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Autore: Aly92    18/12/2014    1 recensioni
Bella viene lasciata da Edward e non sopportando di restare a Forks dove ha vissuto felicemente con Edward, decide di prendere il primo volo disponibile, per andare lontano.
Questa storia probabilmente la conoscete già, ho solo deciso di riscriverla, spero che l'apprezzerete ;) è stata la prima one che ho pubblicato e ci tenevo a scriverla in modo migliore ;)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charlie Swan, Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
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IL DESTINO CI VUOLE INSIEME – NEW VERSION -

 

Sembra proprio che oggi la pioggia non abbia nessuna intenzione di smettere di cadere. Le goccioline d'acqua formano tanti piccoli rigagnoli sulla finestra della mia camera da letto, che veloci si rincorrono fino ad arrivare sul davanzale. Dove si accasciano, diventando piccole pozzanghere.

Sembra quasi che il cielo voglia piangere quelle lacrime che io non riesco a versare, da quando lui se n'è andato, lasciandomi. Ma poi mi ricordo che sono a Forks e che il cielo è sempre nuvoloso e qualche perturbazione è sempre presente. Il cielo se ne sbatte di me, come lui.

Lui che da due settimane è in giro chissà dove a divertirsi con chissà chi. Il gioco è finito, non ero più divertente.

Se n'è andato lasciandomi in balia di me stessa, in un bosco, dicendo che non sono la persona giusta per lui, che non sono adatta … all'altezza.

Mio padre è decisamente preoccupato, anche se per ora non mi fa alcun genere di pressione, io l'ho notato. Non vuole lasciarmi in casa da sola, perché ha paura che io possa fare qualche sciocchezza. Non lo dice, ma c'è sempre quel velo di incertezza nel suo sguardo e nella sua voce, quando mi chiede se voglio che resti a casa, che se alla centrale avessero bisogno di aiuto, possono sempre rintracciarlo a casa.

Ho seriamente pensato di andarmene e ogni giorno che passa me ne convinco sempre di più. Ho anche preparato una borsa con ciò che potrebbe essermi utile e l'ho nascosta sotto il letto … mi basta solo aspettare l'occasione giusta. C'è un congresso a Seattle, a cui Charlie dovrebbe partecipare, ma dura tre giorni e non sa cosa fare.

Non ha più senso restare. Voglio bene a Charlie, ma non posso rimanere dove ho vissuto la felicità vera che ora non c'è più.

Preparo con calma una lettera, dove spiego al mio dolce e burbero papà le ragioni del mio allontanamento.

 

Caro, dolce papà,

quando tornerai a casa io non sarò più qui, sarò già lontana. So che sei preoccupato per me, ma ti assicuro che non ce n'è bisogno.

Sento di dovermene andare da qui, dove tutto mi ricorda Lui, ma ti prego, non odiarlo. Non è di certo colpa sua se non mi amava come lo amavo io. Ha fatto la cosa migliore, non mi ha presa in giro e questo allevia un poco la mia pena.

Sai … credevo davvero di essere abbastanza forte da restare, da superare tutto stando qui con te, ma non ce la faccio. Lo strazio è troppo e io sto sempre peggio. So che in questi giorni avresti voluto scuotermi per farmi tornare come prima, ma il fatto è che io mi sento guasta e non potrò guarire se ovunque poso lo sguardo, mi porta alla mente un ricordo lontano, felice e letale.

I mesi che ho passato con te sono stati meravigliosi, all'inizio ero un po'scettica, ma ora posso dirti tranquillamente che riprenderei la decisione di traferirmi da te, ad occhi chiusi.

Ti voglio un mondo di bene, davvero, ma ti supplico, non mi cercare. Ho bisogno di tempo per riempire il vuoto che sento nel petto. Proprio dove, fino a due settimane fa, c'era il mio cuore.

Mangia sano, ma fa attenzione quando usi la cucina. Quando tornerò vorrei trovare la casa ancora in piedi e non un mucchio di cenere nera.

Ti chiamerò presto, te lo prometto.

Con tutto il mio amore di figlia.

B.

 

P.s. Rassicura la mamma e dille che le voglio bene.

 

Rileggo più e più volte ciò che ho scritto e infilo il foglio dentro una busta con su scritto Papà.

Dopo averla nascosta accuratamente nella mia scrivania, preparo la cena, così, quando questa notte tornerà, potrà mangiare qualcosa.

Se tutto va secondo i piani, questa sarà l'ultima notte che passerò nel mio letto.

 

La mattina seguente.

Sono sveglia più o meno dalle cinque, uno degl'incubi che nelle ultime settimane mi tormentano, mi ha destata e quando Charlie un'ora dopo è passato qui, ho finto di dormire serenamente. Forse è per questo che dopo poco ho sentito la sua auto partire.

Ho trovato un suo biglietto sul quale mi dice di stare attenta e che tornerà presto. Sostituisco il suo con la mia lettera, dove praticamente gli dico addio. Ho paura … ma il dolore è più forte.

“Mi dispiace papà. Ti voglio bene” un sussurro che leggero esce dalle mie labbra senza che possa fermarlo in nessun modo. E quelle sei piccole parole continuano a rimbombare nella mia mente, non lasciandomi tregua, ancora e ancora.

La scuola passa più in fretta del solito e ora devo prendere il coraggio a due mani e fare quello per cui sono venuta qui.

Mi avvicino con calma ai miei compagni, i miei amici. Coloro che mi hanno subito accolta quando sono arrivata qui. Ci sono tutti: Mike che da subito mi ha fatto ridere col suo modo goffo di corteggiarmi, Jessica, gelosa e un po' pettegola, ma grazie a lei ho conosciuto meglio tutti i miei compagni e ho avuto le prime informazioni su … loro. Erik che avrebbe voluto a tutti i costi uscire con me e farmi foto su foto da pubblicare su un giornalino che tutti leggono e Tyler, che ancora prova a convincermi ad andare ad uno stupido ed inutile ballo scolastico. Ben, che timido e riservato ha sempre un sorriso per chiunque ed infine, ma non meno importante, Angela … la dolce Angela che silenziosa ti ascolta e ti consiglia saggiamente, è colei che ti abbraccia se ne hai bisogno, senza chiederti perché. Voglio bene ad ognuno di loro e mi dispiace lasciarli, ma il dolore è più forte.

“Ragazzi?” cerco di usare un tono di voce abbastanza alto per farmi sentire da loro, ma non così tanto da far in modo di dare spettacolo a tutta la scuola. “Volevo … io volevo solo … dirvi grazie. Perché questo posto è un po' più bello grazie a voi. Sono venuta qui per salutarvi, per dirvi che vi voglio bene e che mi mancherete. Sto partendo e non sono sicura di quando tornerò … quindi … beh … ciao.”

Corro il più velocemente possibile verso la mia auto per poi volare verso l'aeroporto … beh, per quanto il mio vecchio e adorato pick up mi permette.

Ci vogliono almeno un paio d'ore, ma alla fine, anche se stremato, il mio veicolo mi porta a destinazione senza troppi problemi.

Non so bene dove andare, ma ho la strana sensazione che spinge a fare tutto di corsa. Butto un occhio ai tabelloni delle partenze, ma è un macello, tra ritardi e numeri che lampeggiano, non so dove guardare. Probabilmente troverò una segretaria che possa aiutarmi.

“Buongiorno. Posso aiutarla in qualche modo?” la ragazza bionda dietro al banco mi sorride cordiale. Avrà si e no venticinque anni, ben truccata … io se mi metto a confronto sembro uno zombie malato!

“Sì, vorrei sapere quel'è il primo volo disponibile.” Ho fretta. Mi sento strana. Forse … forse un po' agitata per la mia imminente partenza.

“Per dove?”

“Non ha importanza. La prego.” Deve vedere la disperazione sul mio volto, perché subito controlla con un'espressione decisamente più seria di prima.

“Firenze. Italia. Parte tra circa mezz'ora, deve sbrigarsi però. Stanno già imbarcando.” Faccio il biglietto e corro verso il mio gate.

Dopo aver finalmente trovato il mio sedile, mi accomodo e supito dopo il decollo mi addormento profondamente. Non so di preciso quante ore sia durato il volo, ma avendo dormito quasi sempre non me ne sono quasi accorta. Il mio vicino è stato cortese e non mi ha importunata, nonostante io mi sia agitata parecchio. Sono sicura di aver scalciato e di essermi mossa parecchio. Probabilmente quel poveraccio avrà preso qualche colpo dalla sottoscritta.

Mi sveglio solo nel momento in cui l'aereo inizia la fase di atterraggio. Appena possibile mi catapulto fuori da portellone, quasi investendo la povera hostess che ancora ringrazia i passeggeri per aver scelto la loro compagnia.

No, non mi interessa proprio!

Decido, vista la lunga fila per i taxi, di noleggiare un'auto, solo che … ovviamente non potevo essere ancora fortunata. Infatti, l'auto che mi hanno proposto risulta guasta e data la lunghissima attesa che ho dovuto sopportare, insieme a un viscido grassone che si asciuga il sudore ogni ventisette secondi. Che schifo!

Devo aver fatto molta pena a una delle donne che passavano avanti e indietro, che ho scoperto essere uno dei soci di maggioranza, visto il grande sconto e la macchina che mi hanno proposto.

In sella ad una meravigliosa Porsche Boxter GTS rossa fiammante, inizio a seguire la strada davanti a me … non guardo i cartelli, vado solo avanti. Il vento mi scompiglia i capelli e per un attimo mi sembra ancora che lui sia qui, quando sulle sue spalle sfrecciavamo per i boschi.

Per un secondo solo, un cartello mi salta all'occhio.

VOLTERRA 3,0 KM

Pochi secondi dopo attraverso le porte di questa città antica.

Parcheggio vicino ad una piazza abbastanza frequentata e inizio a guardarmi un po'intorno. L'architettura gotica impregna ogni angolo e sembra di entrare in un mondo parallelo, ancora nell'Età del Medioevo.

Alcune gioccioline mi bagnano il volto, facendomi notare che tra poco inizierà a piovere. Assurdo, sono nel Paese del Sole e quando arrivo io … Piove!!!

Un punto rosso indistinto attira inevitabilmente la mia attenzione. Guardando meglio noto essere il vestito di una donna, abbastanza giovane forse sui venticinque, ventisei anni. È alta, slanciata e ha la pelle candida come la neve. La sua voce è angelica mentre propone un tour all'interno della Torre Campanaria. Il suo modo di parlare, il tono ammaliante … sembra che cerchi di sedurre e stregare i passanti, mentre spiega che la visita è gratuita, ma che essendo un luogo antico, è comunque necessario firmare una liberatoria, che li esonera da qualsiasi responsabilità.

Vedo la chioma castana, lucida e setosa muoversi man mano che parla e gesticola, ma è solo quando si volta verso di me, che capisco il motivo per cui ora sono a meno di un metro dal suo volto immortale.

“Buongiorno, volevo chiederle solo un'informazione sulla visita. Vorrei conoscerne la durata.”

È la prima cosa che mi è venuta in mente e non ho saputo resistere.

DOVEVO rivolgerle la parola.

DOVEVO parlare ancora con qualcuno come lui.

“Certo! Durerà circa due ore e mezzo. La guida vi descrirrà moltissime opere racchiuse all'interno dell'edificio.” Mente. Non ho dubbi su questo. Ci ho messo un po', ma ormai ho imparato a capire quando qualcuno non mi dice la verità. Chiunque esso sia.

“Sono Isabella, Bella. È un piacere conoscerti … mhmmm.”

“Heidi. Mi chiamo Heidi.” Mi guarda in modo strano, come se fossi illuminata da una luce fluorescente e per la prima volta in due settimane, un leggero sorriso inscrespa le mie labbra secche.

Resto vicina ad Heidi mentre lei continua a cacciare. Non dico nulla e guardo il vuoto, almeno finchè la sua voce non torna a rivolgersi a me.

“Scusa ma … posso farti una domanda?” annuisco, prestandole la mia totale attenzione. “Non ti senti strana … angosciata … a starmi vicino? Scusa, è una domanda sciocca, puoi tranquillamente non rispondere.”

Un altro sorriso, oggi passa ineviltabilmente in una delle giornate migliori degli ultimi tempi, mi tira il volto.

“Oh no. Sto benissimo in tua compagnia. Mi sento decisamente a mio agio e tranquilla. Comunque, non era una domanda senza senso. So perché perché me l'hai fatta. Non ti preoccupare, il tuo segreto è al sicuro.” I suoi occhi si sgranano sempre di più, fino quasi ad esplodere, è davvero bella. “Sai … sei una vampira stupenda.”

Ora anche le sue labbra sono leggermente dischiuse per la sorpresa.

“Come sai di me?!” è quasi minacciosa ora, ma non mi spaventa. Tutto ciò che voglio è sparire e solo ora me ne rendo conto.

“È una storia troppo lunga, complicata e triste. Ti chiedo solo un favore, se posso. Vorrei che … beh che chiunque sia chi … beh, potrebbe essere delicato?”

Non mi risponde e quando sta per farlo, il gruppo per la visita si riunisce in torno a noi, togliendoci la possibilità di parlare.

Il giro è piuttosto rapido, ma Heidi rassicura chiunque che il primo corridoio è di poca importanza e che il tour inizierà effettivamente da una stanza più avanti.

Passata quella famosa porta, che è effettivamente una sala dei troni, il terrore invade i presenti.

 

Sei mesi dopo.

Vago con passo aggraziato per i corridoi del palazzo dei Volturi, la famiglia reale di noi vampiri. Da quando sei mesi fa ho conosciuto i tre reali, Aro, Marcus e Caius, questi cercano in tutti i modi di convincermi ad entrare nella loro guardia. Non sanno quale sia il mio talento e nemmeno io se è per questo, ma si ostinano a convocarmi ogni giorno.

Ovviamente tutto ciò che posso fare è rifiutare, per quanto qui ci siano alcune persone a cui tengo, non è questo il posto in cui voglio stare.

Gianna, la segretaria umana che lavora per gli anziani, cerca di non farmi passare. Ma come può lei, debole e fragile, fermare me?!

“Isabella, mi dispiace, ma si sta svolgendo una riunione. Ti pregherei di ripassare tra un po'.”

La ignoro semplicemente, perché non mi interessa ciò che pensa, che vuole o che pretenda che io faccia.

Ma forse, questa volta, avrei dovuto darle retta.

Davanti ai tre regnanti ci sono sette figure, aimè, molto familiari. Sono sistemati in modo che le tre coppie circondino … lui.

“Aro, Caius, Marcus. Vi rinrazio immensamente per avermi ricevuto.” Si inchina rispettoso, attendendo quel gesto in risposta che gli permetterà di fare la sua richiesta. “Sono venuto qui per chiedervi di farmi la grazia di porre fine alla mia esistenza.”

Cosa?

Perchè?

Non può farlo! Giusto?

Non accetteranno mai! Non devono accettare.

“Se permetti, vorrei chiederti qual'è il motivo della tua decisione.”

“Mi sono innamorato, ma l'ho perso colei che dava luce alla mia vita. Ora, niente ha più alcun senso. Questo mondo non ha più senso.”

Bastardo! Stronzo! Pezzo di merda! Come ha potuto?! Come?! Lui che giurava di amarmi. Che mi ripeteva … il dolore al cuore, ora, è infinitamente straziante.

Jasper, grazie el suo potere, percepisce chiaramente la mia sofferenza, ma ci mette qualche attimo a trovarne la fonte.

Lentamente, incrocio lo sguardo di ognuno di loro. Non mi soffermo a leggere la loro sorpresa, ne se nascondono altro. Sono qui perché Aro ha chiesto di vedermi.

“Bella ...” Un sussurro che percepiscono tutti, ma che investe me come un uragano!

Ignoro la tempesta che ho dentro, fingendo che Jasper non senta ogni cosa che provo e mi avvicino al trono centrale.

Come ogni giorno mi inchino al cospetto dei tre, con rispetto e sottomissione.

“Isabella, mia cara. Grazie per aver risposto alla nostra chiamata. Come ti senti oggi?” Aro è sempre molto gentile con me. Non so se è per convincermi ad entrare al suo servizio o se è proprio lui fatto così. Forse è un misto di entrambe le cose, fatto sta che ogni giorno mi tratta con la massima tenerezza.

“Sto bene, grazie. Cosa posso fare oggi per voi?” So cosa vogliono, ma Heidi mi ha spiegato molto dettagliatamente il modo in cui devo comportarmi al cospetto dei Volturi. Fortuna che c'era lei ad insegnarmi o sarei stata punita.

“Hai pensato alla proposta che ti ho fatto, dolce Isabella?”

“Sì Aro, ci ho pensato. Per favore, non offenderti, ma sono costretta a rifiutare ancora la tua offerta. Vorrei anche cogliere l'occasione per informarti, che ho deciso di partire. Ti ringrazio infinitamente per tutto ciò che hai fatto per me. Ti sarò eternamente grata.”

Noto il dispiacere di aver ricevuto l'ennesimo rifiuto, ma con la solita compostezza regale, mi dice che spera in una mia visita a breve.

Con un altro inchino, pongo fine al nostro incontro. O almeno ci provo.

Sulla soglia, Edward mi ferma. Sento la sua mano, grande ed ora alla stessa temperatura, sul mio polso.

“Aspetta. Non puoi andartene. Non così. Spiegami.” Oh … il grande Edward Cullen vuole una spiegazione … non vuole che me ne vada senza sapere il perché.

Sento che potrei, quasi, scoppiare a ridere!

Mi fermo, ma non mi volto a guardarlo. Sento le varie presenze degli altri, pronti ad intervenire per qualunque evenienza, anche se non so ancora quale potrebbe essere.

“E cosa dovrei dirti? Per me tu non sei niente. Non più. Di conseguenza non devo darti nessuna spiegazione. Né a te, né ai tuoi familiari.”

“Allora fa parlare me” adesso vuole parlare? Davvero?

“Non avrebbe senso. Sai, ci ho messo un po' ma l'ho superata. Io … mi dispiace davvero se … se hai perso una persona a cui tenevi, ma … sto iniziando ora a riprendermi. Sono morta dentro quando te ne sei andato e ho appena iniziato a rimettere insieme i cocci di ciò che resta. Quindi … per favore, ti supplico, mantieni la tua promessa. Come se non foste mai esistiti.”

Le facce di tutti sono sconvolte, ma sono gli occhi di Edward a farmi vibrare l'anima, come un vaso rotto tenuto a malapena su con dello scotch scadente, sono scuri e l'unica cosa che vi si legge dentro è puro e nero dolore.

Sono contenta che le lacrime non possano più solcare le mie gote, sarebbe troppo farmi vedere così fragile.

“Ascoltami, ti prego. Io … non so da dove iniziare né come potrò farmi perdonare, ma posso almeno provare a spiegarti. In questo momento momento non trovo un modo carino e delicato per dirtelo quindi … ti ho mentito! L'ultima volta che ci siamo visti, quando io … io … ti ho mentito. Non è vero che non ti amavo. Non è vero che non ti volevo con me. Non è vero che cercavo delle distrazioni. Non è vero. Ho … resistito un mese. Un solo mese, prima di tornare a Forks, da te. Ma tu non c'eri. Eri andata via. Jacob Black voleva uccidermi e probabilmente ce l'avrebbe fatta se Emmett non fosse intervenuto. Sono corso a casa tua, dove ho trovato Charlie. Era uno zombie, pallido e con gli occhi gonfi. Quando mi ha visto … sperava che tu fossi con me. Che ti avessi riportata a casa, da lui. Era disperato. Mi ha detto che te ne eri andata. Mi ha fatto leggere la lettera. Dio Bella … ti ho cercata ovunque. Ho usato tutte le risorse che avevo a disposizione. E tutte le tracce mi hanno portato a Firenze. Ho trovato … un articolo … ragazza muore in un incidente d'auto … e la macchina, Dio quando ho trovato la macchina che avevi noleggiato distrutta … sono corso qui. Volevo raggiugerti. Speravo finalmente di poter stare con te, ma tu sei qui e viva.”

“Io … io … TU HAI UNA FOTTUTA IDEA DI QUANTO ABBIA SOFFERTO?! Tu … io ...” inizio a singhiozzare e senza rendermene conto vengo stretta dalle sue braccia d'acciaio.

“Shhhhh … shhhhh … non ti lascio più amore mio. Non ti lascio più.”

All'improvviso qualcuno mi strappa dall'abbraccio che per mesi ho agognato più del sangue. Nemmeno a dirlo, sono Emmett e Alice che impazienti pretendono la mia attenzione. Sia chiaro, sono felicissima di rivederli, ma ... avrei preferito che mi lasciassero crogiolare ancora qualche attimo nel calore del corpo del mio uomo.

Li saluto tutti, uno alla volta, e sembrano felici di rivedermi. Ciò che mi rende ancora più felice e completa, sono le parole che mi rivolge Rosalie.

“Bella, sono felice di rivederti. Davvero. Hai salvato la mia famiglia. Grazie.”

L'abbraccio con tutto l'affetto che provo per lei. Appena ci separiamo stringo a me anche Jasper, che fino ad un momento prima mi aveva rivolto solo un sorriso.

Lasciamo Volterra dopo esserci congedati da Aro e i suoi fratelli e dopo che io promesso a Heidi e Jane, con cui avevo stretto un meravigloioso rapporto, che ci saremmo sentite spesso via computer e cellulare.

All'improvviso mi ricordo che oggi è il giorno della chiamata settimanale a papà. Prendo la linea e quando risponde sento il cuore volare, come ogni volta.

Pronto, casa Swan”

“Ciao Papà, sono Bella” il misto di ansia e felicità mi attanaglia lo stomaco. Non so come reagirà quando gli dirò dei Cullen.

Ciao, come stai Piccola?” Da quando me ne sono andata è diventato molto più dolce, devo averlo distrutto. L'ho lasciato solo. Proprio come ha fatto la mamma tanti anni fa. Dio, sono una persona orribile!

“Io sto bene e tu?” E per la prima volta dopo mesi è vero, sto bene. Sto finalmente bene.

Sto bene Tesoro, ma mi manchi. Si vede che non c'è più una donna a prendersi cura della casa.”

“Stai cercando di dirmi che hai bruciato l'intera casa oltre alla cucina?” sorrido al pensiero del mio sbadatissimo papà.

Come osi?! Signorina abbi un po' di rispetto per il tuo vecchio! L'unica cosa che si è bruciata è stata una presina e solo perché il fornello è impazzito!”

“Hihihi. Papà? Posso farti una domanda?”

Certo Bambina.”

“Perchè non mi hai detto che i Cullen sono venuti da te?”

Ti hanno trovata” il suo sussurro pieno di sollievo e speranza. Oh papà. “Lui … lui ti ha spiegato tutto, vero?”

“Sì, mi ha detto che è venuto da te e che mi ha cercata.”

Anche a me ha spiegato molte cose. Diciamo pure che mi ha raccontato tutto.” Se potessi probabilmente sarei svenuta, o morta. Guardo Edward, che sentendo la conversazione, mi sorride sereno.

“Papà, io … mi dispiace. Sai, avrei voluto dirti tutto tante volte, ma non potevo. E ora … ora ...”

Sei come loro vero? Tornerai Bambina?”

“Si, sono come loro e … non credo che sarebbe una buona idea tornare. Rischierei solo di farti del male”

Almeno … almeno fatti sentire. Ti voglio bene Piccola e … Edward, trattamela bene. Niente mi impedisce di farti il culo a strisce, umano o no!”

“Ti voglio bene anch'io”

Chiudo la chiamata e finalmente, sono pronta ad iniziare la mia eternità al fianco dell'uomo che amo.

Mentre io ero al telefono i Cullen hanno deciso che il posto ideale per vivere i prossimi anni, è una piccola città vicino Londra. Abbiamo giusto il tempo di fare i biglietti e imbarcarci sull'aereo che ci porterà nella nuova casa.

Quando arriviamo, la proprietà che mi si apre davanti è immensa. Dietro il cancello in ferro battuto ci sono quattro villette, le cui pareti sono insonorizzate e una appartiene a noi.

Il piccolo bagaglio che mi sono portata dietro dall'Italia viene abbandonato all'ingresso. In questo momento proprio non mi interessa.

Voglio Edward e ora lui, non può più fermarmi.

In aereo ho indossato un nuovo completino intimo, quando sono andata in bagno per salvare le apparenze. Il reggiseno a balconcino è nero, con i bordi di pizzo rosso, mentre il perizoma è rosso con il bordo in pizzo nero.

“Sai che sei bellissima?” arriva da dietro e incrocia le sue mani sul mio ventre, accarezzandomi con i pollici da sopra i vestiti. La sua voce è roca, al mio orecchio e ciò mi fa infiammare di passione.

“Sai che non hai ancora visto niente?” mi allontano leggermente. Inizio lentamente a spogliarmi, così da rendere elettrica l'attesa. Spero di stare facendo tutto nel modo giusto, non sono esattamente quella che si può chiamare un'esperta.

I suoi occhi però non mentono, diventano più scuri per ogni lembo di pelle che scopro, fino ad essere del nero più buio, quando resto con il mio misero completino addosso.

“Sono morto e finito all'inferno?”

“No amore mio. Ma se vuoi insieme possiamo visitare uno dei gironi che preferisco” L'eccitazione sta prendendo il sopravvento e io stento a riconoscermi, ma non m'importa. Voglio essere sexy e voglio lui. E da come i suoi jeans sono tirati, posso tranquillamente affermare che la sua voglia è pari alla mia.

“Quale tesoro?”

“Quello dei lussuriosi” mi fiondo senza esitazione sulle sue labbra, iniziando un gioco che sa solo di noi. Le nostre lingue si accarezzano languide mentre le nostre mani imparano a conoscere le nostre carni che fremono di desiderio. Le sue iniziano ad accarezzare il mio seno morbido, le cui punte si irrigidiscono a contatto delle sue dita. Edward inizia a baciarmi il collo, leggero come petali di rosa, così delicato da farmi impazzire.

Strappo i suoi vestiti con impazienza e annuso il profumo del suo corpo magnifico. In brevissimo tempo siamo entrambi nudi ed eccitati. Non c'è paura. Non c'è fretta. Ci sono solo amore e passione.

Quando entra dentro di me, il mondo scompare. Niente ha più importanza se non le sue spinte nel mio corpo. Ogni stoccata è più forte e dura della precedente, ma mai voglare o violenta. Tutto ciò che sento è il piacere aumentare finchè … la vista si appanna e tante piccole stelle brillano davanti ai miei occhi. Il mio corpo si tende e trema. La mia bocca si spalanca in un muto grido di estasi pura.

Ci sdraiamo sul tappeto del soggiorno, dove il nostro amore è finalmente stato consumato, e coperti da un piccolo plaid ci coccoliamo sereni e felici.

Il nostro momento intimo viente bruscamente interrotto dall'arrivo dei nostri fratelli, che entrano senza bussare. Jasper ed Emmet si battono il cinque vedendoci, mentre Alice e Rose scuotono la testa sconfitte.

“Abbiamo vinto la scommessa. Sganciate la grana Bimbe!!”

Ecco, ora niente e nessuno potrà portarmi via tutto questo. Il mio posto è qui, con loro e io non vedo l'ora di vivere la mia meravigliosa eternità con la mia nuova famiglia e con l'uomo che amo.

Forse … forse il destino non ha mai voluto separarci, forse ci vuole insieme. E io non ho alcuna intenzione di andargli contro!



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Ciao a tutte!!! Se già mi conoscete, forse, avete riconosciuto la trama. In effetti stavo pensando da un po'di riscrivere alcune delle mie storie e mi sono decisa quando una ragazza me lo ha chiesto. Non so quanto ci vorrà né se le riscriverò tutte. Ma per cominciare questo mio progetto, ho pensato che niente fosse meglio della mia prima pubblicazione. ;-)

Sfortunatamente non ho molto tempo e in quei giorni che ne ho un pochino di più, riesco a mettere giù dieci righe … hihihi.

Vorrei sapere se volete che continui o se è una cosa che assolutamente non vi interessa. Sia chiaro però che non ho la minima intenzione di cancellare le versioni “originali”.

Vi ringrazio di cuore a voi che leggete e commentate (se ci sarà qualcuno a commentare) e un grazie speciale va alla mia beta che mi sostiene da anni in ogni progetto qui su EFP, ma anche nella vita vera.

  1. Quell'attimo speciale nella mia vita

  2. Quel momento che ti cambia la vita

  3. Revival

  4. Do you remember?

  5. Fenice

  6. L'Amour Jamais Oublié

  7. Passion On The Photografy Set

  8. The Touch Of The Angel

  9. Cade La Pioggia

  10. Rincontrarsi Duecento Anni Dopo

  11. Psychiatric Hospital

  12. Tradimento (?)

  13. Ossession Love

  14. Il Destino Ci Vuole Insieme (Versione lunga)

  15. Una Settimana in Campeggio

  16. Amore Sbagliato.

  17. Angeli demoniaci

  18. Un Passato Da Ricordare ... Una Vita Da Aggiustare ...

  19. Il destino ci vuole insieme

  
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