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Autore: RedDisposition    18/12/2014    2 recensioni
-Santana!- urlò, ma non ricevette risposta –Santana lo so che sei li dentro!- Rachel bussò contro il pilastro di legno –Rachel è quasi mezza notte che ti urli?- Kurt uscì dalla sua stanza ancora mezzo addormentato –Santana va via!- gli urlò contro, Kurt notò nella voce di Rachel della disperazione mischiata a sensi di colpa, il ragazzo le si avvicinò cercando di farla ragionare –Rachel andiamo a dormire ne parliamo domani- la ragazza scosse la testa –Santana ti prego lo so che puoi sentirmi!- Rachel continuò a chiamarla forse per altre venti volte, ma Santana non rispondeva, così stanca aprì la tenda di scatto, il suo sguardo cadde sul viso di Santana, che si girò verso Rachel appena la sentì entrare, si tolse una cuffia dalle orecchie, motivazione per cui non rispondeva, e la guardò per svariati minuti, Kurt era dietro di loro e notò subito il modo in cui si guardavano, poi abbassò lo sguardo sul letto di Santana.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Finn Hudson, Kurt Hummel, Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Blaine/Kurt, Finn/Rachel, Rachel/Santana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1

-Perché non mi hai detto che avresti fatto il provino per la mia sostituta?- Rachel battè la porta sbraitando contro Santana –perché non me lo avresti permesso! Ho solo colto un’occasione, che male c’è- Santana fece spallucce rispondendo con tono calmo –prima di conoscermi non sapevi neanche cosa fosse Broadway- Rachel le si pose avanti gesticolando, spense la tv –andiamo non litigate, Rach non essere egocentrica, cerca di capire Santana- Kurt spuntò dalla sua stanza sedendosi sull’isola della cucina –stanne fuori Kurt!- Rachel lo guardò in modo aggressivo –io non capisco cosa ci sia di male Berry, tutti meritiamo di fare carriera- Santana si alzò dal divano incrociando le braccia al petto –si sa che l’unico scopo della sostituta è di sperare che la protagonista non vada in scena!- Rachel le urlò contro dirigendosi verso la sua stanza –ma io sono tua amica! Lo so di averlo fatto in passato, ma non vorrei mai che ti succedesse qualcosa di male!- Santana la seguì e si sistemò dietro la tenda–sarà meglio uscire- sussurrò kurt, il ragazzo era stato a guardare la scena con stupore negli occhi, era strano sentire Santana parlare in tono calmo mentre vedere Rachel in una delle sue solite fasi egocentriche era di abitudine, così il ragazzo munito di maglioncino uscì di casa lasciando le due amiche a parlare.
-non siamo mai state amiche Santana! Dannata io che ti chiesi di mettere quella stupida foto nel tuo stupido armadietto da cheerleaders, noi ci odiamo da quando ci siamo conosciute! Da quando tu e Quinn mi ridicolizzavate con quei commenti sotto i miei video su myspace! Tu sei una stronza che non farà mai del bene a nessuno! Hai sabotato tutti noi al glee, e ora cerchi di farlo con me qui, a New York, dove ho sudato giorno e notte per meritarmi questo ruolo! Non permetterò ad una come te di portarmi via quest’occasione! Noi ci odiamo, io odio te e tu odi me, questo non cambierà mai, nonostante i nostri sforzi!- Rachel sbattè un piede a terra per la rabbia, si sdraiò sul letto  e rimase  a fissare il soffitto, sembrava che Santana fosse andata via, non si sentiva più alcun rumore –io non ti odio- sentì quel sussurrò nel silenzio della casa, e giurò di esserselo immaginato, poi la sentì tirare su con il naso e abbastanza sorpresa si diresse alla tenda e tirò la testa fuori, giusto in tempo da vedere Santana che si trascinava fino alla sua stanza da letto, sapeva che con quelle parole le aveva fatto male, anche se Santana non lo avrebbe mai ammesso, così uscì dalla sua stanza e cammino carponi fino al salotto, aspettò la ragazza che tornasse indietro e iniziasse a sbraitarle contro, come suo solito, aspettò le solite scenate stile Snix che qualche tempo prima riempivano le mura del liceo McKinley con parole in spagnolo incomprensibili persino al professor Shuester. Ma non sapeva che Santana era seduta sul pavimento, ai piedi del letto con la testa rivolta verso la finestra che aveva in camera sua, sbuffò un paio di volte e si ritrovò a dover trattenere le lacrime non ci credeva che Rachel pensava questo di lei, credeva avesse cambiato opinione, ormai erano passati quasi due anni dalla fine del liceo, e da quasi due anni vivevano insieme, e Santana era cambiata , prima non faceva altro che offendere Rachel, ora invece di limitava a chiamarla per cognome, e alle sue battute anche l’altra ragazza rideva, non era più la ragazza di una volta, non distruggeva le persone, ma quella poca fiducia verso lei se la doveva aspettare, del resto, cosa poteva mai volere dopo anni di prese in giro e granitate?
Faceva male, nessuno si fidava di lei tranne che Kurt, lui che era sempre stato un buon amico per tutti. Rachel la odiava e questa era la cosa che le faceva più male in assoluto, prima l’avrebbe aggredita, le avrebbe squinternato contro la furia di Snix, ma ora no, Rachel era stata chiara, la odiava e Santana non poteva farci niente, tirò su con il naso e con una mossa prese il suo cellulare –Hei Lopez- la voce della sua migliore amica la salutò come sempre in modo scherzoso –Q..Quinn- Santana sussurrò con la voce tremante –San che succede?- il tono della voce di Quinn tramutò immediatamente in basso e preoccupato –posso venire per un po’ da te?- Santana tirò su con il naso, parlando a bassa voce e accertandosi di non essere sentita da Rachel –certo che puoi, ma mi spieghi che è successo?- Quinn era sempre più preoccupata, era raro sentire Santana tirare su con il naso, era raro sentirla abbattuta – niente, ti spiego tutto quando sono lì, il prossimo treno sai quando c’è?- sentì un attimo di pausa dall’altra parte della cornetta –c’è uno sciopero al momento, ma credo che per dopodomani alle nove i treni ripartano- Sentì il frusciò della carta, evidentemente Quinn aveva tutti gli orari dei treni, dato che si era trovata a viaggiare spesso per New York –grazie allora ci vediamo dopo domani- Santana chiuse la chiamata  e sospirò, bloccò le ultime lacrime che stavano per uscirle e cercò di impostare il suo solito ghigno indifferente, si alzò dal pavimento e vide immediatamente il suo trolley rosa dietro l’armadio, lo prese e con facilità lo stese sul letto, aprì la tasca più grande e fece per mettervi tutti i suoi vestiti, ma quando aprì l’armadio si ritrovò a guardarlo e sbuffò qualche volta, l’idea di partire e non tornare più in quella casa che ormai era diventata la sua culla dove c’era la famiglia, sì compresa Rachel, le faceva venire uno strano malore al cuore, così scosse la testa e indossò il suo cappotto, lo chiuse fino al penultimo bottone dove si intravedeva appena il golfino rosso e indossò i suoi tacchi sotto il jeans, con l’idea che una passeggiata le avrebbe fatto bene, aprì la tenda e subito intravide la testolina di Rachel intenta a leggere qualcosa sul divano, sbuffò, non voleva vederla, così con un’alzata di spalle camminò con la sua solita aria da stronza ed uscì. Prima che chiudesse il portone intravide gli occhi di Rachel fissi ai suoi, al suo falso sguardo impassibile si oppose lo sguardo duro e pentito di Rachel, si salutarono in qualche modo con gli occhi e Santana chiuse la porta scorrevole alle sue spalle con un tonfo, sospirò, era sempre stata brava a fingere di stare bene, a fingere che niente poteva scalfirla, ma come ogni armatura anche lei aveva il suo punto debole. Rachel sentiva i tacchi di Santana allontanarsi sempre di più, rimase in ascolto finchè anche l’ultimo, piccolo e insulso rumore proveniente dai tacchi di Santana fosse scomparso, si gettò all’indietro di peso sul divano, rendendosi conto per la prima volta che Santana aveva qualcosa di diverso in quegli occhi neri come la pece, qualcosa come la tristezza o la delusione, sospirò e rimase a fissare il tetto, sbuffava di tanto in tanto, e alla fine fra i suoi pensieri arrivò la noia e si addormentò di botto.
Santana aveva appena scalciato un cumulo di terreno battuto che le era capitato a tiro, era arrivata fino a Central Parc, cercava di allontanarsi il più lontano possibile da quella casa da lei tanto amata. Iniziò a sentire la solitudine invaderle, così prese il cellulare e scorse fra i nomi, lesse il nome “Britt” ma scosse la testa, non era l’idea migliore parlare con la sua ex ragazza, era intenzionata a chiamare Kurt oppure Quinn, quando un nome le risplendette sullo schermo, annuì  e iniziò la chiamata “ti prego rispondi, rispondi” si disse sottovoce –Pronto?- Santana sorrise appena sentì la dolce voce di un ragazzo –Hudson!- sospirò felice –Santana? Cosa vuoi?- il ragazzo diventò freddo e distaccato all’istante –ho..ho bisogno di parlare con te- abbassò la voce e si guardò intorno –cos’è successo?- Finn tornò dolce e Santana sentì un fruscio ,segno che il ragazzo si era seduto –magari mi urlerai contro anche tu, come ha fatto Rachel, ma devo parlarne con qualcuno- sentì l’altro sussultare a quel nome –cos’è successo con Rachel Santana? Sembrava che foste amiche fino poco fa- Santana sospirò e iniziò a raccontargli tutto –e così ti ha detto che ti odia? E tu vai a vivere da Quinn?- Santana disse un piccolo si e sospirò ancora –non ascoltarla, la conosci, è Rachel Berry, non passa una giornata se non fa l’egocentrica, non ti odia è solo che ha sudato per quel ruolo e non vuole che nessuno glielo tocchi, San scusami ma ora devo andare, ho un esame domani e ho bisogno di studiare- Santana lo salutò dolcemente e si sentì sollevata, sembrava che parlare con Finn le facesse bene, uscì dal parco e fermò un taxi, intenzionata a correre a casa.
 
Rachel si svegliò nel suo letto che era già sera, si mise a sedere di scatto e si guardò intorno, era sicura di essersi addormentata sul divano, non aveva messo le ali, chi l’aveva portata nella sua stanza? Kurt magari, si doveva essere stato per forza lui, anche se un po’ ci sperava fosse stata la latina. La convinzione su Kurt però fu smentita, appena lo sentì rientrare e salutare Santana, che evidentemente stava seduta al tavolo della cucina –dov’è?- Kurt si tolse il cappotto e guardò Santana che alzò la testa da una rivista, fece spallucce –in camera sua, sta dormendo, l’ho portata nella sua stanza e cavolo quant’è leggera- Rachel spalancò la bocca sentendo le parole della latina, sentì la risata cristallina di Kurt –e non vi siete uccise a vicenda? Cavoli che miglioramento- Santana sbuffò sonoramente –avevo bisogno del divano- Santana tornò a leggere la sua rivista –andiamo, lo so che tu non..- Santana scosse la testa e si alzò –vado a leggere in camera mia- con un movimento fulmineo era già scomparsa, incontrò Rachel appena fuori l’uscio della sua stanza, la ragazza ebrea aveva un ghigno stampato sul viso, i sensi di colpa al massimo, con uno sbuffò si avvicinò a Kurt che aveva iniziato a preparare un tè –la bella addormentata  nel bosco si è svegliata- Kurt le sorrise avvicinandosi con una tazza fumante di tisana –non sei divertente- sbuffò bevendo un sorso –hai sentito tutto giusto?- Kurt le si sedette difronte, Rachel annuì senza guardarlo –perché credi che ti abbia portata di là? Nella tua stanza?- Rachel fece spallucce –aveva bisogno del divano, l’ha detto stesso lei- Kurt alzò gli occhi al cielo –vabbe, qua sembra che sono l’unico che vede l’evidenza- il ragazzo sbuffò e con la sua tazza di tè si avviò nella sua stanza. Rachel prese a sfogliare il suo copione senza leggerlo, ormai lo sapeva a memoria dall’età di cinque anni, si ritrovò a sfogliarlo per la quarta volta quando sentì il suo cellulare vibrare –pronto?- rispose senza leggere il nome sulla schermata –Rachel- la ragazza sorrise immediatamente capendo di chi si trattava –Finn- le uscì quasi come un urletto felice –vedo che sei contenta di sentirmi- il ragazzo rise dall’altro lato, ma dopo poco fece silenzio –come vanno le cose? Con Santana, Kurt e gli altri?- Rachel alzò un sopracciglio –che ti ha detto Kurt?-la ragazza sbuffò –Kurt? Non ho parlato con lui- Rachel incurvò le sopracciglia in uno sguardo concentrato –e con chi hai parlato?- Finn sospirò –Santana mi ha chiamato qualche ora fa- Rachel boccheggiò, Santana aveva chiamato Finn per raccontargli cos’era successo, senza offenderlo ne niente –cosa ti ha detto?- Rachel deglutì –che hai avuto uno dei tuoi attacchi isterici e che le hai detto di odiarla- Rachel sospirò –ma lei ha fatto il..- Finn non la lasciò finire –e allora? È uno stupido provino Rachel! Potrete fare carriera entrambe, perché non lo capisci?- Rachel si sistemò pesantemente sul suo divano con la faccia verso uno dei braccioli –io mi sono fatta prendere dall’egocentrismo- sentì il ragazzo sorridere –già, potresti anche chiederle scusa prima che parta- Rachel sbuffò non facendo caso alle parole del ragazzo –ma perché non lo fa l..- la diva si bloccò un attimo, sentì Finn che la chiamava credendo che ormai si fosse addormentata –hai detto che parte? Dove va?- Rachel si sentì invasa dai sensi di colpa e si mise una mano su una fronte spettinandosi la frangetta –mi ha detto che va a stare da Quinn per un po’-  Rachel spalancò la bocca e senza neanche salutare Finn staccò la chiamata, posò il telefono e come una furia corse verso la stanza della latina.
-Santana!- urlò, ma non ricevette risposta –Santana lo so che sei li dentro!- Rachel bussò contro il pilastro di legno –Rachel è quasi mezza notte che ti urli?- Kurt uscì dalla sua stanza ancora mezzo addormentato –Santana va via!- gli urlò contro, Kurt notò nella voce di Rachel della disperazione mischiata  a sensi di colpa, il ragazzo le si avvicinò cercando di farla ragionare –Rachel andiamo a dormire ne parliamo domani- la ragazza scosse la testa –Santana ti prego lo so che puoi sentirmi!- Rachel continuò a  chiamarla forse per altre venti volte, ma Santana non rispondeva, così stanca aprì la tenda di scatto, il suo sguardo cadde sul viso di Santana, che si girò verso Rachel appena la sentì entrare, si tolse una cuffia dalle orecchie, motivazione per cui non rispondeva, e la guardò per svariati minuti, Kurt era dietro di loro e notò subito il modo in cui si guardavano, poi abbassò lo sguardo sul letto di Santana e lì, in quel momento, vide la valigia aperta, carica di vestiti e quasi pronta a partire.


Non ho idea di come si inizi un angolo dell'autore, così inizio e basta.
sono tornata ad annoiarvi, sì ho un'alta considerazione di me stessa, comuunque, credo che questa sarà una long, molto long. ci sentiamo, oppure dovrei dire ci leggiamo? Boh, in qualunque modo ci "sentiamo" nel prossimo capitolo. Good Bye tesori.

 
  
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