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Autore: Princess Kurenai    20/12/2014    0 recensioni
Makishima non aveva mai pensato di possedere "l'istinto materno", e a dirla tutta non si era neanche mai considerato una persona capace di prendersi cura di qualcuno - esclusa, ovviamente, la sua persona -, ma da quando era entrato a far parte del Club di Ciclismo della Sohoku, si era ritrovato ad ammettere di possedere suo malgrado un vago istinto genitoriale.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Jin Tadokoro, Yuusuke Makishima
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Chicco di Riso
Fandom: Yowamushi Pedal
Personaggi: Yuusuke Makishima, Jin Tadokoro
Pairing: TadoMaki
Genere: Introspettivo
Rating: SAFE
Avvertimenti: OneShot, Leggerissimo - quasi assente - Shonen-ai, Fluff
Conteggio Parole: 777
Note: 1. Proviene al mio magico AskBlog
2. Scritta per la Maritombola con prompt: scrivere una fic con 777 parole esatte.
3. Non avrei mai pensato di scrivere qualcosa su YowaPeda, soprattutto su una coppia che non mi piace XD ma… eccoci qui XD spero solo non faccia tanto schifo ç_ç
4 Non betata ç_ç


Makishima non aveva mai pensato di possedere "l'istinto materno", e a dirla tutta non si era neanche mai considerato una persona capace di prendersi cura di qualcuno - esclusa, ovviamente, la sua persona -, ma da quando era entrato a far parte del Club di Ciclismo della Sohoku, si era ritrovato ad ammettere di possedere suo malgrado un vago istinto genitoriale.

Infatti, alcune volte, Yuusuke si era sentito quasi come una madre nei confronti dei suoi compagni più giovani, perché anche se da una parte voleva a tutti i costi insegnare loro a camminare sulle proprie gambe, dall'altra non riusciva a non preoccuparsi e finiva sempre e comunque a prendersi cura di loro.

Quando i suoi kohai avevano bisogno di lui, Makishima voleva sempre essere presente almeno in quel modo - soprattutto con Onoda, che era sempre alla ricerca di approvazione e di qualche incoraggiamento -, tuttavia quando era Tadokoro il destinatario di quelle sue attenzioni, la situazione cambiava radicalmente. Perché il confine tra la semplice preoccupazione ed una cupa apprensione era così labile che Yuusuke riusciva a malapena a distinguerlo.

Anche se Jin poteva apparire come un orso grande e grosso, quasi imbattibile, sicuro di sé e delle sue doti di sprinter, per Makishima era come un cucciolo - osservazione che, ovviamente, teneva solo ed esclusivamente per sé. Tadokoro possedeva infatti un cuore dolce e sensibile, accompagnato da un carattere a tratti timido che sembrava quasi stonare con quel suo aspetto da duro... e Yuusuke lo conosceva ormai così bene che sapeva anche distinguere il sano appetito del suo compagno da una fame nervosa.

Come in quel momento.

Lo aveva osservato con crescente preoccupazione far fuori ciotole e ciotole di riso, richiedendo ogni volta il bis e battibeccando di tanto in tanto con Naruko.

Agli occhi di un comune spettatore, quella poteva anche sembrare una scena normale per lo Sohoku, ma per Makishima quell'appetito apparve sin da subito diverso dal solito.

Jin mangiava sempre in abbondanza - consumava molte energie, e dei pasti sani e ricchi erano quello che gli serviva -, ma in quel momento lo stava facendo con una tale voracità da sembrare quasi un goffo ed inutile tentativo di riempire un vuoto dentro di sé. A malapena sembrava rendersi conto di quello che stava mettendo in bocca. Infatti neanche si era accorto del chicco di riso che, testardo, gli era rimasto attaccato sulla guancia sin dalla seconda ciotola.

Makishima si passò una mano tra i capelli, sospirando e riportando poi di nuovo lo sguardo sul volto di Tadokoro, facendo poi scivolare ancora gli occhi su quel minuscolo rimasuglio di riso che seguiva tutti i movimenti delle guance, causati dal continuo masticare del ragazzo... ma che, nonostante quello, continuava a rimanere ancora immobile nella sua posizione.

E per quanto Makishima fosse abituato a prendersi cura anche di Jin, quello era uno dei momenti durante i quali non sapeva proprio come comportarsi. Non aveva nessuna parola di incoraggiamento, e dirgli che gli era vicino - che poteva ascoltarlo e dargli anche dei consigli nel caso -, gli sembrava quasi ridicolo e riduttivo.

Per quel motivo si sentì quasi infastidito dalla propria impotenza. Non poteva fare niente per aiutarlo in modo tangibile... ma poteva almeno cercare di liberarsi di quell'odioso chicco di riso, e con le bacchette strette in mano si sporse verso il suo compagno, afferrando con sicurezza il riso, come se quel gesto potesse quantomeno allontanare non solo l'inquietudine di Tadokoro ma anche quell'assurda preoccupazione.

« Eri sporco», mormorò infatti, mostrando all'altro le bacchette, palesemente stupito ed un poco imbarazzato da quel gesto - forse, si disse Makishima, aveva esagerato, ma aveva agito senza pensare.

« Mi sarei pulito dopo», borbottò in risposta Jin dopo un breve momento di smarrimento, donando a Yuusuke un sorriso quasi canzonatorio, « Non dovevi preoccuparti», aggiunse poi, come se avesse afferrato cosa avesse spinto l'altro a quel gesto.

Sembrava quasi volergli dire che andava meglio, di non preoccuparsi... e, forse, stava anche cercando di ringraziarlo per quelle attenzioni. E a Makishima non restò altro se non sbuffare ancora, incapace di nascondere un sorriso in parte sollevato.

Tadokoro non sarebbe mai cambiato, ma ovviamente non sarebbe finita lì. Erano entrambi consapevoli che non sarebbe bastato solo quello per far stare bene Jin, ma ne avrebbero parlato in seguito, quando lo sprinter si sarebbe sentito in grado di spiegare il perché di quel suo nervosismo.

« Era fastidioso, Tadokorocchi», rispose, ritirando poi la mano quando l'altro cerco di afferrare con un morso quel chicco di riso dalle sue bacchette.

« Ohy!»

Makishima scosse il capo quasi compiaciuto per la propria prontezza di riflessi e per la reazione positiva di Jin, e regalandogli un minuscolo sorriso malizioso, si infilò le bacchette in bocca, mormorando un basso: « Itadakimasu».

   
 
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