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Autore: Despicable Meggs    21/12/2014    5 recensioni
Tony, Ziva, McGee, Abby, Gibbs... Li conosciamo tutti perché lavorano all'NCIS. Ma cosa sarebbe successo se invece di incontrarsi al lavoro si fossero incontrati al liceo? Come sarebbe stato un Tony di 17 anni? Come mai Ziva si è trasferita a vivere in America? Come sono Tim ed Abby?
In questa mia nuova FF, decisamente molto AU, vedremo la vita dei nostri agenti preferiti al liceo. Ci sarà da divertirsi e ci saranno momenti un po' più seri. Ma soprattutto ci sarà del TIVA. Tanto TIVA love a 17 anni XD
Quindi come ho detto questa è una storia AU in cui non solo compariranno i nostri personaggi preferiti ma anche personaggi che purtroppo nel telefilm non abbiamo visto (causa decesso) XD
Buona Lettura :)
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Abigail Sciuto, Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Timothy McGee, Ziva David
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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The end and the new beginning

Era passata una settimana dal giorno degli esami e i ragazzi aspettavano ancora i risultati, con molto ansia.
Nessuno temeva di essere stato bocciato, ma erano tutti curiosi di sapere se i loro sforzi erano stati ripagati.

Tuttavia prima di sapere il loro voto, c'era un altro evento che aspettavano con ansia.
Il ballo di fine anno.

Quest'anno sarebbero stati loro ad aprire le danze, perché erano i più grandi.
In più Tony non vedeva l'ora di poterci portare Ziva. Per lei era la prima volta, non era mai stata ad un ballo.
Ne avevano parlato poco tempo prima e lei aveva confessato a Tony che la sua scuola, in Israele, lo aveva organizzato. Ma lei non era andata, suo padre e il fratello erano morti da poco e oltre a voler stare con la sorellina, non era dell'umore per divertirsi.

Quell'anno invece tutto stava andando per il meglio, rimaneva solo un problema: il vestito.

"Ziva, Tali. Siete pronte?" gridò Rivka chiamando le figlie.

Scesero in un minuto.

"Cercavamo la borsa di Tali, non poteva proprio uscire senza" disse Ziva ridacchiando.

A Tali piaceva fare quello che faceva la sorella e quindi quel pomeriggio non voleva stare senza la sua borsetta, con dentro nulla se non un pacchetto di fazzoletti e un cinque dollari che la madre le lasciava sempre.

"Perfetto, allora andiamo. Abbiamo un vestito da comprare" commentò la madre mentre uscivano di casa.
"Io aiuto Ziva a scegliere il più bello" disse subito la bambina.
"Come lo vorresti?" aggiunse.
"Non lo so, vedremo cosa c'è al negozio" rispose Ziva allacciandosi la cintura.

Rivka portò Ziva al negozio del centro commerciale fuori città, si era informata e sapeva che lì vendevano dei bei vestiti.
Non le interessava quanto avrebbe speso, voleva che sua figlia avesse una serata perfetta.

Una volta al negozio, Ziva iniziò a guardarsi intorno e lo stesso fecero Rivka e Tali. Erano in missione e non sarebbero tornate a casa senza l'abito.
Poco dopo una commessa gli andò incontro.

"Posso aiutarvi? Che tipo di vestito cercate?" chiese a Rivka che aveva Tali per mano.
"Qualcosa per un matrimonio? Una cena particolare?" aggiunse.
"In realtà cerchiamo un abito per il ballo di fine anno di mia figlia" rispose indicando Ziva che in quel momento osservava un vestito fin troppo scollato.
"Allora venite con me, andiamo in un reparto più adatto" disse.

La seguirono tutte e tre fino in una stanzetta adiacente.
In quel luogo c'erano vestiti eleganti, ma adatti ad una ragazza dell'età di Ziva.

"Che tipo di abito vorresti?" le chiese la commessa.
"Io... Io non lo so, non ho idea di come si vada vestiti a questi eventi" rispose sincera ma un po' in imbarazzo.
"È il tuo primo ballo?" domandò.
"Si, sono in America da un anno solamente" disse Ziva.
"Ok, allora cominciamo da una cosa semplice. Che colore ti piace? Vuoi qualcosa di scuro o qualche bel colore allegro?" chiese la commessa.

Ziva ci pensò un attimo.

"Non lo voglio bianco o nero. Ma nemmeno fucsia" rispose.
"Ok, allora potremmo scegliere qualcosa tipo questo azzurro tendente al blu, oppure color pesca" propose la ragazza.
"Però prima c'è un'altra cosa che dobbiamo decidere. Corto o lungo?" aggiunse mostrando due modelli.

"Per carità! Corto" esclamò suscitando le risate di tutte.
"Voglio dire... È bello anche quello lungo, ma io non sono una da abiti troppo eleganti" si corresse subito.

Le fece provare almeno dieci vestiti e ogni volta Tali pretendeva che Ziva facesse la sfilata.

"Anche con questo sei super fantastica" commentò la bambina.
"Lo hai detto anche degli otto precedenti, sorellina" rispose Ziva.
"Questo è bello, ma prima di decidere prova l'ultimo" suggerì Rivka.

Ziva obbedì e quando uscì dal camerino rimasero tutti senza fiato.
Era un vestito semplice, quasi blu e cortino. Era di quelli senza spalline, con solo la fascia stretta sul seno.
Le stava perfetto, sia come colore che come modello.

"Io penso che abbiamo trovato l'abito giusto" commentò Rivka.
"Io penso che Tony ti sbaverà dietro" aggiunse la bambina.
"Tali!" gridarono all'unisono sia Rivka che Ziva.
"Che c'è, è solo la verità" disse Tali convinta.

La madre fece portare anche un paio di scarpe che potessero abbinarsi con il vestito e alla fine anche un leggero copri spalle.

"Mamma non possiamo comprare tutta questa roba, spendiamo troppi soldi" disse Ziva.
"Non ti preoccupare, possiamo" rispose.
"Ma dai è ridicolo spendere così tanto per cose che uso così poco" insistette.
"Ziva, se ti dico che possiamo è vero. In più è la tua serata speciale, lascia che ti compri qualcosa per renderla perfetta" disse Rivka portando i loro acquisti alla cassa per pagarli.

Ziva rimase senza parole per il gesto della madre.
Non che pensava di doversi comprare da sola il vestito e il resto, ma non si aspettava questa generosità.
Tornarono tutti a casa soddisfatti e Ziva non vedeva l'ora che arrivasse la sera del ballo per poter mostrare a Tony il suo nuovo vestito.
Dal canto suo Tony era impaziente di andare a prenderla e passare una serata fantastica.

La sera del ballo arrivò in un batter d'occhio, da quando avevano dato l'esame e avevano tanto tempo libero i giorni volavano.

Tony si preparò a casa e indossò un abito da sera elegante che il padre aveva fatto confezionare per lui.
L'unica cosa che sapeva del vestito di Ziva era il colore, in modo da poter indossare una cravatta in tono.

"Junior, ma guardati" disse Senior vedendolo scendere.
"Sei perfetto, Ziva avrà il cavaliere più bello della scuola" aggiunse.
"Senza alcun dubbio, la ragazza più bella deve avere il cavaliere migliore" commentò lui.
"Modestia, Tony!" lo rimproverò il padre scherzando.

Lui rise mentre prendeva le chiavi della macchina e i fiori che aveva comprato il pomeriggio per Ziva.

"Ah, Junior. A titolo informativo, io stare esco... La casa è libera" disse Senior ammiccando.

Non ricevendo risposta da Tony continuò.

"Voglio dire che se tu e Ziva dopo il ballo volete venire qui a..." disse. Ma a quel punto Tony lo fermò.
"Papà! Ho capito cosa vuoi dire, non continuare!" rispose.

Non voleva parlare al padre della possibilità di portare a casa sua Ziva per fare sesso, quella sera.
In ogni caso Senior non doveva andare in nessun luogo, ma si era accordato con Rivka per lasciare i ragazzi da soli.
Quindi quella sera sarebbe andato a casa della mamma di Ziva a cena e sarebbero stato lì per un bel po'.

"Tony" disse abbracciando il figlio e lasciandolo sorpreso dal gesto.
"Sono molto orgoglioso di te. E la mamma lo sarebbe di più" aggiunse.
"Grazie papà, ma aspetta l'esito dell'esame per dirlo" rispose.
"Non mi interessa l'esito. Io sono orgoglioso per come stai crescendo, sono fiero di avere un figlio come te" disse.

Tony rimase emozionato dalle sue parole.
Non se le aspettava, il padre non era certo la persona migliore per esprimere sentimenti.

Nel frattempo Ziva si era appena finita di preparare ed era scesa in salotto, dove Rivka e Tali le stavano scattando centinaia di foto.

"Lo sapete che state facendo foto tutte uguali, vero?" chiese ridendo.
"Ma dobbiamo immortalare questo bel momento amore" rispose Rivka.
"Sei bellissima Zi" disse Tali abbracciando la sorella.

Rivka scattò una foto anche di quel momento, le piaceva vedere le sue figlie così unite.

"Se tuo padre fosse qui, Ziva..." iniziò Rivka.
"Non mi lascerebbe uscire con un vestito del genere" scherzò lei.
"Ma poi Ari direbbe che invece tu devi e alla fine papà cederebbe" la corresse Tali.

Non passò molto che Tony suonò alla porta.
A Ziva salì il cuore in gola, era molto emozionata e sperava che Tony la trovasse bellissima come dicevano Tali e la mamma.

Fu Tali ad aprire la porta ed accogliere Tony.
Lo vide nel suo vestito elegante e lo squadrò con attenzione.

"Perfetto per mia sorella" gli disse sorridendo e scattando una foto.
"Grazie, piccola fotografa" commentò lui.
"Andiamo da Ziva" rispose Tali trascinandolo per un braccio.

Quando entrò nel salotto e la vide in piedi vicino alla madre rimase senza fiato e senza parole.

"Ecco che sbava, lo avevo detto" commentò Tali.
"Cosa? No è che... No cioè... Sei perfetta, Israele" disse lui un po' in imbarazzo e un po' ancora senza parole.
"Toda" rispose lei timidamente.

Si avvicinò e le diede un bacio, delicato e semplice.
Non voleva dare spettacolo davanti a Tali ma solo far capire a Ziva quanto la trovasse bella.

"Questo vestito ti sta d'incanto. E questi sono per te" le disse porgendole un piccolo mazzo di fiori con al cerro una rosa.
"Tony, non dovevi" rispose lei annusandoli.
"Certo che doveva. E ora li mettiamo in un vaso, così non sfioriscono" si intromise Rivka.
"Grazie" ripeté Ziva baciando lei Tony questa volta.

Prima di lasciarli uscire, Tali e Rivka scattarono almeno altre cinquanta foto.
Ne fecero così tante che gli occhi di Tony e Ziva bruciavano per il flash.

Una volta in macchina si lasciarono andare ad un bacio più intenso, come erano soliti fare quando erano da soli.

"Ziva lasciamelo dire di nuovo, sei meravigliosa" ripeté lui.
"Anche tu sei piuttosto bello stasera. Questo abito, che sono sicura sia firmato e di pregiata stoffa italiana, ti sta benissimo" rispose lei toccando il colletto della sua camicia.
"Papà me lo ha fatto fare su misura" commentò.
"Oh, ora salta fuori che avete anche un sartoria?" disse Ziva.
"No, David. Ma papà ha il sarto e gli ha fatto fare il vestito per la serata" ridacchiò lui.
"E ora, partiamo" aggiunse mettendo in moto la macchina.

Guidarono alla volta della scuola e quando arrivarono molti erano già lì.
Ziva si guardò intorno e vide altre ragazze, nei loro vestiti eleganti e appariscenti e si pentì di non averne preso uno lungo.
Tony notò il suo cambiamento di espressione.

"Che succede, Zee? Scordato qualcosa a casa?" le chiese.
"Non sono adatta qui, Tony. Non è il mio posto, non sono una reginetta di bellezza" rispose.
"Questo chi lo ha detto?" chiese confuso.
"Lo dico io. Guarda le altre e guarda me" rispose.
"Quando guardo te vedo la perfezione. E non mi interessa guardare nessun altro" le disse giocando con una ciocca di capelli.
"Ti amo" gli rispose lei.
"Anche io" disse.
"E ora scendiamo e raggiungiamo gli altri?" aggiunse.

Ziva annuì ancora non proprio convintissima, si sentiva davvero fuori luogo.

"Ricorda Israele, la perfezione" concluse lui dandole un bacio sulla guancia prima di scendere e aprirle lo sportello.

La prese per mano e insieme andarono nella palestra della scuola come fosse un normalissimo giorno di scuola.
Avevano adibito la palestra a sala da ballo, con cocktail analcolici e un piccolo rincresco.
Quando entrarono tutti i loro amici li stavano aspettando e alla visione di Ziva rimasero sconvolti. Non erano abituati a vederla vestita in quel modo.

Ballarono e si divertirono tutta la sera e contrariamente a ciò che aveva pensato Ziva la serata si rivelò piacevole e divertente.
Rimasero praticamente fino alla fine e si fecero fare una foto dal fotografo per poi comprarla.

"Andiamo a casa mia? Papà non c'è" propose Tony.
"Ok... Lasciami mandare un messaggio a mia mamma per avvertirla" rispose Ziva.
"Senti... So che non lo abbiamo mai fatto e non hai avuto modo di dirlo a tua madre, ma se ti va potresti dormire da me stanotte" disse Tony.

Ziva lo guardò, le sarebbe piaciuto molto ma non sapeva se la mamma le avrebbe detto si.

"Provo a chiederglielo, ma non garantisco" rispose sinceramente.

Ziva, a quel punto, decise di chiamare la madre. Era meglio se le parlava a voce.
Tony ascoltò la conversazione e decise di intromettersi mentre Ziva spiegava.

"Rivka, facciamo i bravi lo prometto. La tratto bene sua figlia" gridò in modo che sentisse.
"Zitto!" disse Ziva infastidita.

Nel frattempo Rivka ridacchiava guardando Senior.
Immaginavano entrambi che sarebbe finita così e, a dirla tutta, non gli dispiaceva.

"Ha detto si" disse Ziva un po' sorpresa chiudendo la chiamata.
"Davvero?" rispose Tony a sua volta sorpreso.

Ziva annuì.

"Allora andiamo a casa" aggiunse.
"Aspetta. Io con cosa dormo? Non ho nulla con me" rispose.
"Potresti dormire nuda, io non mi dispiacerei" disse Tony.
"Scemo. Non ci voglio dormire nuda" si lamentò Ziva dandogli una gomitata.
"Ti presto qualcosa di mio, non fare scenate" ridacchiò lui.

Quella sera rimasero soli e si gustarono ogni minuto.
Non era solo una questione di sesso o divertimento, era il poter stare con la persona che amavano e concludere in bellezza una parte della loro vita.

Quando la settimana seguente iniziò i ragazzi si alzarono e andarono al loro ultimo giorno a scuola.
Dovevano solamente andare a vedere i risultati del loro esame. Ormai i giochi erano conclusi ma nonostante tutto avvertivano un po' di tensione.

Erano davanti alle porte della scuola e aspettavano che arrivassero anche Steve e Laura per entrare e vedere i tabelloni tutti insieme.

"50 dollari che Tim è quello che ha preso il voto più alto" disse Tony.
"Perché non hai puntato su di me?" chiese Abby.
"Scusa Abby, ma Tim è quello che ha sempre preso il voto più alto" rispose lui.
"Ma aspettate, forse il voto più alto è il mio" aggiunse.

Ziva, Abby e McGee scoppiarono a ridere.

"Tony, amore. Sei il migliore con le battute di spirito" gli disse Ziva.
"Niente baci per te oggi, David" rispose lui.
"Permaloso" commentò lei.

Nel frattempo Steve e Laura arrivarono e tutti insieme decisero di entrare, facendosi coraggio l'uno con l'altro.
Davanti al tabellone ognuno cercò il proprio nome per vedere la valutazione.

"A-" esclamò Tim.
"Vedete, lo avevo detto che era McGee quello con il voto più alto" disse Tony.
"Anche io ho preso A-" si intromise subito Abby.
"Io una B" commentò Tony felice del suo risultato.

Anche Steve e Laura avevano preso B, l'unica ad ancora non aver detto nulla era stata Ziva.

"Israele, come sei andata tu?" le chiese.
"Io..." iniziò.

Ma Tony era stato più rapido e aveva trovato il suo nome.

"Hai preso A" disse.
"Oh mio Dio la mia ragazza è un genio" commentò baciandola.
"Ho preso A, come ho fatto?" disse sconvolta dal suo risultato.
"Io lo avevo detto che tu con la tua calma saresti andata meglio di tutti noi" si intromise Steve.

Ziva gli sorrise, non ci credeva nemmeno lei. Non che fosse una che voleva primeggiare, ma era davvero soddisfatta di sé.

"Devi credere di più in te stessa, piccola e bella Ninja" le bisbigliò Tony.
"Lo fai già tu per me" rispose.

Proprio in quel momento passarono il professor Gibbs e la professoressa Shepard e vedendo i ragazzi si fermarono.

"Complimenti David, ci hai impressionati" le disse Gibbs.
"La ringrazio" rispose.
"Noto che l'influenza di DiNozzo non ti ha portato sulla cattiva strada" aggiunse.
"Anzi, tu lo hai influenzato bene, ha fatto un perfetto compito di matematica" commentò la professoressa Shepard.
"No, professoressa. Andiamo è tutto merito suo, come spiega lei non spiega nessuno" disse Tony.
"DiNozzo, il solito fino alla fine eh?" rispose la donna ridendo.

"Ci vediamo domani, alla consegna dei diplomi. Puntuali" disse Gibbs allontanandosi.

E infatti il giorno seguente erano tutti lì.
Ognuno nella propria toga ben stirata, pronti a ricevere quel pezzo di carta che diceva che il liceo era finito.
Che ora iniziava la loro vera vita. Quella fatta di scelte che ti cambiano la vita, devi decidere se studiare o lavorare.
Se continuare a vivere dove sei o cambiare città, cambiare amici. Cambiare tutto.

L'unica consapevolezza che tutti avevano era che sarebbero rimasti amici, qualsiasi cosa fosse successa.
Avrebbero fatto gruppo tutti assieme e molto probabilmente avrebbero continuato a vedersi regolarmente anche se avrebbero preso strade diverse.

Senior, Tali e Rivka sedevano vicini aspettando il momento in cui i figli sarebbero stati chiamati sul palco per ricevere il diploma.
Tali osservava la sorella da lontano. Ziva stava stringendo la mano di Tony e lo guardava con la coda dell'occhio e Tali non poté fare a meno di notarlo.

"Signor Senior, Ziva mi ha detto che quando si sposerà io sarò la damigella. Posso fare anche la damigella di Tony?" disse Tali.

Senior guardò Rivka confuso.

"Mi sono perso una proposta di matrimonio?" disse ridendo.
"Oh no, è che Tali continua a chiedere a Ziva quando sposerà Tony" rispose lei.
"Loro si sposeranno e vivranno per sempre felici e contenti" disse decisa Tali.
"Davvero?" domandò Senior.
"Certo. Hanno gli occhi tutti stellanti" spiegò lei.

Senior ripensò al figlio e anche a Ziva e a quando li vedeva insieme.
Da quando si erano conosciuti Tony era cambiato, era veramente felice.

"Sai, penso che tu abbia ragione" le bisbigliò Senior facendola sorridere pochi minuti prima che la cerimonia iniziasse.

La cerimonia si svolse alla perfezione e si concluse con il tipico lancio dei capelli.
Nel momento in cui Ziva ricevette il suo diploma Tony si mise in piedi sulla sua sedia applaudendo e urlando per lei.
La cosa piacque così tanto a Tali che lo fece anche lei, gridando il nome della sorella insieme a Tony.
Quella sera cenarono tutti assieme per festeggiare i successi dei figli.

La mattina seguente tutti erano pronti per partire per la loro meritata vacanza.
Dopo un rapido saluto a mamma e sorella, Ziva salì in macchina con Tony passarono a prendere gli altri e si diressero negli Hamptons.

Si ritrovarono tutti nel parcheggio della scuola.
Era un luogo simbolico, un luogo di arrivò e di partenza.

"Ma ci pensate? Il prossimo anno saremo all'università o al lavoro" disse Abby.
"Anzi cosa volete fare voi, il prossimo anno?" aggiunse.
"Entrerò all'MIT" disse Tim deciso.
"E io a criminologia" rispose Abby.

Anche Steve e Laura dissero la facoltà che avevano scelto.

"E voi? Che idee avete?" domandò McGee guardando Tony e Ziva.
"Io? Al momento non so cosa farò domani, non ho certo le idee chiare per il prossimo anno" disse Ziva.
"Nemmeno io, ma so cosa farò ora. Ti bacerò e insieme partiremo per la nostra vacanza" rispose Tony guardandola.

"Ehm, se non siamo di troppo disturbi verremmo anche noi" commentò Laura.
"Come? Volevate venire pure voi?" disse Tony facendo lo stupido.

Proprio in quel momento, passò nella strada di fianco al parcheggio della loro scuola un furgoncino dell'NCIS con a bordo alcuni agenti.
Si fermarono a chiedere indicazioni per raggiungere un via piuttosto imboscata.

"C'è stato un omicidio?" chiese subito Abby.
"Non sono cose a cui dovete pensare voi. Noi prendiamo i cattivi, voi andate... Dove state andando" disse l'agente più anziano.

"Ncis, è tipo CSI scritto male" commentò Tony.
"DiNozzo!" lo riprese Ziva zittendolo.
"Che c'è? Le lettere sono quasi uguali, se sei dislessico lo leggi così" rispose.

Con questo commentò Tony si prese una gomitata.

"Quello è come te, sempre fuori luogo" si sentì una voce di donna dire da dentro la macchina.
"E quella come te. Gomitate e rimproveri" rispose un ragazzo.

"La smettete? Sempre a battibeccare, peggio di una vecchia coppia sposata" disse l'agente anziano riprendendo a guidare e lasciando i ragazzi a fissare il furgone che andava via.

Nessuno di loro sapeva che il futuro gli avrebbe riservato quello.
Che quell'incontro fortuito con gli agenti dell'NCIS sarebbe diventata la molla che li avrebbe spinti a lavorare all'agenzia.

Ma adesso l'unica cosa su cui volevano concentrarsi era la loro vacanza.
Quindi saltarono sulle macchine e partirono decisi verso la loro meta.

Quella sera, Tony e Ziva passeggiavano da soli sulla spiaggia dopo una cena in gruppo. Sentivano il bisogno di un attimo da soli, prima di tornare in casa con gli amici e prepararsi per una serata cinema.

"Lo avresti mai detto che trasferirti da Israele a qui ti avrebbe cambiato così la vita?" le chiese Tony.
"Io pensavo non avrei avuto nemmeno un amico. Figuriamoci questo" rispose sincera.

"Tony. Grazie. Grazie per avermi parlato il primo giorno, per non avermi fatto sentire sola e per non avermi mai giudicata" aggiunse.
"Grazie per avermelo lasciato fare e grazie per avermi sempre creduto, nonostante quello che si dicesse di me" rispose.
"Ti amo, Anthony DiNozzo" disse lei fermandosi e fissandolo.
"E io amo te, Ziva David cioè la più bella Ninja del mondo" rispose lui prendendole la mano.

"Lo sai, non è vero quello che ho detto. Io so cosa farò in futuro. Passerò il resto della mia vita con te. Il resto non mi interessa" aggiunse Tony.

A quelle parole Ziva non potè fare a meno di perdere un battito e baciarlo come non aveva mai fatto.
E quella sera, con il sole che tramontava sul mare Tony le aveva fatto una promessa. Una promessa che si sarebbe realizzata.
Perché la storia, la vita di Anthony DiNozzo e Ziva David era appena iniziata e non sarebbe mai finita.







Note dell'autrice:

ODDIO no... Finita anche questa :(
Ok, due in una settimana, io sono emotional ora... È sempre un trauma finire una storia nonostante questo voglia dire iniziarne delle nuove.

Intanto, spero che la storia vi sia piaciuta e vi sia piaciuta anche la conclusione.
So che volevate solo TIVA, ma non si poteva... C'erano anche gli altri personaggi e non potevo lasciare tutto senza un senso.
Come potete immaginare non ci sarà un seguito (come anche per quella del mercoledì)... Non perché sono cattiva ma perché la vedrei come una forzatura e non voglio.
Sono felice di come si sono concluse e penso che vadano bene così :)

Perciò ora, come da rito, vi ringrazio tutti (chi ha letto, commentato ecc):

TIVA01
D898
BellaAlice22
Ziva4ever
Slurmina
Ally I Holmes
TinaTiva99
Pandy12
Phantom Rose
Cateyes92
Frencia92
LaurettaLoveNCIS
Eva99
MeggieRaisre
Cisse94
Manuela_ncis
Cerrywoman
Stella25047
S_oh
Scrittrice in Canna

Un ringraziamento speciale qui va fatto però a slurmina... Si perché dovete sapere che questa storia nacque parlando con lei.
Mi ha incoraggiato a scriverla e mi ha consigliato, quindi grazie mille. Lo dovete anche a lei se la storia è qui.
Perciò questa storia è dedicata interamente a lei con la speranza che le sia piaciuta e fosse come l'aveva immaginata XD

Detto ciò, vi saluto e ci rileggiamo con la storia del lunedì :)

Baci, Meggie.

P.s.: non preoccupatevi, finita anche la storia del lunedì tornerò con una nuova FF :) 
  
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