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Autore: Celty23    21/12/2014    4 recensioni
E' dicembre (ma dai?) il master ha un'idea per festeggiare a pieno il natale di quest'anno.
Gajil decide di approfittare della sua idea per dichiararsi alla piccola Levy, ci riuscirà o rovinerà tutto?
Una oneshot a sfondo natalizio per poter augurare buon natale a tutti voi :3
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil, Redfox, Levy, McGarden
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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GRAZIE MASTER!


Era stata una giornata fredda e molto nuvolosa, ma non aveva iniziato a piovere finché non era arrivata la sera. La pioggia scendeva senza sosta su tutta la città ormai deserta, si sentiva solo lo scrosciare sui tetti delle case e il vento che soffiava freddo per le vie di quella città. Magnolia.
Dicembre era iniziato da qualche giorno e si iniziavano a vedere delle decorazioni che illuminavano le strade, erano ormai le undici di sera e quasi tutti erano andati a dormire, fatta eccezione per qualche ritardatario che aveva le luci ancora accese, ma quasi tutti le spensero poco dopo.
Una luce però non si spense con le altre, rimase accesa come una lucciola solitaria in riva al fiume. Al suo interno si riusciva a vedere una stanza semplice e ordinata, ricoperta però di libri in ogni suo angolo: per terra, sui mobili e sul letto, su cui vi era anche una ragazza rannicchiata.
Aveva la schiena appoggiata contro il muro, le gambe ripiegate verso se stessa e sopra le ginocchia teneva un libro; lei non era molto alta ed era minuta per la sua età, i capelli azzurri erano trattenuti da una fascia arancione, che si abbinava al pigiama che stava indossando.
Si sentì bussare, ma la ragazza era talmente concentrata che non se ne accorse, finché non bussarono una seconda volta e da dietro la porta si sentì la voce di una ragazza.
«Levy-chan! Sei in casa?» Levy si svegliò dalla sua trance e posò, anche se controvoglia, il romanzo che stava leggendo su una delle pile di libri vicino a lei.
«Eccomi Lucy arrivo!» Andò ad aprire e una ragazza bionda con dei codini ai lati comparve da dietro la porta.
«Eccoti! Stavi leggendo vero? Se no mi avresti risposto subito.» Lucy le stava sorridendo mentre parlava e sbirciava l’interno della camera, notando la quantità di libri sparsi in giro.
«Dovresti sistemarli! Poveri libri, se non li rimetti a posto finiranno per rovinarsi!» Lucy mise le braccia sui fianchi per far capire all’amica che era arrabbiata.
«Giuro che domani li sistemo tutti!» Levy mise le mani una contro l’altra davanti al suo volto e si inchinò per scusarsi.
«Così va meglio! Comunque, ero venuta a chiamarti perché il Master ha una proposta da fare alla gilda per la festa di Natale e non potevi mancare!»
Così Lucy prese la mano di Levy, per tirarla fuori dal suo appartamento a Fairy Hills, quando la turchina si bloccò.
«Lucy! Sono in pigiama, mi cambio e ti raggiungo in gilda, tu vai pure avanti.»
«Hai ragione… Scusa ma non vedo l’ora di scoprire cosa ha in serbo il Master! Ci vediamo in gilda!» Lucy corse fuori saltellando, sprizzava felicità da tutti i pori.

Dopo essersi messa un vestito rosa con le maniche nere e la fascia dello stesso colore, preparò la borsa mettendo dentro il libro che stava leggendo più un altro paio “Non si sa mai, potrebbero tornare utili”, prese l’ombrello trasparente e si diresse verso la gilda.
La pioggia continuava a scendere, ma meno forte di prima, e a Levy venne un brivido, così si strinse nella sciarpa rosa che le aveva regalato Lucy.
“Certo che fa proprio freddo. Non mi stupirei se uno di questi giorni si mettesse a nevicare.”.
La strada era deserta e le uniche luci che la illuminavano erano quelle delle decorazioni, si era resa conto solo ora di essere un po’ spaventata al pensiero di percorrere di notte quelle vie, le stesse che faceva tutti i giorni senza pensarci.
“Non c’è niente di cui avere paura Levy! Sii razionale!” Ma appena finì il pensiero si sentì toccare la spalla destra.
«Kyaaa!» Urlò facendo cadere l’ombrello rimanendo così sotto la pioggia.
«Gamberetto si può sapere che ti prende? Mi potevi uccidere con quell’urlo!» Levy riconobbe quella voce, era Gajil, il suo compagno di team durante la gara per diventare maghi di classe S.
«Gajil! Non spaventarmi più così! Mi hai fatto prendere un colpo!»
«Ghihi non pensavo di essere così spaventoso» Le si avvicinò e le fece il suo miglior ghigno, poi le raccolse l’ombrello e glielo mise sopra la testa per coprirla dalla pioggia.
Levy si era sorpresa di quel gesto così premuroso, ed era rimasta a fissarlo senza rendersene conto.
«Se preferisci ti lascio sotto l’acqua Gamberetto. Dai andiamo alla gilda, ci staranno aspettando tutti.»
«Hai ragione, meglio muoversi. Grazie per l’ombrello.»
«Ghihi»
Si rimisero a camminare uno a fianco all’altro con Gajil che teneva il suo ombrello e quello di Levy.

Già fuori dalla porta si sentiva il baccano provocato dai membri della gilda, Gajil stava per aprirla ma Natsu, che era stato lanciato da Gray, la spalancò finendogli addosso e buttandolo per terra nel fango.
«SALAMANDER!»
Levy vide il drago di ferro buttarsi nella lotta contro Natsu, Gray e tutti gli altri membri, mentre Lucy era seduta sul bancone del bar, che chiacchierava normalmente con Mirajane, e accanto stava Juvia, che faceva il tifo per il suo Gray-sama.
“Si vede che non è ancora arrivata Erza, se no non ci sarebbe questo baccano.”
Lucy vide l’amica e le fece segno di avvicinarsi, intanto chiese a Mira di riempirle il bicchiere.
«Levy-chan! Ma quanto ci hai messo? Sei anche tutta bagnata cosa è successo?»
«Non preoccuparti Lu-chan solo un piccolo contrattempo. Piuttosto il Master non ha ancora annunciato nulla, vero?»
«No, sta aspettando che arrivino gli ult…»
«FORZA GRAY-SAMA!»
Juvia si era messa a gridare interrompendo la povera Lucy mentre parlava, ma era comprensibile, in fondo stava tifando per il suo grande amore.
«Sta aspettando gli ultimi ritardatari.»
«Chi manca ancora? Erza e?»
Lucy si guardò attorno per guardare chi era arrivato nel frattempo, e dopo che evitò una sedia volante si girò verso Levy.
«Erza, Gildarts, ma non è sicuro che venga, e Cana.»
Le due maghette si misero a chiacchierare per un po’ di tempo, finché Lucy non fu rapita da Natsu che si lamentava per qualcosa sui veri uomini che aveva detto Elfman, così Levy si mise in un angolino della gilda e ricominciò a leggere.
Non sapeva per quanto aveva letto, ma si dovette fermare quando le si appoggiò sulla testa una grossa mano che le scompigliò i capelli e le fece cadere la fascia.
Si girò con il suo solito broncio, guance gonfie e occhi semi chiusi, verso il disturbatore che sapeva benissimo essere Gajil.
«Ghihi ancora a leggere Gamberetto? Non ti stanchi mai vedo.»
Il mago si era appoggiato con l’avambraccio sinistro sulla sua testa e con la mano destra le aveva sfilato il libro dalle mani e lo stava sfogliando.
«Gajil! Ridammi il libro ero a un punto interessante. Piuttosto perché non torni a fare a botte con Natsu e Gray?»
«Caro Gamberetto eri così assorta che non ti sei accorta che è arrivata Erza a rovinare la festa.»
In effetti Levy si guardò attorno e vide che tutti si erano seduti e avevano smesso di litigare, mentre vicino al bancone era comparsa la figura di Erza nella sua solita armatura.
Gajil intanto stava ancora sfogliando il libro, senza togliersi dalla testa della nakama, anche se non gli interessava più di tanto il libro quanto il possessore del libro.

Era già da qualche mese che il Dragon Slayer di ferro aveva notato che ogni volta che entrava nella gilda cercava subito la testolina turchese di Levy china su un libro, e ogni volta andava a disturbarla solo per avere le sue attenzioni. Quando invece vedeva che al posto di leggere stava chiacchierando con Jet e Droy o anche con Lucy sentiva crescere in lui una voglia irrefrenabile di fare a botte.
Un mese prima stava lottando con Lily per sfogare questa sua rabbia e l’Exceed gli aveva aperto gli occhi sui suoi sentimenti per Levy, dopo averglieli chiusi a suon di botte; il giorno dopo infatti sembrava si fossero avvolti nella carta igienica tante erano le bende che avevano addosso.
Da allora stava cercando di capire se anche lei provasse qualcosa per lui, ma non riusciva proprio a capirlo, si era addirittura ridotto a sperare che l’annuncio del Master potesse aiutarlo in qualche modo.

Dopo una ventina di minuti si erano spalancate le porte della gilda facendo entrare il gelo in tutta la stanza, ma, finalmente, erano arrivati Cana e Gildarts e appena li vide il Master si mise in piedi sulla balaustra del primo piano. Dopo qualche, vano, tentativo di richiamare l’attenzione, in cui richiedeva di fare silenzio o tossicchiava, perse la pazienza ingigantendo il proprio corpo fino ad arrivare a riempire quasi tutta la stanza.
«FATE SILENZIO! Siamo una famiglia e l’unico modo che ho per attirare la vostra attenzione è minacciarvi!»
Tutti i presenti si erano zittiti e stavano guardando, alcuni con qualche gocciolina di sudore freddo, il Master, che stava riprendendo piano piano le sue dimensioni normali.
«Come avevo già detto ad alcuni di voi ho intenzione di fare qualcosa di nuovo questo natale, come sempre addobberemo la gilda e sotto l’albero ci saranno i regali, ma stavolta! Non si dovranno comprare per tutti!»
Tutti rimasero esterrefatti dopo l’affermazione del Master, infatti iniziarono subito a discutere aumentando sempre di più il volume delle chiacchiere, che si fermarono appena ricominciò a parlare.
«Fatemi finire prima! Metteremo in un’anfora i nomi di tutti i membri della gilda, poi a turno si andrà ad estrarre e si dovrà fare il regalo alla persona il cui nome è scritto sul foglio.»
Mirajane nel frattempo, che sapeva già dell’idea, aveva messo via i boccali di birra e le cibarie varie per far posto a un block notes e a un astuccio rosso con dentro penne brillantinate di diversi colori.
«Non è permesso rivelare a chi si deve fare il regalo ed è proibito scambiare il bigliettino con un’altra persona, vi dovete tenere chi vi è capitato. Nonostante siamo una grande famiglia e ci conosciamo tutti, chi più chi meno, non è detto che sappiamo i gusti di tutti! Questo è un modo per poter approfondire le nostre amicizie e magari farne nascere qualcuna di nuova. Ora andate tutti al bancone a scrivere il vostro nome! Quando avete finito avverrà l’estrazione!»
Tutti i membri si buttarono verso la povera Mira, che dopo pochi secondi stava per essere sommersa, così per ristabilire l’ordine decise di utilizzare il suo Take Over, la maggior parte dei maghi dopo aver visto che si era trasformata si mise in una fila indiana improvvisata, Natsu non era tra quelli.
«Ahahah sarò il primo a firmare!»
Come risposta venne preso per la testa dal braccio demoniaco di Mira che lo fece volare fuori dalla porta, di nuovo; la ragazza guardò poi gli altri con sguardo assassino per far capire che avrebbero subito la stessa fine di Natsu se avessero fatto casino, a tutti vennero i brividi a guardarla e si misero ordinatamente in fila.

«Sembra che siamo tra i primi alla fine. Chi ti piacerebbe che ti facesse il regalo Gajil?»
Il drago di ferro si girò a guardare Levy, stava osservando la scena di Natsu che veniva lanciato fuori dalla porta e non l’aveva ascoltata.
«Hm? Cosa hai detto Gamberetto?»
«Chi vorresti che ti facesse il regalo?»
«In realtà non mi importa molto di queste cose, spero solo finisca in fretta che ho altro a cui pensare.»
Levy rimase un po’ sorpresa nello scoprire che il suo nakama aveva qualcosa che gli passasse per la testa, sapeva che non era stupido, ma non l’aveva mai visto così concentrato; però non fece in tempo a chiedergli a cosa stesse pensando che arrivò il loro turno di scrivere il nome.
C’erano così tante penne colorate e brillantinate che non sapeva che colore scegliere, era indecisa sull’azzurro, colore dei suoi capelli, sull’arancione, il suo colore preferito, o sul rosso, colore natalizio. Alla fine optò per il rosso e firmò esattamente sotto il nome di Cana.
Levy McGarden.
Gajil invece prese il nero, nonostante non gli piacesse il fatto che avesse i brillantini e scrisse anche lui il suo nome.
Gajil Redfox.

Prima che anche gli altri membri finissero di scrivere il proprio nome passò una mezz’ora in cui Gajil, mangiando un piatto di ferro, pensò a come risolvere il suo problema, mentre il suo problema, che era seduto davanti a lui, finì di leggere il libro che aveva iniziato in camera.
Mira aveva raccolto i bigliettini con su tutti i nomi, li aveva messi in un’anfora ed erano ormai cinque minuti che li mescolava; dopo poco raggiunse il Master al primo piano e gli consegnò l’anfora con anche un block notes e una penna.
«Ecco Master! Qui ci sono i nomi, adesso come da programma li farò salire uno alla volta?»
«Grazie mille cara. E mi raccomando, vieni anche tu ad estrarre il fortunato che riceverà il tuo regalo.»
«Salirò per ultima allora, devo gestire i ragazzi mentre aspettano il loro turno.»
Il Master annuì immaginando come sarebbe stata la gilda senza lei ed Erza, ma pensandoci gli comparve una nuvoletta di depressione sopra la testa.
Intanto che le persone salivano Mira e Erza stavano distribuendo i compiti per addobbare la gilda e per la festa della vigilia.
Gray, Natsu, Lucy e Happy si sarebbero occupati di trovare l’albero e di portarlo in gilda entro una settimana; Cana, Juvia e Gildarts avrebbero organizzato il buffet con, naturalmente, champagne e qualche super alcolico; Luxus, con il suo team, Erza e Mirajane avrebbero comprato gli addobbi per l’esterno; Levy, Lily e Gajil dovevano trovare invece gli addobbi per l’albero e le carte con i nastri per fare i pacchetti regali; Elfman, Lisanna, Arzach e Bisca infine avrebbero preso quelli interni; tutti i membri rimanenti avrebbero dato una mano a decorare e a fare i pacchetti.

Se all’inizio delle estrazioni era tornato il solito casino con le solite risse, alla fine era calato uno strano silenzio. Tutti avevano ormai il nome, ma molti non avevano la più pallida idea di cosa regalare e Gajil era uno fra questi.
Quando era andato al piano di sopra non gliene importava più di tanto, aveva intenzione di regalare un sacchetto di chiodi a chiunque gli fosse capitato, ma quando lesse il nome sapeva che non poteva farlo.
La scrittura era fine e delicata, non come la sua, ed era stata scritta con il rosso, che abbelliva ancora di più la firma perfetta e ondeggiante:
Levy McGarden.
Appena vide il nome il suo cuore perse un colpo. “Non è possibile… Non devo davvero fare un regalo a Levy…”
«Allora? Chi è uscito?»
Gajil si ricompose appena sentì la voce del Master che lo chiamava. Per evitare che qualcuno si scambiasse il biglietto il Master stava segnando chi doveva fare il regalo a chi, così si fece consegnare anche quello di Gajil, lesse il nome e lo scrisse sul block notes per poi restituire il foglietto.
«Grazie mille, puoi andare adesso e buona fortuna»
Mentre scendeva vide il Master fargli l’occhiolino. “Possibile che lui?... Nah, lo dirà a tutti”, così gli rispose solo con un ringhio.
Adesso il mago era seduto a un tavolo a pensare, dopo un po’ arrivò Lily, che si sedette accanto a lui e cercò di parlargli, ma Gajil era talmente assorto che non si era accorto dell’arrivo dell’amico e dei suoi tentativi di richiamarlo.
«GAJIL!»
Finalmente, quando il piccolo Exceed gli urlò nelle orecchie, si svegliò dai suoi pensieri.
«Si può sapere che cazzo stai facendo? Volevi farmi diventare sordo? Lo sai che noi Dragon Slayer abbiamo l’udito fine!»
«Tu cosa stavi facendo! E se avete davvero un così buon udito allora perché non mi hai risposto una delle dieci volte in cui ti ho chiamato prima? Sembravi una statua, si può sapere cos’è che stai pensando?»
Gajil gli consegnò il biglietto senza farsi vedere da nessuno, non poteva mentire al suo compagno, non dopo quello che aveva fatto per lui, ma non voleva far vedere a tutti il suo interesse per Levy.
Lily prese il fogliettino e lo lesse, poi guardò il suo nakama, poi il foglietto, lo fece un paio di volte finché non glielo restituì e si mise a pensare anche lui.
«Sei stato fortunato, hai l’occasione per dimostrarle cosa provi. Ma non è facile…»
«Secondo te perché ero seduto a pensarci?...»
«Un libro sarebbe troppo scontato e poi ne ha così tanti che rischi di prendergliene uno che ha già…»
Così i due uscirono dalla gilda continuando a rimuginare su cosa regalare alla piccola Levy, ma dopo una decina di minuti che camminavano si fermarono sentendosi chiamare.

«Gajil! Lily!»
«Levy?»
La maga era uscita dalla gilda per inseguirli, quando li raggiunse aveva il fiatone, i capelli scompigliati con la fascetta storta e l’ombrello in mano, in quanto aveva smesso di piovere.
«Vi siete dimenticati che dobbiamo occuparci degli addobbi e della carta da regali? Oppure volevate far fare tutto a me?»
Levy li guardava con guance gonfie e arrossate per il freddo, mentre teneva le braccia incrociate, i due si guardarono un attimo e poi si ricordarono, erano talmente presi per il suo regalo che si erano scordati del lavoro.
«Scusa Levy ce ne eravamo scordati, che ne dici di venire a casa nostra a parlarne? E’ più vicina della gilda e almeno staremo al caldo.»
«Accetto volentieri! Ma per farvi perdonare mi dovrete offrire una cioccolata calda.»
Lily annuì e si incamminarono tutti verso casa Redfox, nei cinque minuti di tragitto rimanenti parlarono del più e del meno, cercando anche di capire a chi dovessero fare il regalo i compagni.
Appena arrivarono in casa Levy venne lasciata da sola sul divano per qualche minuto in quanto Lily stava preparando le cioccolate per tutti e Gajil stava cercando di accendere il fuoco nel camino.
«Gajil ti serve una mano?»
Il mago rispose solo con un grugnito, stava tentando di posizionare i legnetti in modo tale che passasse abbastanza aria da alimentare il fuoco, ma non troppa da spegnerlo, ma appena posizionò l’ultimo caddero tutti rovinando il lavoro di Gajil.
«Ma porc...»
«Dai spostati, faccio io.»
Gajil grugnì ancora, ma si spostò, non gli piaceva chiedere aiuto, soprattutto se in giro c’era Levy, gli sembrava poco ‘mascolino’.
La maga aveva acceso il fuoco e si era riseduta sul divano seguita da Gajil.
«Allora? Che nome ti è uscito?»
«Tzè, il Master ha detto che non lo si può dire ricordi? Non mi aspettavo che proprio tu infrangessi le regole ghihi.»
«Non voglio mica infrangere le regole, sono solo curiosa. Sai già cosa gli o le regalerai?»
«Probabilmente un sacchetto di chiodi ghihi. Tu invece a chi devi fare il regalo?»
«Ahah poverino! Speriamo almeno che gli servano dei chiodi. Comunque è un segreto.»
Detto questo gli fece l’occhiolino e si girò verso Lily che era appena uscito dalla cucina con la cioccolata.
“Se è per uno di quegli idioti che le girano intorno giuro che lo uccido!”
Bevvero la cioccolata in totale silenzio, avevano tutti ancora abbastanza freddo e volevano godersi quel poco di calore trasmessogli dalla bevanda, ma quando ebbero finito si misero subito ad organizzare quando andare a comprare le decorazioni.
«Allora. Oggi è il 7 dicembre, vuol dire che mancano ancora 17 giorni alla vigilia di natale. Per le decorazioni dell’albero non possiamo fare niente finché il gruppo di Lu-chan non lo ha recuperato, mentre per la carta e i nastri per i pacchi regali dovremmo prenderli il prima possibile, può darsi che qualcuno abbia già delle idee e compri subito il regalo.»
Levy si era messa gli occhiali, che usa quando deve lavorare seriamente, e stava scrivendo su un quadernino, che porta sempre in borsa, quello che stavano dicendo.
«Potrei chiedere a Happy se sa tra quanto avranno l’albero, ma conoscendo Gray e Natsu non sarà molto presto.»
«Che ne dite allora se domani facciamo un giro e iniziamo a guardare per le decorazioni? Se troviamo qualcosa che ci piace lo compriamo se no aspettiamo.»
Gajil era seduto sulla poltrona con la testa appoggiata allo schienale e con gli occhi chiusi, non si stava interessando molto.
«Fate come preferite…»
«Potresti partecipare almeno un po’ Gajil! Comunque se abbiamo finito tornerei a casa che ormai è l’una di notte.»
«Se vuoi Levy puoi restare qui per la notte! Gajil dormirà sul divano e tu nel suo letto.»
«Hey!»
«Grazie per l’offerta Lily, ma è meglio che torni a casa.»
«Va bene. In questo caso Gajil ti riaccompagnerà.»
«Hey! Vuoi smetterla di decidere cosa devo fare?»
«E’ notte fonda e lei è una bella ragazza, la vuoi far andare in giro da sola? Se le succede qualcosa poi è solo colpa tua.»
«Tzè, va bene va bene, andiamo Gamberetto.»
Levy e Gajil uscirono e dopo qualche minuto, in cui camminavano in silenzio, Levy prese la parola.
«Grazie per avermi accompagnato Gajil, anche se ti ha obbligato Lily.»
«Non mi ha obbligato nessuno, stavo per proporlo io ma quel gattaccio mi ha battuto sul tempo.»
Levy lo fissò senza parole, “Gajil ha appena detto che mi voleva riaccompagnare di sua spontanea volontà?”
«Che c’è? Non potevo far andare in giro un Gamberetto che ha paura della sua ombra no? Ghihi»
Raggiunsero l’appartamento di Levy bisticciando e litigando, ma sempre tra le risate. Quando arrivarono si salutarono e ognuno andò per la sua strada.

Il giorno dopo Levy si svegliò presto per poter mettere un po’ a posto i suoi libri, quando arrivò a metà dell’opera però bussarono alla porta.
«Gajil, Lily siete in anticipo!»
Gajil era vestito più o meno come sempre, solo che aveva le maniche lunghe, un mantello e una sciarpa che gli copriva fino sotto il naso. Lily invece si era messo anche lui un mantellino grigio scuro abbinato ai pantaloncini.
«Entrate pure, datemi cinque minuti e arrivo subito, scusate ma non mi ero ancora preparata.»
Levy infatti indossava ancora il pigiama arancione e aveva i capelli tutti scompigliati.
I due nakama entrarono e si sedettero sul divano ad aspettare, pochi minuti dopo arrivò Levy con indosso un vestito rosso senza spalline che finiva appena sopra il ginocchio; le maniche erano separate dal vestito ed erano bianche come le calze, che le arrivavano fino sotto il ginocchio, in testa aveva una fascia rossa con a lato un piccolo fiocco di neve bianco.
«Andiamo?»

Stavano girando i negozi da qualche ora ormai, ma non avevano trovato nulla che gli interessasse, tranne dei nastri colorati e qualche carta natalizia. Entrarono nell’ennesimo negozio di addobbi ma questa volta fu diverso.
«Gajil! Lily! Guardate, non è perfetta da mettere in cima all’albero?»
Levy stava indicando un oggetto sopra il mobile davanti a loro, i ragazzi alzarono lo sguardo e videro il simbolo di Fairy Tail, poco più grande di Lily, che passava per tutte le tonalità di colore per poi ricominciare.
«Come ‘stella’ per l’albero della gilda di Fairy Tail, mi sembra perfetto il simbolo stesso! Cosa ne dite?»
«Non potevamo trovare nulla di migliore! Brava Levy.»
«Si! Lily ha ragione, è davvero adatto per la nostra gilda. Brava Gamberetto ghihi» le disse Gajil cominciando a scompigliarle i capelli.
Girarono ancora per un po’ il negozio e trovarono delle formine per i biscotti a forma di tutti i membri della gilda, la carta da pacchi con sopra il simbolo della gilda o qualche simbolo particolare di qualche membro.
«Hey guardate! Su questa carta c’è il simbolo in rosso e ci sono fiamme ovunque.»
«Su questa invece ci siamo noi Exceed in un cielo azzurro.»
«Gamberetto questa è per te ghihi»
Gajil le porse una carta che come fantasia aveva una serie di pagine con sopra scritte delle poesie di autori famosi o le scene più famose di alcuni romanzi, compariva anche il simbolo di Fairy Tail bianco al centro del foglio.
Presero tantissime decorazioni, quasi da svuotare il negozio, ma, quando andarono a pagare, il negoziante, appena li vide, scoppiò in lacrime.
«Non ci posso credere! Bwawaaawaaa! Ho davanti dei veri membri di Fairy Tail! E per di più sono il Dragon Slayer di ferro Gajil Redfox, Levy McGarden con la sua magia del Solid Script e… e… Bwawaaaaawaaa!»
Scoppiò ancora in lacrime, ma stavolta i maghi avevano capito che erano lacrime di gioia per la loro presenza.
«Ho davanti un Exceed! Un vero Exceed!»
«Senti noi dobbiamo comprare queste cose, quindi muoviti a dirci quanto viene se no ti faccio nero!»
«Sono appena stato minacciato da Gajil! E’ il giorno più bello della mia vita!»
«Mi scusi, potrebbe dirci quanto viene il tutto? Queste decorazioni sono talmente belle che non abbiamo resistito e abbiamo deciso di comprarle praticamente tutte!»
«Levy mi ha parlato! Per voi non costa niente! E’ tutto gratis!»
«Ma no non può regalarci tutti questi oggetti, tutta la gilda si sentirebbe in colpa… Facciamo uno sconto del 5%?»
«95%!»
Andarono avanti per un po’ a discutere sul prezzo, finché non arrivarono a pagare solo il 65% del prezzo totale.
«Per me avresti dovuto prendere tutto gratis.»
«Ma Gajil! Hai incontrato un tuo fan e vuoi pure derubarlo?»
«Non è rubare se mi offre lui spontaneamente le cose ghihi»
Discussero per tutto il tragitto fino ad arrivare alla gilda, dove chiesero se avevano idea di quando sarebbe arrivato l’albero: non si sapeva. Così decisero di andare a casa dei due nakama per mettere giù gli acquisti.

«Abbiamo preso davvero un sacco di cose!»
«Che ho dovuto portare io! Gamberetto perché non hai portato qualcosa anche tu?»
«Hey io stavo portando Lily in braccio!»
«Poteva benissimo camminare da solo e aiutarmi!»
Gajil mentre borbottava stava svuotando i sacchetti mettendo gli oggetti in ordine, finché non arrivò alle forme di biscotto.
«Perché hai comprato anche questo?»
«Perché sono carini! Non ti piace l’idea di avere un biscotto identico a te?»
«Ma è inutile per gli addobbi!»
«Non è vero! Potremmo… Fare i biscotti e appenderli sull’albero! Così alla festa ognuno avrà il proprio biscotto!»
Gajil stava per ribattere ancora, ma si rese conto che non era una cattiva idea, anche perché poteva essere un modo per stare più tempo con Levy e magari scoprire cosa regalarle.
«D’accordo.»
«D’accordo? Davvero?»
«Certo, so dire quando un’idea è buona, e questa lo è. Ma non mi lascerai a lavorare da solo! Mi darai una mano a farli, vero Gamberetto? Ghihi»
Levy gli sorrise e annuì, era contenta che Gajil non si fosse arrabbiato più di tanto per quella spesa extra, ed era anche riuscita a utilizzarli per l’albero.
Decisero di pranzare lì, per poi nel pomeriggio fare i biscotti tutti insieme; Gajil si mise a cucinare il pranzo, ramen caldo per scaldarsi tutti quanti, mentre Lily andava a comprare gli ingredienti necessari per i biscotti.

Passarono il pomeriggio a cucinare, discutere, giocare e ridere; avevano fatto tutte le forme, ora rimaneva solo da decorarli uno per uno con la glassa. Inizialmente credevano di finire in un pomeriggio, ma quando videro quanto tempo ci impiegarono per decorare un solo biscotto decisero che si sarebbero incontrati anche il giorno successivo.
Levy si fermò anche a cena, ma quando finirono salutò e ritornò a casa, stavolta accompagnata da Lily.
«Levy ho bisogno di una mano per il mio regalo.»
«Se posso aiutarti lo faccio volentieri! A chi devi fare il regalo?»
«A Mirajane… Non ho nessuna idea di quali siano i suoi gusti…»
«Mmmm… Fammi pensare… In effetti non è facile, so che il suo colore preferito è il rosso, le piacciono molto i fiori, in particolare le rose e… Non mi viene in mente altro. Mi spiace Lily, spero di esserti stata d’aiuto.»
«Non preoccuparti! Adesso so qualcosa in più e poi mi è venuta un’idea. Tu invece a chi devi fare il regalo?»
«Eheh segreto! Lo scoprirete il 24 a mezzanotte.»
Continuarono a chiacchierare finché non arrivarono a Fairy Hills, dove si salutarono e si separarono.
“Chissà cosa potrebbe regalare Gajil a Levy… Non è una ragazza che si interessa in gioielli ma solo in libri… Solo che ha tutti i libri esistenti…”
Mentre Lily camminava e pensava iniziò a nevicare, era la prima nevicata dell’anno e la neve non si sarebbe attaccata al suolo, non ancora almeno, ma vedendola scendere gli venne un’idea.
Corse a casa dove trovò Gajil semi addormentato sul divano.
«Gajil! Sveglia ho un’idea su cosa potresti regalare a Levy.»

Il giorno dopo Levy si era presentata di prima mattina a casa dei due maghi con un grembiule e un cambio, dato che il giorno prima si erano sporcati tutti di pasta e farina, più la sua solita borsa piena di libri. Dopo che Levy ebbe svegliato completamente Gajil si misero a lavorare: continuarono a ridere e scherzare mentre disegnavano i capelli e i vestiti dei propri nakama, a volte addirittura giocandoci. Passarono così la mattina e anche quasi tutto il pomeriggio.
«Alla fine abbiamo fatto in fretta! Ragazzi che ne dite di andare in gilda e vedere se c’è l’albero?»
I due annuirono e così si incamminarono tutti insieme, quando arrivarono scoprirono che l’albero non c’era ancora, ma che sarebbero andati il giorno dopo nel bosco a prenderne uno.

Le giornate seguenti passarono veloci per alcuni e lente per altri.
Dopo aver addobbato la gilda e l’albero, Gajil, Lily e Levy quasi non si videro più. Il drago e il gatto passarono le giornate a girare negozi per cercare i regali e a nascondersi dai membri della gilda, non volevano farsi vedere mentre entravano in un negozio esclusivamente per donne, avevano ancora un minimo di orgoglio in fondo. Di notte Lily cercava di istruire Gajil a come consegnare il regalo e dichiararsi per il futuro, ma era un futuro alquanto lontano visti i progressi.
Levy invece andò già il primo giorno a prendere il regalo, per poi farselo impacchettare in gilda scegliendo come carta quella dedicata a lei e mettendoci sopra un nastro bianco con un fiocco nero, gli altri giorni li passò ad aiutare gli altri o a leggere.

Arrivò finalmente il 24 dicembre e tutti i membri della gilda avevano preparato i regali mettendoli sotto l’albero, erano davvero molti e tutti si chiedevano quale sarebbe stato il loro regalo, ma soprattutto chi glielo aveva fatto.
La festa iniziò subito prima di cena, per prima cosa ci fu il discorso del Master sulla famiglia e l’amicizia, ma non lo stava ascoltando nessuno in quanto si erano fiondati tutti sul cibo. Gildarts, Cana e Juvia avevano fatto un ottimo lavoro con il buffet, Cana si era occupata delle bevande, esclusivamente alcoliche, mentre gli altri due avevano scelto un menù da leccarsi i baffi.
Come prima portata ci furono due pentole di Yakisoba, ma, nonostante fossero due pentole capaci di contenere una persona, non ne avanzò nemmeno un pochino.
La seconda portata consisté in tre padelle di Tempura, del raggio di un braccio, un braccio molto lungo, ma anche in questo caso ovviamente finì tutto.
Andarono avanti con le cibarie fino alle undici di sera; quando finirono si misero tutti a fare casino come al solito, Levy invece si era messa in un angolo a leggere.
Gajil andò da lei come sempre, ma non si mise a prenderla in giro o a stuzzicarla, si sedette semplicemente allo stesso tavolo, seguito da Lily, ad aspettare che arrivasse mezzanotte.
«Gajil non hai nemmeno un po’ di curiosità per il tuo regalo?»
Levy gli aveva parlato, ma non aveva staccato gli occhi dal libro.
«Bah… Non sono pratico di queste cose… Non ho mai dovuto fare regali a nessuno e non ne ho mai ricevuto nessuno, è più semplice pensarla così. Tu invece chi speri ti abbia ‘pescato’?»
A quel punto Levy chiuse il libro e si girò verso gli amici.
«Se devo essere sincera ci sarebbe una persona che vorrei mi facesse un regalo, ma lo scopriremo solo tra un’ora se è successo o no.»
Gajil la fissò per un attimo ma poi si girò dall’altra parte, non voleva farle vedere che dopo la sua affermazione era terribilmente in ansia e incazzato.
“Chiunque sia lo uccido… Si salva solo se è una donna…”
«Lily tu invece hai trovato il regalo?»
«Si! Mi è stato utile il tuo consiglio grazie mille Levy!»
Si misero a chiacchierare mentre Gajil dormicchiava sulla sedia, dando ogni tanto qualche segno di vita con un ghigno o un ringhio.
Arrivò la mezzanotte e tutti iniziarono a scambiarsi i regali.
Lily andò da Mirajane e le consegno un sacchettino di velluto rosso, dove dentro c’era un codino dello stesso colore con attaccata una rosa, più una collana argentata e come ciondolo una rosa rossa.
Mirajane regalò a Laxus delle nuove cuffie, mentre quest’ultimo regalò un cappello verde a Freed.
Evergreen regalò ad Elfman una statua a forma di fata, mentre lui le regalò dei pesi seguiti dalla frase: «E’ da vero uomo fare i musc…» ma ricevette un ventaglio in testa prima di poterla finire.
Gray diede a Juvia un TeruTeruBozu fatto a mano, mentre lei, per sua sfortuna, regalò a Lucy un completo intimo.
Lily ricevette un libro di ricette sui Kiwi da Charle, che ricevette un pesce da Happy.

Levy e Gajil erano rimasti seduti ad aspettare.
«Non vai a consegnare il tuo regalo Gamberetto?...»
«Sto cercando il coraggio… Tu invece?»
«Aspetto.»
Gajil all’esterno aveva un aspetto calmo, ma con lo sguardo stava facendo passare tutti i ragazzi della gilda, cercando di capire chi potesse essere il destinatario per poi ucciderlo; dopo poco si sentì toccare una spalla, così si girò e si ritrovò Levy rossa come un pomodoro e con in mano un pacchetto.
«Buon natale Gajil»
Gajil si era pietrificato, prese il pacchetto dalle mani di Levy come se fosse un robot e lo aprì, si ritrovò in mano un paio di guanti quasi uguali ai suoi, solo che erano nuovi, non semidistrutti, e avevano più parti metalliche.
Rimase per un tempo indefinito a fissarli, finché non sentì la voce di Levy.
«Beh… Spero ti siano piaciuti… Ciao…»
Guardò la nakama correre via dalla gilda piangendo.
“Il suo regalo era per me… Ed era rossa… Non avevo notato nemmeno io che i miei guanti erano da buttare… Possibile che fossi io il ragazzo?”
Gajil corse fuori all’inseguimento della nakama accompagnato da Lily, che, avendo visto la ragazza correre via, lo aveva seguito. Una vola uscito Gajil non ci impiegò molto a scoprire dove fosse andata e a raggiungerla.
Trovò Levy seduta su una panchina con la testa sulle ginocchia, si vedevano ancora le impronte nella neve che aveva fatto per arrivare lì, Gajil si sedette accanto a lei e le appoggiò il regalo sopra la testa, facendola alzare.
«Cosa è?»
Levy era rossa sulle guance per il freddo e sugli occhi per le lacrime.
«E’ il tuo regalo… Spero ti piaccia perché io e Lily ci siamo scervellati per trovare qualcosa… E in più c’è un piccolo extra…»
Levy lo guardò e vide che il compagno era diventato leggermente più rosso e guardava da un’altra parte, così prese il pacco e l’aprì.
Dentro c’era una mantellina col cappuccio, era rossa con i bordi bianchi, al tatto capì che era fatta di lana e sembrava tenere molto caldo, l’interno era completamente bianco.
La tirò fuori e si accorse che si abbinava perfettamente al suo vestito natalizio, che aveva su in quel momento, per di più, poi guardò Gajil sorridendo.
«Gajil è bellissima!»
«Toh… Questo è un extra, non c’entra niente con l’idea del Master.»
Gajil le consegnò anche un segnalibro fatto in ferro, era molto sottile e sopra c’era incisa una frase: ‘A Levy McGarden, con amore Gajil Redfox’
«Senti non sono capace con queste cose… Mi piaci Levy! E vorrei sapere cosa provi tu…»
Levy lo guardò, aveva detto il tutto girato dall’altra parte, ma ora la stava guardando con i suoi occhi rossi, che sembrava stessero cercando di leggerle l’anima.
«Baka! Non hai capito che mi piaci anche tu!»
Gli si buttò fra le braccia e lui la fece sedere sulle sue gambe abbracciandola da dietro.
«Piaciuti i guanti?»
«Sono bellissimi Gamberetto, non vedo l’ora di provarli.»
Levy si girò per sorridergli e a quel punto Gajil la baciò, era un bacio dolce e delicato, ma allo stesso tempo possessivo, lei contraccambiò e stettero per qualche minuto a baciarsi.
Quando si staccarono si fissarono negli occhi, per poi scoppiare a ridere senza motivo.
«Beh alla fine è andato tutto bene, dovreste ringraziare il Master voi due.»
A parlare era stato Lily, che era rimasto lì per tutto il tempo. I due appena si ricordarono della sua presenza diventarono più rossi dei capelli di Erza, ma poi scoppiarono tutti a ridere e anche l’Exceed si sedette sulla panchina vicino a loro. Dopo poco incominciò a nevicare, rendendo ancora più magica quella serata, i due innamorati si guardarono e risero ancora per poi dire in coro.
«Grazie Master!»


Angolo Autrice
E all'alba della mezzanotte riesco a pubblicare finalmente la oneshot!
Grazie mille per aver letto questa mia oneshot natalizia, spero vi sia piaciuta e che vi abbia almeno fatto sorridere :3
Dedico questa FF a fairylove315 che spero l'abbia apprezzata!
Buone vacanze a tutti gli studenti che hanno finito, come me, finalmente la scuola!
Buona natale a tutti e a domani con il prossimo capitolo della mia oneshot :3
 
   
 
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