noterebbe e..” stava iniziando a blaterare di nuovo e, prima che continuasse il solito discorsetto, le misi , per l’ennesima volta, la mano sulla bocca.
“Rach,no. E’ fidanzata e preferisco comportarmi così. Tutti mi ignorano: Le cheerleader non mi rompono, i giocatori di football non sanno nemmeno della mia esistenza e nessuno si avvicina a me, tranne quei tuoi strambi amici ed i coniugi klaine, ovviamente.” L’ultima parte la dissi sorridendo. Quei due erano peggio di una coppia sposata, stavano sempre appiccicati.

Mi incamminai a passo veloce avanti a lei, sapevo non sarebbe finita qui. Infatti la sentì borbottare “Con quei jeans che ti stanno in quel modo indecente non passerai in osservata..”

Avanzai il passo e mi abbassai la maglietta più che potevo. La cameriera non mi aveva lavato i jeans e avevo solo quelli puliti. Non li mettevo mai proprio perché mettevano in evidenza il mio bellissimo lato b.  Ringhiai tra i denti e varcai la soglia della scuola ignorando i gridolini di Rach, Kurt e Blaine.
 
Durante tutta l’ora di spagnolo mi tartassarono di fogliettini pregandomi di pranzare, almeno quel giorno, con loro. Così potevamo organizzarsi per il fine settimana che dovevamo passare insieme. Di solito lo passavo con Rach, fatta eccezione per un solo sabato al mese in cui lo passavamo tutti insieme. Odiavo quel giorno, ma avevo fatto una promessa e Santana Lopez manteneva sempre le sue promesse.

Dopo aver acconsentito a quella bruttissima idea, sapevo già che me ne sarei pentita, corsi nell’aula di chimica senza degnarli nemmeno di uno sguardo. Fortunatamente non avevamo molte ore in comune, o meglio con i Klaine avevo solo spagnolo, mentre con Rach avevo quasi tutte tranne matematica e chimica. Infatti passai l’intera ora tranquilla a scarabocchiare sul mio quaderno.

Mentre ero intenta a prendere gli ultimi appunti di letteratura inglese la campanella suonò. Chiusi gli occhi maledicendo mentalmente me stessa per aver accettato di pranzare con loro, quando io non pranzavo. O meglio andavo all’esterno sugli spalti a consumare qualcosa che compravo al distributore.

Sentì Rach muoversi allegramente accanto a me, si eccitava sempre quando facevo qualcosa al di fuori dell’ordinario. Non mi diede nemmeno il tempo di alzarmi che mi prese per mano e mi trascinò fuori.

“Rach, aspetta devo posare i libri.” Dissi sbuffando quando già vedevo l’entrata della mensa.

“Sono due libri, Santana, non ti impediscono di mangiare. Poi ti conosco, sicuramente se ti faccio andare all’armadietto non torni più e non puoi non farlo perché non solo io ci rimarrei male ma verresti meno anche alla parola data e quindi mi tocca rinfrescarti la memoria ricordandoti il nostro pat..-“ non le feci continuare che mi intromisi parlando.

“Ok,ok. Ho capito, ora tieni a freno quella tua linguetta se non vuoi che te la stacchi a morsi.” Sbuffai e levai la mano dalla sua mettendola nella tasca.  Abbassai anche leggermente il capo ma sentì ugualmente la sua occhiataccia su di me.

Appena varcammo la soglia il chiacchierio delle persone risuonava per tutto l’ambiente. Ecco uno dei motivi per il quale non pranzavo lì, quel vocio mi infastidiva. Mi strinsi nelle spalle e quando Rachel mi indicò dove ci stavano aspettando i nostri amici. Mi bloccai di colpo. Due tavoli più distanti ,alla loro destra, stavano seduti i fantastici quattro. Puck, Sam, Quinn ed infine, la più bella in assoluto, Brittany. La ragazza della quale ero innamorata da sempre. Siamo sempre andate in classe insieme, fino alle medie, e continuava a non sapere della mia esistenza. Era vero che era parecchio svampita, ma diamine non sa nemmeno come mi chiamo, non mi ha mai degnato di uno sguardo e questo mi provocava un vuoto dentro me. Lo scrivevo sempre anche nel mio diario, mi sarebbe bastato un saluto o uno sguardo. In questo mi rispecchiavo molto con gli stilnovisti Italiani, infatti avevo capito che mi sarebbe bastato un semplice sorriso quando la professoressa di letteratura, l’anno precedente, aveva accennato a questa cerchia.

Rachel mi trascinò al nostro tavolo e mi costrinse anche a sedermi.

Per tutto il tempo feci finta di ascoltare il ‘fantastico’ trio e mi limitai ad annuire mentre, di tanto in tanto, alzavo il mio sguardo verso Britt per osservarla. L’averla vista aveva migliorato in parte la mia giornata.
Fortunatamente le ultime ore passarono velocemente e non dovetti nemmeno accompagnare Rach a casa visto che doveva andare con Kurt. Prima di andarsene mi aveva ‘promesso’ che entro la sera mi avrebbero fatto sapere il programma per sabato ma a me poco importava saperlo. L’unica cosa che mi importava era che quel sabato sarebbe dovuto passare velocemente.

Una volta entrata in macchina andai subito verso casa. Questa volta non rallentai nemmeno davanti casa di Brittany, per due motivi: Il primo perché quel giorno avrebbe avuto l’allenamento delle cheerios e di solito, quando l’aveva, dopo andava direttamente a casa di Quinn; Il secondo motivo, invece, perché avevo paura che qualcuno potesse prendermi per stalker, cosa che già mi diceva la mia amica.

Appena arrivata a casa, ignorai tutti, ed andai a chiudermi nella mia stanza, con il diario tra le mani. Avevo tanto da scrivere. L’avevo vista.


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Heyyy. I’m back. Più o meno.

So di avervi promesso gli altri capito delle altre ff, e sono anche pronti, ma semplicemente non mi convincono quindi voglio cercare di modificarli prima di pubblicarli. Però per natale li metto, I promise
.
Ora parlando di questa ff che mi è uscita così da nulla…cosa ne pensate?! A me, sinceramente e soprattutto stranamente, piace. Volevo solo premettere due cose: a) pubblicherò ogni volta che ho un capitolo pronto, non mi darò una scadenza perché a causa di lavoro ed uni non riesco a rispettarle. B) probabilmente, i capitoli successivi, almeno alcuni, saranno composti solo da pagine del diario. Il mio intento è proprio quello.
Spero vi piaccia. See u soon.

 
   
 
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