The Librarians
Era davvero imbarazzante chiedere circa una volta ogni mezz’ora l’aiuto del suo collega, ma Stiles non poteva farci niente: Derek era l’unico a poter raggiungere i volumi sugli scaffali più alti. Certo, avevano a disposizione le scalette, ma la sua fobia per le altezze – anche per quelle così ridotte – gli impediva di usarle.
“Ho bisogno di questo libro.” Una ragazzina più bassa di lui gli consegnò un bigliettino su cui era scritto il titolo di uno di quegli enormi libri di scienze che tenevano in alto perché quasi nessuno li chiedeva.
Stiles la guardò supplichevole, come se quella potesse capirlo e rivolgersi a Derek; ma lui era impegnato con un gruppetto di ragazze, che gli chiedevano di prendere i libri solo per sbirciare i suoi addominali sotto la maglietta. Stiles lo sapeva perché sbirciava spesso insieme a loro.
Ok, si disse. Ce la puoi fare.
Sorrise alla cliente e si avviò verso il reparto. Si arrampicò con timore sulla piccola scala per raggiungere il ripiano su cui era abbandonato il libro. Le gambe gli tremavano, ma si impose di non guardare giù, di concentrarsi sul volume.
Con suo stupore, lo raggiunse e riuscì ad afferrarlo, ma aveva sottovalutato le sue dimensioni e si trovò ben presto a sorreggere un peso esagerato per le sue braccia. Barcollò all’indietro, imprecando nel disperato tentativo di ritrovare l’equilibrio.
Atterrò qualche secondo dopo, su una superficie troppo morbida per poter essere il pavimento in piastrelle della biblioteca. Sotto di lui, il petto largo di Derek riempiva il suo campo visivo, le braccia inermi allargate ai lati della testa. Sul suo viso c’era un’espressione sofferente e respirava a fatica.
Tra il suo stomaco e quello del suo collega, Stiles si rese conto di aver trascinato l’enorme tomo di scienze – l’unica cosa ad impedire che i loro fianchi si toccassero.
Arrossì e si spostò immediatamente, lasciandolo respirare a pieni polmoni.
“Mi dispiace!” esclamò mortificato, allungando una mano per aiutarlo ad alzarsi. “Stai bene?”
Derek si tirò su, sorridendogli mentre si massaggiava la nuca.
“Sono stato meglio” ammise. “Tu stai bene?”
Stiles annuì imbarazzato. “Atterraggio morbido.”
Derek rise debolmente. “La prossima volta lascia cadere il libro.”
Stiles annuì allontanandosi, rosso quanto la copertina di quel maledetto libro.