Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: Vavi_14    20/12/2014    4 recensioni
Attenzione! Spoiler capitolo 700
***
"Scordatelo, è fuori discussione”
Distolse prontamente lo sguardo da quel capo imballato che Sakura gli stava sventolando sotto il naso. Prese un respiro profondo e scosse di nuovo la testa in segno di negazione. Sasuke Uchiha non si sarebbe mai abbassato a tanto, per nessun motivo.
La ragazza continuò a guardarlo insistentemente.
“Lo sai quanto ci tiene al Natale, almeno per una volta-”
“No”
Era un no categorico, che mirava a porre fine una volta per tutte a quella discussione. Quando vide la delusione farsi strada negli occhi verdi di lei, si preparò psicologicamente alla ramanzina più lunga della storia, nella quale Sakura, immancabilmente, non avrebbe omesso di ricordargli quanto sua figlia avesse bisogno di lui e di come la sua presenza fosse indispensabile alla crescita della bambina. Il tutto accompagnato da un'espressione di rimprovero che spesso, in seguito alla sua reazione infastidita, si tramutava in dispiacere. E anche se fingeva che tutto ciò non lo toccasse, in realtà odiava starla a sentire ed ammettere a se stesso che Sarada era proprio una di quelle poche persone alle quali non riusciva mai a dire di no.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura, Haruno, Salad, Uchiha, Sasuke, Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Dopo la serie
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“Scordatelo, è fuori discussione”
Distolse prontamente lo sguardo da quel capo imballato che Sakura gli stava sventolando sotto il naso. Prese un respiro profondo e scosse di nuovo la testa in segno di negazione. Sasuke Uchiha non si sarebbe mai abbassato a tanto, per nessun motivo.
La ragazza continuò a guardarlo insistentemente.
“Lo sai quanto ci tiene al Natale, almeno per una volta-”
“No”
Era un no categorico, che mirava a porre fine una volta per tutte a quella discussione. Quando vide la delusione farsi strada negli occhi verdi di lei, si preparò psicologicamente alla ramanzina più lunga della storia, nella quale Sakura, immancabilmente, non avrebbe omesso di ricordargli quanto sua figlia avesse bisogno di lui e di come la sua presenza fosse indispensabile alla crescita della bambina. Il tutto accompagnato da un'espressione di rimprovero che spesso, in seguito alla sua reazione infastidita, si tramutava in dispiacere. E anche se fingeva che tutto ciò non lo toccasse, in realtà odiava starla a sentire ed ammettere a se stesso che Sarada era proprio una di quelle poche persone alle quali non riusciva mai a dire di no.
Sakura si abbandonò sul divano assieme al pacco che teneva ancora stretto fra le mani. Sasuke capì che di lì a poco sarebbe partita di nuovo all'attacco. Stava appunto meditando di svignarsela con una scusa, quando lei tirò fuori un'argomentazione ancora peggiore della precedente.
“Naruto l'ha fatto qualche anno fa, per i suoi figli.”
“Cosa diavolo pensi che me ne importi di Naruto?” non aveva nascosto una punta di astio nel risponderle. Ci mancava solo che lo paragonasse a quell'idiota di Naruto, così poi avrebbero chiuso la serata in bellezza.
Questa volta lei non replicò, ma la vide spostare lo sguardo in direzione del corridoio principale, dove già un paio di gambine avevano iniziato a zampettare verso il soggiorno.
Non appena scorse la figura del padre, Sarada si fermò sul posto, incerta sul da farsi. Dopo aver meditato un poco si fiondò in braccio alla madre e le mormorò qualcosa all'orecchio. Sasuke vide la ragazza sorridere e puntare un dito verso di lui. Quella conversazione riservata tra donne gli parve piuttosto irritante, ma prima che potesse esternare il suo disappunto la bimba scese dalle gambe della madre ed un passetto dopo l'altro arrivò fino a quelle di Sasuke. Alzò timidamente il volto e gli tirò un lembo del mantello che indossava.
“Papà?”
Fu un sussurro lieve quello che Sasuke riuscì a udire dalle sue piccole labbra. Chinò le ginocchia per arrivare alla sua altezza.
“Che c'è, Sarada?”
La bimba abbassò lo sguardo. “Starai con noi la Vigilia di Natale, vero?”
Lui annuì. “Certo.”
Sarada parve sollevata ma continuò a fissare il pavimento. “Mamma ha detto che se faccio la brava arriverà Babbo Natale per portarmi i regali. Forse potrò vedere anche la slitta e la renna dal naso rosso.”
Non era una domanda, ma sembrava che stesse cercando una conferma a ciò che le aveva raccontato Sakura. E se anche suo padre approvava quella teoria allora avrebbe potuto crederci davvero. Sasuke lanciò un'occhiata di disapprovazione alla ragazza, la cui espressione radiosa lo fece desistere dal farle un'altra scenata.
Tornò a guardare sua figlia.
“Se farai la brava, può darsi”
Sarada si degnò finalmente di incrociare i grandi occhi neri con quelli di suo padre e, senza pensarci due volte, allargò le braccia tanto quanto bastava per circondare il collo di Sasuke. Non gli diede il tempo di reagire poiché nel giro di un secondo schizzò via per tornare in camera sua, con un sorriso a trentadue denti stampato sul volto. Il ghigno soddisfatto di Sakura faceva intendere un “te l'avevo detto” che Sasuke accolse con uno sbuffo. Lei balzò dal divano con la stessa euforia di sua figlia e si avvicinò a lui con cautela.
“Non ho detto che indosserò quella roba” specificò Sasuke.
Lei annuì e gli stampò un bacio sulla guancia “Ma tanto lo farai.”
 

Lanciò un'ultima occhiata disgustata all'aberrante costume di Babbo Natale che era in procinto di indossare. Si guardò allo specchio del bagno due o tre volte e maledisse se stesso per aver accettato quella proposta così assurda.
“Avanti sbrigati, o Sarada se ne accorgerà.”
“Io quella non la metto” rispose Sasuke indicando la pancia finta che la ragazza gli stava porgendo. Aveva fatto già un grande sforzo di volontà per indossare la casacca rosso fuoco con i bordi in pelliccia ed il cappello con i capelli bianchi incorporati.
“D'accordo, però questa è indispensabile”
Gli attaccò ai lembi del cappello una barba finta ed accompagnò il tutto con una risata divertita.
Lui sbuffò spazientito. “Smettila o potrei cambiare idea”
Sakura annuì e con gesto deciso lo spinse fuori dalla stanza, gli ammollò un sacco pieno di regali e lo costrinse ad uscire dalla finestra.
Veramente oltraggioso. Se qualcuno lo avesse visto mentre si calava dal secondo piano con indosso un imbarazzante completo rosso non avrebbe potuto più mettere piede a Konoha. Sgattaiolò sul retro del palazzo sfruttando l'agilità che lo caratterizzava come ninja fino a raggiungere la porta d'entrata. Lanciò un'altra occhiata furtiva per controllare se c'era qualcuno nei paraggi, dopodiché suonò al campanello.
“Dannazione, ma quanto ci metti ad aprire?”
Era sicuro che glielo stesse facendo apposta. Alle volte Sakura sapeva essere davvero diabolica.
Fu la piccola Sarada a spalancare la porta e a salutarlo con un timido “Ciao” per poi invitarlo ad entrare. Evitò di togliersi il lungo mantello rosso che indossava sopra al costume e si accomodò proprio accanto all'albero, dove anche Sakura sembrava aspettarlo con ansia. A dire la verità gli sembrò di scorgere sul suo volto un'ilarità non indifferente, perciò evitò di incrociare il suo sguardo per tutta la durata di quel teatrino.
Finalmente si accorse che sua figlia lo stava guardando con impazienza ed arrivò alla conclusione che forse, in qualità di Babbo Natale, avrebbe dovuto dirle qualcosa di opportuno alla situazione.
“Allora Sarada, ti sei comportata bene?” il gracchio che uscì dalla sua bocca provocò un sussulto da parte della ragazza, che lottò duramente contro se stessa per non scoppiare a ridere. Davvero un pessimo tentativo di camuffare la voce. Ma la piccola non sembrò turbata e annuì vigorosamente.
“Lo sono stata vero, mamma?”
Sakura confermò. “Certo, tesoro.”
La bimba tornò a guardare l'ospite, il cui volto era sommerso dalla barba sintetica.
“Tra poco arriverà anche il mio papà e potrai fartelo dire da lui. Ha detto che doveva passare dal vicino per prendere qualcosa ma non è ancora tornato. Puoi aspettare, vero?” gli chiese speranzosa.
“A dire la verità avrei una certa fretta” rispose Babbo Natale, destando il disappunto di Sakura.
Sarada parve un poco delusa ma cercò di non darlo a vedere. Scartò in fretta e furia i regali che le erano stati portati, dopodiché si offrì di accompagnare l'ospite alla porta. Non fu difficile per Sasuke scorgere un'ombra di tristezza oscurare gli occhi di sua figlia. Si fermò davanti all'ingresso e le poggiò una mano sulla testa.
“Che hai, Sarada? Non sei contenta di quello che hai ricevuto?”
Si prese la libertà di chiamarla per nome, visto che, secondo il credo comune, Babbo Natale conosceva personalmente ogni singolo bambino.
Lei si affrettò a negare con il capo. “Sono dei regali bellissimi” affermò, sorridendo. Poi si strinse nelle spalle e, vedendo che Babbo Natale non si muoveva, decise di confessargli, in via del tutto eccezionale, ciò che la stava tormentando.
“A dire la verità – cominciò, abbassando la voce per non farsi sentire da Sakura – c'è un altro regalo che vorrei ma che non ho scritto nella letterina”
Sasuke si chinò. “E perché non l'hai scritto?”
“Perché non penso che tu puoi portarmelo.”
Il ragazzo si lisciò la barba. Per la prima volta da quando aveva indossato quel costume si sentiva fiero di poter essere una persona così importante.
“Babbo Natale può portarti tutto quello che vuoi, Sarada.”
La bambina si avvicinò al suo orecchio e antepose una mano alla bocca prima di parlare.
“Vorrei avere indietro il mio papà. Lui è sempre via e a noi manca tanto. Soprattutto alla mamma.” Fece una pausa. “Pensi che puoi farlo?”
Con quale coraggio avrebbe potuto dirle di no? Poco prima era stato lui stesso ad affermare che per Babbo Natale nulla era impossibile.
“Farò del mio meglio” rispose, dopo un attimo di esitazione. Sarada spalancò gli occhi e gli si fiondò addosso tirandogli via anche la barba nella foga dell'abbraccio.
“Lo sapevo che eri tu!” esclamò la piccola, stringendolo forte. Sasuke si guardò attorno spaesato, ma Sakura era improvvisamente sparita dalla circolazione. Poi finalmente se ne rese conto: si era completamente scordato di continuare a camuffare la voce.
“Davvero?” chiese il ragazzo, accarezzandole i capelli.
Sarada annuì. “Me ne sono accorta subito. Di solito Babbo Natale ha il pancione grosso. Non sei per niente bravo a mascherarti, papà!”
Quindi ne era consapevole fin dall'inizio, eppure non aveva esitato a comunicargli quel suo desiderio segreto. Forse fingere di parlare con un estraneo le aveva reso il compito più facile.
La prese in braccio e non appena si rialzò venne accecato da una luce bianca.
“Ma che diavolo...”
Gli ci volle qualche secondo per realizzare cosa stava succedendo. Strizzò gli occhi due o tre volte fino a quando riuscì a scorgere un pericoloso arnese tra le grinfie di Sakura. Una dannata macchina fotografica.
“Cosa pensavi di fare con quella?”
Il tono adirato che usò convinse Sarada a tornare con i piedi per terra.
Sakura afferrò al volo l'istantanea e la sventolò all'aria per farla asciugare.
“Niente, non preoccuparti. E' solo che Naruto ci teneva a vederti vestito da-”
“Naruto?!”
Ora anche le sue orecchie stavano prendendo la tinta del costume da Babbo Natale.
La ragazza se la infilò in tasca e si affrettò a mettere via la macchinetta.
“Dammi quella stramaledetta foto. Se esce da questa casa giuro che-”
“Adesso basta!” intervenne Sarada, inaspettatamente. Corse ad afferrare la mano di Sakura e la trascinò fino ad intrecciarla con quella di Sasuke. Le tenne entrambe ben strette tra le sue e li guardò con aria di superiorità.
“Oggi non si litiga, è il giorno di Natale. Quindi chiedetevi scusa e poi datevi un bacio per fare pace.”
“Cosa?!”
Sasuke guardò sua figlia piuttosto allibito; una richiesta un po' insolita da una bambina di appena cinque anni.
“Ho detto – cominciò Sarada, alzando la voce- che...”
Ma poco dopo le parole della bimba si persero nell'atmosfera circostante, lasciando il posto ad un tenero bacio che Sakura gli lasciò sulle labbra e che lui ricambiò rinforzando la stretta nella mano di lei. Sarada sorrise e li abbracciò entrambi.
“Mamma, papà...Buon Natale!”

 








Salve a tutti! Questa è la seconda one shot che pubblico su EFP  e la prima per quanto riguarda il pairing SasuSaku. Per questi motivi mi farebbe molto piacere ricevere un feedback, una critica, un consiglio, qualsiasi cosa che possa aiutarmi a migliorare. In caso contrario vi ringrazio comunque per essere passati di qua!
Buon Natale!

Vavi

 

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Vavi_14