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Autore: Spensieratezza    19/12/2014    4 recensioni
Dean è tornato dall'inferno e resta da solo con Sam per la notte. Stessa camera, stessa letto, ma l'emozione per il ritrovamento dopo un distacco cosi forzato, potrebbe risvegliare sentimenti repressi e forse mai capiti prima d'ora!
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Quarta stagione
- Questa storia fa parte della serie 'Os wincest - episodi, prime stagioni'
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Sam non può credere all’idea che dopo aver passato mesi, QUATTRO mesi a piangere la sua morte, Dean, il suo Dean, sia tornato dall’inferno, da lui!

Dopo averlo abbracciato e aver parlato anche con Sam, Bobby comprese che i due fratelli avevano bisogno di restare da soli, e disse che tutte le discussioni sarebbero state rimandate all’indomani.

Anche la questione *chi aveva riportato in vita Dean.*
 


Quando Bobby abbandonò la stanza di motel, Sam guardò attentamente suo fratello.

Finalmente erano di nuovo da soli. Come era sempre stato, come avrebbe dovuto continuare ad essere sempre. Loro non avrebbero mai dovuto passare tutti quei mesi lontani. Sam aveva già sopportato SEI MESI di lontananza da Dean per colpa di un fottuto trickster, SEI MESI in cui aveva portato il lutto, e ora era risuccesso, anche se non sapeva a chi dire grazie per avergli risparmiato almeno altri due mesi di agonia…
 
Guardò di nuovo suo fratello. Era bello come prima di morire, malgrado era forse un po' conciatino, e pallido.

Sam sapeva però che l’inferno doveva averlo segnato.
 
Era andato all’inferno per lui. Sam non riusciva a smettere di pensarci. Come si faceva a superare una cosa del genere? Sia per chi lo faceva, sia per chi lo subiva.

Era una dimostrazione d’amore talmente potente… Sam finora non aveva dovuto farci i conti, o meglio, li aveva fatti da solo, senza Dean, ma lui ora era lì….
 
E non lo guardava. E poi lo guardava. E poi distoglieva lo sguardo di nuovo…

“Sei sicuro di stare bene, Sammy? Sembri uno che è appena risorto dalla tomba.” Rise.

Sam lo abbracciò all’istante, così forte da non lasciargli neanche il tempo di respirare.

Dean si abbandonò e lasciò scivolare le dita della mano a toccare delicatamente le spalle di suo fratello minore.

“Non hai…avuto difficoltà, vero?” chiese Sam, stretto nel suo abbraccio.

“La tomba  era aperta,  fratellino. Merito tuo, scommetto.” Rise. “Grazie.” Disse più dolcemente.
 
Sam aveva tutta l’intenzione di riportarlo indietro e il minimo che potesse fare era assicurarsi di avere almeno la tomba aperta disponibile e pronta.

Non era stato difficile riuscire a manometterla durante il funerale.

Almeno era servito a qualcosa…
 
“Avrei voluto essere io…” gli sussurrò.

“Ehi, hai già fatto tanto…non potevi fare di più.” disse con la stessa dolcezza Dean.
 
 
 
 
Per tutta la serata, Sam e Dean rimasero a guardare la televisione sul divano, con Sam che toccava Dean quasi costantemente, nonostante erano praticamente appiccicati, seduti sul divano.

Non poteva farne a meno. Gli sembrava ancora un miraggio il fatto che fosse di nuovo lì con lui.

Sentiva il bisogno di toccarlo per capire che fosse tutto vero, e Dean non sembrò infastidito da quel continuo contatto.
 
 
 
“Mi dispiace.” gli disse più tardi Sam. “Ma tu non c’eri, e io…ho preso l’abitudine di prendere stanze con letti singoli.” Disse indicando il letto.

“Beh, sembra che dovremo dormire insieme.” Rise. “Cerca di stare dalla tua parte, fratellino.”

A Sam comunque non dispiaceva avere suo fratello vicino dopo tanto tempo passato lontano, anche se tenne quel pensiero per sé.
 
 
Sam entrò per primo nel letto e attese che Dean entrasse a sua volta. Era strano aspettare che l’altro lo raggiungesse nello stesso letto. Ancora più strano era vederlo entrare sotto le stesse coperte.

Stuzzicante però.
 
Appena Dean entrò sotto le coperte, con il viso rivolto a lui, Sam percepì il calore che suo fratello portava con sé.

Erano vicini, malgrado il letto fosse enorme.

Passarono un tempo indefinito a sorridersi guardandosi in faccia, godendo del sorriso dell’altro e del contatto morbido del cuscino sotto la testa e delle coperte che li coprivano fino al mento.

Non spensero la luce. Non ancora.
 


Sam riprese a toccarlo e ad accarezzargli distrattamente il braccio. Non poteva farne a meno. Suo fratello era lì. Con lui. Di nuovo.

“Sam…”

“Sì?”


“Non mi chiedi…che cosa vedevo all’inferno?”

“Io…speravo…che avessi dimenticato tutto.” disse Sam sentendo un groppo in gola all’idea delle torture e delle sevizie che Dean doveva aver passato e senza neanche la consolazione della perdita di quei ricordi.

“La tortura peggiore era vederti davanti a me, tutti i giorni, mentre mi torturavano, e sapere che non eri reale.” Disse Dean, toccandogli il mento, ma senza smettere di sorridere.

“Dean…sono stati quattro mesi duri, lo so, anche io…” disse Sam cercando di trattenere le lacrime.

“Oh, Sam…sapessi quanto mi sei mancato…sono passati anni…”

“ANNI???” chiese basito Sam.

“Quattro mesi all’inferno sono come quarant’anni laggiù. Il tempo lì ha un altro significato.” Spiegò Dean.
 
Sam stavolta pianse. Pianse davvero. Se lui aveva sofferto solo stando quattro mesi lontano da suo fratello, non riusciva neanche a immaginare come doveva essersi sentito Dean tutto solo per tutto quel tempo, lasciato in balia di mostri e di dolori atroci.

“Hai fatto tutto questo per me.” Disse Sam, mentre le lacrime gli solcavano il viso.

Dean fece un sorriso triste. “Non sono pentito, Sam, ma tu non avresti dovuto andare a cercare tutti quei demoni per riportarmi indietro..”

“Ehi, te l’ho già detto una volta…non c’è niente che io non farei per te.” Gli disse di nuovo Sam fissandolo e accarezzandogli una guancia.



Si guardavano entrambi negli occhi sorridendo , e scattò qualcosa.

Sam avvertì il grande amore che provano l’uno per l’altro.

Il fortissimo sentimento che li legava.

Più forte anche della morte.
 
Lo avvertì in maniera così intensa che per un attimo pensò anche che gli stesse per schizzare fuori dal petto.

Forse anche Dean stava provando le stesse emozioni e sentimenti.

Loro due. Solo loro due. Solo loro due da sempre, per sempre.

Dean era tutto quello che aveva.

Non poteva perderlo. Non poteva perderlo più.
 
 
Erano entrambi decisamente persi e aiutati anche dalla tremula luce della abajour che illuminava fiocamente. Sam senza più pensare, ma lasciandosi guidare dall’impulso, perché ormai aveva la mente completamente annebbiata, alzò la testa e si mosse a baciare Dean.

E cosa incredibile, lui non si spostò, né lo spostò scandalizzato.


Dean sembrava più perso di lui, in quel calore, e l’unica cosa che fece, fu quella di abbandonarsi completamente dentro la bocca di Sam, gemendo nel bacio e godendo della bocca morbida e della lingua di Sam.

Sam lo baciò piano, più volte. Erano languidi i suoi baci. Sapevano di dolcezza, di affetto, di amore, di coccole.

 Poi i baci divennero più infuocati e Sam gli salì sopra e Dean gli strinse le spalle, ancorandosi a lui.
 
Sam non si accorse di farlo, ma ritmicamente si strusciava contro Dean, leggermente, senza smettere di baciarlo, e a malapena si accorse che Dean mosse le mani ad alzargli la maglia.

Se ne accorse quando sentì le sue mani calde sotto di lui e gemette.

“Sam, Sam, Sam…” disse Dean come una cantilena.


“Maledizione, Dean…come sei caldo…” disse, alzandogli a sua volta la maglia e baciandogli il petto, facendolo rabbrividire di piacere.

Quanto aveva sofferto quando il suo corpo era diventato così freddo, abbandonato alla morte, e quanto aveva sperato di sentirlo di nuovo caldo.
 


“Sam…quanto mi sei mancato…” disse Dean. Non era esattamente come una giustificazione a quello che stavano facendo, ma ci andava vicino.

“Anche tu. Non sai quanto.” Gli disse Sam. Non voleva perdere tempo a chiedere a Dean se era sicuro o a chiedergli cosa stavano facendo. Non riusciva a pensare. Voleva solo Dean. In tutti i modi in cui poteva averlo. Solo per lui.
 
Gli sfilò i pantaloni e i boxer e si mise a stuzzicare la sua virilità con la lingua.

Non pensava di essere in grado di fare una cosa del genere. Scoprì di esserne capace.


“Oddio, Sam!!” quasi gridò Dean, ma Sam non aveva nessuna intenzione di lasciarlo andare troppo presto.

“SAAAAAM!” gridò, artigliandogli i capelli.
 
Sam si tirò su di scatto. Non era arrivato all’orgasmo, non ancora. Non voleva che succedesse così.

Inaspettatamente, quando ripiombò sopra Dean, tornarono  a baciarsi stretti come due amanti appassionati.


“Ti amo, Dean.” Gli disse Sam, e sapeva che era la verità.

“Ti amo più di qualsiasi cosa al mondo, Sam. È stato sempre così!” disse Dean, stavolta ad alta voce.
 
Dean ribaltò le posizioni e stavolta era lui a essere sopra Sam.



“Prendimi.” Gli sussurrò Sam.

Dean ebbe un attimo di esitazione.


“Non mi importa che sei mio fratello, Dean. Ti amo. Ti voglio. Prendimi.” Ripetè.
 

Dean lo baciò così appassionatamente da mozzargli il respiro.

Poi salì sopra di lui  e lo accarezzò per tutto il torace, facendo inarcare Sam.

E poi si spinse dentro di lui.

Sam sentì il respiro mozzargli. Dean si fermò, ma poi Sam gli fece cenno di continuare. Si abituarono entrambi al ritmo, mentre i gemiti fortissimi e altissimi li eccitavano ancor di più.
 
Raggiunsero l’orgasmo gridando e poi si accasciarono al letto, l’uno vicino all’altro, tenendosi per mano.
 
 



Si svegliarono l'indomani mattina, abbracciati e ancora sudati.

Sam aveva il terrore di cosa sarebbe successo ora. Quello che era capitato la notte prima gli piombò addosso come un fulmine ed ebbe voglia di piangere.

Ma poi Dean lo salutò con un bacio sulle labbra.

“Dean?” chiese incerto.

“Prima di piangere aspetta almeno di passare al secondo round.” Gli disse Dean scherzando.

“Dean.” Disse Sam serio. Non aveva voglia di scherzare.

Neanche Dean.


“Ti amo, Sammy. Lo so che è immorale e dovrebbe essere disgustoso, e dovremmo esserne disgustati, ma a me è sembrato solo meraviglioso, e non mi sono mai sentito tanto vivo da quando sono tornato, come quando ci siamo baciati e abbiamo fatto l’amore.”

Sam pianse ora, e lo baciò perché non seppe cosa dire.

“Ti amo anch’io e anch’io penso che sia stato meraviglioso.” Disse poi.

“Forse il nostro amore è stato sempre presente, ma non volevamo vederlo, e questo distacco forzato ci è servito per rendercene conto, e io, non credo di riuscire a tornare indietro a prima che succedesse, Sammy. Non ora che so come ci si sente.” Disse, dandogli un bacio sulla mano e poi sulla spalla.

“È ancora…così…strano…ma…inebriante..” disse Sam inalando a fondo il suo odore sul suo collo e sul suo torace.


“Ed emozionante.” Disse, poggiando la testa sul suo cuore, sentendolo battere per lui.

“Insieme possiamo superare qualsiasi cosa, Sam. Credimi.” Disse, accarezzandogli i capelli.

“Non ti lascerò mai più solo!!” dissero in coro, poi stralunati si guardarono e ripresero a baciarsi di nuovo.  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note dell'autrice: 

E dopo la OS sulla seconda stagione, arrivo con una OS sulla quarta! Pazzesco vero?? :D 

E niente...cerco sempre di non renderli tanto OOC e ogni volta va sempre peggio!!! O_O

Ok, devo smettere di fare OS -.- 

Ps comunque devo dire che questa OS mi è venuta in mente perchè, mi ha sempre un p' disturbato il come hanno fatto scivolare in fretta il fatto che Dean fosse andato all'inferno per Sam. Voglio dire, se nella realtà succedesse una cosa del genere, avrebbe un effetto ENORME sui protagonisti O_O non dico che debbano finire insiema, ma avrei preferito che fossero rimasti più segnati da questa cosa...invece puff...la cosa è scivolata via come sapone :D

E quindi beccatevi questa OS!!!  
   
 
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