Serie TV > Violetta
Segui la storia  |       
Autore: jortinionelove    19/12/2014    5 recensioni
Martina è sempre stata una ragazza allegra e spensierata, fino a quando un giorno le accade un brutto, anzi bruttissimo, fatto che cambierà la sua adolescenza per sempre. Da quel giorno in poi è decisa a non avere più a che fare con l'amore.
L'estate, i genitori decidono di mandarla in un campeggio per farla stare un po' senza pensieri e con i suoi coetanei. Peccato che, però, proprio lì ritroverà l'amore in un ragazzo di nome Jorge. Ma asseconderà questo amore e lotterà per questo o il suo orgoglio avrà la meglio?
leggete e scoprirete. Fan-fiction Jortini
questa è la mia prima fiction. Spero vi piaccia. Un bacio.
P.S. lasciate tante recinsioni :)
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Eccomi qui, mi chiamo Martina. Ho 17 anni e… un’altra estate è appena iniziata. Sono in classe. Sento il suono della campanella e due secondi dopo mi ritrovo nel corridoio della scuola in un bagno di folla. Lo sapevo, sta ricominciando tutto, i pomeriggi solitari nella mia stanza a leggere libri, le sere a guardare la tv con una scatola piena di gelato al cioccolato, il mio preferito. Non posso, non voglio tornare a fare questa vita. Dopo essere uscita da scuola, torno a casa e salgo in camera mia dopo aver salutato i miei. Mia mamma si chiama Mariana e mio padre Alejandro. Entrambi sono molto dolci e sempre disponibili ad aiutarmi. Però se devo essere sincera, mi trovo meglio con papà perché sin da piccola lui sapeva darmi consigli perfetti e io gli confidavo tutti i miei segreti. Ma, fortunatamente, non sono figlia unica. Infatti ho un fratello maggiore di 19 che si chiama Francisco. Con lui ho un bellissimo rapporto e ci sosteniamo e aiutiamo a vicenda nel momento del bisogno. Purtroppo per me, però frequenta il college e quindi lo vedo raramente, ma a parte questo, posso dire che ho una famiglia molto unita. Appena entro in camera il mio sguardo si fionda sulla scrivania dove trovo una lettere con sopra scritto “Per Tini. Dalla tua famiglia”. La cosa mi preoccupa un po’ all’inizio, ma poi decido di aprirla, senza nemmeno togliermi lo zaino di spalla. Dentro ci trovo un depliane con gli orari di un campeggio che pare si chiami “Miami plage”, carino come nome. Inizialmente non capisco cosa possa centrare tutto questo con me, ma poi continuo a leggere e capisco tutto. Corro subito ad abbracciare i miei ancora senza parole per il loro gesto. Mia mamma capisce immediatamente “tesoro mio! Sei contenta?” “Si! Tantissimo! Grazie, grazie, grazie!” rispondo euforica. “Siamo contenti che ti sia piaciuta la sorpresa. Volevamo farti passare un’estate indimenticabile e a contatto con altri ragazzi della tua età, così potrai farti delle amicizie.” dice mio padre con il sorriso stampato sul volto. Sono molto toccata dal suo breve discorso perché mi fa sentire sempre una persona normale come tutte le altre. “Domani ti accompagneremo in aeroporto dato che il campeggio non si trova qui ma a Miami, come avrai letto sul depliane.” afferma mia mamma. E sì, avevo letto che il campeggio si trovava a Miami , in America, che sarei stata lì per i due mesi estivi, (luglio e agosto) e ho letto tutte le attività che avrei svolto. “Vai a fare le valigie, tesoro, poi scendi così ceniamo tutti insieme. Stasera viene anche Francisco contenta?” “si che bello! Non vedo l’ora che arrivi. Allora vado di sopra. A dopo!” e corro su in camera mia. Mentre metto i vestiti in valigia solo un pensiero mi ronza per la testa. “Riuscirò a farmi degli amici? Verrò accettata dagli altri ragazzi?” e subito dopo mi ritrovo a parlare da sola. “Stai tranquilla Martina avrai tanti amici e ti divertirai un mondo!” “No ma che dico, sarò sola come sempre” e mi butto sul letto affondando il volto nel cuscino. Mi accorgo di essermi addormentata, quando apro gli occhi e guardo l’orologio che segna le 19:02. Dopo un po’ di tentativi riesco ad alzarmi e finisco di fare le valige e poi scendo a mangiare con tutta la mia famiglia. La mattina seguente mi sveglio, faccio colazione, mi preparo e mi vesto. Indosso una maglietta a maniche corte bianca di pizzo, sotto un jeans corto a vita alta e poi metto le mie amate air force bianche. Mi guardo allo specchio e non riesco a convincermi a fare un’acconciatura decente. Alla fine decido di legarmi i capelli in un’alta coda di cavallo. Arrivati all’aeroporto, saluto i miei e mio fratello, che ha saltato un giorno di college per passare un po’ di tempo insieme a me. “Divertiti tesoro, mi mancherai tanto” mi dice mamma in lacrime, come del resto tutta la famiglia. “Anche tu mi mancherai e anche voi due, tanto!” dico rivolgendomi a papà e a Francisco. Dopo averli salutati con un grande abbraccio e tanti baci, mi dirigo verso l’entrata e dopo aver percorso due corridoi e una scala mobile arrivo al terminal 2 per imbarcare. Salita sull’aereo, non sto più nella pelle, sono eccitata e spaventata allo stesso tempo. Ci stanno molti ragazzi che parlano, urlano e scherzano fra di loro. Io, come sempre, sono seduta in fondo, nell’ultima fila, dato che non conosco nessuno. Accanto ho due signori di mezza età che si scambiando piccoli baci e abbracci affettuosi. Mi fanno tanta tenerezza ma, mi fanno venire anche tanta deprimenza perché mi manca l’amore, mi manca avere un ragazzo, non che io ne abbia avuti molti però… In realtà ho avuto solo una relazione più o meno seria. Avevo 14 anni e si chiamava Lucas, a lui ho dato il mio primo bacio a stampo. Il mio primo vero bacio, in realtà, non l’ho mai dato. 4 ORE DOPO… Siamo appena atterrati a Miami e il paesaggio è mozzafiato. Ovviamente non sono riuscita ancora a fare amicizia con nessuno. Dopo aver recuperato i nostri bagagli saliamo sul pullman che ci porta fino al campeggio. Lungo il tragitto guardo un po’ il panorama e poi mi appisolo fino alla fine del viaggio. Quando riapro gli occhi mi accorgo che siamo arrivati a destinazione. Sgrano gli occhi quando vedo delle grandi strutture fatte in legno, bellissime in mezzo a tanto verde, dove al centro scorre un lungo lago. Ritorno alla realtà quando sento una voce chiamarmi. “Salve signorina Stoessel io sono un’ animatrice del campeggio. Mi chiamo Clara” “molto piacere Clara. Io sono Martina, ma lei mi può chiamare Tini” rispondo dolcemente. “D’accordo Tini. Allora adesso ti porto nella tua casetta dove potrai conoscere le tue nuove coinquiline.” annuisco e subito ci dirigiamo verso il lago. Poco distante da quest’ultimo si trova una casetta non molto piccola e presumo sia quella dove alloggerò io. “Eccoci qui. Questa sarà il tuo alloggiamento per questi 2 mesi. Vuoi che ti accompagni fino a dentro così ti presento le ragazze?” mi chiede Clara e subito rispondo “Se non le crea problemi si, grazie.” Con un sorriso, allora, si avvia verso la casetta e io la seguo. Appena entriamo, vedo quattro ragazze che scherzano e ridono mentre tolgono i vestiti dalle loro valigie. Subito si accorgono della presenza mia e di Clara e si voltano squadrandomi da capo a piede. Mi sento abbastanza in imbarazzo, ma per fortuna Clara rompe il silenzio “Ciao ragazze! Allora, lei sarà la vostra nuova coinquilina. Mi raccomando trattatela bene.” che dolce che è. “Certo la tratteremo benissimo. Benvenuta! Io sono Mercedes, ma puoi chiamarmi Mechi!” dice la ragazza alta e snella che si trova di fronte a me. Ha un sorriso smagliante e dei bellissimi capelli biondi mossi che gli arrivano fino alla fine della schiena. È davvero bella. Prima che io possa rispondere mi precede una ragazza poco più alta di me con i capelli neri che gli finiscono sule spalle e degli occhi color nocciola che ti fanno venir voglia di abbracciarla. “Come ti chiami? Io mi chiamo Lodovica, ma chiamami pure Lodo!” “mi chiamo Martina, per gli amici Tini, quindi potete chiamarmi Tini!” cerco di essere più carina possibile. “Ciao Tini! Io sono Alba. Sono contenta di avere una nuova compagna di stanza!” mi si avvicina dandomi un bacio sulla guancia la ragazza dai capelli scuri ricci di statura non troppo alta. Dopo comincia a parlare la ragazza accanto a Lodo. Ha dei bellissimi capelli rossi lunghi. È molto alta ed ha un sorriso contagioso. “Io invece sono Candelaria ma tutti mi chiamano Cande!” “piacere cande!” le rispondo con un sorriso a 32 denti. Non appena ci siamo salutate tutte, senza rendermene conto comincio a macchinetta. “Ragazze! Sentite, se io non vi sto simpatica e vi do fastidio basta dirmelo e chiedo a Clara di farmi cambiare di…” “TINI!” mi ferma Lodovica facendomi sobbalzare. “Cosa?” “Non devi farti paranoie. A noi ci stai già molto simpatica e non vogliamo un’altra coinquilina al posto tuo!” “sicure?” dico dubbiosa “Certo!!” rispondono all’unisono tutte e quattro e in questo momento sento di essere accettata e di aver trovato delle vere amiche . “Grazie ragazze! Siete fantastiche! So già che andremo molto d’accordo noi cinque!” e subito mi ritrovo circondata dalle loro braccia. “Ragazze adesso che siamo tutte e cinque da sole devo dirvi una cosa!” dice Mechi sciogliendo l’abbraccio. “cosa? Dicci tutto!” diciamo io e Lodo curiose. “Quest’estate ce la dobbiamo spassare e, a partire da quando usciremo da quella porta, ogni volta che vediamo un bel ragazzo dobbiamo dirlo al gruppo. Che ne dite?!?” risponde con la faccia furba e ridendo gli rispondo “ma sei pazza?!” “ no Tini! Quella di mechi è una buona idea. Anche io questa estate mi voglio divertire!” mi dice Cande , anche lei con la faccia da furbetta. “io ci sto!” vedo alba con la mano alzata. “Si anche io!” aggiunge Lodovica. “Dai Tini resti solo tu” mi guardano tutte con il labbro inferiore abbassato a mo’ di cucciolo. “Va bene! Mi avete convinto!” in realtà non sono per niente convinta di questa cosa. Qualche secondo dopo sentiamo una voce femminile che si avvicina a noi e capisco l’identità della persona. Bussa alla porta e Alba va subito ad aprire ed entra la signora che io immaginavo. “Ciao Clara!” gli sorrido. “Ciao Tini! Tutto bene con le ragazze?” “si tutto benissimo!”. “Allora ragazze, tra dieci minuti dovete stare al punto di raccolta. State vicino a Tini dato che lei è nuova e non sa dove si trovi.” “è ovvio che stiamo con lei. Noi staremo sempre con lei!” mi guarda Mechi e io le sorrido per le parole che ha appena detto. “Perfetto! Allora io vado ad avvisare gli altri ragazzi e ci vediamo lì tra poco. Ciao ragazze!” “Ciao Clara!” diciamo all’unisono. “Ok. Allora, siete pronte?” “ Si devo solo prendere il mio cellulare dalla borsa.” e mi dirigo verso la mia borsa che si trova vicino la porta. “Ma non per quello Tini! Per i ragazzi dico io!” controbatte lei. “ Ahhh… allora no!” “Ma come no?!” mi guarda dubbiosa. “è una storia lunga. Un giorno di questi ve la racconto. Promesso!” “va bene! Ahora vamos chicas!” parla anche spagnolo? Mi piace questa ragazza! Quando usciamo le ragazze mi spiegano la strada e una volta arrivate osservo quel posto magico. Ha tante panchine in mezzo ai fiori, tanti alberi di diverse dimensioni. Gli edifici esternamente sono bellissimi e immagino lo siano anche all’interno. Prima di osservare il resto del college, la voce di Mechi mi distrae. “Ragazze guardate! Quel ragazzo mi ha squadrata!” “ti sta spogliando con gli occhi Mechi hahah!” gli risponde Alba indicandolo con l’indice ed è allora che vedo il ragazzo. Alto, occhi e capelli scuri. Indossa un paio di jeans e una maglietta grigia con sopra un giubbotto nero con le borchie. È carino devo dire. “si Alba! Ma tu non ti sei accorta come ti sta fissando quel ragazzo con il berretto!” gli dice una Lodo sorridente. “A me? Davvero? Dove?” “si. Eccolo li.” gli indica il ragazzo con il berretto e i vestiti tutti colorati. Non è molto alto. Ce lo vedo tantissimo con Alba. I due si guardano intensamente mentre lei si morde il labbro inferiore. Subito mi viene da ridere. È strano come due ragazzi che nemmeno si conoscono abbiano il desiderio di… beh si di quello. Ad interrompere il loro contatto visivo è la voce di un signore. “Salve a tutti ragazzi! Benvenuti ai nuovi e bentornati agli altri!” “Grazie!” rispondiamo in coro tutti insieme. “Bene! Allora, innanzitutto io mi chiamo Pablo. Ho deciso che visto che oggi è il primo giorno, vi porteremo a fare una visita per tutto il campeggio e da domani inizieranno le attività. Ora andate a sistemarvi nelle vostre casette e poi alle 18 tornate qui, faccio il giro e alle 20 andiamo tutti a mangiare nella mensa, che si trova alle vostre spalle.” Finito il breve discorso, tutti applaudono e urlano: “Viva Miami plage!”. Questo si che è strano. “Ok ragazze andiamo a sistemare le valigie! Abbiamo solo 2 ore!” dice Mechi nervosamente “Solo?” gli chiede ironicamente Cande. “Si! Solo!” dice convinta. Mi volto per tornare verso la casetta con le ragazze, quando, tutto a un tratto da lontano, incontro degli occhi verdi che mi ipnotizzano.
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Violetta / Vai alla pagina dell'autore: jortinionelove