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Autore: AlexRae00    19/12/2014    3 recensioni
Questa One-Shot è la prima che scrivo sul mondo di Naruto. Ho provato a raccontare di due momenti particolari appartenenti a due natali diversi.
I protagonisti sono principalmente Sarada e Boruto, che trovo dolcissimi insieme! Spero che la storia vi piaccia.
"Sarada fintamente tranquilla, rientrò nella stanza dell’amico, affiancando Himawari e ChouChou.
Quando però anche il piccolo Uzumaki tornò accanto ai suoi compagni, la bambina si voltò a guardarlo e arrossì nell'incontrare il suo sguardo.
In quel momento, entrambi pensarono che quel gesto tanto imbarazzante, in fondo, non era stato così male."
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Boruto Uzumaki, Salad Uchiha, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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La neve cadeva lentamente, imbiancando le strade ghiacciate e deserte, illuminate dalla moltitudini di luci colorate che decoravano le case e gli edifici.
Il cielo era così scuro da coprire tutte le stelle, lasciando a malapena intravedere la grande luna bianca dietro le immense nuvole.
Il bambino tirò su col naso, stringendosi nel capotto arancione, mentre affondava il viso in una morbida sciarpa di lana rossa.
Le gote, arrossate per il freddo, presentavano dei particolari segni paralleli, simili a piccoli baffi.
Socchiuse gli occhi a causa dell’ennesima ventata d’aria gelida, prima di spalancarli nel vedere arrivare una figura a lui famigliare.
Lo sguardo azzurro cielo del bimbo rimase ad osservare la persona che, a passi leggeri, si avvicinava a lui, soffiando nuvolette di condensa nell’aria fredda.
L’uomo, intento ad osservare il cielo, mentre strofinava le mani tra loro, in cerca di un po’ di calore, rimase immobile nel vedere il piccolo biondo fermo nella neve.
Sbattè le palpebre più volte prima di scuotere il capo sconfitto, annullando la breve distanza che li separava.
- Cosa stai facendo qui ?
- Sono venuto a prenderti!
 
Il broncio che assunse il bambino riscaldò il cuore dell’Hokage, che rivide sé stesso in quell’espressione seccata ed imbarazzata.
Con la mano sinistra scompigliò la chioma chiara del figlio, liberando i ciuffi dai fiocchi di neve.
L’Uzumaki scosse con forza il capo, liberandosi dalla mano del padre, che sorrise e si portò le mani sui fianchi.
- Piccola peste, tua madre sa dove sei finito ??
- Io… Beh.. Non importa! Dattebasa!
 
Boruto assunse un espressione imbarazzata, cercando di nascondere il senso di colpa per essere scappato a quell’ora tarda, con l’intenzione di andare incontro al padre.
Immaginò l’espressione preoccupata della sua mamma e si trattenne a stento dal correre all’istante verso casa.
- Questa volta passi, ma non farlo più. Sei proprio una peste. ‘Tebayo!
- Non sono una peste ! Volevo solo venirti a prendere,  ‘tou-chan!
 
Naruto sospirò davanti alla determinazione del suo primogenito, prima di colpirlo con un pugno sul capo biondo.
Il bambino emise un verso di disappunto, prima di voltarsi ed iniziare ad andare verso casa, stringendosi nel cappotto arancione.
- Se non ti sbrighi non mangerai neanche uno dei piatti di ‘ka-san! Mangerò tutto io!
- Eh no! Tu starai a digiuno perché sei scappato!
 
Boruto sbuffò, portandosi le mani nelle tasche mentre accelerava pian piano il passo.
L’Hokage ridacchiò, prima di compiere uno scatto superando in un attimo il figlio, troppo sorpreso per reagire.
Il piccolo corrucciò lo sguardo in segno di sfida e incominciò subito a correre, cercando di non scivolare sul ghiaccio che ricopriva le strade.
- Come mai sei così lento Bolt ? Non dovevi mangiarti tutto ?
- Sei partito prima ‘tou-chan! Stai barando!
 
Le risate dei due Uzumaki risuonarono nelle strade deserte, assieme al suono ovattato dei passi sulla neve.
Corsero fino a che non videro la loro casa, illuminata con luci brillanti e calde, da dove provenivano le voci degli amici che Naruto e Hinata avevano invitato.
Poco prima di raggiungere la porta, Boruto perse però stabilità e, tentando di non scivolare, afferrò la giacca del padre.
I due biondi finirono entrambi sulla strada gelida, coperti dalla neve sollevata nella caduta, mentre ridevano per lo scivolone.
Udendo le risate, la padrona di casa aprì la porta, fermandosi a guardare i suoi due uomini sdraiati nella neve.
- Sapevo che eri andato incontro a tuo padre. Però la prossima volta dovresti avvisarmi, Bolt.
- Scusami tanto ‘ka-san. Non volevo farti preoccupare.
 
Hinata sorrise dolcemente, inginocchiandosi nella neve accanto al figlio per aiutarlo ad alzarsi, mentre Naruto si rimetteva in piedi, cercando di liberarsi dalla neve.
Il bambino sorrise in modo imbarazzato, arrossendo lievemente davanti all’espressione sempre comprensiva della sua mamma.
La donna portò le mani tra i capelli del piccolo, liberando i crini biondi dalle ultime tracce di neve e sorrise al marito, che le circondò la vita con le braccia.
- Mi chiedevo perché facesse freddo e ora capisco perché. Dobe, perché non entri nella tua casa e non chiudi questa dannata porta ?
 
La voce lievemente irritata di Sasuke costrinse Naruto a voltarsi, per incontrare lo sguardo fintamente scocciato del suo migliore amico.
Accanto a lui si stagliò sulla soglia la figura di Sakura, intenta a tenere tra le braccia Himawari.
- Sasuke, lascia perdere questo scambio di sguardi e lascia entrare quei poveretti. Hinata sta gelando e Bolt-chan è coperto di neve.
 
Naruto assunse il suo broncio bambinesco, mentre ancora stretto ad Hinata entrava finalmente in casa.
- Di me non ti preoccupi, Sakura ??
- No, baka.
- ‘Tou-chan ! ‘Tou-chan, voglio abbracciarti!
 
L’uomo biondo sorrise a trentadue denti, afferrando la bimba dai capelli neri e gli occhi azzurri che gli sorrideva gioiosa.
Strinse a sé la sua principessa, baciandole il capo scuro sotto lo sguardo intenerito della sua donna, impegnata a togliere a Boruto il cappotto quasi fradicio.
Non appena l’intera famiglia Uzumaki fece il suo ingresso, gli ospiti, in attesa del padrone di casa, richiamarono l’attenzione dell’Hokage con battute e risate.
Naruto lasciò andare Himawari, mentre salutava tutti i suoi amici, ormai parte della sua famiglia.
Strinse la mano tesa di Shikamaru, seduto poco aggraziatamente su una sedia accanto alla moglie, Temari.
- Sempre in ritardo. Dovresti comprarti un orologio.
- Non è colpa mia se mi occupo di voi cittadini ingrati!
- Ma chi vuoi prendere in giro ? Si sa che non fai nulla in realtà.
- Non è vero Ino! Quella che non fa nulla sei tu!
- Io mi occupo dell’azienda di famiglia, baka.
 
Lo shinobi ridacchiò, salutando con un abbraccio la bionda Jonin, affiancata dal sempre pallido Sai, a cui diede una sonora pacca sulla spalla.
Il moro riuscì a stento a non cadere e in risposta assunse un espressione gioiosa, accompagnata da un pugno amichevole che andò a colpire il braccio finto del biondo.
- Dove sono i bambini ? Choji e Karui non sono ancora arrivati ?
- Non ancora. I piccoli invece giocano nella camera di Bolt.
- La cena è pronta ? Ho una fame da lupi! ‘Tebayo!
 
La risata cristallina di Hinata riscaldò il cuore di Naruto, che le circondò le spalle con il braccio vero, carezzandole dolcemente il viso.
La Hyuuga posò il capo nell’incavo del suo collo ed inspirò il forte profumo di arance che ormai avvertiva anche su di sé, dopo gli anni trascorsi insieme.
Con lo sguardo osservò gli amici, ansiosi di iniziare quella cena natalizia che lui stesso aveva organizzato con immensa gioia.
Il campanello suonò poco dopo e, quando anche l’ultima famiglia ebbe raggiunto la casa dell’Hokage di Konhoa, poterono finalmente iniziare la cena.
 
 
Una bambina dai capelli neri e gli occhiali incrociò le braccia, mentre fissava insistentemente il ragazzino biondo, impegnato a parlare con Shikadai di un qualche scontro a cui aveva assistito.
Il Nara rimaneva steso sul letto dell’amico, con un occhio aperto rivolto verso la piccola di casa Uzumaki, che sorrideva ad un concentrato Inojin.
Il bambino castano sbuffò contrariato, intanto che Bolt smetteva finalmente di parlare e spostava a sua attenzione su Sarada.
- Ehi Sarada ! Perché stai lì immobile ?
- Non sono fatti tuoi.
- Perché fai così ? Sei arrabbiata ?
 
Il biondino inclinò il capo, guardando l’amica con attenzione per cercare di capire cosa l’avesse fatta arrabbiare.
Incrociò le dita dietro il capo e assumendo un espressione divertita superò la Uchiha, fermandosi nel corridoio.
- Cosa stai facendo ?
- Questo!
 
Boruto afferrò rapidamente gli occhiali della ragazza, per poi iniziare a correre per le scale, ridendo per la reazione dell’altra.
Lei in risposta incominciò a rincorrerlo, intenzionata a fargliela pagare per quello stupido scherzo.
Girarono tra i vari adulti, che ridevano davanti a quel quadretto comico, finchè Sarada non afferrò il compagno e lo costrinse a lasciare andare i suoi occhiali.
- Dai ! Volevo solo che smettessi di essere arrabbiata.
- Sei un baka!
- Tanto lo so che ti sei divertita !!
 
La ragazzina sbuffò contrariata, nascondendo il piccolo sorriso nel collo alto del maglione.
Rimasero per un po’ in silenzio, fino a che Naruto non si avvicinò, scompigliando i capelli dei due bambini.
Sogghignando, l’uomo indicò un punto sul soffitto, sopra ai due, dove si trovava appeso del vischio.
I genitori osservarono curiosi e divertiti, tutti tranne Sasuke che assottigliò lo sguardo e sollevò un sopracciglio, contrariato.
- E’ la tradizione, piccole pesti! Ora vi dovete dare un bacio! Dattebayo!
- Ma, ‘tou-chan..
 
Il primogenito di casa Uzumaki arrossì all’improvviso, osservandosi imbarazzato le mani.
Hinata lo notò e non potè trattenere un sorriso nel vedere quel dolce imbarazzo colorare le gote del suo piccolo.
Sarada al contrario rimase in silenzio, prima di chinarsi e lasciare un rapido bacio sulle labbra del bambino, davanti agli adulti entusiasti.
Il padre della ragazzina si sentì gelare e rimase immobile, fissando con astio il biondo di fronte a lui.
- Hai visto Sasuke ?! Non trovi anche tu che stiano bene insieme ?
- Cos’hai detto ?
- Dai Sasuke, non fare il geloso. Nostra figlia dovrà pur fidanzarsi un giorno.
- Ha sei anni. E’ troppo piccola.
- Quanto sei protettivo, teme!
 
L’Uchiha rimase in silenzio, per poi sogghignare perfidamente davanti agli occhi stupiti dell’amico.
Incrociò le braccia e si avvicinò, sollevando il mento in segno di sfida.
- In questo caso, tu certamente non faresti nulla sapendo che tua figlia prova molta ammirazione per un certo moccioso.
- Cosa ? Stai scherzando ?
 
Hinata affiancò il marito, posando delicatamente una mano sul suo braccio, divertita dalle tipiche sfide che i due uomini si scambiavano fin da bambini.
- In realtà è vero, Naruto. La nostra Hima-chan passa molto tempo con Inojin-chan, credo sia perché ad entrambi piacciono i fiori.
- La mia bambina. Quel moccioso. Questa cosa non va per niente bene!
- Chi è il geloso adesso, dobe ?
- Il mio Inojin non è un moccioso. Il bambino sei tu Naruto!
 
Le parole di Ino crearono ilarità nei presenti, spingendo lo stesso biondo a ridere per la tipica gelosia paterna che provava nei confronti della sua principessa.
Scambiò un’occhiata con Sasuke, intento a sorridere, e lo colpì amichevolmente con un pugno, venendo ovviamente ricambiato.
 
 
Nel frattempo i bambini erano ormai tornati al piano superiore e continuavano a guardarsi di sottecchi.
Sarada fintamente tranquilla, rientrò nella stanza dell’amico, affiancando Himawari e ChouChou.
Quando però anche il piccolo Uzumaki tornò accanto ai suoi compagni, la bambina si voltò a guardarlo e arrossì nell’incontrare il suo sguardo.
In quel momento, entrambi pensarono che quel gesto tanto imbarazzante, in fondo, non era stato così male.
 
~        ~         ~         ~          ~
 
La neve cadeva ininterrottamente da quella mattina e l’aria fresca gli pungeva il volto.
Soffiò sulle sue mani per riscaldarle, cercando con lo sguardo la persona che stava aspettando.
Sbuffò infastidito quando si rese conto di quanto tempo fosse trascorso dall’ora dell’appuntamento, e si portò le mani ai capelli, raccolti in un codino basso.
Non appena il pensiero che fosse potuto accadere qualcosa lo sfiorò, però, la famigliare chioma mora iniziò a delinearsi tra le altre persone.
Sorrise dolcemente nell’incontrare gli scuri occhi di Sarada e la raggiunse, posandole un bacio sulla fronte per salutarla.
- Sei in ritardo.
- No, sei tu ad essere in anticipo.
 
Ridacchiarono divertiti, mentre si prendevano per mano ed iniziavano a camminare per le stradine di Konoha, intenzionati a stare un po’ insieme prima del solito cenone di famiglia.
Bolt la osservò di sottecchi, inebriato dal dolce profumo di liquirizia che gli solleticava l’olfatto.
I capelli della ragazza raggiungevano ormai la schiena, lisci come seta e scuri come le ali di un corvo.
Una Uchiha fatta e finita, bella e forte come poche Kunoichi del loro villaggio, ma soprattutto sua.
Passeggiarono a lungo, fin quando non arrivò l’ora della cena e furono costretti a tornare indietro, per passare la serata in famiglia.
- Shika ha intenzione di uscire con tua sorella, lo sai ?
- Beh sarebbe ora. Continuava a rimanere fermo mentre lei aspettava solo che si svegliasse! ‘Tebasa!
- Shikadai è pigro come tutti i Nara, sfortunatamente.
- Ma è anche geloso come sua madre! Non sai con che occhi fulmina Inojin non appena si avvicina.
 
Continuarono a discutere tranquillamente, sotto la neve che cadeva leggera, per poi fermarsi davanti alla porta di casa Uzumaki, dal cui interno provenivano le voci dei vari invitati.
Boruto rise nell’udire la voce di Jiraya, suo fratello minore, di dieci anni, che discuteva imbarazzato con il fratello di Sarada.
Scosse il capo, ancora intento a sorridere, prima di fermarsi per guardare un punto sopra la sua testa.
Sullo stipite della porta, una piccola pianta di vischio invitava chiunque entrasse a scambiarsi un bacio, come da tradizione.
In quel momento ricordò una scena simile, avvenuta ormai dieci anni prima, quando lui e Sarada si erano scambiati quel primo ed impacciato baciato.
La ragazza sollevò il capo, comprendendo al volo a cosa il suo ragazzo stesse pensando.
Sorrise con tenerezza e, sollevandosi sulle punte, sfiorò le labbra del suo ragazzo, ignara della porta ormai aperta e dell’irritato sguardo di Sasuke Uchiha.
Accortisi della situazione, i due giovani shinobi risero ancora, inebriati da quella dolce aria natalizia e dall’amore che provavano l’un per l’altro.
 

Vi sono grata se avete letto questo mio primo esperimento. Vorrei poter scrivere qualcos'altro su questo fandom che adoro, ma preferisco aspettare per vedere come va questo primo tentativo.
L'intenzione era quella di pubblicare la One-Shot a natale ma non mi sarà possibile quindi lo faccio oggi.
Auguri in anticipo a tutti !
AlexRae00
 
  
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