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Autore: inu_ka    19/12/2014    3 recensioni
La scuola il luogo più detestato dalla maggior parte degli studenti eppure non tutti la pensano così. Questo accade in un piccolo gruppeto di amici loro sono Inuyasha, Kagome, Miroku e Sango e proprio quest'ultima ama la scuola più di ogni altra cosa. Questo è il loro ultimo anno di superiori frequentano il liceo classico e loro malgrado dovranno affrontare gli esami di stato. Tra programmi di studi, amori intrighi e macchinazioni questi ragazzi dovranno affrontare il loro anno più buio ma come tutte le cose hanno un inizio e una fine ma raggiungere la fine sarà tutt'altro che facile.
Se volete sapere cosa riserverà quest'anno a questi poveri ragazzi non vi resta che provare a leggere. Vi avviso sin da adesso ch ela storia tratterà tematiche delicate come la violenza e che sarà tutt'altro che breve. Spero di avervi incuriosito almeno un pochino.
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Inu aveva ristrutturato la casa di Izayoi e, sebbene avesse in mente altri progetti per quella casa, la mise a disposizione dei ragazzi così potevano studiare tranquillamente senza dover preoccuparsi di disturbare gli altri. Per poter parlare liberamente degli argomenti inerenti ai loro esami si divisero le camere, Inuyasha e Miroku in una stanza, Kagome e Kykio in un’altra e infine Sango che inaspettatamente aveva stretto amicizia con Ayame in un’altra stanza. Sango aveva incontrato casualmente Ayame a lezione, anche lei si era scusata con Sango per quello che aveva fatto ed era sinceramente pentita però anche lei, come suo fratello, era stata subdolamente manovrata forse anche peggio degli altri visto che agiva sotto minaccia di morte, anche gli altri la perdonarono così il gruppo adesso aveva due nuovi componenti che mai si sarebbero immaginati di frequentare.
Le date degli esami arrivarono e ognuno di loro aveva il terrore di affrontarli questi per loro erano peggio di quelli di maturità.
K: Ragazzi a noi sono uscite le date degli esami e il primo lo facciamo la settimana prossima. A voi sono uscite?
I: Ahimè sì.
Ay: Anche a noi.
S: Già e anche noi la settimana prossima, dai forza ce la faremo come sempre.
M: Beata te che hai tutta questa sicurezza.
Tutti avevano detto qualcosa tranne Kykio che era più pallida del solito, gli altri pensavano che fosse nervosa per gli esami e siccome non era di molte parole lo ritenevano più che normale, soltanto le ragazze erano un po’ scettiche e infatti avevano ragione, poco dopo Kykio si alzò e corse in bagno. Kagome la seguì e aspettò che uscisse ma siccome tardava ad uscire e non rispondeva ai suoi richiami decise di entrare. Kagome si spaventò quando la vide seduta a terra che piangeva e si reggeva la pancia.
K: Kykio cos’hai?
Ky: Kagome ho paura non voglio perderlo.
K: Ehi ma cosa stai dicendo? E’ normale la nausea in gravidanza ormai dovresti saperlo.
Ky: Sì ma so anche che le perdite sono spesso indizio di aborto.
K: Eh e chi aspettavi per dirlo? Aspetta chiamo Inuyasha così andiamo al pronto soccorso.
Kykio annuì ma continuava a piangere. Kagome chiamò il suo ragazzo, ma siccome non avevano la macchina, chiamò suo padre che in pochissimo tempo arrivò così portarono immediatamente la ragazza in ospedale. Dopo un’accurata visita i medici dissero che non c’era niente da temere quella era stata una perdita di poco conto perciò il bambino era fuori pericolo, le fu raccomandato solo di non sforzarsi eccessivamente. Dopo queste raccomandazioni la ragazza fu dimessa. Tutti tornarono a casa e Inu lungo il tragitto propose alla ragazza di trasferirsi nella casa dove studiavano, almeno fino al termine della gravidanza, così gli sforzi sarebbero stati minori e se avesse avuto bisogno sarebbe stato più facile raggiungerla. Kykio si commosse mai e poi mai si sarebbe aspettata una simile gentilezza da parte loro non dopo quello che stava per fargli, questo la fece riflettere ancora di più.
Dopo quell’episodio la gravidanza procedette senza problemi e i ragazzi tornarono a studiare visto che le date degli esami erano imminenti. Superarono tranquillamente gli appelli anche se erano al limite della tensione. La scadenza della gravidanza arrivò velocemente insieme alle ultime date disponibili degli esami. Il caso volle che, proprio il giorno che Kykio aveva dato l’ultimo esame di quella sessione, la sera stessa cominciò ad avere le prime contrazioni e successivamente la rottura delle acque. Fu portata immediatamente in ospedale dove fu trasferita urgentemente in sala parto.
Inu era agitatissimo ogni volta che vedeva una donna partorire che la conoscesse o meno gli facevano tutte lo stesso effetto. In lui si faceva largo il terrore, il terrore che a quella donna potesse accadere quello che era successo a sua moglie anche se non tutte erano malate come lo era lei, anche Sesshomaru era nervoso per lo stesso motivo ma non lo diede a vedere. Dopo qualche ora dalla sala parto uscì una Kykio a dir poco cadaverica ma con il sorriso che la illuminava. Era andato tutto per il verso giusto e adesso la stavano portando nella stanza dove in seguito avrebbero portato il bambino.
Le ragazze immediatamente si fiondarono nella stanza.
K: Kykio come ti senti?
Ky: Sono stata meglio, quella peste non voleva proprio uscire è nato bello grande ma nonostante questo sono felicissima.
S: Immagino che ora vorrai riposare, torneremo più tardi.
Ky: No per favore restate.
Disse con gli occhi lucidi. Le ragazze non sapevano perché stesse per piangere visto che poco prima era felice.
Ay: Va bene se è questo che vuoi allora rimarremo.
Ky: Grazie vi sono grata per questo.
I dottori fecero uscire le ragazze e dopo una visita accurata constatarono che i parametri erano buoni, così fecero rientrare le ragazze e portarono il bambino.
K: Ma è stupendo.
Ky: E’ uguale a suo padre.
Disse iniziando a piangere, ora le ragazze avevano capito perché prima aveva gli occhi lucidi.
K: Kykio calmati so che è difficile ma ricorda che non sarai mai sola, anche se lui fisicamente non c’è, attraverso il bambino lui sarà sempre con te e poi ricorda che ci siamo anche noi. Non ti abbandoneremo soprattutto ora che c’è lui scommetto che con noi sarà super viziato. Non è così piccolino?
Disse rivolgendosi al bambino.
S: A proposito come lo chiamerai?
Ky: Akira, sì lo chiamerò così.
Le ragazze sorrisero era vero d’ora in avanti il bambino sarebbe stato la loro mascotte.
Ky: Non viziatelo troppo altrimenti passerò io per quella cattiva.
K: Ragazze è appena nato e già facciamo progetti. Però è molto gentile questo bambino.
S: E perché?
K: Bhe ha fatto finire gli esami della prima sessione alla sua mamma.
S: E’ vero ora lo amo ancora di più. Bravo il piccoletto, prevedo per te una bella carriera scolastica.
Sulla fronte delle altre ragazze si dipinse un enorme gocciolone, anche in quell’occasione Sango aveva pensato allo studio.
Ay: Kykio adesso è meglio se ti riposi noi rimarremo qui fuori.
Ky: Ragazze se volete andate a casa.
K: Ma no cosa dici potrebbe servirti una mano. Allora propongo una cosa se per voi va bene faremo a turno, inizio io.
S: Per me nessun problema.
Ay: Anche per me.
Ky: Ragazze vi ringrazio.
Disse con le lacrime agli occhi.
Dopo qualche giorno Kykio fu dimessa ma rimase comunque nella casa di Inu anche i ragazzi si trasferirono lì in modo da poterla aiutare. Inuyasha ogni volta che Kagome teneva in braccio il bambino arrossiva, senza alcun dubbio immaginava Kagome con in braccio il loro bambino, invece Miroku lanciava continue frecciatine alla sua ragazza dicendo se volesse fare un figlio con lui. Puntualmente veniva colpito dalla sua cinquina.
Lentamente la vita riprendeva il suo corso nonostante la presenza del bambino i ragazzi, compresa Kykio, continuarono i loro studi. Rin dopo la scuola se era necessario andava a dare una mano così potevano studiare o riposare un po’ più liberamente anche se il bambino era relativamente silenzioso infatti piangeva solo quando aveva fame o voleva essere cambiato. Tra tutti i presenti il bambino adorava rimanere in braccio a Kagome, ovviamente dopo la madre, era l’ironia della sorte il padre aveva tentato di farle del male mentre il bambino in un certo senso l’amava chissà forse era Koga che tramite il figlio voleva chiederle perdono, alla fine lei davvero non centrava niente in quella storia e lui ingiustamente e involontariamente aveva contribuito a renderle la vita impossibile.
Come i giorni anche il primo anno passò, Akira aveva messo i primi passi e aveva detto la sua prima parola che con sommo stupore fu: papà. Tutti rimasero stupiti nessuno si sarebbe aspettato che quella sarebbe stata la sua prima parola, sarebbe sembrato meno strano se avesse pronunciato il nome di qualcuno di loro ma proprio papà non se lo spiegavano. Quando Kykio lo sentì scoppiò a piangere ora più che mai gli mancava il suo amato sicuramente avrebbe voluto che Koga fosse lì per ascoltare suo figlio che lo chiamava, avrebbe voluto discutere con lui sul perché aveva pronunciato prima papà che mamma, avrebbe voluto condividere con lui tutte le emozioni che quel bambino riusciva a trasmettere, avrebbe voluto continuare a vivere con lui.
Mentre le ragazze erano con Kykio, Inuyasha rimase solo col bambino.
I: Eh piccoletto so come ci si sente anche io avrei voluto dire “mamma” come prima parola ma purtroppo non ho potuto proprio come te che non potrai mai pronunciare “papà”. Al mondo siamo soli per quanto ci siano persone che ci amano ci mancherà sempre qualcosa.
Kagome ascoltava le parole di Inuyasha e sul momento ci rimase male ma poi ripensandoci non poteva dargli torto, gli sarebbe mancato sempre qualcosa anche se lui adesso aveva lei al suo fianco. Inuyasha continuò a parlare e quelle che disse dopo stupirono ancora di più la ragazza.
I: Ma sarà così solo fino a quando non troverai qualcuno che ti ami e che sia in grado di riempire quel vuoto che mai avresti creduto di riempire. Fidati anche tu troverai una come Kagome.
Disse stringendo il bambino, Kagome si commosse a quelle parole e corse ad abbracciare il suo ragazzo. Non poteva crederci che proprio lei fosse riuscita a completarlo se ci avesse pensato in passato lei non lo avrebbe mai ritenuto possibile.
Inuyasha con una mano teneva in braccio il bambino mentre con l’altra accarezzava la sua donna anche se era imbarazzato al pensiero che lei avesse ascoltato tutto però non gli interessava più di tanto perché quella era la verità.
Gli anni continuavano a passare e con essi arrivarono le prime lauree. Le prime a laurearsi furono Kagome e Kykio che nonostante fosse impegnata con Akira riuscì a laurearsi in tempo questo fu possibile grazie all’aiuto di tutti gli altri. La loro era una laurea triennale che prevedeva due anni di specialistica ma Kykio per il momento decise di fermarsi infatti fece solo l’esame di stato per poter esercitare la professione ed era tornata alla sua vecchia casa. Kagome invece continuò e se fosse riuscita a rimanere nei tempi avrebbe terminato definitivamente gli studi insieme ad Inuyasha. L’anno successivo fu il turno di Sesshomaru che aveva terminato con grande successo i suoi studi in medicina, ovviamente il suo voto di laurea fu 110 e lode con bacio accademico dopo tutti i trenta e lode che aveva avuto era più che scontato che finisse così. Anche il libretto di Sango era segnato solo da trenta e lode. Successivamente Sesshomaru si iscrisse alla specialistica di neurochirurgia infantile. Anche Rin come il suo ragazzo si era iscritta a medicina però per lei il cammino era appena iniziato.
Dopo due anni anche Inuyasha e Miroku terminarono gli studi e insieme a loro Kagome aveva terminato la specialistica. Fecero una grande festa in fondo erano tre che si erano laureati e alla festa ci fu anche una grande sorpresa. La festa si tenne a villa No Taisho ormai era un’abitudine festeggiare gli eventi più importanti in quella villa. Lì erano stati festeggiati i diciotto anni dei ragazzi, il primo compleanno di Akira e le lauree di tutti i ragazzi.
Verso la fine dei festeggiamenti Kagome uscì fuori e si andò a sedere sulla solita panchina, lì trovava sempre la pace dei sensi perché la visuale che c’era  trasmetteva un grande senso di tranquillità inoltre quella panchina era stata testimone dei loro momenti più belli così come il grande albero che si trovava nel parco era il posto dove si rifugiavano quando erano tristi. Ancora una volta quella panchina stava diventando testimone del più importante avvenimento.
Dietro la ragazza giunse di soppiatto Inuyasha che gli coprì gli occhi ma ovviamente lei lo aveva riconosciuto ormai quelle mani e quel tocco lo avrebbe riconosciuto tra mille.
I: E’ inutile questa panchina ti piace proprio e sai forse dopo questa sera potrebbe piacere anche a me. Dipende tutto da te, le tue azioni decideranno la sua sorte.
K: Ehi ma che stai blaterando, non avrai mica alzato il gomito a bere?
I: Ah ah ah spiritosa sono perfettamente lucido e poi secondo bevo davanti a tutte queste persone?
K: E’ solo che parli strano ecco tutto.
Inuyasha prese un lungo respiro e si inginocchiò davanti alla ragazza. Poi espirò e riprese a parlare.

ANGOLO DELL'AUTRICE:

Ok, come avete potuto vedere anche Ayame si è unita al gruppo e abbiamo avuto anche una baby new entry, il piccolo Akira. 
Ho dovuto suddividere il capitolo in due parti in quanto il titolo va bene per entrambi i capitoli e anche perchè se lo avessi lasciato intero sarebbe venuto un papiro e leggerlo sarebbe stato per voi alquanto stancante. Nel prossimo capitolo sapremo se Inuyasha dovrà dare a Kagome una bella o una brutta notizia perciò non date per scontato che sia bella. 
Lo so sono perfida ma non temete potrete sapere presto cosa accadrà. Con questo è tutto ci vediamo presto con la seconda parte di UNA NUOVA VITA.

RINGRAZIAMENTI: 

Ringrazio tutti coloro che leggeranno e recensiranno questo, non so come definirlo, capitolo. Ma ringrazio soprattutto chi ha letto e recensito il capitolo precedente:
ROSADC
e
KAGOMENoTaisho.
BACI INU_KA
  
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