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Autore: AlexiaLil    21/12/2014    2 recensioni
Natsu e Lucy, in vacanza, si ritroveranno con un problemino piagnucolante fra le mani e la nostra maga degli spiriti stellare avrà un idea originale per risolvere il tutto.
Piccolo regalino di Natale per salamandergirl
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy, Heartphilia, Natsu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LE NOTE DI TAMMY OGGI SONO DI SOPRA, PAZIENTATE
 
E vabbé, abbiamo scoperto che a parlare con salamandergirl ci si beve il cervello (come me l’altro giorno)! Non scrivevo qualcosa di così scemo con qualcuno che non conosco da … mai …. Mai fatto!
Questa è la prima fic “regalino” che ho voluto fare ad un paio di personcine adorabili che seguono “La mia missione” e, per ringraziarle del loro sostegno e affetto, dedico loro delle storie di cui scelgono coppia e genere. Io mi impegno a farle più belle possibili.
Questa è per Salamandergirl, con cui ho scambiato un bel po’ di messaggi che mi hanno rallegrato la serata e fatto tanto ridere!
 
Quando mi hai chiesto una Nalu che magari avesse a che fare con la sciarpa, gioia mia, mi hai fatto ricordare questa splendida immagine che mi ha rapito il cuore (scovata su tumblr … no signori, ormai mi ci sono trasferita a pieno titolo su quel sito)
 
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 … ora, magari non era la Nalu che ti saresti aspettata, ma spero davvero che ti piaccia ;)
Abbracci,Tammy.
Ps. Ah, sto ancora aspettando le tue prede ;)
 
Per Salamandergirl
 
Il Master quell’anno s’era voluto rovinare con le sue stesse mani; cosa gli fosse passato per la mente, nemmeno lui ne aveva idea.
Forse fu l’aria frizzante che si respirava all’arrivo del Natale per le vie di Magnolia, magari gli occhi dolci di Mirajane, che con quel suo sorriso smagliante – addolcito dalla lieta notizia – l’avevano pregato oppure le facce stravolte di Natsu e Lucy, i più bisognosi di riposo e di una sana dormita.
Fatto sta che, per le vacanze natalizie, il vecchio Makarov aveva caricato baracca e burattini e aveva concesso ai suoi mocciosi di passare nella capitale di Fiore, Crocus, la vigilia e il Natale.
Tutto pagato.
Ecco, magari quello non era stato proprio uno dei suoi colpi di testa più felici.
 
Dopo anni di gloriose risse perpetrate per i più futili motivi, botte da orbi a più non posso, un record di volte in cui la gilda era stata ristrutturata o la mobilia ricomprata da far accapponare la pelle e piangere i portafogli, Fairy Tail aveva finalmente scoperto cosa, o meglio chi, avesse abbastanza forza ed energia per dare filo da torcere all’infuocato Salamander: si certo, avevano avuto sempre Erza a portata di mano ma questa sua “pace forzata” non durava quasi mai più di cinque minuti; Natsu, Gray, Gajeel o chicchessia tornavano smaglianti e imbestialiti più di prima a far danni.
Nonostante il Devil Slayer e il Dragon Slayer del ferro fossero ancora un problema da arginare (tutti, alla gilda, aspettavano con ansia notizie da Juvia e Levy), il figlio di Igneel era bello che sistemato.
Natsu strascicava i piedi al suolo, camminando stanco e trascinandosi dietro ad una Lucy più vispa e rilassata che, non appena svegliatasi quella mattina, aveva persuaso il Dragon Slayer e il suo gatto volante – che al momento stava tranquillo e beato sulla testa del ragazzo – ad uscire fuori per le strade della città in festa, fra mercatini, bancarelle e negozi di ogni tipo. A sbeffeggiarsi ancora di più della sua stanchezza c’era Lei, testolina rosa appoggiata sulla spalla di Lucy, che lo guardava con gli stessi occhi scuri della maga; lo fissava dritto in viso, incuriosita dal suo passo e dalla sua espressione sofferente; Natsu la guardò di rimando “Mannaggia a te, nanerottola” pensò lui, mentre notava un braccino di Nashi puntare verso di lui, emettendo versetti e gridolini acuti.
Ma non le è bastato urlare sta notte?”
<< Shhh, tesoro, che fai? >> aveva detto Lucy, notando l’agitazione della bimba, che cominciava a spazientirsi. Provò a cullarla, a farla saltellare leggermente sul braccio, una mano posta sulla piccola schiena calda, a cambiarle posizione facendole poggiare la schiena contro il suo petto e le braccia ad avvolgerla, facendole vedere in che direzione andava. Ma peggiorò solo la situazione.
Natsu sbiancò quando si rese conto che i versetti agitati della figlia si erano trasformati improvvisamente nelle urla, spacca timpani che l’avevano tenuto sveglio tutta la notte precedente – “Maledetto udito da drago”, si maledì – che Lucy, quella sera, aveva bellamente ignorato, guardandolo supplichevole di lasciarla dormire e di occuparsi lui di Nashi. Oh, le aveva strappato la promessa di una notte di fuoco, questo era certo, ma la notte in bianco lo aveva spompato a tal punto che si era ritrovato a dormire sul tappeto della camera, dopo aver messo la nanerottola nel passeggino. Peccato fosse l’alba.
Lucy si fermò e si girò verso di lui e prontamente la bambina aveva cominciato di nuovo ad agitare le braccine verso il padre, urlando e piangendo a più non posso; molte persone si girarono incuriosite –“Ma guarda, povera piccola” “Ma quanto piange, che fanno quei due?” “Che genitori incompetenti” erano state alcune parole arrivate all’orecchio di Natsu, che aveva cominciato a sbraitare contro i passanti di farsi gli affari propri -.
<< Natsuu >> lo chiamò spaventata Lucy << Fa qualcosa >>
<< E cosa, Luce? >> aveva risposto lui, smarrito. Happy, da canto suo, aveva cominciato a sventolare un pesce di fronte alla bambina, in un vano quanto stupido e inutile tentativo di distrarla – “Magari vuole un pesce” si giustificò, dopo che Lucy gli ebbe mollato un calcio, spedendolo verso un muro, intimandogli di piantarla -.
Arresisi, i due giovani si diressero spediti verso l’hotel in cui alloggiavano, essendo accolti dallo sguardo allibito e preoccupato dell’addetto alla reception e dai propri compagni nella hall; Gray e Gajeel sghignazzavano all’indirizzo del povero Salamander – “Ehi testa di fuoco, notte in bianco, eh?” “Vergogna Natsu, ti fai battere da una poppante?”- beccandosi un dito medio poco convincente e un generoso “Vaffanculo”. Niente, quei due cominciarono a ridere come iene, divertite al massimo.
<< Vorrei vedere voi due, al mio posto >> sibilò lui, mettendoli in difficoltà.
I due compari di risate si bloccarono, guardando le rispettive compagne con la coda dell’occhio: Levy leggeva tranquilla seduta su una poltrona di fronte al camino mente Juvia, stranamente, si era messa a fare qualche lavoretto a maglia, sospirando ogni tanto un soave “Aaaw, a Gray-sama piacerà”. Entrambe non mostravano strani sintomi o improvvisi gonfiori.
<< No Salamander, qui l’unico coglione che si è fatto incastrare sei tu >> proruppe Gajeel, attento a non farsi sentire da Levy o Lucy, che saliva le scale qualche passo davanti a Natsu. Il Dragon Slayer del fuoco ripropose il suo gesto osceno, più convinto di prima, e li mando al diavolo, maledicendoli “Che tanto, prima o poi, vi farete fregare pure voi due, contateci”.
I pianti di Nashi non erano diminuiti e Lucy cominciava a perdere le speranze; quando Natsu la raggiunse in camera, la piccola per poco non le cadeva dalle braccia per il modo improvviso in cui si era voluta “lanciare” verso il padre. Mise Nashi fra le braccia di Natsu e si mise alla ricerca di quel dannato ciucciotto che si perdeva un giorno sì e l’altro pure; Happy le diede man forte, buttando lì, ogni tanto, la possibilità di far mangiare del pesce alla bambina, omogeneizzato se proprio le dava fastidio la lisca (Lucy lo guardò talmente male che si zittì e scappò via da Charla e Wendy).
Non appena lo trovò, gridando la sua vittoria a pugni verso il cielo, guardò il compagno, trovandolo a combattere con le manine impazzite della figlia: Natsu, reggendo per le ascelle Nashi, la teneva il più lontano possibile da lui mentre la bambina, dal canto suo, si era aggrappata alla sciarpa del padre e non la mollava per nulla al mondo, quasi a strozzarlo.
<< Ooh, tesoro >> disse Lucy, capendo al volo << Vuole la tua sciarpa, Natsu >>
<< Col cavolo che gliela lascio, Luce >> dichiarò lui. Ci avrebbe vomitato sopra come l’ultima volta, poco ma sicuro.
<< Allora dammi qua, ho un’idea, così vi accontento tutti e due >> e si avvicinò al ragazzo. Recuperò svelta la bimba, dandole finalmente il ciuccio; le tolse il giubbottino e il cappellino di lana, la spogliò e le mise una tutina calda e pulita: la piccola sembrava essersi calmata almeno un po’, avvertendo che era arrivato il momento della nanna ma non smise di singhiozzare. Lucy la mise dentro il passeggino, accarezzandole i capelli rosa e sussurrandole qualche parolina dolce, poi prese Natsu per un braccio, avvicinandoselo, e gli rubò la sciarpa:
<< Ehi Lu, ma che … >> << Lasciami fare >> lo fermò lei, posando un bacio a stampo sulle sue labbra; Lucy annodò stretta la sciarpa dietro al collo di Natsu, lasciandola penzolare sul petto del ragazzo e, allargando il prezioso pezzo di stoffa, vi depose la bambina.
Natsu sorrise intenerito, sentendo l’improvviso calore della figlia sul petto e guardandola lì, accoccolata nella sciarpa del suo padre adottivo finalmente tranquilla; le accarezzò lievemente la testa, che la bimba, addormentatosi, aveva poggiato appena sotto il mento del padre, mentre l’altra mano finiva nella tasca dei pantaloni. Accompagnò Nashi nel sonno a forza di carezze e coccole, mentre Lucy, il mento posato sulla spalla di Natsu, canticchiava sussurrando una ninna nanna. Il respiro lento di Nashi fece sospirare di sollievo i due neo-genitori.
Lucy accarezzò i capelli di Natsu, passando lentamente la mano fra quella zazzera rosa così simile a quella della sua piccola stella, e accarezzava con la punta del naso la guancia del ragazzo, che si beava di quelle coccole più che meritate.
<< Yo, Lucy >> sussurrò
<< Dimmi Natsu >>
Natsu girò il viso verso quella della maga, baciandola improvvisamente e profondamente ma con tutta la calma del mondo. Non voleva certo svegliare quel drago di sua figlia.
Posò una mano sulla schiena di Lucy, non volendo che si allontanasse e continuò a baciarla, rubandole il respiro. Quando si fermò, poggiò la fronte contro quella della ragazza e le circondò la vita con il braccio, spostandolo dalla sua schiena al fianco e, con la loro bambina fra i loro petti, i cuori che battevano all’unisono, le sussurrò un leggero “Ti amo”, facendola arrossire.
Lei gli rispose di rimando, tornando con la mano fra i suoi capelli e portando le labbra contro le sue.
Per quanto Nashi non li facesse dormire la notte, per quanto i momenti intimi fra loro fossero pari allo zero, per quanto fosse stanco di star a sentire quei due beoti di Gray e Gajeel ridergli alle spalle – “Ah, ma meno male che esiste il Karma” – non avrebbe cambiato niente di quel momento. Tenere Nashi al petto e baciare Lucy … beh, valeva la pena passare una notte in bianco a cambiare pannolini a sua figlia.
 
<< Né Lucy >> riprese Natsu, dopo essersi separato dalla ragazza. Abbassò lo sguardo verso la bimba dormiente, un po’ impensierito. Lucy seguì dubbiosa i suoi occhi.
<< Che c’è? >>
<< Ma se dorme adesso … stanotte … >> le chiese, preoccupato.
Lucy gli sorrise e scompigliò capelli: << Naa, Natsu. Ci penso io stasera >>
<< Ah, ok … e quella seratina che mi hai promesso, quando … >> le chiese, con tono malizioso.
<< NATSU! >>
 
Note di Tammy anche qui, oggi sono senza pietà:
Fine. Come avrete capito ormai, io piazzo bimbi ovunque. Fosse per me, Fairy Tail sarebbe un asilo nido.
Salamandergirl! Allora che ne dici? Un po’ poco comica, troppo Fluff? 
Bene, aspetto le altre richieste nel frattempo.
Comunque, se volete anche, che so, un cap extra dei miei precedenti “lavori”, ditemelo pure.
 
Un abbraccio, Tammy.
   
 
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