Libri > Percy Jackson
Ricorda la storia  |      
Autore: N O W H E R E    18/12/2014    3 recensioni
"Tutto va per il meglio, la "riabilitazione" di Nico sta dando frutti e "l'amicizia" tra Will e il figlio di Ade diventa sempre più profonda. Ma questo idillio comincia a dissolversi il giorno che Chirone, durante il consiglio dei Capocabina, annuncia ai campeggiatori l'inizio di una nuova missione."
-Questo significa che devi addormentarti accanto a me più spesso.- Disse Will distrattamente poi si pietrificò ripensando alle sue parole e si diede un pugno in testa da solo. –Non in quel senso.- Si affrettò a dire agitato. -Non che io avessi voluto intendere altri sensi, assolutamente no, la mia mente non ci ha mai pensato neanche lontanamente.- Parlò talmente in fretta che Nico riuscì a stento a capire quello che diceva mentre cercava di trattenere le risate. Will fece una risatina nervosa scuotendo la testa. –A volte non so perché parlo.- Roteò gli occhi facendo scoppiare a ridere Nico che intanto stava cercando di mettersi a sedere.
-Will.- Lo richiamò. –Dormirò con te ogni volta che vorrai.-
"Una Solangelo priena di Fluff, Angst, un po' di Horror e con una canzone triste in sottofondo."
Genere: Angst, Fluff, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Will Solace
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Autrice: N O W H E R E
Titolo: Goodmorning Sunshine!
Paring:  Solangelo.
Rating: Arancione.
Genere: Angst, Fluff, Horror, Sentimentale. 
Personaggi: Nico di Angelo, Will Solace.
Avvertimenti: Spoiler! (BoO)
Note:
  • L'inverno dopo la sconfitta di Gea, Nico decide di restare al campo, anche perché non ha altri posti dove andare a vivere. Tutto va per il meglio, la "riabilitazione" di Nico sta dando frutti e "l'amicizia" tra Will e il figlio di Ade diventa sempre più profonda. Ma questo idillio comincia a dissolversi il giorno che Chirone, durante il consiglio dei Capocabina, annuncia ai campeggiatori l'inizio di una nuova missione.
  • Mi sono impegnata per non andare OOC, ma so che qualche volta mi capita inevitabilmente. 
  • Alcune scene di questa fanfiction sono ispirate ai telefilm Teen Wolf e Arrow.
  • L'idea per questa one shot mi è venuta mentre cercava di fare un fanvideo Solangelo da postare su Tumblr e Youtube, per chi volesse dare un occhiata cliccasse qui.
  • Sono nel pieno del mio periodo creativo Fluff, vi prego aiutatemi ad uscirne. Probabilmente è perché non sono abituata ad avere una OTPslash Canon sulla quale posso sbizzarrirmi, è una sensazione nuovissima e bellissima, ragazze, capitemi.


→Goodmorning Sunshine!

-Buongiorno campeggiatori, benvenuti alla riunione dei Capo-cabina invernali.- 
Chirone accolse tutti nella sua tenuta mortale, sedendosi nella sua postazione mentre quella del Signor D era temporaneamente vuota. Il caminetto era acceso e si respirava una bellissima atmosfera Natalizia. Tutti presero posto nella loro rispettiva posizione, fortunatamente non c
erano molti ritardatari quella mattina.

-Abbiamo molte cose di cui discutere Chirone, per primo le barriere del campo possono essere anche abbassate, possiamo rilassarci la guerra è finita da un pezzo non abbiamo più problemi.
I restauri alle cabine sono quasi del tutto completati.
Abbiamo bisogno dell
inventario dellinfermeria al più presto, lultimo aggiornamento risale al mese dopo la fine della guerra. Vorremmo ingrandire la bibliot- - 
Il figlio di Atena che era l
incaricato ad aiutare Chirone nella gestione del campo era già partito come un treno con la sua lista e le sue lamentele, ma il centauro alzò la mano indicandogli di fermarsi.

-Malcom, perdonami, dobbiamo discutere di fatti urgentissimi, lordine del giorno per questa volta potrà essere modificato. ascolterò il tuo resoconto appena avrò finito, ti ringrazio.- Il figlio di Atena abbasso la testa in segno di scusa e tornò a sedersi imbarazzato. Ragazzi, abbiamo un problema. Le difese del campo rimarranno alzate ancora per un po, ma non preoccupatevi, entro Natale sarà tutto risolto e potremmo abbassare le difese per far entrare un po di neve.-

-Qual è il problema, signore?- Chiese Malcom ansioso.

-Sto organizzando unimpresa.- Tutti cominciarono a bisbigliare preoccupati e qualcuno si fece scappare un Non si può stare mai tranquilli. -Sembra che Ade abbia un piccolo problema a controllare la sua rabbia.- Nico si rizzò sulla sedia con unespressione perplessa. In effetti non sentiva suo padre da un po e la cosa gli sembrava strana ora che ci pensava. E vero, tra moglie e marito non mettere il dito, ma sembra che questa volta Ade e Persefone ci siano andati giù pesanti con le litigate. Persefone è scappata dallInferno e Ade ha mandato una piccola orda di zombie per cercarla e distruggere tutte le sue piantagioni, ma purtroppo sappiamo come sono gli zombie, si sono distratti e hanno cominciato ad attaccare gli umani. Quindi ora ci ritroviamo zombie scorrazzanti in giro per lAmerica e abbiamo bisogno di qualcuno che li rispedisca negli Inferi.- Concluse, lasciando tutti a bocca aperta a fissare il figlio del diretto interessato.

Nico fece un colpo di tosse per mascherare il fatto che si stava strozzando con la sua stessa saliva, questa cosa era decisamente assurda, suo padre non riusciva proprio a stare senza mettersi (o metterlo) nei guai. Con altri due colpi di tosse riacquistò la capacità di parlare e si alzò dalla sedia.

-Provo a parlare con mio padre e cerco di convincerlo a richiamarli.- Rispose semplicemente calmando i brusii che diventavano sempre più fastidiosi intorno a lui.

-Niente da fare Nico, gli ho già parlato io e mi ha risposto che fino a quando Persefone non ritornerà da lui non richiamerà gli zombie.-

E ti pareva penso il figlio di Ade sbuffando. -Perfetto, Persefone mi odia. E inutile che le parlo.-

-Ho già parlato anche con lei e ha detto che non priverà gli umani delle gustosissime ciliegie a Novembre.- Chirone scosse la testa esausto.

-Immagino sia un suo modo per dire di no.- Intervenne Lou Ellen.

-Immagini bene.-

-Va bene, ci andrò io. Risolverò tutto in una giornata.- Rispose Nico roteando gli occhi e incrociando le braccia.

-Non esiste! Come pensi di sconfiggere un orda di zombie da solo piccolo genio?- Will sbatté i pugni sul tavolo alzandosi e fissandolo con aria decisamente contrariata. Nico fece un profondo respiro facendo appello al suo pozzo quasi esaurito di pazienza.

-Una crepa e tutti giù negli Inferi?- Chiese sarcastico facendo infuriare ancora di più il figlio di Apollo.

-Non ci pensare nemmeno, avevamo detto niente più trucchetti infernali almeno fino allanno prossimo!.-Gli puntò il dito contro corrugando le sopracciglia, non sopportava che tutto il lavoro che avesse fatto in questi mesi per ripulirlo dalloscurità che si era accumulata in lui sarebbe andato in frantumi perché lui si sacrificasse come al solito per il bene degli altri.

-Dovrò andarci lo stesso, solo i figli di Ade possono ferire i non-morti.- Gli ricordò restando sempre impassibile allesterno mentre in realtà avrebbe voluto con tutto se stesso prenderlo a pugni per il suo essere iperprotettivo. Aveva vissuto gran parte della sua vita da solo e non aveva mai avuto bisogno di qualcuno che gli rimboccasse le coperte prima di andare a dormire.

-Allora verrò con te.- Doveva aspettarselo da uno come lui.

-Bene.- Scandì ogni lettera e gli lanciò uno sguardo glaciale.

-Bene.- Rispose, si guardarono in cagnesco in modo talmente palese che sembrava che potessero cominciare a prendersi a pugni da un momento allaltro.

-Wow, ragazzi cercate di non ammazzarvi prima di partire e Nico, seriamente, niente più crepe nei pavimenti di marmo, sono difficili da riparare.- Intervenne Malcom a separarli e Chirone si schiarì la voce per richiamare lattenzione di tutti.

-C’è qualche altro volontario?- Nella sala grande calò il silenzio. -No? Perfetto ragazzi, partirete domani.- Così disse rivolgendo a Nico e Will il peggior sorriso incoraggiante pre-impresa di sempre.

 

Nico immaginava che combattere solo con le sue forze senza usare i suoi poteri fosse davvero difficile, ma non fino a quel punto. 
In pi
ù doveva impegnarsi anche a proteggere Will che riusciva solo a rallentarli o ferirli ma non poteva ucciderli. Le cose si stavano mettendo davvero male, cerano zombie ovunque e le forze cominciavano a mancare ed insieme ad esse anche lambrosia.

-Cosa sta succedendo? Sembrano triplicati.- Chiese Will spaventato e costretto a stare spalla a spalla con Nico, erano stati accerchiati e nonostante Nico ne uccidesse uno ogni due colpi quei mostri sembravano non finire più. -Sono ovunque!- Gridò Will uno di loro cercò di afferrarlo per la spalla ma riuscì solo a sfilargli lo zaino. Nico, attento dietro!- Lo avvertì e il ragazzo si difese decapitandolo di netto, ma quando si girò la scena era diventata raccapricciante. Will cercava di allontanare a calci uno zombie mentre uno dietro di lui gli addentò il braccio. Il figlio di Ade si pietrificò, ma appena vide il sangue scorrere venne riscosso da una potentissima rabbia interiore che fece tremare la terra attorno a loro.

-Non farlo!-

Gli zombie si pietrificarono e la sua aura divenne sempre più scura. Will cercò di alzarsi da terra ma quando si voltò verso il più piccolo riuscì a distinguere solo una massa scura. Nico faceva decisamente più paura degli zombie.
Il figlio di Ade cammin
ò verso di lui e gli si accovacciò accanto toccando lasfalto.

-Tornatevene da dove siete venuti!- Ruggì di rabbia e la terra attorno a loro si spaccò, sgretolandosi sotto i piedi degli zombie che vennero risucchiati nelle profondità degli Inferi. 

  

Quando riaprì gli occhi Will si ritrovò in infermeria questa volta era lui ad essere steso sul letto e Nico gli era seduto accanto.

-Abbiamo usato il Viaggio-Ombra, non è vero?- Gli chiese con la voce ancora impastata dal sonno e le sopracciglia parecchio corrugate.

-Lho fatto per salvarci la vita, ma non preoccuparti, se ci tieni tanto ad essere divorato dagli zombie posso mandarti da loro ogni volta che vuoi.- Gli rispose sarcastico e atono, non facendo trapelare emozioni.

-Non farlo mai più.- Gli intimò con tono di chi non aveva per niente voglia di scherzare. Nico semplicemente si alzò e se ne andò lasciando Will sdraiato sul letto a tormentarsi, autoconvincendosi che tutto quello che era successo era stato per colpa sua e che se lui non gli fosse stato dintralcio forse lui non avrebbe usato i suoi poteri. Lui, da medico e da semidio, si sentiva davvero a disagio ad essere colui che devessere salvato e non colui che salva. E questo laveva fatto reagire un po eccessivamente.
 

Il mattino successivo era tornato ad essere il solito Will di sempre, totalmente guarito grazie allambrosia, come tutte le mattine, andò a svegliare Nico per coinvolgerlo nelle attività del campo.
Buss
ò alla porta della cabina di Ade, la risposta rapidissima gli fece sperare bene.

-Buongiorno raggio di sole!- Non gli diede neanche il tempo di mostrarsi e lo accolse sorridente, ma quando vide il suo volto pallido, scavato, con gli occhi arrossati cerchiati da occhiaie scure il sorriso si tramutò in unespressione preoccupata.

-Fanculo Will, non è giornata.- Nico, appena vide chi cera dietro la porta la richiuse allistante sperando con tutto se stesso che lo ascoltasse e se ne andasse.

-Benissimo.- Esclamò con unespressione rassegnata, girò i tacchi e se ne andò.

 

Nico non aveva chiuso occhio tutta la notte, gli incubi erano tornati a fargli visita, ancora più vividi del solito e aveva preferito non dormire affatto. Poi Will gli era apparso davanti con il suo sorrisetto carino e tutto il casino che aveva in testa era diventato ancora più incasinato. Non poteva appiccicarsi e preoccuparsi per lui da un momento allaltro, per poi arrabbiarsi perché gli aveva salvato la vita, nessuno gli aveva chiesto di fargli da mamma. Aveva bisogno di un po di tempo per se stesso, per stare da solo e schiarirsi le idee, magari andare a trovare suo padre ed aiutarlo a sistemare un po le cose lì giù negli Inferi. Non uscì dalla sua cabina per tutta la giornata, solo quando calò il sole sgattaiolò da Chirone, assicurandosi di non essere visto da nessuno, e gli comunicò che sarebbe stato lontano dal campo per un po per aiutare suo padre. Il centauro non ebbe il coraggio di ribattere, sapeva che quando Nico decideva qualcosa non cera niente che poteva fargli cambiare idea. Si limitò a consigliargli di pensare bene prima di partire e gli augurò buona fortuna.

Nico pensò che forse mangiare qualcosa prima di partire per lInferno sarebbe stata la cosa migliore da fare. Quando arrivò nella sala della mensa, in ritardo ovviamente, sperò proprio di non trovarsi gente indesiderata tra i piedi e cercò di evitare il più possibile il tavolo di Apollo ed un certo dottore iperprotettivo. La cosa sembrò funzionare inizialmente, per tutto il tempo della cena Will si limitò a fissarlo accigliato dallaltro capo della stanza ma non osò avvicinarsi come dabitudine. Quando Nico finì di mangiare il padiglione della mensa era quasi del tutto vuoto e Will era già andato via da un po.  Ma purtroppo il suo piano malefico non durò perché alluscita si trovò di fronte colui che aveva evitato per tutta la serata a braccia incrociate con unespressione al limite tra larrabbiatura e la delusione.
Si avvicin
ò lentamente guardandolo con sguardo severo. Nico distolse lo sguardo, non aveva voglia di sentire le sue solite prediche sul fatto che deve mangiare, che deve stare di più al sole e che deve dormire la notte e blablabla.

-E vero? Te ne stai andando dal Campo Mezzo-Sangue?- Gli chiese con la sua voce profonda e il suo sguardo indagatore. Come facesse a saperlo era un mistero, Nico a volte sospettava che avesse ingaggiato arpie invisibili per spiare ogni suo momento della giornata e controllare qualche suo passo falso.

-Siamo seri Will, a te non importa di me, non importa a nessuno qui.- Will contrasse la mascella offeso da quelle parole. Sarò più utile a mio padre. Qui sono una palla al piede.- 

-Io non ho nessuno a parte te, Nico.- Il figlio di Apollo abbassò la testa massaggiandosi la fronte per la stanchezza. Ti prego, resta.- Alzò lo sguardo piano piantando il suoi occhi azzurrissimi in quelli di Nico. A questultimo mancò il fiato e non riuscì a formulare una risposta di senso compiuto. Solo per una settimana.- Rimase in silenzio per un tempo che sembrò infinito per poi cambiare discorso.

-Hai la tua famiglia.- Rispose in ritardo, come se avesse dovuto pensarci per un po prima di essere sicuro di quello che stava per dire. Non è vero che non hai nessuno, hai i tuoi fratelli qui al campo.-

-La mia famiglia? Sono tutti dei pazzi idioti.- Rispose ridacchiando. Ora che è inverno e il sole non è più tanto presente hanno un umore così suscettibile... insopportabili.- Gli sorrise spezzando la tensione che si era creata. Nico si rilassò e sorrise allidea dei figli di Apollo che sclerano perché non possono abbronzarsi abbastanza.

-Sei molto più carino quando sorridi.- Disse con un sorrisetto beffardo facendo arrossire Nico. Voglio vedere questo sorriso più spesso nei prossimi giorni che sarai qui.- Affermò ancora con quel sorrisetto stampato in faccia.

Nessuno ti dice che rimarrò. Avrebbe voluto rispondergli, ma non lo fece, non aveva voglia di rispondergli male dopo quello che si era sentito dire.

 

La mattina seguente Nico andò a fare colazione presto, per la seconda notte di fila non aveva chiuso occhio, cosa che si poteva capire benissimo dalle sue profonde occhiaie e i suoi occhi arrossati. Ovviamente a Will non passò inosservato e non poteva fare a meno di andare a tormentarlo al tavolo di Ade.

-Tu.- Esordì puntandogli il dito contro. Una notte in infermeria. Ordini del dottore.-

Nico alzò lentamente lo sguardo dalla sua tazza di cappuccino prendendo un respiro profondo. Sto bene.- Gli rispose scuotendo la testa.

-Oh certo.- Sorrise sarcastico in modo fastidioso. Probabilmente comincerai a scomparire insieme ai fantasmi che ti ostini a tenerti attorno, ma non preoccuparti, come minimo morirai.- Continuò con fare sarcastico lasciando Nico senza parole a fissarlo incredulo. Riusciva sempre a capire qual era il problema soltanto guardandolo negli occhi. Devi smetterla, Nico.- Lo guardo negli occhi in un modo così intenso ed ipnotico che a Nico tutto sembrò scomparire attorno a lui ad eccezione di quegli occhi azzurri. Non cera neanche bisogno di chiedere a cosa si riferisse, entrambi sapevano bene di cosa si trattava.

-Cazzo se mi fa male, ok?- Ringhiò, ammettere di star soffrendo per Nico era una delle cose più difficili che potesse fare.

-Mi avrebbe sorpreso se fosse stato il contrario.- Affermò serio annuendo.

 

Figure scure circondavano il suo letto, gli mancò la voce si sentì soffocare. Si portò le mani davanti al viso per difendersi, ma la sua pelle era diventata grigia e piena di grinze, le dita ossute con le punte nere, i suoi vestiti logori. Era morto.

Si svegliò improvvisamente alzandosi a sedere, completamente sudato, le lacrime che scendevano senza controllo e un dolore martellante al petto che gli faceva mancare il respiro.

-Andate via.- Urlò scacciando le figure scure che ancora sembravano circondarlo.

Due persone accanto al suo letto si mossero scattando in piedi. Era in infermeria, Will ed un altro infermiere di cui non ricordava il nome stavano facendo la veglia... riuscita male perché si erano addormentati entrambi.

-Will ti sei addormentato per primo!- Sbottò il ragazzo ancora assonnato.

-Di cosa stai parlando, eri tu di guardia per ultimo.-

-No, tu eri di guardia per ultimo.- Un profondo silenzio calò attorno ai ragazzi.

-...potrei essere stato io di guardia per ultimo.- Bisbigliò Will in imbarazzo guardando Nico dispiaciuto.

-I miei eroi!- Esclamò ridacchiando per prenderli un po' in giro e tutta la sofferenza sembrò svanire nel nulla.

Will preferì far rimanere Nico in infermeria per il resto della mattinata e curarlo personalmente. Ebbero il tempo di chiacchierare per un bel po senza essere disturbati, il centro delle conversazioni era principalmente quanto Nico avesse abusato dei suoi poteri delloltretomba durante gli anni precedenti le sue avventure, partendo dal labirinto fino ad arrivare al tartaro e Will rimaneva incantato ogni volta che sentiva le sue avventure, gli veniva difficile soltanto immaginare come un corpo così esile e fragile potesse aver sopportato tutto quel dolore e quelle sofferenze, che un corpo così minuto contenesse tutta quella forza, quel coraggio, quella determinazione. Gli faceva venir voglia di abbracciarlo stretto a se e difenderlo da qualsiasi cosa cercasse di ferirlo ancora per il resto della vita, perché lui era speciale e non meritava altre sofferenze.

-So che è super segreto, ma mi dirai mai cos’è successo tra te Jason e Cupido? Ne ho sentito parlare spesso, ma nessuno sa niente a parte voi due.- Nico sbiancò e si girò con uno sguardo glaciale e Will si pentì subito di aver curiosato troppo.

-Preferirei impiccarmi.- Gli rispose con aria tremendamente seria che per un momento pensò che volesse farlo davvero.

-Te lo chiederò più tardi, va bene.- Lo sguardo di Nico divenne più duro. O mai. Ok, ok, mi va bene mai.- Si scusò Will alzando le mani in segno di resa e lo sguardo del bruno si addolcì.

Sei la prima persona con cui ho parlato di tutto quello che ho passato.- Spiegò Nico. Ma non riesco ancora a parlare di quellepisodio.- Will gli rivolse il sorriso più caldo e sincero che possedeva, nonostante tutto era davvero felice che il ragazzo stesse finalmente cominciando ad aprirsi ed era grato del fatto che i suoi sforzi stessero cominciando a dare frutti.

Nico posò lo sguardò altrove, non era abituato a ricevere così tante attenzioni e la cosa lo imbarazzava, ma non perché gli dispiacesse, al contrario, si sentiva stranamente bene. 

La settimana da Will stabilita scadeva quella notte e Nico non aveva ancora deciso cosa fare. Will non si era fatto vedere tutta la giornata, cosa davvero strana, e restando solo ebbe il tempo per pensare. Capì di essere stato uno stronzo nellultimo periodo nonostante Will abbia fatto molto per lui non aveva mostrato neanche un piccolo cenno di gratitudine. Mise da parte l'orgoglio e decise di andare a cercarlo preoccupato che gli fosse successo qualcosa durante la sua misteriosa assenza.

Sentì da alcuni figli di Ermes che nella fucina di Efesto era esploso qualcosa, cerano feriti due dei quali gravi.

Will era sicuramente lì.

Si avviò verso le cabine e da lontano lo vide camminare con passo spedito verso la fucina con la fronte sudata, i vestiti sporchi di sangue e alcune bende pulite tra le mani.

-Will...- Gli prese il polso per trattenerlo, raggiungendolo appena prima che entrasse nella fucina, cercò di abbozzare un sorriso accertandosi che non fosse ferito e il sangue sui vestiti fosse di altri sfortunati.

-Raggio di sole!- Lo salutò sorridendogli con tono sorpreso mentre si asciugava la fronte dal sudore con la manica del camice da infermiere.

-Ehm, ecco, volevo chiederti scusa per come mi sono comportato ultimamente, avevi ragione riguardo... tutte le cose che hai detto e i consigli che mi hai dato.- Disse con tono basso sfidando il suo stupido orgoglio. Grazie.- Will rimase felicemente basito da quellaffermazione e stette a fissarlo per un po con aria incredula.

-Mi sorprendi ogni giorno, Nico.- Gli rispose semplicemente ammirandolo.

-Mi sorprendo anche io.- Gli rivolse un timido sorriso scacciando limbarazzo.

-Chi sei tu? Cosa hai fatto al mio Nico?- Chiese il biondo scherzando e Nico scoppiò a ridere per quella, purtroppo, azzeccatissima affermazione.

 

Dopo aver lasciato il Dottore al suo lavoro si avventurò nel bosco, lunico posto in cui poteva stare da solo e soprattutto tranquillo per pensare un po. Vicino i confini del campo la temperatura calava decisamente, ma lui non ci fece caso più di tanto. Dopo un bel po di camminata e imprecazioni verso scoiattoli che facevano lo stesso rumore delle arpie Nico si decise a restare al campo, non aveva per niente voglia di sentire le lamentele di Demetra sul fatto che era identico a suo padre e non personificava per niente il motto Mens sana in corpore sano (ora va a capire se si riferiva al suo fisico scheletrico o alla sua mente talvolta deviata) perché non mangiava abbastanza cereali, Ade se la sarebbe cavata da solo contro sua moglie.

Durante il viaggio di ritorno il ragazzo venne spaventato da una civetta e voltandosi di scatto per la paura inciampò rovinosamente su una radice troppo sporgente e ruzzolò dalla collina per qualche metro. Quando si rialzò capì di essere in condizioni pessime e che la caviglia gli faceva davvero male. Camminare fino alla sua cabina era impossibile, non aveva dracme per un messaggio-iride di emergenza e senza neanche pensarci si teletrasportò con il viaggio-ombra nel primo posto che gli venne in mente. 

Purtroppo il primo posto che gli venne in mente non fu la sua cabina, ma linfermeria. Fortunatamente quando ricomparì non cera nessuno nei paraggi per testimoniare che la sua infrazione agli ordini del dottore. Nico cercò di zoppicare verso luscita sperando di riuscire a tornare nella sua cabina prima che qualcuno si accorgesse della sua presenza.

-Sei tornato per salutarmi?- Una voce tremendamente familiare proveniente da dietro un paravento lo fece spaventare e voltare di colpo.

-In realtà non- -  Cercò di spiegare che non se n'era mai andato, ma non appena Will lo vide cominciò a strillare.

-Che diavolo ti è successo?!- Will quasi urlò dallo spavento, aveva pezzi di rami e foglie secche tra i capelli parti della felpa strappate e sporche di terreno, il jeans rotto sul ginocchio sbucciato e zoppicava.

-Sono stato attaccato da una civetta.- Gli disse con un sorrisetto colpevole grattandosi la nuca.

-E io che pensavo che te ne fossi andato senza salutare.- Gli disse con un sorriso radioso andandogli incontro e cingendogli le spalle per aiutarlo a camminare. Andiamo a sistemare questo casino.- Gli disse ancora sorridendo mentre Nico cercava di appoggiarsi timidamente alla sua spalla. Poi mi spieghi come hai fatto a sopravvivere alle due più grandi guerre della storia moderna di questo campo e farti ridurre così da una civetta.-

-A mia discolpa posso dire che ero disarmato.- Will scoppiò a ridere e si avviarono zoppicando verso un lettino.

 

Nico si svegliò con dei raggi di sole che gli illuminavano il viso pallido, si strusciò un paio di volte contro il cuscino, e avvertì un dolore fastidioso alla caviglia e al ginocchio.

Cerano alcune cose che non andavano in quel risveglio.
Punto uno, il sole non arrivava mai sul suo letto e non aveva mai dormito senza chiudere le tende.
Punto due il cuscino era molto pi
ù morbido del solito.
Punto tre non riusciva a ricordare perch
é sentisse dolore ovunque.
Punto quattro, cosa pi
ù strana di tutte, non aveva sognato quella notte e si era svegliato profondamente sereno.

Aprì lentamente gli occhi cercando a ricordare le cose successe la sera prima. La prima cosa che vide furono un paio di occhi azzurri lucidi per il sonno.
Will.

-Buongiorno raggio di Sole!- Will lo salutò dalla brandina accanto al suo letto con il suo solito sorriso gentile.

-Buongiorno Dottore.- Ricambiò il saluto e gli sorrise stropicciandosi gli occhi.

-Oh, che bello stamattina sei di buon umore.- Scherzò facendogli ricordare come aveva reagito qualche giorno prima a quella frase. -Niente incubi stanotte?-

-No.- Grazie a te avrebbe voluto continuare, ma non ne aveva il coraggio.

-Questo significa che devi addormentarti accanto a me più spesso.- Disse Will distrattamente poi si pietrificò ripensando alle sue parole e si diede un pugno in testa da solo. Non in quel senso.- Si affrettò a dire agitato. -Non che io avessi voluto intendere altri sensi, assolutamente no, la mia mente non ci ha mai pensato neanche lontanamente.- Parlò talmente in fretta che Nico riuscì a stento a capire quello che diceva mentre cercava di trattenere le risate. Will fece una risatina nervosa scuotendo la testa. A volte non so perché parlo.- Roteò gli occhi facendo scoppiare a ridere Nico che intanto stava cercando di mettersi a sedere.

-Will.- Lo richiamò. Dormirò con te ogni volta che vorrai.-

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: N O W H E R E