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Autore: Dany Art 99    22/12/2014    1 recensioni
[Misto x Victoria]
Esistevano pochi gatti prestigiatori al mondo e Mistoffeles era uno di questi.
I loro poteri dipendevano dalla luna, loro amica ed insegnante, loro fidata amante ed insegnate.
Dalla luna dipendeva la loro specialità. Adesso voglio raccontarvi di uno di loro, un gatto bianco e nero molto enigmatico ma anche molto dolce, che troverà la luna in una gatta della sua tribù.
Con questa storia ho voluta dare un significato al duetto che si vede fra Mistoffeles e Victoria all'inizio del musical, quando dopo il suo assolo (invitation to Jellicle ball) Vichy viene secondo me “corteggiata” dal Mistoffeles che poi la accompagna nei movimenti.
Spero che vi piaccia :) Buona lettura
Genere: Poesia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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[Revisionata]
Ta taa taaaaa eccovi qui la one shot richiesta da Twilight2006 :) Spero tanto che vi piaccia, sopratutto a te che me l'hai chiesta...
Come ho scritto nell'intro Con questa storia ho voluta dare un significato al duetto che si vede fra Misto e Vichy all'inizio del musical, quando dopo il suo assolo (invitation to Jellicle ball) Vichy viene secondo me “corteggiata” dal Mistoffeles che poi accompagna nei movimenti.
Buona lettura :)



Molti animali hanno una loro costellazione che brilla in cielo di notte. I gatti no. Ai gatti bastano i loro occhi lucenti per illuminare il cammino.
(Mary S. Emilson)


Un ombra nera e bianca saltò al centro della piazzola, con la solita grazia, mentre l'odore dei propri simili lo travolse come un caldo abbraccio di benvenuto.
La piazzola era vuota e silenziosa, ma essendo pieno giorno questo non lo sorprendeva... probabilemente erano ancora tutti a dormire.
Fece qualche passo al centro della piazzola, respirando a fondo l'odore dei Jellicle poi si diresse verso il tubo vicino al trono di Deuteronomio, il posto in cui andava sempre durante i balli.
Non andava spesso alla discarica nonostante la considerasse la sua unica vera casa, per il semplice fatto che essendo un gatto che veniva definito “magico” o “prestigiatore” necessitava di molto tempo di meditazione.
Ma quelle numerose, seppur brevi, visite alla propria casa gli ricordava sempre chi fosse il suo vero essere e quale fosse il suo compito su quella terra.
Alzò il muso e guardò incantato la luna quasi piena che si stagliava nel cielo color pece, puntellato da piccoli puntini scintillanti simili a piccole gemme.
La luna era il loro simbolo, quello che li contraddistingueva dalle altre specie animali compresi gli umani.
Mistoffeles si stiracchiò leggermente, facendo sbucare dal buco 
le zampe anteriori  e decise che, se si fosse riposato qualche momento, si sarebbe svegliato con gli altri. Qualcuno, sfortunamente per lui, non aveva intenzione di farlo dormire.
-Mistoffeles! Misto! Sei tornato!- disse una voce dolce da sopra l'apertura del tubo. Misto la riconobbe subito e sorrise leggermente mentre sbucava con il muso completamente bianco e e orecchie nere dall'apertura della tubatura.
-Ciao Vichy- disse lui senza muoversi, lei rise con quella risata cristallina e si concentrò sugli occhi argentati del gatto sotto di lei.
Le erano sempre piaciuti... era l'unico gatto ad avere quegli occhi color tempesta, così particolari ed enigmatici.. se non misteriosi.
E quel mistero che avvolgeva quel gatto l'aveva sempre, e non lo aveva mai detto a nessuno, attratta spiritualmente e fisicamente.
E come la guardava... sentiva come se le guancie le andassero a fuoco e uno strano formicolio al basso ventre, senza contare che ogni volta che incrociava il suo sguardo la sua coda sembrava muoversi di vita propria.
Victoria saltò elgantemente dal tubo e si mise all'entrata; Mistoffeles si girò e si rimise a pancia in giù tirandosì su sui gomiti stando così alla stessa altezzadel muso diafano della gatta bianca.
Victoria si perse per l'ennesima volta in quello sguardo magnetico poi chiuse gli occhi e si riprese solo nel momento in cui il gatto parlò. 
-Allora che ci fai già sveglia?- chiese Misto.
Le guancie di Victoria si imporporirono leggermente, non poteva certo dire che era rimasta sveglia per vedere se tornava, quindi fece un respiro profondo e disse la prima cosa che le venne in mente.
-Eh.. non... Non riuscivo a dormire- disse lei guardando per terra.
-Beh.. neanche io, quindi che facciamo?- disse Misto avvicinandosi al viso della gatta.
Lei avvampò di nuovo mentre a separarli c'erano solo pochi millimetri. -No..non lo so- disse lei sempre perdendosi in quegli occhi.
-Tu non sei mai uscita vero? Dalla discarica – disse il gatto prestigiatore avvicinandosi fino a sfiorare il naso con quello roseo della gattina.
Vichy sorrise leggermente e il suo manto bianco divenne scarlatto nella zona delle gote.
-N..no- disse in un sussurro appena accennato.
-Che ne dici di venire via?- disse guardando la gatta bianca. -Con me?- aggiunse dopo.
-Non..so, Jenny mi ucciderebbe se lo sapesse- disse lei strofinandosi un orecchio con la zampa destra.
Mistoffeles uscì dal tubo e Victoria indietreggiò di qualche passo. -Non se ne accorgeranno, promesso. E se facessimo tardi mi basterebbe battere le zampe e compariremo qui- disse lui; vedendola silenziosa, Misto le sorrise dolcemente e le sfiorò la zampa. -Dai, se non rischi non puoi vivere a pieno la vita. Vieni con me Victoria..- disse di nuovo Misto mentre sperava con tutto il cuore che accettasse.
Vichy si guardò alle spalle e fece un respiro profondo. -Basta che saremo qui prima che gli altri si sveglino- disse la gatta bianca immaginandosi già le urla preoccupate di Jenny se non l'avesse vista. -Prometto, croce sul cuore- disse il gatto prestigiatore porgendogli la zampa con un elegante inchino.
Vichy la guardò titubante e Misto se ne accorse. -Hey.. ti ho mai mentito io?- disse il gatto, lei fece cenno di no con la testa ed afferrò la zampa di Misto.
-Basta che mi segui ok?- disse lui cominciando a correre sulle montagnole di rifiuti e quindi sui tetti; Vichy lo seguì rallentando solo in prossimità della fine della discarica.
Era la prima volta che usciva dalla discarica... la brava Victoria, la dolce cucciola che seguiva le regole non c'era più... o almeno voleva lasciarla alla discarica per quella notte..
Vichy strinse la zampa di Mistoffeles e varcò quel “confine” con il cuore leggero; per una volta voleva trasgredire.
Camminarono per circa un quarto d'ora, poi Mistoffeles riuscì a salire sul tetto di un eficio molto basso e largo ed a trascinare Vichy con sé, azione resa molto complessa senza le proprietà magiche del prestigiatore.
Si infilarono in un buco e Misto si avvicinò alla gatta bianca coprendole gli occhi con le zampe e guidandola nei movimenti fino a trovarsi sopra le travi di un teatro, esattamente sopra la platea.
Il miglior posto da cui vedere uno spettacolo.. lo aveva scoperto qualche tempo fa e non ci aveva mai portato nessuno.
Lasciò le zampe di Victoria e per un momento lei si aggrappò per paura a lui.. insomma dove l'aveva diamine portata? Poi si guardò intorno e notò qualche assomiglianza a delle locandine che aveva trovato fra i rifiuti.
-Siamo al teatro vero?- chiese ed Misto annuì sorridendo accucciandosi sulla trave, Vichy fece lo stesso sedendosili accanto e cominciò a guardarsi intorno.
Sembrava quasi la discarica dei Jellicle agli occhi della gatta bianca, senza spazzatura o mobili rotti ma pur sempre lei; le travi che componevano quel palco erano di un marrone scuro simile a quello della corteccia delle quercie che aveva visto intorno alla discarica.
Due tendoni rosso sangue ai lati, come a volerlo contornare gli davano un tocco di colore.
Un brusio leggero si propagava al di sotto di loro, come un dolce e lieve sottofondo.
Vichy muoveva le zampe  a disagio, ok.. non era che non si fidava di Misto ma cominciava a ripensarci.. era pur sempre una gatta cresciuta nelle regole, forse un po' rigide ma già essere uscita così senza permesso dalla discarica era contro la sua educazione e le faceva arricciare i baffi.
Ma appena guardava Mitoffeles con il pelo nero arruffato intorno al muso bianco, le articolazione molto snelle e gli altri eleganti, si ripeteva che andava bene e che Misto era la sua personale evasione, questo non le dispiaceva affato.
Le luci si spensero in un sonoro crack che la spaventò e non sapeva come, si era trovata fra le braccia di Misto che la stringeva leggermente contro il petto snello.
-Hey.. tutto a posto, lo so che per te è tutto nuovo ma non aver paura.. ci sono io con te- le sussurrò all'orecchio e Vichy ringraziò il fatto di essere di spalle poichè sentiva che le sue gote avevano raggiunto il colore dei tendoni delle quinte all'ultima affermazione del gatto prestigiatore.
Una luce bianca si accese e illuminò un cerchio del palco rendendolo scintillante quasi come la luna; Vichy lo guardava meravigliata mentre una coppia di ballerini di danza classica di libravano sulle note di una musica lenta e melodica. Mistoffeles la guardava intensamente.
Il gatto prestigiatore sentii qualcosa farsi largo nel suo petto, qualcosa che anni di solitudine avevano accentuato e se ne rese conto nello stesso momento in cui si accorse di tenere ancora le braccia intorno al piccolo addome della gattina e la sua schiena contro il suo petto.
Se ne rese conto dal battito cardiaco accelerato, del calore che proveniva da Victoria e che si irradiava per tutto il suo petto.. dal tremito delle sue zampe.
Poi si udirono gli applausi e Mistoffeles riuscì a tornare in sé  mentre Vichy si era avvicinata al palco nel momento stesso in cui una ballerina con un bellissimo abito bianco ed i capelli biondo chiarissimi era arrivata in mezzo al palco e si muoveva sinuosamente.
Poi un ballerino completamente vestito di nero tranne per un papillon bianco irruppe nella scena e cominciò a ballare con la ragazza diminuendo sempre di più la distanza fra i loro    corpi.
Vichy trovò divertente la somiglianza che i due umani avevano con lei e Mistoffeles, si girò verso di lui per dirlo e vide che il gatto la stava osservando con un sorrisetto, come se avesse condiviso il medesimo pensiero.
Lui le sorrise dolcemente notando l'interesse della bianca che girò il muso completamente arrossita immergendosi di nuovo nella visione dei ballerini di tango.
C'era così tanta sintonia fra i due, nei loro sguardi, nei loro movimenti.. Victoria era meravigliata, non aveva mai visto veramente degli umani, insomma gli aveva sempre considerati “quelli” che lanciavano le scarpe per fargli stare zitti durante le lune Jellicle.
In quel momento sembravano solo gioia, danza ed ..ed amore.
Quando ebbero terminato Vichy miagolò leggermente di contentezza e ringraziò per la millesima volta Mistoffeles per quella gita.
Rimasero per quasi tutto il concerto, poi Mistoffelese si avvicinò furtivamente alla gatina bianca e le sussurrò all'orecchio circondagli la vita con un braccio -forse dovremo andare.. o potrei non mantenere la promessa che ti ho fatto- sussurrò.
-Oh- disse solamente lei alzandosi e guardando il gatto con un sorriso triste.
-Potremo rifarlo quando il teatro è aperto- disse Mistoffeles per tirarle su il morale.
In men che non si dica, si ritrovò Vichy attaccata al collo mentre lo abbracciava travolta da un senso di ringraziamento mai provato prima.
-Grazie, grazie, grazie Mistoffeles!- disse la gattina strofinando con la tesata il collo del gatto bianco e nero.
Per un momento fece qualche fusa che non sfuggì al gatto prestigiatore che mentre la stringeva teneramente, fece un sorrisetto soddisfatto.
Victoria arrossì violentemente forse per la centesima volta in quel lasso di tempo e si staccò mormorando scuse a Misto che alzò le spalle ridendo.
Mentre uscivano, sbucarono sul tetto del teatro e Vichy disse -però dovrei ripagarti di questo regalo.. insomma hai fatto tanto per me-.
Misto la guardò e ripensò alla sua meraviglia mentre guardava i ballerini sul palco e gli venne un'idea, che sarebbe piaciuta ad entrambi.
-Non c'è bisogno Vichy.. anzi una cosa potresti farla- disse il gatto guardandola, lei si avvicinò e lo guardò in quegli occhi color tempesta.
-Cosa?- chiese.
-Balla con me- disse lui e le porse la zampa in un elegante inchino.
Vichy guardò per qualche secondo quella zampa nera che le offriva quel ballo, poi alzò lo sguardo sul capo color pece si Mistoffeles abbassato, sul fisico snello e sulla curva che aveva la sua schiena e la sua coda per metà bianca come il proprio pelo.
Poi pensò alle ore tracorse insieme ed in un secondo capì che cosa doveva fare.
Sfiorò la zampa di Misto e solo a quel punto il gatto alzò lo sguardo verso di lei sorridendo. -Posso avere l'onore di questo ballo, mia damigella?-  chiese Misto osservandola.
Lei rise e strinse la zampa di Mistoffeles, in un secondo lui la trasse a sé e lei si trovò con il muso premuto sul suo petto bianco.
Le dita sinuose del gatto che accarezzavano la sua schiena, la afferrarono dolcemente all'inzio del fondoschiena, appena sopra, portandola ancor più vicino a sè e cominciò a dondolare mentre la gattina le metteva le mani intorno al collo salendo sulle punte.
Il presigiatore cominciò a dondolare leggermente e la gatta lo seguì. Poi si staccò prendendole le zampe e la fece volteggiare; la riportò verso di sè e si mise nella posizione iniziale.
Sotto di lui si sentiva ancora le note di un lento e quindi si fece trasportare dalla musica che proveniva da sotto di loro.
Vichy aveva appoggiato il capo sul suo petto quasi volesse addormentarsi lì mentre dondolavano.
Poi la musica cambiò e ritornò quella usata per il pezzo dei ballerini di tango, molto più sensuale e passionale.
Vichy si staccò un momento lasciando Mistoffeles a guardarlo e presa da una forza invisibile si mise ad ondeggiare i fianchi come aveva fatto la ballerina in bianco prima.
Alzò le zampe sopra la testa ondeggiando il bacino come non aveva mai fatto.. lei era quella con i movimenti puri.. adesso le sembrava di essere quasi Bombalaurina.
Sentii Mistoffeles dietro ed il suo fiato sul collo, una mano sul fianco che la strinse e il suo bacino che si scontrava con il suo fondoschiena.
Quello sfregamento le fece venire brividi su per la schiena e sul collo dove sentiva infrangersi il fiato del gatto.
Victoria si ricordò cosa aveva fatto la ballerina e si girò verso di lui con una mezza giravolta appoggiando le zampe sul suo petto mentre continuava a muovere i fianchi ed a strusciarli su di lui.
Questa intraprendenza non l'aveva mai avuta e si meravigliava.. che avrebbe pensato Jenny? Poi pensò che non aveva importanza in quel momento... si sentiva libera a ballare così con Mistoffeles.
Gli mise le zampe intorno al collo e lui le circondò la vita poi cominciarono a muoversi, lei faceva un passo in avanti e lui indietro e viceversa.
In tutto quel tempo i due non smisero mai di fissarsi intensamente negli occhi... occhi negli occhi, come se fossero legati indossulubilmente, con due catene... come se si stessero legando i loro cuori a loro insaputa.
Misto si fece un tantino più intraprendente ed accarezzò la coscia candida di Victoria stringendole il ginocchio ed alzandolo.
Vichy si lasciò fare e riuscì a vederlo negli occhi del gatto prestigiatore.. era desiderio.
I suoi occhi erano quasi più argentei, più scintillanti, più bramosi..
Mistoffeles accarezzò di nuovo la coscia di Victoria questa volta con bramosia e lei lo lasciò fare stringendosi ancor di più a lui.
-Forse...forse, dovremo...- cominciò Misto deglutendo rumorosamente, -dovremo andare, se non vogliamo arrivare tardi- disse.
Vichy sembrò delusa e lo era, ma cercò di non darlo a vedere insomma... aveva ragione, dovevano andare.
Si staccò da lui a malavoglia e fece un passo verso il cornicione. Misto la stava guardando e pensò “ma che diavolo sto facendo?”.
Perchè lui voleva baciarla con tutto il suo cuore, ma aveva paura di un suo rifiuto.
Ma non era quello il momento dei ripensamenti; annullò in breve la distanza fra di loro e le riappoggiò le zampe sulla vita tirandola con un lieve strattone verso di sè.
Vichy lo osservava con le labbra leggermente schiuse; e si era avvicinata di qualche centimetro verso il suo muso.
Mistoffeles lo prese come un assenso e si chinò verso il suo muso, era più alto di lei di circa una spanna e dovette abbassarsi per baciarla.
Si avvicinò a lei finchè non mancarono pochi millimetri di distanza fra le loro labbra.
Victoria lo apprezzò le stava dando la decisione “finale” e in un momento lo trasse a sé lo bacio mentre schiudeva le labbra per godersi pienamente il sapore del gatto prestigiatore.
I due si baciarono a lungo sotto la luce di una luna che stava sorgendo e la musica dolce in sottofondo.
 
***
 
E la notte Jellicle era finalmente arrivata.
Mistoffeles dopo la presentazione generale e il primo ballo di gruppo si era infilato nel tubo dietro il palco come tutti gli altri aveva lasciato spazio alla piccola Victoria ed il suo  assolo.
Era dal loro primo bacio che si vedevano clandestivamente e che lui la portava al teatro per farle vedere la danza ma diciamo.. non lo sapeva nessuno tranne le altre piccole che gli avevano beccati una sera.
Ma avevano promesso di non dire niente ed avevamo mantenuto a promessa fino ad allora.
Victoria cominciò a muoversi con una delicatezza ed una dolcezza infinita meravigliando tutti come faceva ad ogni luna nuova.
Finito il suo assolo era finita in una posizione e si accarezzava con le zampe il muso.
Era quella l'ora.
Ci aveva pensato molto su e Vichy era d'ccordo.. volevano proclamare la loro unione alla luna Jellicle, durante i balli ed era quello il momento.
Uscì dalla tubatura e si avvicinò a Victoria che gli sorrise, aprì  le braccia e Vichy si distese sul pavimento in un movimento molto veloce.
Mistoffeles le accarezzò il fianco, poi la coscia ed fino al polpaccio con un unico movimento e sorrise malizioso, tutti intorno gli osservavano e giurò di vedere Jenny che gli sorrideva con tono materno.
Victoria gli sorrise e rise mentre il gatto prestigiatore la prendeva e la baciava in mezzo alla piazzola. 
La gatta bianca ormai era cresciuta ma non si sarebbe mai dimenticata quegli occhi d'argento che gli sarebbero rimasti impressi nel cuore per tutte le lune Jellicle avvenire.



Grazie a tutti per essere rimasti a leggere fino a quel punto!
Un bacio, Dany

 
   
 
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