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Autore: Azaia    22/12/2014    1 recensioni
Alloooora, inizio con il dirvi che non è una Bennoda, ma una storia tra Mike e Anna. Detto questo non uccidetemi perchè la odiate D: spero che me la cagerete ewe
fatemi sapere se devo postare il secondo capitolo.
La storia migliorerà, prometto D:
Buona lettura
Genere: Comico, Demenziale, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Mike Shinoda
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Forse questo è il momento adatto per parlargli del mio passato, o almeno potrei provarci, sperando di sembrare seria.
“Sai …. Volevo riprendere quel discorso …”
Mi guarda interrogativo. “Quale?”
“Il mio passato, sai.” “Quando avevo 12 anni … come posso dirti … mi hanno costretto a fare cose che io non volevo, ma sai com’è, a quell’età non si mette affuoco la gravità del problema, insomma hai la mente pulita. Ho solamente capito cosa era successo solo quando, 3 mesi fa è ricapitato.”
So a cosa sto andando in contro dicendoglielo, ma dovevo liberarmene, anche se conosco Mike da poco. Non so se in questo momento lui stia realmente capendo il problema, ma spero di sì.
“Aspetta … mi stai dicendo che …” si blocca. Magari ci è arrivato, o forse no, ma sono più che sicura che un minimo di pensiero ce l’ho ha lasciato.
“Oddio…. Cazzo, mi stai dicendo che ti è successo anche 3 mesi fa!?”
“Esatto”. Ed è a questo punto che scoppio a piangere, non ho mai capito il perché lo abbia fatto, nonostante avessi solo 12 anni, ma sono riuscita a fare l’adolescente e a sbattermene, ma adesso, che tutto si è ripetuto a modi Flashback, non riesco più a pensarci e non piangere. Ho sempre pensato che tutto fosse scritto, tutto è destino, ma non mi spiego perché io, io, che ho sempre fatto ciò che mi venisse chiesto, io, che non ho mai avuto un supporto morale e fisico da parte dei miei genitori, io, che sono una ragazza come tutte, dovessi meritare questo.
“… io- io non so che dirti, penso che un abbraccio non farebbe molto, ma posso offrirti solo questo. Magari può fare qualcosa, ma non molto, voglio che tu sappia che io, Mike Shinoda, sarò sempre e per sempre con te. Nel bene o nel male.”
“Accetto l’abbraccio.”
Non voglio più staccarmi dalle sue braccia, sono come uno scudo che mi protegge, da  tutto.
“G-grazie…”.
Credo di essermi addormentata tra le sue braccia, mi sentivo a casa. Lui è di fronte a me, dorme ancora, fuori è notte quindi non lo biasimo. Posso fermarmi a ripensare a quella cosa per anni e anni, non farò altro che riaprire le ferite. ‘il passato è passato, vivi il futuro’. Le tipiche frasi per sdrammatizzare, di certo lo so che il passato è passato, ma prova tu persona che pronunci questa frase a dimenticarti, per esempio, il tuo primo ragazzo, per quanto tu possa interrare quel ricordo prima o poi pioverà e la terra scivolerà via, tutto tornerà in superficie, come lo era all’inizio.
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11-02-96
È passato un anno da quando ho conosciuto Mike e oggi compie 19 anni, wow, un anno di relazione con lui ed ancora non ho affrontato l’argomento droga e alcool, wow, me stessa, complimenti.
“che ci fai lì, vieni qui!” dice Mike. Credo che sia ora.
“P-posso parlarti un attimo, per favore..?” dico. Mi tremano le mani al pensiero che Mike possa incazzarsi con me, non avrebbe tutti i torti.
“Certo!” dice. Avrei preferito un: ‘dopo, adesso fammi ubriacare per bene! ’ ma non sarebbe stato da lui, credo.
“Camera?”
“Camera.”
“Sei sicura che devi solo parlarmi?” ridacchia. Beh, almeno non pensa al peggio.
“Purtroppo si.”
“Dio.”
Arrivati in camera mi siedo nel letto e incrocio le mani, non sono ancora emotivamente pronta ad affrontare il tutto con lui, ma è il mio ragazzo, glielo devo.
“Allora?” chiede curioso.
“Beh vedi, in un anno che ci conosciamo non ti ho ancora detto tutta la verità su di me.”
“Oh beh, ci sono cose che non devi dire, anche se siamo fidanzati, insomma, meglio tenersele! Sai quante cose devo ancora dirti io? Ahahaha” 
“Non si tratta di una cosa leggera, è abbastanza grave, ed io dovevo dirtelo prima.”
Mi guarda e fa un sorrisetto mezzo compiuto e divertito. Magari crede che lo stia prendendo per il culo, beh, non lo biasimo infondo è il suo 19esimo compleanno, crede semplicemente che io stia scherzando, ma non è così, purtroppo.
 “E se me le dicessi stasera a letto?” sorride.
“No, è passato già troppo.” Cerco di fare una faccia seria, ma fallisco.
“Suvvia, mica si parla di droga o di Chester! Posso aspettare, ed anche tu puoi.”
“Il fatto e che…”  No, non l’aveva capito.
“Cosa?”  Si gratta il collo.
“Si parla di droga…” che liberazione. Per un attimo ride, poi torna serio.  Se volete prendere mini infarti post incazzature lui fa per voi, decisamente.
“COSA?” “No, aspetta, è uno scherzo, vero? Deve esserlo, insomma, tu non puoi…”
Sospiro un attimo prima di rispondere. “Sì, posso.”, guardo in basso, il piumone rosso acceso che c’è nel letto, è così interessante in certi momenti.
“Perché hai aspettato un anno per dirmelo?” sapevo che questa domanda sarebbe arrivata. Certo non c’è un motivo per cui ho aspettato, volevo semplicemente aspettare il momento giusto per dirlo, ma non è mai arrivato.
“Allora?” ha il tono irritato, oltre a Chester adesso sta combattendo anche me.
“Puoi rispondere o cosa?!” ecco uno dei motivi per non dirglielo.
“Vedi…”
“Dimmelo e basta, Anna!”
“Credo per paura.” posso dire che sta soffrendo.
“Non devi supporre, devi esserne certa!” “Hai presente cosa cazzo ti stai facendo?!”
“Sì.. credo. Cazzo, lo so.” So che rispondergli a tono non è la cosa più intelligente da fare, sono io nel torto.
“Allora perché cazzo lo fai!?” ahia, non so cosa rispondere, ho più motivi per farlo, e lui lo sa, ma è inutile.
“Che c’è? Non sai neanche tu il perché adesso?!”
“È che…”
“ ‘e che’ cosa?” “Sii certa quando parli con me!”
Torto, torto, torto. Sono completamente nel torto.
 
  
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