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Autore: Spregias    21/12/2014    2 recensioni
Hogwarts, quarto anno per Lily Potter, coraggiosa Grifondoro, capelli biondi (ovviamente tinti), spirito ribelle e un'insana passione per il Quidditch.
Dall'altra parte abbiamo Scorpius Malfoy, Cercatore di Serpeverde, astio verso Lily e un'insana passione nel romperle le palle e sbucare da ogni dove.
Ma non è solo Lily a vivere la sua prima storia d'amore. Attorno a lei la sua famiglia sperimenta il dolore dell'amore.
James e Dominique fanno i conti con l'attrazione che provano l'un l'altro mentre Rose sperimenta l'attrazione verso una persona che non si sarebbe mai aspettata...
*
Storia semplice, romantica e forse classica storia di amore-odio.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: James Sirius/Dominique, Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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CAPITOLO 13- Say something
 
 
Dominique aveva la mente annebbiata. Aveva la mente annebbiata da un sacco di cose: la scuola, le amiche, incantesimi, pozioni, il freddo che cominciava a farsi sentire, eppure c’era una cosa che le sembrava chiarissima. Le era sembrata chiarissima nel momento stesso in cui l’aveva sentita per la prima volta, quando tutto quello che aveva sempre letto sull’amore le era sembrato improvvisamente verosimile, quando per la prima volta nella sua vita aveva avuto davvero paura.
Le era sembrato chiarissimo, insomma, di essersi innamorata di suo cugino. Le sembrava impossibile, incestuoso, da pazzi, insano, malato, eppure quell’amore era la sua unica certezza.
Per questo dirlo a James non le era sembrata una cattiva idea. Per quanto pazza potesse essere, ci aveva riflettuto e dire a James quello che provava le era sembrata l’unica soluzione possibile.
L’aveva seguito quel giorno, facendo attenzione, e quando finalmente l’aveva visto solo, che tornava dagli allenamenti di Quidditch, aveva pensato che quello sarebbe stato il momento perfetto.
“James” aveva mormorato con la sua voce delicata, e lui si era voltato sorpreso, e vedendola non aveva potuto fare a meno di sorridere.
“Domi” aveva detto, continuando a sorridere ed avvicinandosi a lei. Sua cugina era una vera bellezza, e a volte tanta bellezza gli aveva annebbiato la mente. Se non fossero stati parenti, se lei fosse solo una Grifondoro che aveva incrociato il suo cammino…
“Io ti ho cercato, devo parlarti…” aveva cercato di dire lei, con voce bassa, accennando ad una panchina poco distante. Adesso James era serio.
“Vuoi parlarmi del ragazzo di cui ti sei innamorata?” disse scherzosamente lui, ricordando la conversazione avuta poche ore prima con sua sorella Lily. Ma la reazione di Dominique lo spiazzò: era diventata paonazza e faceva fatica a guardarlo negli occhi.
“Io…” aveva balbettato lei, ma incapace di continuare, aveva taciuto. Osservava James, che era bellissimo con il berretto di Grifondoro, i capelli ribelli e il naso rosso dal freddo. Le fece male il cuore e gli occhi si riempirono di lacrime.
“Ehi, Domi, che succede?” chiese il cugino, carezzandole una guancia. Questo la fece stare anche peggio, il suo tocco le mandava in tilt il cervello, perché lei lo amava, lo amava da morire e non ce la faceva a stare senza di lui un solo istante in più.
“Io ti amo, James” disse con voce bassa ma decisa, alzando finalmente lo sguardo e incontrando quello decisamente allibito di lui.
“Come?” sbottò lui, alzandosi in piedi. La scopa cadde di mano e finì in mezzo alla neve, ma James non ci fece caso.
Continuava a fissare Dominique, pallida e silenziosa, che non dava segno di aggiungere altro. Dopo qualche istante, nel quale James riuscì a capire che lei non stava scherzando, il ragazzo raccolse in fretta la scopa e corsa via alla volta del castello.
Senza aggiungere una parola, Dominique si rannicchiò sulla panchina, e pianse.
*
Circa un’ora dopo, Dominique aveva raccontato tutto a Rose, che dopo aver ascoltato la storia, era corsa via a cercare Lily, che era con Scorpius. Rose aveva fatto appena in tempo a sentire infastidita dal fatto che i due sembravano aver fatto pace, che Lily aveva afferrato la gravità della situazione.
“Che vuol dire che ha detto a James di essere innamorata di lui?” chiese ancora una volta Lily, in tono confuso, mentre Scorpius camminava affianco a lei.
Rose scosse la testa.
“Non lo so, Lily. È innamorata di tuo fratello, di James, e glielo ha detto” affermò ancora una volta, come se non ci fosse altra spiegazione. Era elementare.
Camminando velocemente, arrivarono al castello. In Sala Grande qualcuno era già sceso per la cena, e Lily intravide suo fratello Albus che gesticolava alla sua ragazza: dovevano aver litigato di nuovo. Seduta al tavolo di Grifondoro, Lily scorse Alice, un piatto di stufato davanti agli occhi e un libro di incantesimi al suo fianco.
Stava ancora osservando la beata felicità di Alice quando Scorpius le prese dolcemente la mano.
“Si sistemerà tutto” mormorò, stringendola dolcemente a sé. Lily finalmente sorrise, abbracciandolo a sua volta.
“Lo so” rispose, evitando di fare le fusa come invece le suggeriva l’istinto. Scorpius le baciò il naso e Lily rise, guardandolo negli occhi.
“Stasera alle 21 troviamoci in biblioteca, ti porto in un posto, solo io e te” le sussurrò il ragazzo e lei annuì, poi lo baciò e seguì Rose nella sala comune.
Trovarono Dominique seduta dove Rose l’aveva lasciata, seduta per terra a fissare il fuoco. I capelli biondi brillavano.
In quel momento, James entrò dal ritratto e si bloccò alla vista delle tre ragazze. Ma bruscamente si voltò dall’altra parte e fece per andarsene.
“James!”
Lily lo aveva afferrato ma lui si era bruscamente liberato della stretta di sua sorella e se n’era andato. Dominique asciugò una lacrima.
*
“Una cosa da pazzi!” commentò Scorpius qualche ora dopo. Lily aveva preso il Mantello dell’Invisibilità che ormai aveva ufficialmente rubato a James e si era diretta davanti alla sala comune di Serpeverde, dove poco dopo era apparso Scorpius, bello e sorridente, che si era infilato sotto il mantello con lei.
“Lo so” commentò mestamente Lily, mentre camminavano stretti mano nella mano. Il giorno dopo sarebbero tornati a casa per Natale e avevano deciso di salutarsi quella notte, con il parco che faceva da sfondo.
“Come sta tuo fratello?” chiese il ragazzo, osservando il profilo corrucciato di Lily, che scrutava un punto indefinito. Lei si voltò a guardarlo.
“Non lo so, non ha voluto parlarmi…” rispose lei e si capiva dal tono di voce che era molto dispiaciuta per questo fatto inusuale.
Scorpius le passò un braccio attorno alle spalle e la strinse a sé. Quella ragazza gli piaceva da morire.
“Si sistemerà tutto!” disse lui, anche se non era nemmeno convinto. Lei infatti, sorrise ironicamente e sbuffò.
“Domani l’altro siamo tutti a pranzo insieme alla Tana da nonna Molly. Immagino già l’indifferenza di James io… Voglio bene a entrambi, Scorpius!”
Lui sorrise e si chinò a baciarla. Quando le loro labbra si incontrarono il cuore di Lily cominciò a battere forte e ogni preoccupazione sembrò scivolarle via. Dopotutto, domani era un altro giorno, no?
 
*
 
La mattina di Natale, Lily si svegliò contenta. Era a casa, una casa che le era mancata tantissimo, e i regali che aveva ricevuto erano ammucchiati ai piedi del suo letto.
Un rumore la fece sobbalzare sul letto e l’elfo Kreacher apparve ai piedi del suo letto, depositando un regalo per lei. L’elfo era molto vecchio, eppure sembrava essere molto affezionato a Lily e ogni anno non mancava di farle un regalo.
“Buon Natale, padrona” esclamò con un profondo inchino. Lily sorrise intenerita e alzandosi, prese il pacchetto lasciandogli un bacio sulla vecchia guancia rugosa.
“Grazie, davvero. Sono sicura che sarà bellissimo!” esclamò e l’elfo con un altro grande inchino scomparve.
Lily lo aprì, e scoprì che era una sciarpa appartenuta alla vecchia signora Black, di dubbio gusto, ma che la ragazza apprezzò comunque.
Dopo aver aperto gli altri interessanti regali, tra i quali vi era una lettera di Scorpius, Lily si vestì in fretta e scese a fare colazione.
“Papà, hai mangiato tutti i biscotti?” esclamò infuriata, rivolgendosi al padre seduto a leggere il giornale.
Lui scosse la testa, per niente convincente.
“Sarà stato zio Ron” mormorò, scaricando la colpa sull’amico. Lily sbuffò, sedendosi sulla poltrona accanto ad Harry.
“James e Albus sono già pronti, Lily, muoviti. Nonna ci sta aspettando!” commentò Ginny, i lunghi capelli rossi lucenti, sorridendo alla figlia e al marito.
Lily sorrise a sua volta, indicando che era già pronta per il suo giorno dell’anno preferito.
 
La Tana era addobbata in modo adorabilmente natalizio, e la tavola era così imbandita, che Lily non aveva neanche più idea di quanti erano a passare il Natale lì.
“Lily, mia cara!” esclamò Molly, stringendola in un abbraccio. Erano mesi che non vedeva sua nonna, ma non la trovava molto cambiata. Era sempre sorridente, anche se il sorriso era leggermente annebbiato da un filo di tristezza. Lily non l’aveva mai vista completamente felice.
Anche Arthur le sorrise dalla cucina. James, accanto a lei, era sempre ansioso e si guardava intorno nervoso. Andò a sedersi in salotto, dove c’erano già Hugo e Rose.
Lily lo seguì.
In quel momento un gufo entrò, lasciando una lettera ad Hugo, che leggendola, sorrise come uno scemo.
Rose gli tirò un cuscino. “Ahi” protestò lui, lasciando andare la lettera, che fu presa al volo da James, che aveva deciso che il suo passatempo sarebbe stato dare noia e per sfuggire allo sguardo curioso di Rose.
“Caro Hugo…” cominciò a leggere James, mentre Hugo cercava di riprendersela “buon Natale anche a te…”
James si zittì, facendo scorrere velocemente lo sguardo e quando vide chi aveva scritto la lettera, scoppiò a ridere. Rose e Lily lo guardarono curiose.
“Alice Paciock!” disse con gli occhi fuori dalle orbite. Lily seguì il suo esempio e si alzò, andando a leggere anche lei, non credendo alle proprie orecchie.
“Cosa?!” chiese, rivolta ad Hugo. L’idea che Alice avesse abbandonato i suoi sogni su James per Hugo le sembrava inverosimile e soprattutto che lei non avesse mai sentito parlare.
“Fatevi gli affaracci vostri!” sbottò arrabbiato, strappando la lettera dalle mani di James e scomparendo nell’altra stanza. I tre si sedettero di nuovo sulle poltroncine, mentre dei mini babbi natale volavano intorno a loro.
Rose continuava a scrutare James.
“Sapete, zio George e Angelina non ci sono quest’anno. Sono dai genitori di lei. E anche Charlie non torna. Pare abbia trovato una fidanzata in Romania” commentò, osservando James, un po’ deluso dal fatto che anche Bill non fosse andato in Francia con Fleur.
Proprio in quel momento, suonarono alla porta. James scattò in piedi, dato che sapeva benissimo che sarebbe stata la famiglia Weasley- Delacour.
Bill e Fleur erano sempre più innamorati, e lei era sempre più bella e dopo i saluti, andò ad unirsi ad Harry, Ron ed Hermione, che stavano discutendo dei fatti recenti.
Victorie Weasley entrò bellissima e maestosa come sempre, seguita da Teddy Lupin, suo ragazzo storico, nonché ragazzo per cui Lily aveva un debole da sempre. Infatti, appena lo vide volò ad abbracciarlo.
“Teddy!” esclamò, baciandolo su una guancia.
“Allora, anche quest’anno spero che Grifondoro vinca la coppa delle case!” sostenne, mentre dava il cinque ad Albus, che era stato silenzioso fino a quel momento.
“Beh, io faccio il mio, e Lily pure” rispose James, che si immobilizzò non appena Dominique entrò in casa.
Era fantastica come sempre, bellissima, ma i suoi occhi erano spaventati. Corse ad abbracciare Rose e sparì da sola nell’altra stanza.
James la seguì, mentre Rose e Lily si lanciavano uno sguardo e li seguivano. Decisero che era meglio per la sicurezza di Dominique che loro due ascoltassero la conversazione.
 
“Dominique, dobbiamo parlare” esordì il ragazzo, sedendosi di fronte a lei. Lei sostenne a malapena lo sguardo.
“Sei tu che te ne sei andato via” rispose lei “e io ti ho già detto tutto”.
Lui la guardò e non credette ai propri occhi: era bellissima, e soprattutto era sua…cugina. Quel pensiero gli impediva di pensare davvero a lei. Era sbagliato e avrebbero rovinato la famiglia.
Eppure il suo “ti amo” gli era entrato dentro e non aveva potuto fare altro che pensare a lei. Dominique era perfetta per lui, eppure non poteva fare altro che scacciarla dalla sua mente.
“Siamo cugini” affermò lui e lei sbuffò, come se non aspettasse di sentirsi dire altro.
“Lo so bene, James” rispose infatti “ma io…non posso dimenticare il modo in cui mi sento quando sono con te” disse sottovoce, avvicinandosi a lui, prendendo la sua mano e portandosela sul cuore.
“Lo senti come batte?” mormorò, avvicinandosi ancora. Gli carezzò la guancia, e nel suo sguardo c’era una dolcezza tale da sciogliere il cuore di James.
“Io non posso dimenticare” sussurrò ancora, prima di baciarlo.
CONTINUA
Scusate il ritardo, se c’è ancora qualcuno che è interessato a questa storia, mi perdoni 
  
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