Sam era seduta sulle scale antincendio a guardare qualcosa che neanche lei sapeva. Era talmente disperata che la sua amica fosse partita e che lei non fosse riuscita a fermarla, che le faceva un male tremendo. In quel momento voleva avere accanto a se solo Freddie, però una parte di se non voleva, non voleva mostrarsi debole. Aveva gli occhi rossi di pianto e la voce ancora tremante e non ce la faceva a mostrarsi debole davanti a lui, ma la voglia di averlo accanto era troppa.
Ad un certo punto quel silenzio venne rotto da dei passi e la ragazza si riscosse di soprassalto. Girò lievemente la testa e vide lui, il suo desiderio si era esaudito.
Freddie si avvicinò a Sam e si sedette sulle scale.
"Ciao"
"Ciao"
"Ti posso fare una domanda?" le chiese Freddie con tono sicuro
Sam gli scoccò un'occhiata poi rispose
"Certo"
"Perchè giochi a fare la dura quando in realtà non sai giocare?"
Sam alzò la testa, fece un sospiro e lo guardò dritto negli occhi, poi parlò con tono sicuro
"Perchè non voglio che mi spezzino il cuore, perchè il modo migliore per non farsi spezzare il cuore è fingere di non averne uno" abbassò la testa e continuò
"Tutti credono che Sam Puckett non abbia paura di niente, in realtà ho paura"
"E di cosa?"
"Di essere debole, mi sono sempre nascosta dietro maschere che non mi rappresentavano e quasi nessuno è mai riuscito a vedere dietro quelle maschere, tranne te e Carly. Nessuno..."
La ragazza fece una pausa, riabbassò la testa e poi riprese.
"Quando ho conosciuto Carly lei riuscì subito a rompere quella maschera, più tentavo di ricostruirmela, più lei risciva nuovamente a romperla, lei non mi ha mai visto come la cattiva del gioco... tutti gli altri invece.. si.
Quando ti ho conosciuto... ti odiavo con tutta me stessa e ho pensato. No, non posso mostrarmi debole davanti al mio peggiore nemico, così ogni volta ti trattavo da schifo, sapendo che non avresti mai rotto quella maschera ma poi.. anche tu sei riuscito a romperla."
"Quando?"
"Quando ci siamo baciati per la prima volta, in quel momento ci sei riuscito eccome..."
"Riviviamo quel momento?"
"Certo!"
I due chiusere gli occhi e meccanicamente i loro volti si avvicinarono dandosi quel bacio che valeva 1000 parole. Poi si staccarono e si abbracciarono, rimanendo così addormentati.
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Il giorno dopo si ritrovò solo su quelle scale, Sam non c'era, era scomparsa, così decise di chiamarla  ma niente, la ragazza non rispondeva. Non poteva crederci, l'aveva abbandonato come un cane sull'autostrada, sentiva un senso di rabbia, una furia omicida crescere nel petto, ma poi si calmò. Non ce la faceva ad odiarla, no, non di nuovo, non dopo ciò che gli aveva detto la sera precedente. Così si calmò, si diressa verso il suo appartamento e aprì la porta. Si diresse in camera sua. Si sdraiò sul letto e notò subito qualcosa di nuovo. C'era un orsetto di peluche, quello che aveva regalato a Sam quando stavano insieme e attaccato ad esso c'era un biglietto con scritto

"I am sorry, but thanks for everything"