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Autore: _Fenice_    18/12/2014    2 recensioni
Maka fissava il cielo. Era grigio e totalmente coperto da nuvole che annunciavano un temporale. Non le piacevano i temporali, i tuoni e i lampi le mettevano paura. La intimorivano, perché le mostravano quanto la natura fosse potente e incontrollabile, forte e pericolosa, colma di un'energia che poteva farti sentire viva e capace di qualsiasi cosa, che ti riempiva completamente, che ti scuoteva da dentro e ti catapultava altrove, o piccola e impotente, insulsa e tremante di fronte ad essa, quasi terrorizzata all'idea che un giorno tu possa trovarti ad affrontarla.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maka Albarn, Soul Eater Evans | Coppie: Soul/Maka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Di dolci profumi e delicate melodie.
 





Maka fissava il cielo. Era grigio e totalmente coperto da nuvole che annunciavano un temporale. Non le piacevano i temporali, i tuoni e i lampi le mettevano paura. La intimorivano, perché le mostravano quanto la natura fosse potente e incontrollabile, forte e pericolosa, colma di un'energia che poteva farti sentire viva e capace di qualsiasi cosa, che ti riempiva completamente, che ti scuoteva da dentro e ti catapultava altrove, o piccola e impotente, insulsa e tremante di fronte ad essa, quasi terrorizzata all'idea che un giorno tu possa trovarti ad affrontarla.

Camminando lentamente per le strade della città, gettava sguardi distratti intorno a lei, notando quasi con freddo distacco come le case sembrassero più spente senza la luce abbagliante e calda del sole, come le strade si riempissero di un odore umido di erba bagnata e pioggia leggera, come l'asfalto diventasse più scuro e punteggiato qua e là da piccole pozzanghere poco profonde che riflettevano i profili delle strade, i lampioni accesi e le nuvole che correvano svelte, quasi avessero fretta di arrivare all'orizzonte, gettarvisi e svanirvi dentro.

Se avesse osservato tutto questo un mese prima, avrebbe gioito e goduto di ogni piccolo dettaglio che le fosse saltato all'occhio, perché era fatta così, si divertiva con poco e si emozionava con cose semplici, come le forme delle nuvole bianchissime in netto contrasto con l'intenso azzurro del cielo in una giornata estiva, sdraiata sull'erba all'ombra della sua quercia preferita, al parco vicino casa.

Una folata di vento gelido le punse la faccia, facendole lacrimare gli occhi, e i suoi codini vennero sospinti all'indetro, esponendole collo e orecchie al freddo. Si avvolse più stretta nel suo cappotto nero e tirò fuori i guanti dalla tasca. L'autunno era abbastanza rigido, a Death City.

Entrando in casa, sentì un odore familiare che le intorpidì la mente: bagnoschiuma, cuoio e sapone.
Senza neanche rendersene conto, si tolse il cappotto e lo poggiò su una sedia in cucina; si diresse verso il salotto, non capendo bene perché. Veniva attratta verso quella stanza come da una calamita, era una forza che la avvolgeva e la ammaliava, le mandava in tilt il cervello, e addormentava la sua lucidità per far spazio al suo istinto.
Mise un piede davanti all'altro, quasi inconsciamente, automaticamente, incapace anche solo di riflettere. Entrò nella stanza, e capì cosa l'aveva inspiegabilmente attirata fin lì.

Soul aveva passato il pomeriggio sdraiato sul divano, con la sola compagnia di un paio di cuffie. Gli piaceva isolarsi dal mondo esterno per entrare nel proprio, pensare e riflettere, capirsi e conoscersi a fondo.
Aveva scelto una playlist composta dalle sue canzoni suonate al piano. Sentirle lo rilassava molto, lo rendevano tranquillo ed eliminavano ogni dubbio o turbamento dalla sua mente, ogni problema appariva futile e stupido quando sentiva qualsiasi nota prodotta da quello strumento che tanto amava.

Maka si fermò ad osservare il divano, con uno sguardo a metà tra l'intenerito e il turbato.
Si diresse in camera sua e prese una coperta, tornò in salotto e la poggiò delicatamente sul suo coinquilino, che dormiva profondamente.

Soul venne svegliato da un profumo che riconobbe all'istante: menta, vaniglia e inchiostro su pagine.
Fu un bel risveglio, pensò Soul in seguito. Certo, sarebbe stato ancor più bello se avesse trovato Maka vicino a lui, ma si dovette accontentare della sua coperta.
Quella coperta... adesso che ci pensava, il giorno prima la sua Meister aveva passato l'intero pomeriggio sdraiata sul divano a leggere uno dei suoi soliti libri con quella coperta addosso. Ecco perché aveva il suo odore, un odore che gli faceva lo stesso effetto delle note suonate al pianoforte.
Molto spesso associava il profumo di Maka agli 88 tasti bianchi e neri, al loro suono a volte dolce, altre aspro, altre ancora persino dissonante, oppure malinconico. Gli era anche capitato di comporre delle melodie basate su quell'odore, o meglio, su di lei.
Ma lei non lo aveva mai saputo.

Quella giornata grigia e tetra si intrecciava perfettamente allo stato d'animo di Maka.
Da alcuni giorni aveva assunto una, per quanto si sforzasse, malcelata espressione turbata e preoccupata. Il motivo dei suoi continui battiti accelerati e dei suoi pensieri che le confondevano la mente, il suo stomaco in subbuglio e i suoi piccoli sussulti quando gli si parava davanti, erano tutti contenuti in quel ragazzo albino dagli occhi cremisi steso sul divano.

Si era resa conto di amarlo, ma non aveva idea di quando questo fosse successo. Non riusciva a pensare ad altro che alla sua risata cristallina, il suo atteggiamento così spavaldo ed orgoglioso, i suoi soliti ghigni maliziosi che riservava soltanto a lei, le sue mani che accarezzavano veloci ma dolci quei tasti creando delle melodie che tanto amava e nelle quali si perdeva... amava sedersi e osservarlo suonare il pianoforte, notare le spalle rilassate e le dita agili a volte leggere e delicate, altre forti e decise, altre ancora malinconiche e strascicate, quasi arrese alla tristezza.
Aveva sempre sognato che scrivesse qualcosa pensando a lei...
Ma lui non lo aveva mai saputo.
 
 




Angolo Autrice.
Mi spiace davvero non aver scritto per tutto questo tempo, e mi spiace anche non essere riuscita a completare la ff 'Quella Ragazza Fatta Di Titanio', ma le scadenze non fanno per me.
Ad ogni modo, spero che questa cosetta vi piaccia.
Mentre la scrivevo, mi sono ispirata alla mia autrice preferita di questo sito, Hysteria Hollow, ed è a lei che dedico questa storia che spero leggerà.

Una danza con le stelle,
Fenice.
  
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