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Autore: galvanix    18/12/2014    6 recensioni
Sembra una notte all'apparenza come tante, alla capsule corporation, ma in realtà accadrà un avvenimento che sconvolgerà i coniugi Brief...specialmente Vegeta... ""Bulma fu svegliata dal rumore di una fastidiosa tosse...
Accese la luce sul suo comodino e quando aprì gli occhi, vide Bra seduta sul letto:
“Tesoro, cos’hai? Non ti senti bene?”
“Mamma, non riesco a smettere di tossire e ho tanto freddo!”
Alla vista di sua figlia tutta rossa in viso e tremante svegliò immediatamente Vegeta, il quale, sentendo sua moglie agitarsi, si girò verso di loro e quello che vide non gli piacque per niente…""
Genere: Drammatico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Grazie ai suggerimenti ricevuti, ho corretto alcuni errori di punteggiatura. Buona Lettura!!

~~                                                                    UNA NOTTE ALLA CAPSULE COPORATION
 

Era una notte come tante nella città dell’Ovest…ormai le strade, illuminate dalla luce dei lampioni, erano deserte da tempo, gli uccellini non cinguettavano già da un po’ e i negozi erano chiusi, segno di una giornata arrivata al termine.
Si poteva solo udire lo sfrecciare di qualche macchina di passaggio, evidentemente qualcuno ancora non riposava.
Tuttavia, ad accompagnare questa serata, in apparenza tranquilla, si poteva ascoltare il rumore del vento che s’insinuava nelle fessure delle abitazioni, affiancato dal ticchettio della pioggia che sbatteva sui vetri.

Nonostante fosse notte fonda e le luci delle case erano ormai già spente da un pezzo, era presente una dimora che non riposava completamente…
Alla Capsule Corporation, infatti, c’era ancora qualcuno che lavorava assiduamente, malgrado l’ora per andare a coricarsi, fosse passata da tempo.
Tutte le stanze erano buie e silenziose, tranne il laboratorio della famosa scienziata Bulma Brief; una densa luce fuoriusciva dalle vetrate di quello studio, che s’infrangeva nel giardino all’esterno.
La donna si trovava al centro della stanza con indosso il suo immancabile camice bianco da lavoro, seduta vicino alla sua scrivania intenta a scrivere al computer alcuni dati importanti che riguardavano una delle sue tante invenzioni.  
Vicino ai tanti fogli sparsi sul suo tavolo da lavoro, sostava la sua incontestabile tazza di caffè, suo prezioso alleato.
Quando si accorse che la sua fonte di energia era giunta al termine, decise di alzarsi per andare a riempire la sua tazza, ma, all’improvviso, due potenti braccia le serrarono i fianchi da dietro.
Per un attimo si spaventò, ma in seguito, riconobbe quella stretta:
“Vegeta, avevi intenzione di farmi prendere un colpo?”
Lui, con tutta la sua calma e posandole qualche bacio sul collo, rispose:  “Se fossi venuta  a letto, questo non sarebbe successo”.
“Lo sai che devo finire questo progetto nel più breve tempo possibile, è importante.”
“Sarà, ma anche io ho bisogno del tuo aiuto per fare una certa cosa"
disse, maliziosamente, rigirandola tra le sue braccia e dandole un bacio appassionante sulle labbra.
Bulma, presa dal momento, si staccò dalle sue labbra:
“Ok, mi hai convinto. Posso fare uno strappo alla regola, visto che sono quasi le due”.
Vegeta la prese in braccio e le sussurrò:
“Saggia decisione”.

Così, spensero il laboratorio, percorsero gli immensi corridoi e si diressero verso la loro stanza.
Una volta chiusa la porta, Vegeta adagiò Bulma sul loro letto e mentre continuarono a baciarsi, iniziarono a togliersi gli indumenti, rimanendo solo in intimo.
Stavano per consumare la loro passione, quando sentirono una vocina dietro la porta:
“Mamma, Papà, posso entrare?”
I coniugi si guardarono per un istante e la donna rispose:
“Co-cosa succede tesoro?”
“Ho paura del temporale e ci sono troppi rumori-”
“Bra ritorna subito a letto.” replicò, duramente, il padre.
“Ma io ho tanta paura, non voglio dormire sola.”
“Perché non svegli tuo fratello, almeno farà qualcosa di utile.” disse l’uomo seccato per l’interruzione.
“Tesoro, non ricordi? Trunks è andato a dormire da Goten.”
dichiarò la moglie.
“Accidenti! Quando serve non c’è mai" urlò il Sayan.
A quel punto Bulma, decise di spostare il suo corpo da quello del marito e mentre s’infilava la vestaglia, la bimba richiese:
“Allora, posso entrare?”
All’unisono, i genitori, anche se la risposta fu diversa, esclamarono:
“Si.”
“NO.”
“Andiamo Vegeta, ha solo cinque anni, è normale che abbia paura.”
“ A si?! La figlia di un Sayan non dovrebbe avere timore di queste cose, sono solo stupidaggini” rispose lui, a tono.
“Ora piantala! Coraggio tesoro entra pure.”

La piccola di casa Brief aprì lentamente la porta, con il suo orsacchiotto di peluche in mano, e con indosso il suo pigiamino di colore blu si dirisse verso il loro letto facendo poi un piccolo balzo e una volta, posizionatasi, in mezzo ai genitori disse:
“Grazie Mamma, grazie Papà” con un immenso sorriso.
“Non devi ringraziarmi, è tua madre che ti ha fatto entrare, fosse stato per me saresti rimasta lì fuori” rispose severo Vegeta.
“Andiamo Vegeta, neanche tu ci credi a quello che hai detto, non ascoltarlo tesoro”disse Bulma.
“Mamma, ma io lo so che lui mi vuole bene...vero Papà?” disse la piccola teneramente.
Vegeta guardò sua figlia intensamente e capì dalla sua espressione, quanta  sincerità traspariva dai suoi occhi innocenti, così simili alla madre. Dopo un momento d’incertezza lui distolse lo sguardo:
“Adesso smettetela con queste sciocchezze, voglio dormire.”
Così l’uomo si girò dall’altro lato, dando loro le spalle.
A quel punto madre e figlia sorrisero e si misero sotto le coperte.

Circa un’ora dopo Bulma fu svegliata dal rumore di una fastidiosa tosse.
Accese la luce sul suo comodino e quando aprì gli occhi, vide Bra seduta sul letto:
“Tesoro, cos’hai, non ti senti bene?”
“Mamma, non riesco a smettere di tossire e ho tanto freddo.”
Alla vista di sua figlia tutta rossa in viso e tremante svegliò immediatamente Vegeta, il quale, sentendo sua moglie agitarsi, si girò verso di loro e quello che vide non gli piacque affatto.
Quando scorse il viso della figlia, il volto di Vegeta si fece preoccupato ed esclamò: “Da quanto tempo è in queste condizioni?”
“Ma non lo so di preciso. Quando ci siamo addormentate stava bene e non aveva nessun sintomo. Come può stare così male nel giro di qualche ora?”
Vegeta ordinò alla moglie di far misurare la febbre alla figlia, aveva uno strano presentimento…
Bulma fece quanto detto dal marito, prese il termometro dal cassetto del comodino e misurò la temperatura alla figlia.
Una volta tolto il termometro, Bulma rimase impressionata:
“Ma non è possibile! Segna quasi 42!”
Il marito, sentendo la risposta della moglie, prese la figlia e le sollevò la maglia del pigiama, notando tante piccole macchie rosse sul corpo, poi si accorse della difficoltà che la piccola aveva nel respirare.
La donna rimase sbalordita:
“Cosa sono tutte queste macchie, possibile che non le abbia mai viste?”
“E’ possibile Bulma perché compaiono all’improvviso e questa non è semplice influenza. Quando ero piccolo, anche io ho avuto questa malattia, deve averla ereditata da me. Probabilmente, nel mio corpo, avevo ancora qualche residuo di quelle cellule maledette e le ho trasmesse a lei. A quanto pare Trunks è stato fortunato a non contrarla, di solito si manifesta nei primi cinque anni di vita”.
“Accidenti, ora che facciamo?” disse la donna agitata.
“Aspettare, non si può agire in altro modo” aggiunse il marito pensieroso.
“Cosa?! Io non guarderò mia figlia peggiorare senza fare niente, neanche un istante in più. Ci deve essere una soluzione, una medicina che possa combatterla. Ti prego Vegeta, dimmi che esiste…”
L’uomo la guardò un momento e le fece cenno di no con la testa.
Bulma scoppiò in lacrime, non volendo credere a ciò che il marito le aveva detto.
Vegeta mise sua figlia sotto le coperte, si avvicinò alla moglie prendendole il viso tra le mani e aggiunse, con tono deciso, per spronarla:
“Bulma, ascoltami attentamente. Bra sopravvivrà perché è forte, ha il mio sangue, anche se per metà, che le scorre nelle sue vene ed non si arrenderà perché è nostra figlia, hai capito?”
La moglie lo guardò per qualche attimo e poi si rifugiò tra le sue braccia in cerca di conforto. Lui la strinse a sé, non riuscì a scansarla poi le consigliò di andare a prendere una bacinella con dell’acqua fresca e delle pezze per far abbassare la febbre.

La donna uscì dalla stanza per eseguire l’ordine del marito; nel frattempo Vegeta raggiunse di nuovo Bra nel letto, a causa della febbre alta aveva perso i sensi. Si distese accanto a lei, la sollevò e la strinse al suo corpo per darle maggior calore possibile.
In quel frangente, gli ritornò in mente la frase che Bra gli aveva pronunciato poco prima di addormentarsi. Provò un forte peso alla bocca dello stomaco perché, per colpa del suo orgoglio, non riusciva mai ad esternare ciò che provava realmente nei confronti della sua famiglia.
Baciò sua figlia, sulla fronte, e le parlò duramente, ma con fare preoccupato, come se potesse sentirla:
“Mocciosa, non azzardarti a lasciare questo mondo mi hai capito?
Ti distruggo tutti i tuoi giochi, uno per uno, quindi ti conviene non fare scherzi. Non è ancora il tuo momento, non hai il permesso di andartene così. Tu devi resistere e combattere come una vera Sayan, non puoi cedere, tua madre e tuo fratello ne soffrirebbero troppo e la mia vita cesserebbe di esistere…”
Non aggiunse altre parole il Principe della celebre razza, in corpo aveva solo tanto rancore, rabbia verso se stesso, si sentiva colpevole per il malessere della sua bambina.
Odiava il solo fatto di non poter fare nulla per lei, avrebbe smosso l’intero pianeta, pur di salvarla; invece potette solo continuare ad osservarla e sperare, che il mattino seguente, si fosse ripresa senza problemi.
In quell’istante si accorse quanto lui tenesse alla sua bambina, senza togliere nulla a Bulma e Trunks.

Intanto, la moglie rientrò in camera portando con sé l’occorrente che Vegeta le aveva chiesto.
Si avvicinò al letto premurandosi di appoggiare ciò che aveva in mano sul comodino; prese una pezzetta, la immerse nella bacinella colma di acqua fresca e la mise sulla fronte della piccola.
Vegeta osservò Bulma con attenzione, mentre lei eseguiva quei piccoli gesti con delicatezza e meticolosità.
Ormai mancavano poche ore e il sole avrebbe fatto capolino proprio attraverso le tende del terrazzo che avevano nella loro stanza.
La donna non fece altro che sostituire le pezze bagnate per rinfrescare la fronte della figlia per far scendere la febbre; eseguiva quel procedimento in modo meccanico perché non riusciva a pensare ad altro.
In quel frangente il marito le bloccò un polso con la mano, lei si fermò e si guardarono negli occhi.
Non dissero una parola perché si capirono con uno sguardo. Lui, fissandola, cercò soltanto di tranquillizzarla e ci riuscì, vedendo la moglie sciogliere la presa e appoggiare il suo viso sulla spalla di lui.
Rimasero stretti in quel contatto sino alla mattina seguente, sperando in un vero e proprio miracolo.

La sveglia, appoggiata sul comodino, segnava le 7:15.
Entrambi i coniugi non avevano chiuso occhio per tutta la notte... erano molto preoccupati perché Bra non si era ancora ripresa e temevano ogni minuto che passava.
Il principe sapeva bene che questo tipo di malattie avevano un decorso veloce, nel bene e nel male. Tuttavia si augurava di veder scorgere, in fretta, quei piccoli e dolci occhioni blu.
Intanto Bulma si era alzata per andare un momento al bagno; la piccola era ancora tra le braccia del padre.
Per un istante Vegeta socchiuse gli occhi, appoggiando la testa al cuscino che aveva dietro di sé, ma un attimo dopo sentì la manina della piccola stringere il dito della sua mano, se pur debolmente.
Immediatamente il Sayan scattò sull’attenti osservando la figlia e Bra aprì leggermente gli occhi sussurrando con un filo di voce:
“Papà, non distruggerai i miei giochi vero?”
Vegeta rimase senza parole, era rimasto impressionato, non solo perché la figlia si stava riprendendo, ma anche perché non si spiegava come avesse potuto sentire quello che lui le aveva detto, mentre era incosciente.
Rimase confuso, per un attimo, poi con tutta la forza che aveva, senza farle male, la strinse forte a sé.
Bulma uscì dal bagno, quando vide la scena pensò subito al peggio perché non aveva mai visto il marito mostrare tutto quell’affetto nei confronti della figlia.
Vegeta si accorse della sua presenza e le disse:
“Bra è la degna figlia del Principe dei Sayan.”
La consorte capì al volo il significato di quelle parole. La donna si portò una mano alla bocca fiondandosi, poco dopo, sulla figlia depositandole un tenero bacio sulla fronte ed asserendo con gioia:
“Non potrebbe essere altrimenti.”

Passarono alcuni giorni da quella angosciante notte e ad averne più risentito, di tutta questa situazione, fu proprio Vegeta.
Era rimasto scosso per quello che era successo a Bra, anche se ora stava bene e la vedeva giocare fuori in giardino con suo fratello maggiore, si sentiva come un peso dentro che non riusciva ad allontanare.
Sostava in cucina accanto alla finestra ed era così immerso nei suoi pensieri che non si accorse della presenza di Bulma, finché lei non lo circondò, da dietro, con le braccia.
Il marito non pronunciò una parola, era come immobile…così lei si decise a rompere il silenzio:
“Non devi sentirti responsabile per quello che le è successo, non è colpa tua…le cose, a volte, accadono senza un preciso motivo. 
Non potevi prevedere un simile fatto.”
“Invece dovevo. Per un mio errore nostra figlia stava pagando con la vita e questo non potrò mai perdonarmelo” pronunciò con tono rammaricato.
Bulma fece girare il marito, gli prese il viso tra le mani e le disse:
“Tu non puoi prevedere il futuro, non saprai mai cosa potrà succedere domani, non farti carico di questo peso perché non ti appartiene.
Io lo so che tu faresti di tutto per noi, per proteggerci, lo capisco solo guardandoti e questo mi basta.
Quindi smettila di rimproverarti, vivi ogni momento e non pensare a quello che è stato perché lo hai fatto per troppo tempo. Ora devi soltanto guardare avanti. Tu sei un buon padre e compagno Vegeta, non ti cambierei con nessun altro uomo al mondo” disse la moglie con le lacrime agli occhi.
Il Sayan, udendo quelle parole, strinse a sé la sua donna, la guardò negli occhi e appoggiò la sua fronte a quella della compagna.
Rimasero in questa posizione per qualche minuto, poi Bulma, maliziosamente, si avvicinò al suo orecchio e sussurrò:
“Non ti libererai mai di me, dovessi seguirti in capo al mondo.”
In tutta risposta Vegeta, con voce roca, replicò:
“Non ho nessuna intenzione di liberarmi di chi mi ha ridato la vita.”
La donna non fece in tempo a pronunciarsi che si ritrovò le labbra dell’uomo unite alle sue, in un bacio passionale ed avvolgente.

 


                                                                                                               FINE

 

Angolo Autrice: è la mia prima one shot che scrivo!!!!! spero di non deludervi!!!!!!!! Ho cercato di mantenere i personaggi IC e rendere Vegeta più umano dal punto di vista affettivo, visto la piega che ha preso il racconto... Se volete, commentate...io ne sarò lieta!!!!!!
  
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