La mia
grande e felice famiglia RPG
Ciao
a tutti, il mio nome è Elson. Ho 19 anni e vivo in una
sperduta regione della
Germania, in un posto in cui non sembra passare mai nessuno se non dei
poveri
sfigati che…no! Procediamo con calma!
Rincominciamo…dicevo…mi chiamo Elson
Drevis, vivo in Germania assieme alla mia famiglia, una
particolarissima
famiglia. Io? No io sono un ragazzo normalissimo, forse solo un
po’ distaccato
dal mondo, ma vi renderete conto che vivendo con una famiglia
così o ci si
estranea da tutto, oppure si arriva alla pazzia.
Mia
madre è morta l’anno scorso…nessuno sa
come. Comunque ora il suo fantasma gira
per la villa riportando in vita tutti
I
CADAVERI
che
vi si trovavano. “Cadaveri in una villa?” vi
starete chiedendo “ma quanti vuoi
che ce ne siano?” eeeeeh molti credetemi! Mio padre
è una specie di scienziato
pazzo che fa esperimenti su vagabondi che raccoglie per strada. Bello
vero? E
vi chiedete perché io sono associale? Chi vorrebbe mai
essere mio amico! Ah
dimenticavo, ho anche una sorellina di 11 anni, si chiama Aya,
è carinissima,
ha capelli lunghi e neri e occhi blu…ha solo un piccolo
difetto…vuole seguire
le orme di papà.
OOOK!
La storia della maledizione di mamma si è risolta nel giro
di una notte e ora
siamo tornati a essere una famiglia FELICE anche
con mamma che non se ne vuole andare perché deve
proteggermi. Lo trovo molto
carino…ma detto tra noi, da cosa dovrebbe
proteggermi?...anche se papà l’altro
giorno si è messo a farmi un discorso sul quanto sarebbe
bello se la mia
bellezza durasse in eterno, se i miei capelli biondi potessero essere
sempre
così, come anche i miei occhi azzurri e il mio bel visino, e
il fatto che
l’unico modo per farlo sarebbe stato trasformarmi in una
bambola…ma sono sicuro
scherzasse AHAHAHAH
VERO?
Beh
ora avete un’idea generale della mia famiglia, vi
presenterò anche i miei
cugini e zii appena sarà necessario, ma come detto prima
procediamo con calma,
ho molte storie da raccontarvi; quindi sedetevi comodi, mettete la
luminosità
dello schermo come meglio preferite, procuratevi delle patatine e spero
che le
avventure della mia famiglia possano piacervi!
By Elson Drevis
14
LUGLIO
2014
Sono
appena le sette e mezza, visto che siamo in piena estate non dovrei
pensare
nemmeno ad alzarmi, ma qualcuno bussa alla mia porta con troppa
insistenza.
–Chi è?- biascico con un tono da bimbo a cui hanno
strappato le caramelle.
–padroncino Elson, vostro padre vuole parlarvi con urgenza!-
Io non rispondo e
ficco la testa sotto il cuscino, sento bussare di nuovo
–padroncino! Avete
sentito? Posso entrare?-
-NO!-
Sbattendosene
altamente della mia risposta Maria, la nostra cameriera e aiutante di
papà,
entra in camera mia spalancando le finestre e canticchiando la sua
solita
canzoncina –ESAUDISCO
TUTTO Ciò CHE
VUOLE, FACCIO QUESTO SOLO PER LEI DOTTORE-
Quella canzone ha il potere di
mettermi in soggezione. Tiro fuori la testa da sotto il cuscino e mi
siedo sul
letto fissando Maria mezzo addormentato; lei mi guarda e scoppia a
ridere
coprendosi compostamente la bocca con la mano. –Sembrate un
galletto con i
capelli sparati in aria! In ogni caso…è meglio
che vi muoviate, vostro padre
richiede la vostra presenza alla svelta, ha già tirato fuori
la motosega!-
Quando
papà tira fuori la motosega bisogna correre…
Mi
getto giù dal letto passandomi una mano nei capelli
scompigliati per dargli
almeno una forma decente; comincio a sfilarmi i pantaloni del pigiama
per
cambiarmi e scendere da mio padre, quando faccio caso a quel PICCOLO
PARTICOLARE. Mi
volto con la
testa verso Maria e le lancio uno sguardo di rimprovero.
-Ti
dispiace?-
-No
affatto…-
Alzo
un sopracciglio senza staccare le mani dall’elastico dei miei
pantaloni. Maria
continua a fissarmi con le mani allacciate davanti alla gonna.
–Maria!-
-Si?-
-Mi
dovrei cambiare-
-Oh
si certo! Vuole una mano?-
-NO,
SICCOME NON SONO UNO SPOGLIARELLISTA MI PIACEREBBE POTERMI
CAMBIARE DA SOLO SENZA NESSUNO CHE MI FISSI!-
-Oh certo! Mi perdoni!-
Appena Maria esce dalla stanza mi spoglio e
mi rivesto a tempo record; esco di camera correndo e andando quasi a
sbattere
contro la parete di fronte; tutto questo mentre mi infilavo con una
mano la
camicia nei pantaloni.
Arrivo nella sala da pranzo al piano terra e
li trovo tutta la mia ADORABILE
famiglia. Mia
madre svolazza a qualche centimetro sopra una sedia mentre osserva mio
padre
giocare con la sua colazione. Aya sta inzuppando i biscotti al cacao
nel latte
con lo sguardo perso. Maria deve avermi preceduto e ora sta servendo il
caffè a
mio padre, accanto a lei c’è Dio (lui è
uno di quei cadaveri che vi dicevo sono
stati riportati in vita da mia madre, visto che sia lei che Aya si sono
affezionati tantissimo a lui ora fa da cameriere assieme a
Maria)…bravo
ragazzo, basta non fissare troppo la sua parte destra della faccia.
Mio
padre si è accorto di me ed è saltato in piedi
tagliando un pezzo di tavolo con
la motosega. –Elson, eccoti qui! Ho una notizia importante da
darti! Mi è
appena stata recapitata una lettere che dice che siamo invitati tutti
quanti
all’inaugurazione della galleria d’arte di
Guertena…te lo ricordi lo zio
Guertena?-
-Vagamente,
ricordo bene i figli però.-
E
chi se li dimentica? I mei cugini di terzo grado, i figli dello zio
Guertena,
si chiamano Garry e Mary, sono entrambi due talenti artistici
incompresi…e
posso capire il perché. Di loro ricordo soprattutto le rose
blu e gialle,
caramelle al limone, spatole da pittore e manichini…TANTI
MANICHINI.
-Quindi
dobbiamo andarci per forza?-
-Certo-
Mi risponde mio padre euforico. –Sarà
un’occasione per rivedere tutta la
famiglia!-
NO!
VI PREGO NO! NON TUTTA LA
MIA FAMIGLIA! È UNA COSA CHE VA OLTRE LA MIA SOPPORTAZIONE
MENTALE.
-Ma
padre…-
-Sssssh
niente “ma”, ci andiamo e basta! Poi qui ci sono
due notizie, una bella e una
brutta. La brutta è che sfortunatamente quel buono a nulla
del postino ci ha
recapitato la lettera in ritardo, così ora abbiamo poco
tempo per prepararci
visto che la mostra è tra due giorni! La bella notizia
è che ora quel postino
non causerà più danni visto che è
steso sul lettino giù nel mio laboratorio!-
Aya
scoppia a ridere euforica –papà posso trasformarlo
in una bambola?-
-Certo
amore mio, tutto quello che vuoi!-
Mi
lasciò cadere su una sedia e Dio mi serve la colazione in
silenzio tombale…ahahah
no sul serio, stiamo seri.
Mentre
salgo le scale per tornare in camera a fare le valigie Aya mi raggiunge
e mi
salta sulle spalle allacciandomi le sue piccole braccia al collo
–Hey
fratellone sei felice di andare a trovare gli zii?-
-Si
molto- Ok, ho mentito.
-Anche
io! Rivedrò tutti i nostri cuginetti! Non vedo
l’ora di poter giocare di nuovo
con loro!-
-Sono
sicuro che anche loro saranno molto felici di giocare con te!-
-Lo
pensi davvero?-
-Perché
non dovrei?-
-perché
io voglio fare il lavoro di papà e tu non lo accetti.-
Mi
schiarisco la voce e faccio scendere Aya dalle mie spalle per farla
sedere sul
suo letto, visto che siamo arrivati in camera sua. –Ascolta
tesoro mio, papà fa
del male alle persone, so che magari il suo lavoro può
sembrare affascinante ma
non è eticamente corretto seguire le sue orme, non
è così che ti costruirai un
futuro. Ok?-
Lei
mi sorride radiosa –Non ha capito niente di quello che hai
detto.-
Devo
avere la troll face, non vedo altre possibilità.
-fratellone…-
-Dimmi-
-Hai
degli occhi bellissimi! Me li presti per la bambola che sto facendo?-
-NO.
Fai le valigie Aya, ci vediamo dopo, ok?-
-Ok-
Mi risponde lei offesa. Brava bimba!
Terminate
le valigie tutti quanti le portiamo in cortile, pronti per partire,
Mentre papà
e Maria controllano di aver preso tutto, e mamma saluta i suoi zombie,
io, Aya
e Dio aspettiamo all’entrata. Qualcuno si avvicina alla
nostra villa. Chi sono
quelle due pazze che si stanno avvicinando a Villa Drevis di loro
spontanea
volontà? Probabilmente non sanno che qui ci abita mio
padre…
Una
delle due ragazze sventola una mano per attirare la mia attenzione.
–Elson!
Siamo arrivate!-
Non
ci posso credere…
-Viola?-
-CIAOOOOO!-
Viola
e Ellen sono le nostre cugine di primo grado, orfane…si come
la metà delle
persone nella mia famiglia, e che vivono sole in una villa mega
galattica ma
ancora più inquietante della nostra…con un gatto
nero di nome Yo. Viola è
solare e allegra, Ellen…l’esatto opposto, in
più è pure una strega. Vi state
iniziando a chiedere che razza di gente conosco vero? AHAHAHAH
ME LO CHIEDO ANCHE IO.
Ellen
accelera il passo e corre ad abbracciarmi –Cuginetto!- Wooo
fermi tutti! Vi ho
appena detto che Ellen non è affatto amichevole e questa
viene qui ad
abbracciarmi e a farmi passare per cretino?
–Ellen…come simo…solari!-
Lei
mi lascia e assume un’espressione turbata. –Scusa a
dire il vero io sono
Viola.-
Ok…ora
sono confuso sul serio.
-Che
vuoi dire?-
Viola
( o almeno quella con le sue sembianze) mi si avvicina gongolando.
-Non
mente sai? Io sono Ellen! Ho fatto un incantesimo per scambiare i
nostri
corpi…fino a domani. È solo un esperimento.- Poi
se ne va ridendo
diabolicamente.
Viola,
la vera intendo, mi guarda dubbiosa –Dimmi che non solo io ho
il sospetto che
non rivedrò mai più il mio corpo!-
-Ahi!-
-già…-
Mio
padre esce in cortile con una valigia enorme da cui cola una sostanza
rossa…non
voglio sapere cos’è.
-Viola,
Ellen, ben arrivate! Siete pronte a partire?-
-Certo
zio!-
-Benissimo!
In macchina! Guida Maria e io mi siedo di fianco! L’ultimo
che sale è un Mad
father!-
Sarà
una luuuuunga RIUNIONE
DI FAMIGLIA!