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Autore: Leoithne    20/12/2014    1 recensioni
Ci sono storie antiche come il mondo, storie che vengono narrate di generazione in generazione, modificate nel corso dei secoli per adattarsi a questa o a quella cultura, a questa o a quella tradizione. Ma ci sono storie che nessuno osa raccontare perché esse parlano di quello che è reale ed irreale e di come, spesso, l'irreale c'inganna e il reale ci tradisce.
Gli occhi di Mycroft si spalancarono per lo stupore.
“Come?”, chiese titubante “Forma? Ma è-”
“Pericoloso. Stupido. Impossibile.”, sibilò e ripeté: “Impossibile.”
Genere: Fantasy, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Mycroft Holmes, Sherlock Holmes
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Prologo:

 
Il Miracolo e Il Sognatore

 
“Il Canto dell'Innocenza”

 

 

Il Miracolo e Il Sognatore sono seduti l'uno di fronte all'altro in un ambiente completamente bianco, circondato da una luce asettica e privo di qualsiasi punto di riferimento. Tra di essi è posizionata una scacchiera e Il Sognatore osserva i pochi pezzi rimasti studiando la prossima mossa. Il Miracolo sembra divertito, Il Sognatore rimane serio.

 

Il Sognatore:   “Anche stavolta hai fallito nel tuo scopo.”
Il Miracolo:     “Il mio scopo è solo mio e non tuo da riconoscere.”
Il Sognatore:   “Questo è quello che credi tu. Io e te, del resto, siamo gli stessi.”
Il Miracolo:     “È ciò di cui tenti disperatamente di convincerti.”
Il Sognatore:   “Non è una convinzione, è una certezza.”
Il Miracolo:     “Ogni cosa che succede, che è successa e che succederà è un mio gioco.”
Il Sognatore:   “Ed è compito mio assicurarmi che questo gioco si svolga secondo le regole.”
Il Miracolo:     “Non puoi interferire nelle mie decisioni, lo sai.”
Il Sognatore:   “Vero. Ma posso ancora renderle logiche.”
Il Miracolo:     “Logica. Regole. È tutto così terribilmente noioso. Dovresti imparare a rischiare.”
Il Sognatore:   “Il rischio non è un fattore con cui si può scherzare.”
Il Miracolo:     “Il rischio è un fattore divertente. Ammettilo.”
Il Sognatore:   “Come potrei ammettere una cosa tanto assurda?”
Il Miracolo:     “Sai che è la verità. Una verità per cui sei disposto a sacrificare persino te stesso.”
Il Sognatore:   “Non toccherebbe a te muovere?”
Il Miracolo:     “La mia mossa l'ho già fatta.”

 

Il Sognatore fissa Il Miracolo e poi sposta gli occhi verso la scacchiera. Il pezzo più importante si era mosso. L'inganno era cominciato.

 

 

Mi è stato detto che c'è un Miracolo per ogni giorno in cui tento
Mi è stato detto che c'è un nuovo amore che nasce per ognuno che muore
Mi è stato detto che non c'è nessuno da chiamare quando mi sento solo e spaventato
Mi è stato detto che se si sogna il prossimo mondo
Ci si troverà a nuotare in un lago di fuoco
Da bambino, pensavo di poter vivere senza angoscia, senza dolore
Come uomo ho scoperto che è tutto racchiuso in me, sto dormendo e tuttavia sono spaventato.

 

 

 

 

N.d.A.

Innanzitutto: il titolo della storia. “Il Teatro del Sogno” è la traduzione del nome del gruppo musicale Dream Theater la cui musica (specialmente l’album “Metropolis pt.2 – Scenes From A Memory)  ha ispirato alcune parti di questa storia.

Poi: “Il Miracolo e Il Sognatore” (in originale “The Miracle and The Sleeper”, la traduzione “Sognatore” mi pareva la più vicina a quella implicata dal gruppo, invece di “Dormiente”). In una canzone del suddetto gruppo vengono citate queste due – possiamo definirle – entità la cui storia si protrae per un certo arco di tempo. Non viene specificato né chi siano né cosa siano. Voglio che rimanga così anche nella mia storia. Vi è data ogni libertà di interpretazione.

“Il Canto dell’Innocenza”: titolo ripreso da “Songs of Innocence”, raccolta di poesie dello scrittore/incisore/filosofo etc. etc. inglese William Blake. La scelta deriva dal fatto che molte delle sue poesie sono considerate come “visioni” e anche il suo tipo di arte viene spesso definito come qualcosa di mistico. “Innocenza” perché sono le prime poesie della sua lunga produzione.

La scacchiera, altrimenti detta: quelle immagini che non ti levi più dalla mente. L’iconografia del Miracolo e del Sognatore che giocano una partita a scacchi è ripresa dal – forse – più famoso film del regista svedese Ingmar Bergman, “Det Sjunde Inseglet”, ovvero “Il Settimo Sigillo”, dove i due avversari sono rappresentati da un Cavaliere e dalla Morte che si giocano – proprio con una partita a scacchi – la vita dello stesso Cavaliere. La scena è un’icona della cinematografia di tutti i tempi passati e a venire.

“Mi è stato detto che…sono spaventato.”: parte della canzone “Metropolis pt.1 – The Miracle and The Sleeper”, tratta dall’album “Images & Words”. Traduzione fornita da me.

  
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