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Autore: Seraphiera    20/12/2014    1 recensioni
Cinque mondi, uno diverso dall'altro. Un mondo per la gentilezza, uno per la codardia, uno per la crudeltà, uno per la superbia e uno per il mistero.
Dal testo: "Alyssa fece scorrere le pagine: ogni foglio era scritto in una strana lingua e la grafia elegante riempiva ogni spazio bianco disponibile. Richiuse il grande volume sollevando una nuvola di polvere, passò una mano sulla copertina spessa e lo porse a Mensim, che la osservava attentamente. Alyssa si girò verso il suo maestro e chiese – Dove si trovano questi mondi?-
-Si trovano a centinaia di chilometri da qui ma possono essere raggiunti facilmente. Una porta potrà codurci nel primo, se lo desideri.-"
Genere: Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO
 
-Questo è il primo caso di questa tipologia che ci sia mai capitato di affrontare.-
-Deve essere l’ultimo. I cittadini non devono sapere degli altri mondi a nessun costo, è di vitale importanza, signor Scrouge -, affermò l’uomo osservando attentamente i fogli che stringeva tra le mani. Sì tolse gli occhiali e li appoggiò sul tavolo di metallo davanti al quale era seduto un altro uomo che indossava un lungo camice immacolato. Il signor Scrouge lanciò un’occhiata timorosa all’Esecutore di fronte a lui, chiedendosi quando quella tortura sarebbe terminata e gli avrebbero consentito di tornare nel suo laboratorio.
- Ne è sicuro? Sa, non vorremmo mai che le accadesse qualcosa di… spiacevole. Ha mai sentito parlare di Crevimo?- chiese l’Esecutore, accarezzando distrattamente la lucida superfice di vetro del tavolo.
-Crevimo?- , chiese lo scienziato reprimendo un brivido, - tutti sanno che è un’invenzione per spaventare i bambini. Crevimo non esiste. –
-Ne ha le prove? No. E si fidi di me dottore, non sarebbe la prima persona che ci viene spedita perché ha semplicemente sbagliato un calcolo.- sussurrò l’uomo, alzando la mano dal tavolo, - Lei non è l’unico Sommato del mondo. Tuttavia la sua nascita è stata programmata a tavolino e decisa con molto anticipo. Le sue caratteristiche sono tali che sarebbe davvero un peccato doverla trasferire a Crevimo, ma per il bene della nostra razza, sarà un sacrificio che sarò pronto a compiere. Quindi glielo chiedo nuovamente: è sicuro che questo caso sia unico?-
Lo scienziato esitò qualche secondo prima di rispondere – sì, ne sono certo. –
 
 
-Allora? ne arriveranno altri?-
-Il cervellone è convinto di no -, rispose l’Esecutore accennando con la testa alla stanza in cui si era svolto l’interrogatorio.
-Ma tu cosa dici?- insistè il giovane ragazzo che faceva da assistente all’uomo davanti a lui che stava infilandosi una lunga giacca nera.
-Penso che non dobbiamo allentare il controllo. I casi sono aumentati del settanta percento solo nell’ultimo quadrimestre e i numeri non mentono. Loro non devono sapere di essere così numerosi e, cosa ancora più fondamentale, non devono incontrarsi. – l’Esecutore si incamminò per un lungo corridoio scuro, le scarpe che non proucevano nessun rumore a causa del tappeto spesso che era disteso sul pavimento, i muri senza decorazioni lo facevano sembrare ancora più tetro e lungo. Giunto alla fine, l’Esecutore aprì la porta di metallo e si coprì gli occhi dalla luce accecante proveniente dall’esterno; le persone camminavano per la strada senza curarsi di lui, perse nei loro pensieri. Centinaia di lavoratori in abito bianco sfrecciavano sul marciapiede, diretti alle loro case, dalle loro famiglie. L'uomo attraversò deciso la piazza, evitando i passanti, ed entrò all’interno di un’grande edificio in vetro. Salutò con un cenno la donna alla reception e superò le due guardie accanto all’ingresso della sala conferenze gremita di persone.
-… anche Chicago 9 deve essere rimodernata, così come Parigi 3. Il governo si impegna a rispettare le scadenze che si è imposto mesi fa ma ora anche voi dovete fare la vostra parte. I Gentili hanno bisogno di più prati altrimenti la noia potrebbe riaffiorare, come è accaduto qualche mese fa. Gli Acidi devono essere moderati maggiormente, le dispute interne sono aumentate ancora. Spero che tutti voi membri del Consiglio sappiate come comportarvi.- il Direttore, un uomo imponente, chiuse la conversazione. Gli spettatori si alzarono, le sedie strisciarono sul pavimento producendo un rumore spiacevole. Lentamente la folla uscì dalla sala chiacchierando e consultando i propri telefoni, finendo di segnare le parole dell'uomo che ora stava riordinando i fogli sparsi sul leggio di fronte a lui. L'Esecutore non si fece notare, guardando con interesse la persona che aveva il controllo delle vite degli abitanti dei Mondi. Il Direttore indossava un completo scuro, una cravatta argentata gli circondava la gola e metteva in risalto i suoi occhi glaciali. Al dito mingolo della mano sinistra portava un grosso anello, il sigillo di Crevimo.
-Ha una passione perversa per gli ologrammi, signor Direttore-, disse l’Esecutore con un sorriso, avvicinandosi ad una sedia e prendendo posto. – Ho interrogato il dottor Scrouge: afferma che il caso verificatosi era isolato dagli altri. Gli esperimenti condotti sul campione stanno fornendo buoni risultati, a quanto sembra.- osservò attentamente la sala. Un grande palcoscenico dominava tutta la stanza dagli alti soffitti dai quali scendevano dolcemente delle tende di seta leggera e lucida, mosse dal vento che entrava dalle finestre aperte sul muro a ovest. La luce del sole settembrino entrava dalle ampie vetrate che si aprivano sul lato est.
-E il campione dove si trova?- chiesel'uomo, ancora in piedi sul palco.
-Mi segua, signor direttore-, l’Esecutore si alzò e, dopo aver atteso che l’altro scendesse dal palcoscenico, si diresse fuori dalla porta. Percorsero alcuni corridoi finchè non giunsero davanti ad una porta di semplice legno scuro, sulla quale si trovava una piccola targhetta con su cui si stagliava la scritta a lettere argentate “Campione 58904”. L’Esecutore prese un telecomando posto sopra una piccola mensola di fianco alla porta, girò la maniglia ed entrò seguito dal Direttore, che non mostrava alcun segno di nervosismo.
L’interno della stanza era bianco, pulito e spartano. Un piccolo letto era accostato al muro e le lenzuola erano piegate ordinatamente. Nei quattro angoli erano poste delle telecamere, bianche anch’esse.  L’unica nota di colore era fornita da un fagotto di vestiti scuri e sporchi, nell’angolo opposto alla porta d’ingresso. Quando i due uomini entrarono, il fagotto si mosse ed emerse il viso di un ragazzo di circa 15 anni. Il volto era sporco, il corpo sembrava ancora più magro a causa dei vestiti informi che lo coprivano. I suoi occhi si fissarono sul viso del Direttore, terrorizati.
-Alzati - ordinò l’Esecutore con voce ferma e decisa.
Il ragazzo si alzò lentamente, poggiandosi con le mani ai muri candidi. Il suo corpo, alto e slanciato, era segnato da numerose ferite che gli scorrevano dal collo fin sotto la stoffa della maglia. Da alcuni tagli sull'indumento si intravedevano cicatrici antiche. Al polso portava due bracciali, uno molto spesso di un materiale lucido, l’altro era di carta e portava la scritta “Campione 58904”.
-Ormai i tuoi genitori, amici, familiari, sono a Crevimo, per cui è inutile mentire. Chi ti ha dato questa dote?- chiese il Direttore.
-Giuro che non lo so!- il ragazzo crollò a terra piangendo,- ho detto tutto ciò che sapevo! Ci sono nato!-
-Stai mentendo-, l’Esecutore premette un bottone del telecomando e il ragazzo crollò a terra urlando.






SPAZIO AUTRICE
Ciao a tutti, grazie mille per aver letto la mia storia ed essere arrivati fino a quaggiù :D  Allora, premetto che questa è la prima storia che scrivo (coff coff... e che ho il coraggio di pubblicare...coff coff) per cui sentitevi più che autorizzati a recensire e a commentare. Ovviamente, le critiche sono bene accette :3


 
  
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