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Autore: dionea    09/11/2008    9 recensioni
Cenere al vento.
Per ogni proiettile affondato nella tua carne.
Per tutto il sangue che scorre sull'asfalto.
Per le luci della città fisse su di te
e i clacson lontani delle automobili.
Per quella sigaretta ancora fumante,
che si consuma lenta.
Lì, fra le labbra del cadavere.
Nonsense - Requiem 26 Gennaio 2010
Genere: Drammatico, Song-fic, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Matt, Mello, Near
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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stelle
Ma le stelle quante sono?
prova
Oasis - Stop Crying Your Heart Out
26 Gennaio 2010


Tieni duro.

Tieni duro.

Pochi secondi.
Il freddo metallico le intorpidisce le gambe, serrate all'altezza del petto. Avvolta nel lenzuolo bianco, all'interno del furgone maleodorante, stringe spasmodicamente il pezzo di carta fra le dita. Abbassa le palpebre e rilascia lentamente l'aria, scossa a destra e a sinistra dall'andatura sbandata del mezzo. Il terrore divora la ragione e niente ha più un senso, se non quello di servire la causa divina.
Ad ogni costo.

Non aver paura.

Il suo ultimo nome.
per Lui
Pochi secondi ancora, e tutto finirà.
Per sempre.

Non potrai mai cambiare quel che è stato e che non c'è più.

Labbra che esalano fumo scintillante.
Il sospiro di un fantasma, sfuggevole, evanescente.
Sparisce in aria, inghiottito dal gelo di Gennaio.
Un'altra sigaretta Matt, ancora un'altra.
«...sei sicuro?»
Che il tuo sorriso
 torni a splendere.



Non ha più un sapore, è solo un ricordo.
Il ricordo dell'abitudine, della storia di sempre.
L'illusione che nulla stia per cambiare.
Mordi la tua cioccolata, Mello.
E ingoia ogni rimpianto.
«Sì»
Non aver paura
il tuo destino ti scalderà.

Perchè tutte le stelle
 si stanno spegnendo.

«Solo io posso farlo.»
«Morirai da eroe, quindi.»
«Morirò e basta.»
«Molto poco egoista da parte tua.»
Cerca solo di non preoccuparti,
 un giorno le vedrai.
Prendi quello che ti serve,
 continua per la tua strada...

La catena dorata del rosario scintilla fra i neri indumenti di pelle.
Appesa al collo.
Impossibile non notare quella croce.
Beata e pura nella sua semplicità, stretta da dita tremanti,
che troppo spesso si sono macchiate di sangue,
troppo spesso hanno peccato.
Troppo per poter stringere quel fardello,
simbolo della misericordia e del sacrificio.
«Prega per me quando sarò morto, Matt.»

...e smetti di piangere a dirotto.






Alzati,
 forza!

Che prezzo ha il sacrificio?
Chi piangerà sui nomi degli eroi?
Le preghiere verranno sussurrate nell'ombra.
E la desolazione soffierà sulla pietra delle lapidi spoglie.
Il coro degli angeli non li raggiungerà,
sopraffatto dal rimbombo assordante delle campane,
che scandiranno i secondi.
 Perché hai paura?
 «Non ho paura!»
Non potrai mai cambiare quel che è stato e che non c'è più.


Vitrei e spenti.
Occhi annegati nel vuoto.
Azzurri come una fiamma a gas,
che danza precaria su un accendino.
Chino sullo sterzo, i cocci di vetro fra i capelli.
E l'odore della benzina, della polvere da sparo.
Basterebbe così poco per far saltare tutto in aria.
Così poco per ridurre tutto in cenere.
Perchè tutte le stelle
si stanno spegnendo.
Cerca solo di non preoccuparti...

Cenere al vento.
Per ogni proiettile affondato nella tua carne.
Per tutto il sangue che scorre sull'asfalto.
Per le luci della città fisse su di te
 e i clacson lontani delle automobili.
Per quella sigaretta ancora fumante,
 che si consuma lenta.
Lì, fra le labbra del cadavere.
 ...un giorno le vedrai.
Prendi quello che ti serve
e continua per la tua strada.


Che prezzo ha il sacrificio?
Chi piangerà sui nomi degli eroi?
«Prega per me quando sarò morto, Matt.»
«Piangerò per te.»
 «Non essere sciocco, nessuno piangerà sul mio nome.»
E smetti di piangere a dirotto.

Tutti siamo stelle
 ci stiamo spegnendo.
Cerca solo di non preoccuparti.
Una, due, tre.
Lacrime.
Tradite dai singhiozzi, trattenute contro la manica della camicia bianca.
Fastidiose, sbagliate.
Un giorno ci vedrai.
Prendi solo quello che ti serve
e continua per la tua strada.
«Io sono qui...»
Al traguardo.
Lacrime.
Su un puzzle bianco.
Su una fotografia.
«...ma tu non ci sei.»
E smetti di piangere a dirotto.

Il sorriso sghembo, i capelli biondi.
Gli occhi azzurri, sottili, che dardeggiano fissandolo.
"D e a r  M e l l o"
 
E smetti di piangere a dirotto.












L’angolo di Dionea

Un requiem. Insensato, indefinito e forse banale.
Il frutto di una riflessione sulla profonda morale che ha, secondo me, Death Note.
Un'interpretazione del sacrificio di quei protagonisti che hanno reso viva e reale l'opera di Tsugumi Ohba e Takeshi Obata, autori del capolavoro che ci fa così tanto sognare.
Un grazie speciale alla mia piccola Carla, che mi ha suggerito la canzone.
E un grazie a voi per aver letto.

~ dionea
PS: Evvai, finalmente anch'io sul fandom di Death Note!

  
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