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Autore: ShanHoward    20/12/2014    1 recensioni
Seguito di My Unintended...Era trascorso poco più di un anno dagli ultimi eventi narrati. Nuove esperienze, nuove risate, nuovi colpi di scena e chi più e ha più ne metta...Cosa succederà ai nostri personaggi? Per scoprirlo vi basti cliccare e leggere!!!
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Christopher Wolstenholme, Dominic Howard, Matthew Bellamy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi di nuovo a tormentare le vostre vite con le mie storie. Allora, seguito di My Unintended (per chi non l'avesse ancora letta: che cosa state aspettando?). Che dire, spero che anche questa storia possa piacervi e gradirei i vostri commenti anche solo per dirmi che in realtà faccio schifo come scrittrice. Cos'altro dire? Ah si: i Muse non mi appartengono e non vengo assolutamente pagata per scrivere queste storie e cosa più importante, tutto quello che leggerete è solo il frutto della mia fantasia...             Cheers to everyone!!! 

 

Love is our Resistance



 

Confide in me


Era trascorso poco più di un anno dagli ultimi eventi narrati. Spencer e Matt erano felicemente sposati e sempre carichi di lavoro; Chris e Kelly riuscivano sempre a mantenere il controllo dei loro sei figli; Dom acquistava giochi in maniera ossessivo compulsiva; e Will aveva da poco spento la sua prima candelina.
Andava tutto per il meglio e le mie giornate erano un continuo via vai senza sosta. Ma ovviamente la stanchezza contava poco in quel frangente. Non c’erano paragoni con le piccole gioie e soddisfazioni che quel bambino riusciva a darmi.
C’erano i suoi sorrisi, le sue facce buffe, i suoi innumerevoli giocattoli sparsi per casa, le sue tutine colorate…
Ovviamente c’erano anche le notti in bianco, i pannolini, i pianti notturni ed il continuo bisogno di attirare l’attenzione dei più grandi.
Ma era tutto lecito inevitabilmente…
In quel momento ero in casa con Spencer e stavamo conversando amabilmente davanti un buon bicchiere di vino. William giocava nel suo box e noi discutevamo del più e del meno.


“I ragazzi dove sono?” chiesi
“Matt mi ha solo detto che andava a lavoro, come sempre” disse facendo spallucce
“Io credo di aver perduto il cellulare in mezzo ai giochi” sorrisi


Spencer intonò una sonora risata prima di iniziare a raccontare di una situazione da panico accaduta alla sua collega Haley a lavoro. Mentre proseguiva, io mi alzai ed andai a riempire nuovamente i bicchieri ascoltandola interessata.
Feci appena in tempo a restituire il bicchiere a Spence e tornare indietro, sentendo il rumore della chiave girare nella toppa.
Matt e Dom entrarono trionfanti, uno col sorriso l’altro un po’ meno.
Dom corse a scompigliare amorevolmente i capelli di Will, salutò Spencer e si diresse verso il lavandino per mettere su l’acqua per un thè.
Contemporaneamente , Matt salutò la sua compagna e corse ad abbracciarmi lasciandomi un bacio sulla guancia.


“Ciao stellina!” il suo tenero modo di definirmi
“Ciao Bells” sorrisi “come è andata oggi?”
“Tutto bene, una giornata un po’ faticosa in alcuni momenti, ma bene”
“Sono contenta!” affermai sorseggiando


Era il 2 Dicembre  e Chris riteneva che non sarebbe stato giusto festeggiare il suo compleanno dato che Teddi era in preda alla varicella, pertanto aveva tenuto tutti a debita distanza nonostante fossimo più che immuni.
E così, avevo detto a Dom di portargli i miei auguri, ma in quel momento era molto con la testa fra le nuvole e lo lasciai perdere.


“Come sta Chris?” dissi rivolgendomi a Matt
“Oh, bene! Dorme di meno ma è una roccia” ridacchiò
“E la mia di roccia, che cos’ha?” sussurrai indicandogli Dom con il capo


Lo osservò brevemente, fino ad incrociare di nuovo i miei occhi.


“Credo sia solo un po’ stanco, niente di più” fece spallucce
“Allora” aggiunse poco dopo “cosa cucini questa sera?”
“In realtà Dom ha ordinato non so cosa da andare a ritirare in qualche posto. Volete restare?” chiesi ad entrambi


Matt lanciò il suo sguardo da cucciolo bastonato in direzione di Spencer. Dopodiché tentò con il suo sorriso festoso, fin quando lei non annuì.


“Grazie, grazie, grazie!!!” disse ricoprendola di baci


Lei gettò gli occhi al cielo, quasi a voler sottolineare il fatto che Matt si comportava molto spesso da bambino, e nello stesso tempo a lei piaceva accontentarlo nei suoi piccoli capricci.


“Matt, dato che ti sei praticamente autoinvitato, abbi almeno la decenza di offrirti volontario per andare a ritirare la cena” lo ammonì lei prendendo la giacca
“Oh. Già, hai ragione” rispose sorridendo imbarazzato





“Beh, allora torneremo fra circa un’oretta” aggiunse
“Perfetto!” risposi io “prendete l’auto di Dom dato che siete a piedi”


Detto ciò, chiusero la porta alle loro spalle, lasciando che la casa piombasse nel silenzio più totale, fatta eccezione per lo scoppiettio della legna nel camino. Diedi un nuovo pupazzo a William per giocare, non perdendo di vista nemmeno per un attimo Dom. 
Scostò una seggiola e vi ci si abbandonò sopra, con lo sguardo verso il basso. Carezzai i capelli di Will e mi diressi verso il tavolo. Raggiunsi la sedia e mi inginocchiai a terra posando delicatamente le mani sulle sue gambe sottili fasciate da un paio di Jeans bianchi.


“Batterista!” esordii dolcemente


Nulla…non un battito di ciglia, un muoversi di labbra, un leggero movimento…il nulla più assoluto. Praticamente una statua di cera. Sospirai al vuoto, facendo un altro tentativo e prendendo le sue mani fra le mie…


“Batterista…”


Finalmente alzò lo sguardo e puntò i suoi bellissimi occhi nei miei.


“Bambina” pronunciò
“Ehy, sei ancora qui con me allora” dissi sorridendo
“Sempre!”  mi rispose
“Che cosa c’è che non va?”
“Sto morendo di stanchezza e non ho più le mie pillole per il mal di testa” ammise
“Dio Dom, mi hai fatto preoccupare seriamente” dissi scuotendo il capo
“Scusami” sospirò
“Facciamo così” proposi “credo di avere un paio di pillole in borsa, vado a prenderne una, la mandi giù e vai a farti una bella doccia. Ti metti qualcosa di comodo e se ti senti ancora stanco vai a letto, altrimenti resti qui con noi a passare la serata” conclusi
“Direi che è un’ottima idea” sorrise soddisfatto


Mi alzai per prendere le pasticche, le adagiai nel palmo della sua mano e lo baciai sui capelli. Di rimando, si alzò in piedi stringendomi leggermente e lasciando che le sue labbra toccassero le mie. Poi, semplicemente salì le scale per il piano superiore. Ridiscese un’ora dopo, in tuta e t-shirt, da eterno caloroso quale era.
Mi abbracciò da dietro, voltandomi lentamente per poi baciarmi. Gli gettai le braccia al collo ricambiando il bacio. Nel momento in cui ci staccammo, lo guardai negli occhi giusto per accertarmi che si sentisse un pochino meglio.


“Dom”
“Mmh?”
“Stavo pensando a una cosa” riflettei
“Dimmi tutto”
“Beh, ecco…se i ragazzi non hanno già organizzato qualcosa, che ne dici se per il tuo compleanno ce ne restiamo soli io e te?”
“E’ una proposta allettante” sorrise furbo
“Lasciamo Will con Spencer e Matt. Potremmo andare da qualche parte oppure restare a casa, come preferisci tu” dissi schioccando un bacio


Ci pensò su per un paio di minuti fissandomi quasi inebetito.


“Ho un’idea” concluse
“Sono tutta orecchie”
“E se il tuo Dom ti portasse a Nizza?”
“Dici sul serio?” dissi ad occhi spalancati
“Ma certo. Solo ora mi sono reso conto che non ci siamo mai andati”
“Ma così dovremmo stare fuori di più”
“Partiamo il 6 e torniamo l’8, no?”
“Matt non vedrà l’ora di trasformare suo nipote in un mini Bellamy”
“Oh, beh, lo uccideremo al nostro ritorno” concluse baciandomi il naso


Prese in braccio William e lo portò con sé sul divano per giocare un po’, mentre io riordinavo le cose utilizzate per farlo cenare. Introdussi i piatti nella lavastoviglie, cambiai il pannolino a Will e Dom gli mise il pigiamino prima di andare ad aprire, con lui in braccio, a Matt e Spencer.


“Ehy!!! Come sta il mio biondino???” esclamò Matt al limite delle gioia
“Bene grazie, il mal di testa sta passando” rispose Dom


Guardai mia sorella scoppiando in una fragorosa risata al pensiero di quante volte, anni indietro, l’avevo tormentata con tutte le teorie di BellDom che la mia mente concepiva e che leggevo su internet.
Ci giocavo su e ci ridevo, ma mai una sola volta ho pensato che se fossero stati realmente una coppia, li avrei guardati con occhi differenti. Anzi, avrei ritenuto che fossero stati semplicemente fantastici.
Apparecchiando il piccolo tavolino di vetro che risiedeva al centro del salotto tra i tre divani, cenammo a terra sul tappeto che sottostava al tavolo, fino a che Will iniziò a fare i capricci a causa del sonno e Dom me lo porse prendendo il mio posto nello sparecchiare.


“Che c’è? Non puoi portare tuo figlio a letto, Dom?” rise Matt
“No, è che lei è l’unica che riesce a farlo addormentare nel modo giusto” rispose
“Sarebbe a dire?” chiese curioso
“Niente ninne nanne. Niente favole della buonanotte. Niente sonaglietti agitati allo sfinimento”
“Quindi cosa fa? Gli preme un cuscino sul viso fin quando non perde i sensi?” disse Matt ridendo a crepapelle
“Ma nooo. Cretino!” disse tirandogli un cuscino scherzosamente
“Ci sono, ci sono! Lo stordisce con qualche droga! Ahahahah “
“Matt!!!”
“Ok, ok la smetto!” si schiarì la gola ed aggiunse “allora, posso sapere il segreto?”
“Nulla di eccezionale. È lì che lo tiene in braccio e semplicemente, canta! Come ho detto prima, nessuna ninna nanna e nessuna fiaba. Gli basta ascoltare una strofa di quel brano e crolla”
“Wow” rispose estasiato “dovrò documentarmi su qualche canzone italiana, se voglio scoprire il suo segreto”
“Io lo so perché vivo con lei” gli fece la linguaccia
“Beh, dubito che con la tua voce da cornacchia che hai, tu possa riprodurla o usarla per far dormire quel povero bambino” tornò a ridere
“Piantala Matt o ti cacciano da casa e tuo nipote non ti rivedrà più” lo ammonì Spencer


Mezzora dopo li ritrovai seduti sui divani, Dom invece vi era completamente sdraiato sopra.
Feci per occupare il terzo divano ma mi tirò per il polso con il fine di farmi posto vicino a lui.


All’incirca verso le 22:30, il campanello suonò e mi alzai per andare ad aprire.
La figura imponente di Chris troneggiava davanti i miei occhi e non appena entrò, non riuscii a trattenermi dal non abbracciarlo con tutta la forza che avevo.


“Ehy bambolina! Anche tu mi sei mancata!!” sorrise ricambiando l’abbraccio
“Brutto antipatico, sparisci per due settimane e ti meravigli anche!” gli feci la linguaccia
“Hai ragione, hai ragione” ammise


Andai in cucina ed estrassi una piccola torta e la portai in salotto; vi piantai sulla superficie una candela e la accesi.


“Allora, caro il mio Wolstenbeast, tanti auguri!!!” esclamai


Lui soffiò la candela dopo aver espresso un desiderio, e ci ringraziò di cuore per la piccola sorpresa.
Non si aspettava minimamente che a casa avrebbe trovato una torta che lo attendeva; aveva semplicemente risposto alla telefonata di Matt che gli aveva chiesto cortesemente se poteva riportarli a casa data la stanchezza di Dom. 
Chris aveva accettato senza riflettere sul fatto che io avrei potuto ospitarli senza alcun problema.
Scartò i suoi regali a tratti preda dell’imbarazzo, per poi voler fare un abbraccio di gruppo.
Un’ora dopo, esclamò:


“Stamattina sono passato davanti il vecchio appartamento di Ethan”
“Chissà dove lo avranno portato” aggiunse Matt
“Beh, tecnicamente non c’è stato nessun tipo di processo e perciò…” proseguì Chris
“Perciò cosa?” sobbalzai io
“Io non so quale fine abbia fatto, ma di sicuro non è a piede libero tesoro” disse con sguardo calmo
“E chi lo dice? Potrebbe essere ovunque, Chris!” risposi fredda
“Ehy, è successo più di un anno fa e se non ricordo male gli agenti dissero che il minimo che si beccava erano cinque anni”


Annuii con la testa mentre lo ascoltavo con attenzione in contemporanea con la sensazione del tocco della mano di Dom con la mia. Dopo un cambio repentino di argomento, Chris ritenne opportuno tornare a casa.
Eravamo tutti in piedi nei pressi della porta, pronti per congedarci.


“Prima che mi dimentichi” affermò Chris “per il tuo compleanno andremo a Teignmouth ok?”
“A Teignmouth?” chiese
“Ma si, stiamo tranquilli come un tempo, ti va?” propose colmo di entusiasmo


Dom circondò la mia vita con un braccio, al quale io reagii stringendo la sua mano come a voler dire “vai, non ti preoccupare”.


“E’ perfetto Chris” sorrise
“Bene. Allora partiamo il 6 mattina! Buonanotte ragazzi”
“Notte!!!” esclamammo


Salii al piano superiore per un po’ di privacy lasciando Dom a spegnere la tv, le luci e riordinare i giochi.
Comparve all’improvviso dopo venti minuti…


“Il mostriciattolo sta dormen…” si interruppe


Colta di sorpresa asciugai velocemente con la mano la lacrima sfuggita lungo la guancia sinistra.
Entrò in bagno e mi si posizionò difronte.


“Che succede?”
“Nulla”
“Non mi sembra” … “è per il mio compleanno?” aggiunse calmo
“Certo che no Dom, anche se mi dispiace” affermai
“E’ per la storia di Ethan allora…” sospirò


Ricevette un singhiozzo che venne presto soffocato dalle sue braccia che mi stringevano forte al suo petto. Iniziò ad accarezzare i miei capelli, lasciando che mi sfogassi per i successivi cinque minuti, al termine dei quali prese il mio viso tra le mani costringendomi a guardarlo negli occhi.


“Se vuoi piangere tesoro, fallo, ma non ne vedo il motivo” iniziò
“Continuo a darmi la colpa di tutto. È per questo che piango. Perché non ho dato ascolto a nessuno di voi tre; ho agito alle vostre spalle; ti ho mentito; ho preso e sono andata a cercarlo credendo di fare chissà cosa…è tutta colpa mia…”


Un’altra breve ondata di lacrime scosse il mio corpo. Le mani di Dom ormai bagnate…


“Ehy, ehy. Guardami!” ordinò alzando nuovamente il mio viso
“Non è colpa tua! Non. È. Colpa. Tua, ok?” scandì


Annuii lievemente.


“Non sei stata tu a tirare pugni. Non hai rotto sopraccigli. Non hai trascinato nessuno sulla riva di un lago. L’unica colpa, se così si può definire, è aver tentato di proteggere me!” disse con convinzione
“Devi esserne fiera!”
“Va bene” risposi
“Ora ci cambiamo per andare a letto, e cercherai di dormire”


Accennai un piccolo sorriso e ci cambiammo l’uno difronte all’altra nel più totale silenzio, prima di gettarmi verso Dom per ringraziarlo. Baciò dolcemente i miei capelli e mi condusse sotto le coperte addormentandoci  mano nella mano.


Quattro giorni dopo, alle 08:00 del mattino, Dom venne a salutarmi prima di partire.


“Ciao piccola” sussurrò
“Ti amo tanto” risposi baciandolo
“Ti amo anche io” sorrise


Dopodiché, sparì oltre la porta.


Un’ora dopo, mi stavo dirigendo verso casa di Kelly insieme a William. Avevo in programma di andare a trovarli per poi farmi consigliare da Kelly riguardo cosa avrei potuto regalare loro per Natale.
Così, diversi minuti dopo, bussai alla porta di casa Wolstenholme.
Una sorridente Kelly aprì la porta con in braccio un’ancora una semi addormentata Teddi.


“Buongiorno!” dissi piano piano
“Tranquilla, sono tutti svegli” rispose
“Oh, bene!” sorrisi
“Ragazzi! Venite a vedere chi è venuta a trovarci…” urlò


Fu quasi come sentire il boato di una fuga di rinoceronti, ma in realtà erano 5 ragazzini in preda all’euforia di ricevere in casa qualcuno di diverso dai loro genitori. Non appena mi riconobbero, Kelly fece appena in tempo a posare Teddi e strapparmi dalle braccia William, prima che l’intera prole di Chris mi si scagliasse contro. 
Era tutto un “Ciao! Ciao!” , “Prendi in braccio me!”, “Che bella sorpresa”.
Scambiati i saluti, il generale Kelly, intimò al proprio esercito di sedersi a tavola per ricevere le proprie razioni. Una catena di montaggio: ognuno aveva il proprio posto, il proprio cucchiaino, la propria tazza ed i rispettivi cereali …una meraviglia!
Mentre erano tutti con le bocche piene, presi Kelly da parte.


“L’allarme varicella è svanito?” chiesi
“Si, da un paio di giorni” ammise
“Meno male. Povera Teddi…la immagino cosparsa di creme contro il prurito” dissi triste
“Si, un disastro. Peggio di Chris anni fa”
“Senti, oltre che per rivederti, sono venuta per un altro motivo. Ecco, la domanda esistenziale è…che cosa si regala per Natale all’esercito Wolstenholme??”
“Un bel niente!”
“No dai, e poi voglio farlo”
“E poi se non lo facessi tu, lo farebbe il caro Dominic”
“Appunto!” sorrisi “e tu non vuoi che Buster riceva una pelliccia leopardata”
“Oddio no! Direi proprio di no” rise a crepapelle “ ma quest’anno non ha scritto nessuna lettera e santa Claus e non so cosa dirti”
“Ci penso io! Allora, tu intanto dammi qualche dritta sui gusti in generale e…”
“Posso venire con te?”


Mi voltai verso la figura di Ava.


“Se ti fa piacere, anzi ne sarei felice”
“Scusa se ho origliato, ma a parte me ed Alfie, tutti gli altri credono ancora a Babbo Natale” sorrise
“Non preoccuparti, non è successo nulla” la rincuorai
“Che bello! Così posso aiutarti con i regali” disse correndo a prepararsi
“Mamma! Dove va Ava?” chiese Buster
“Oh ecco, a fare compere”
“E perché?”
“Perché io e lei abbiamo una missione da compiere” m’intromisi io
“Wow, che bello!”
“Eh, si. Ma anche tu hai una missione!”
“Davvero? E quale?” chiese curioso con in mano il suo peluche
“Devi scrivere su un foglio quello che vorresti ricevere da Babbo Natale ed appenderlo da qualche parte. Altrimenti non saprà cosa regalarti!”
“E’ vero! Hai ragione, vado subito!”


Attesi altri dieci minuti e me ne andai con Ava al seguito.
Prima di uscire dissi a Kelly di informarmi non appena fosse riuscita a leggere il contenuto della lettera, all’interno della quale Buster aveva sicuramente richiesto più di una cosa.


Appena arrivati Ava volle cogliere l’occasione per scattare una foto a tutti e tre e decise di scattarne una seconda senza Will, nel caso in cui avesse avuto l’approvazione di sua madre per pubblicarla su qualche social network.


“Posso chiamarti zia?” chiese Ava mentre guardavamo dei peluche
“Ma certo che puoi” arrossii felice come non mai
“Te l’ho chiesto perché zio Dom ti ama tanto. Parla sempre di te”
“Grazie tesoro, sono delle bellissime parole” la abbracciai
“Sai, durante le vacanze di Natale di due anni fa quando tu e zio avevate litigato, zio Dom è venuto a portare una cosa per papà ed io ero triste perché mamma non poteva regalarmi quello che volevo per Natale, facendomi scegliere altro. Beh zio Dom mi chiese cosa c’era che non andava, ed io gli chiesi se esisteva un regalo che non avesse prezzo. Sai cosa rispose? Lo ricordo come fosse ieri!” esclamò
“Cosa rispose?” domandai
“Mi disse: i regali senza prezzo sono quelli fatti con il cuore, Ava. Per esempio i biscotti della tua mamma la domenica; il tuo papà che rimbocca le vostre coperte quando torna tardi a casa oppure i baci che dai alla tua famiglia perché sai di volergli molto bene”
“Wow! Hai capito zio Dom” sorrisi
“Ho continuato io aggiungendo anche gli abbracci di papà quando corriamo a salutarlo e la cioccolata calda di zio Matt quando fuori fa freddo…e così gli ho chiesto quale fosse il migliore nel suo elenco e lui ha risposto : la mia bambina!”


Rimasi interdetta per un attimo, prima di dirgli…


“Magari si stava riferendo a te”
“No. Io sono solo Ava. Se c’è una cosa che abbiamo capito tutti in questi anni è che c’è solo una bambina nella sua vita, e sei tu!” sorrise stringendomi


Cercai di trattenere le lacrime di gioia verso Dom e verso quella bambina incredibile.
E così, terminai di descrivere ad Ava quello che avevo intenzione di fare per impiegare la nostra giornata. Avremmo comperato i regali per lei ed i suoi fratelli, quello per il compleanno di Dom,  ed infine saremmo sgattaiolate a casa mia per nascondere tutto. Restammo al centro commerciale fino alle 18:00 e con la scusa di aver dimenticato una busta al negozio vicino, le lasciai i soldi per pagare il regalo di Alfie mentre io andai a comprarle di nascosto uno stupidaggine per il suo compleanno.




Nel frattempo lungo il molo di Teignmouth, i ragazzi stavano ricordando i vecchi tempi mangiando un panino e sorseggiando birre. Nel bel mezzo di una discussione riguardo i periodi scolastici, il cellulare di Chris segnalò l’arrivo di un nuovo mms.


Mms: Noi ci stiamo divertendo, e voi? –A.J.


Non appena visualizzò, Chris scoppiò in una sonora risata suscitando la  curiosità dei suoi migliori amici. Subito dopo arrivò una telefonata dallo stesso mittente del messaggio.
Risate, paroline carine e volarono venti minuti, al termine dei quali Chris tornò a parlare con Matt e Dom.


“Ragazzi scusate, era Ava” si giustificò ridendo
“Tranquillo Chris, non c’è problema” rispose Matt
“Voleva salutarvi e chiedere la mia approvazione”
“La tua approvazione? E per cosa?”
“Vuole pubblicare una foto con la sua nuova migliore amica sui social” rise
“La sua nuova migliore amica? E chi è? E poi si può sapere perché non smetti di ridere?” disse Dom
“Perché sono sicuro che ti piacerà, Dom” rise ancora
“Cosa? Ma sei pazzo?” disse guardandolo in cagnesco
“No, sto dicendo sul serio!!!”
“Ma che fai? Credi seriamente che penserei mai ad una ragazzina? Io non ho parole per descrivere quanto mi sento ferito da queste tue insinuazioni!!!” urlò
“Guarda la foto, cretino!” lo ammonì Chris


Prese il cellulare non riuscendo a trattenere una risata alla vista di me ed Ava che sorridevamo abbracciate tenendo in mano diversi peluche della Disney. Fino ad un’ora prima, c’erano stati momenti nei quali si era sentito in colpa per non aver potuto mantenere fede ai nostri progetti. Ma in quel momento si sentì sollevato all’idea che anche io stessi affrontando in qualche modo la nostra breve separazione.




Io intanto, portai i regali a casa per poi riaccompagnare Ava.
Prima di andare via, Kelly mi disse che il giorno di Natale, mi avrebbe rivelato l’intero contenuto della lettera di Buster. Me ne andai sorridendo e con lo stesso sorriso, misi Will a dormire con me.




Il giorno successivo, e più precisamente nel pomeriggio, il trio di Teignmouth stava tornando a Londra. Le risate in auto, le canzoni urlate, i balletti improvvisati, le gaffe tirate fuori nei momenti di degenerazione…Dom era al settimo cielo insieme ai suoi fratelli di genitori diversi. Gli auguri venivano da ogni dove: dai social, dalla sua famiglia, dai suoi amici di vecchia data e persino da persone che aveva completamente dimenticato.
Aveva solo quel piccolo velo di tristezza perché i miei non erano arrivati per nulla.


“Avrà il telefono scarico, Dom” lo rincuorarono gli altri
“Si, come no” rispondeva atono


Alle 23:00, girò la chiave nella serratura nel più totale silenzio, il labbro inferiore all’infuori a mo’ di piccolo broncio. Non capiva cosa avesse fatto di sbagliato per meritarsi quello.
Solo dopo aver poggiato la giacca di pelle sul divano, si accorse delle piccole candele rotonde situate sulla penisola. Formavano un cerchio, all’interno del quale erano adagiati una piccolissima torta, un regalo ed un biglietto.


“Al mio batterista leopardato…Ti amo da morire”


Sorrise dolcemente maledicendosi mentalmente per aver dubitato di me; e commuovendosi con leggerezza alla vista di quell’orologio che desiderava da diversi mesi.
Percorse così le scale per il piano superiore, ritrovando me e Will nello stesso letto.
Avevo preso quell’abitudine per non sentirmi completamente sola nelle sere in cui i Muse dovevano donare la loro maestria ad orde di persone che come me vivevano per loro.
Prese William e lo portò in camera sua adagiandolo nel suo lettino e rimboccandogli le coperte. Successivamente si cambiò velocemente in bagno, per poi infilarsi sotto il piumone.
Mi lasciò un bacio leggero sulle labbra; poi sul collo; sulla spalla sinistra cercando di svegliarmi.


“Bambina…” sussurrò cercando di svestirmi
“Ehy” mi stiracchiai “che ore sono?”
“Le 23:15” sorrise continuando
“Dom, sto dormendo!!!” lo implorai poco convinta


Sorridemmo subito dopo la mia esclamazione, dovuta alla consapevolezza di aver trascorso anche fin troppo tempo separati, ed al fatto che difficilmente la sottoscritta riusciva a dirgli di no.
Nel silenzio, consumammo il nostro amore sotto quel piumone con tutta l’innocenza e la bellezza che quel momento potesse significare. Raggiunta entrambi la sensazione di appagamento, guardai l’orologio segnare le 23:59, e guardando il suo viso poeticamente arrossato, proferii in un soffio…


“Buon compleanno!”

 
   
 
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