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Autore: karter    20/12/2014    1 recensioni
mia prima storia in questo fandom sperando di non fare danni
dal testo:
Rimase davanti a quella porta per secondi che le parvero infiniti, a rimuginare sulla sua decisione di tornare, mentre da dentro percepiva benissimo le risate della piccola Purin, che tanto piccola sicuramente non sarebbe stata, il rumore di vetro rotto, era certa che Reatsu avesse rotto l'ennesimo servizio di bicchieri, povero Keiichiro, chi sa quanti piatti e bicchieri avrà dovuto ricomprare per colpa della ragazza. Rimase ancora in ascolto distinguendo perfettamente le urla incitatorie di Minto, sicuramente seduta al tavolo sorseggiando il suo the e rimproverando le altre, mentre Zakuro era alla cassa per non mettere soggezione ai clienti. Quanto le era mancato tutto ciò!
(aggiunto il quinto capitolo)
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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~~RINCONTRARSI DOPO UN ANNO


Tremante allungò un braccio verso quella maniglia che le era stata tante volte amica, quando d'improvviso la porta si aprì, senza che lei la toccasse, mostrando una figura maschile a lei ben nota che le fece sgranare gli occhi per la sorpresa e battere all’impazzata il cuore...
Rimase incantata ad osservare quella figura che, contro ogni aspettativa, le era mancata da morire. Non era cambiato molto in quel periodo. I capelli erano dello stesso color del grano che ricordava, i lineamenti erano leggermente più marcati e le spalle più ampie e muscolose. Indossava una t-shirt bianca e un paio di jeans chiari. Sembrava un angelo sceso in terra. Si soffermò a lungo sulla sua figura, mentre sentiva il cuore battere sempre più forte, quasi volesse scapparle dal petto, prima di alzare il volto e incontrare quelle pozze color del cielo che le avevano fatto compagnia nei suoi sogni più nascosti. Quanto le era mancato!
-Ciao Ryo!- disse con un sorriso a illuminarle il viso.
Si sentiva in imbarazzo, impaurita, terrorizzata, ma non poteva fare a meno di sorridere davanti alla sua figura.
Lui la osservò attentamente. Si sentiva nuda davanti a quelle iridi azzurre, era come se con quegli occhi riuscisse a leggerle l'anima.
-Ichigo?- chiese incredulo.
Non gli sembrava vero di ritrovarsela lì davanti a sé dopo averle detto addio un anno prima in quell'aereoporto.
Lei non rispose limitandosi ad annuire leggermente. Aveva la gola secca e non riusciva a formulare una frase di senso compiuto. Le pareva tutto così assurdo.
Senza aggiungere altro si scostò dalla porta per farla passare. Ichigo rimase qualche secondo interdetta. Aveva deciso di tornare a casa poche ore prima, ma non aveva pensato a come sarebbe stato rivedere tutti, mettere nuovamente piede in quel luogo tanto significativo per lei. Agitata mosse i primi passi all'interno di quel cafè che per tanto tempo era stato la sua casa e che nonostante tutto considerava tale.
-Ryo che diavolo fai?- chiese una voce maschile voltando l'angolo e raggiungendoli -Ichigo?- chiese ritrovandosi davanti la ragazza che lo guardava con gli occhi umidi.
Nemmeno Kei era cambiato, aveva sempre i soliti capelli lunghi, gli occhi carichi di affetto e il sorriso gentile.
Senza aggiungere nulla le sorrise gentilmente tornando da dov'era venuto. I due lo guardarono allontanarsi, senza riuscire a comprendere il suo comportamento, prima di sentire la sua voce.
-Siamo spiacenti signori, ma oggi il cafè mew mew chiude prima, finite di consumare ciò che avete preso e lasciate il locale per favore!-
Sentendo quelle parole i due si riguardarono un solo istante prima che le loro labbra si incurvassero in un sorriso. Avevano capito il comportamento dell'amico.  

-Che succede?- chiese la blu andando incontro al pasticcere seguita dalle altre, non appena tutti i clienti furono usciti.
-Ero andato sul retro prima, quando ho visto qualcosa che mi ha lasciato felicemente sorpreso- iniziò il moro mentre le quattro lo guardavano senza capire.
-Non girarci intorno!- aggiunse il biondo raggiungendo l'amico, ma tenendo sotto controllo il luogo da dov'era arrivato.
-Ma che state dicendo?- chiese Purin senza aver compreso una parola di ciò che i due stavano dicendo.
-Sei sempre il solito Ryo!- commentò sconsolato il pasticcere scuotendo il capo -Sul retro c'erano due persone, un ragazzo e una ragazza a noi ben noti che si guardavano con facce da pesce lesso-
-Io non avevo la faccia da pesce lesso!- urlò Ryo offeso, ma alla sua voce se ne sovrappose un'altra femminile che nessuno sentiva da più di un anno, entrando in sala stizzita.
Vedendola tutti rimasero a bocca aperta. Capelli rossi, occhi cioccolato, sorriso dolcissimo. Poteva essere solo una persona.
-Ciao ragazze!- disse la rossa rendendosi conto della presenza delle altre che la guardavano a bocca aperta.
-Ichigo?- chiesero incredule.
Quella scoppiò a ridere osservandole.
-So come mi chiamo, in mezz'ora me lo avete ripetuto già sei volte- commentò passandosi una mano dietro la nuca.
Si sentiva in imbarazzo e non sapeva cosa fare, dire o pensare e sperava che fossero loro a sbloccare la situazione.
-Che ci fai, tu, qui?- domandò Minto trattenendo l'irritazione.
Era andata via promettendo che sarebbe rimasta sempre al loro fianco e invece era sparita, aveva preso quell'aereo e si era allontanata sempre di più dalle loro vite -Che c'è non ti bastava più il tuo Masaya-kun?- aggiunse derisoria.
Ichigo incassò il colpo. Sapeva avesse ragione, aveva sbagliato su tutta la linea e non sapeva nemmeno lei perché l'avesse fatto, aveva bisogno di riflettere, quell'anno in Inghilterra aveva fatto cadere tutte le sue certezze e ora aveva bisogno di formarne delle nuove.
-Anzi non dirmelo- continuò quella studiando attentamente la figura della rossa -Sei incinta e sei venuta ad invitarci al tuo matrimonio!-
A quelle parole tutti sbarrarono gli occhi. Possibile che Minto avesse ragione? Che Ichigo le avesse escluse così dalla sua vita?
-Idiota!- replicò la rossa -Non sono incinta e sono tornata perché mi mancavate da morire e si- aggiunse prima che anche uno solo di loro la fermasse facendole perdere quel po' di coraggio preso -Ho impiegato un anno per capire che voi siete tutta la mia vita e che nonostante voglia bene a Masaya il mio posto è qui, con coloro che considero le mie sorelle e i miei migliori amici- "e con il ragazzo che amo" aggiunse nella sua testa, ma non lo disse.
Non era il caso. Non in quel momento in cui erano tutti già sconvolti dal suo ritorno e a quanto pare dalle sue parole.
-Era ora che lasciassi quel damerino!- disse Purin interrompendo quel pesante silenzio che si era creato e buttando le braccia al collo della rossa.
Quanto le era mancata la sua compagna di dispetti!
-Lo sai come sono fatta!- rispose Ichigo abbracciandola a sua volta -Sono dura di comprendonio!-
-Meglio tardi che mai!- si unì Reatsu sorridendo con gli occhi lucidi.
Le era mancata quella ritardataria cronica che con la sua risata sapeva rendere tutto più bello.
-Ben tornata a casa!- le disse Kei sorridendo.
Aveva sempre sperato in un suo ritorno. Nonostante volesse un bene dell'anima a tutte le ragazze e fosse innamorato della sua Zakuro, Ichigo aveva sempre rivestito un posto speciale nel suo cuore, era la sua sorellina.
Zakuro sorrise osservando le due ex mew mew dal cuore tenero stritolare la loro ex leader e si avvicinò al suo Kei sorridendo. Lei e Ichigo non avevano bisogno di parole, si erano già chiarite dal primo momento in cui la rossa aveva messo piede nel locale. Del resto, lei era l'unica con cui aveva mantenuto una stretta corrispondenza, ma questo nessuno l'avrebbe mai saputo.
-Allora Ryo- iniziò attirando tutti gli sguardi su di sé -Spero tu abbia ancora la divisa della nostra Ichigo-
A quelle parole Minto spalancò la bocca. Non riusciva a crederci. Possibile che qualsiasi cosa riguardasse la rossa la prendeva male solo lei? Che tutte le altre riuscissero a perdonarle ogni cosa. Indignata lanciò uno sguardo di supplica al biondino. Sperava che almeno lui fosse dalla sua parte, ma le bastò osservarlo in faccia per capire che, nonostante tutto avrebbe ceduto. Lei era Ichigo del resto.
-Domani alle otto e ti voglio puntuale!- rispose infatti l'americano sospirando.
Come poteva dire di no a quegli enormi occhi cioccolato che lo guardavano pieni di aspettativa e che nonostante tutto gli facevano battere ancora il cuore?
-Evviva!- urlò la più piccola del gruppo in preda all'euforia, mentre la rossa mormorava un flebile grazie, immergendo i suoi occhi in quelli dell'ideatore del progetto mew.
E in quel momento le sembrò di essere tornata la quattordicenne che si imbarazzava ad ogni suo sguardo, quella che davanti a lui non sapeva che pesci prendere, perché era così. Nonostante tutto il tempo trascorso quegli occhi riuscivano sempre a stregarla, a farla sentire protetta, sicura amata. Era qualcosa di stupendo. Le sembrava che non esistesse nulla intorno a loro. Una bolla di sapone che li circondava dal mondo e solo il rumore di due cuori che battono in sincronia. Un momento magico, incancellabile, ma come ogni cosa bella che si rispetti anche questa venne puramente mandata a rotoli dal tonfo di una porta che si chiudeva. Minto era corsa via.   
Ichigo rimase per qualche secondo a osservare un punto indefinito davanti a sé, lasciandosi cullare da quel calore che le era mancato, prima di allontanarle con un sorriso.
-Vado da lei!- disse voltandosi a osservare tutti i presenti e ottenendo un segno d'assenso da Zakuro che le diede il coraggio di muovere i primi passi verso quella che da sempre era la sua migliore amica.

Minto correva con le lacrime agli occhi, senza una meta precisa. Le sembrava assurdo. Lei era tornata come se nulla fosse successo e tutti l'avevano accolta a braccia aperte. Perché solo lei non ci riusciva? Le voleva un bene dell'anima, eppure vederla lì così sorridente l'aveva fatta infuriare. Si era sentita ferita dal suo comportamento e non riusciva a farsela passare. Probabilmente per una delle altre avrebbe chiuso un occhio, ma per lei no, non poteva.
Corse a lungo, quando d'un tratto si sentì afferrare per un braccio e una calda stretta l'avvolse da dietro. La blu rimase immobile. Avrebbe riconosciuto quel profumo di fragola tra milioni.
-Perdonami!- disse in un sussurro -Ho sbagliato tutto!- aggiunse Ichigo stringendola più forte -Avrei dovuto scriverti, raccontarti tutto, ma non l'ho fatto. Ti ho accantonata in un angolo del mio cuore per illudermi di essere felice. Per dare un senso a quella vita che senza di voi non ne aveva. Ho cercato di vivere giorno per giorno illudendomi che tutto andasse bene, che voi non foste indispensabili per la mia felicità, che tu non fossi indispensabile. Cercavo di farmi bastare quei pochi momenti con Ayoma. Credevo fossero loro indispensabili per la mia felicità, ma sbagliavo, perché io senza il café mew mew non sono nulla. Senza la risata cristallina di Purin, le parole gentili di Reatsu, i sorrisi carichi d'affetto di Kei, lo sguardo materno di Zakuro e le miei discussioni con te e Ryo, sono semplicemente una ragazzina come tutte le altre. È grazie a voi che sono diventata ciò che sono e non potrei essere più felice. Ho impiegato anni per capirlo, ma come mi dite sempre, sono una testona, quindi avresti dovuto aspettartelo!-
Minto  rimase in silenzio. Erano senza dubbio le parole più belle che avesse mai sentito. Si sentiva in colpa ad aver reagito in quella maniera esagerata, solo che...
-Non ti chiedo di perdonarmi...- proseguì la rossa interrompendo i suoi pensieri -Ti chiedo solo un'altra possibilità per dimostrarti che sei la mia migliore amica!- concluse mentre anche il suo viso era inondato di lacrime.
-Stupida!- le rispose la blu girandosi ad osservare quegli occhi cioccolato così intensi.
Ichigo sussultò. Non sapeva cosa dire, fare, pensare, quando Minto l'abbracciò di slancio.
-Ti avevo già perdonata nel momento in cui i nostri occhi si erano incrociati!- le sussurrò facendo scoppiare a ridere la rossa. Quanto le era mancato tutto ciò!
Le due rimasero a chiacchierare per un sacco di tempo, senza rendersi conto di ciò che accadeva loro intorno, prima che Minto ponesse la fatidica domanda.
-E Masaya?- chiese innocentemente.
-È finita- rispose Ichigo alzando le spalle -La convivenza avrebbe dovuto accrescere il nostro rapporto, invece mi ha fatto capire che il nostro, o almeno il mio, amore si era affievolito. Gli sono rimasta accanto, sperando di sbagliarmi, invece niente, il mio cuore non ne voleva più sapere di lui. Certo gli voglio ancora bene, ma ormai il mio cuore non gli appartiene più!- aggiunse con un sorriso.
-Alla buon ora!- replicò Minto alzando gli occhi al cielo -Ti ci é voluto un anno per capire una cosa che tutti sapevamo già! Ma lui che ha detto?-
-A dire il vero non ne ho la più pallida idea. Avrei voluto parlargliene ieri a cena, ma non si è presentato, quindi ho fatto i bagagli, gli ho lasciato una lettera e sono salita sul primo volo per Tokyo- ammise come se fosse la cosa più normale del mondo.
La blu la guardò a bocca aperta. Certo che Ichigo non si smentiva proprio mai.
-Sei impossibile!- le rispose scuotendo il capo e Ichigo sapeva che dietro quelle parole si nascondeva il suo "ben tornata".
-Com'è stato capire di essere totalmente e irrimediabilmente innamorata di Ryo?- chiese poi la blu approfittando del momento di distrazione dell'amica.
-Inizialmente non riuscivo a crederci. Mi pareva assurdo aver perso la testa dietro a lui, eppure...Ehi- si riprese la rossa indignata -Io non ho mai detto di essere innamorata di Ryo!-
-Oh ti sbagli!- replicò la ballerina -Lo hai appena ammesso!- e così dicendo le due scoppiarono a ridere, ignare che un ragazzo dai capelli biondi e gli occhi color del cielo avesse ascoltato tutta la loro conversazione e stesse sorridendo serenamente.










E dopo non so quanti mesi di ritardo eccomi tornata con il penultimo capitolo di questa mia prima mini-long su questo fandom.
So di essere imperdonabile, ma impegni vari mi hanno impedito di continuare a scrivere il capitolo, spero comunque vi sia piaciuto un minimo e che vogliate farmi sapere cosa ne pensate.
ora scappo, ma vorrei ringraziare tutti coloro che si soffermeranno a recensiere o anche solo a leggere questa storia, grazie davvero siete voi a darmi la forza di mandare avanti le mie storie.
un bacio a tutti
karter

  
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