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Autore: saramermaid    22/12/2014    1 recensioni
Thadastian | Natale | Family Moments
Dal testo:
"Sebastian Smythe non aveva mai permesso a nessuno di prendere le decisioni al posto suo, era quel tipo di persona che sapeva esattamente cosa voleva dalla vita e trovava sempre il modo di ottenerla. Lo era stato quando, a dispetto di tutto e tutti, aveva fatto coming-out ricevendo in cambio la totale indifferenza di suo padre. "
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Sebastian/Thad
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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All I Want For Christmas is You









A Broken,
che non sapeva assolutamente di questa os
e che sono certa adesso starà programmando di uccidermi.
Ti voglio bene Twin!






Sebastian Smythe non aveva mai permesso a nessuno di prendere le decisioni al posto suo, era quel tipo di persona che sapeva esattamente cosa voleva dalla vita e trovava sempre il modo di ottenerla. Lo era stato quando, a dispetto di tutto e tutti, aveva fatto coming-out ricevendo in cambio la totale indifferenza di suo padre. Lo era stato quando per sfuggire al clima gelido che si respirava a casa, a Parigi, aveva accettato di buon grado il trasferimento in Ohio. Lo era stato quando aveva volontariamente scelto la Dalton Academy come liceo, facendo spendere una cifra stratosferica ai suoi genitori e prendendosi così una piccola rivincita. Lo era stato quando il primo giorno di scuola aveva salutato sua madre con un delicato bacio sulla guancia ed ignorato completamente la faccia disgustata e delusa di suo padre.

E nel corso degli anni aveva continuato ad esserlo, quando aveva scoperto di essere innamorato di Thad facendo di tutto pur di averlo e riuscendoci soltanto dopo miliardi di tentativi o quando poi avevano deciso di trasferirsi a New York finendo per sposarsi dopo un anno di convivenza. Lo era anche in quel momento quando, all'età di venticinque anni e molti mesi dopo, stava finalmente per mettere su famiglia con l’uomo che amava da quando di anni ne aveva diciassette. Anche in quel caso l’idea era stata sua, semplicemente una mattina si era svegliato nel silenzio del loro attico desiderando qualcosa di più. Qualcosa che fosse parte di lui e di Thad e che potesse ricordargli per sempre quanto fossero giusti e perfetti insieme nonostante i mille difetti.

E sua era stata l’idea di svegliare suo marito nel modo più dolce che conoscesse, quello che sostanzialmente mostrava soltanto quando erano da soli e Sebastian non aveva bisogno di alcuna maschera a fargli da scudo. In quel frangente si era rispecchiato negli enormi occhi cioccolato di Thad ed era stato del tutto naturale lasciare che quel pensiero costantemente ronzante nella sua testa venisse fuori, sussurrato tra le quattro mura della loro camera matrimoniale. Era stato del tutto spontaneo esprimere il desiderio di allargare la famiglia, facendo giurare all’altro che il loro primogenito avrebbe avuto il patrimonio genetico della famiglia Harwood. Perciò dopo ben nove mesi di attesa e tanta agitazione era finalmente giunto il momento di conoscere suo figlio.

Non l’avrebbe mai ammesso ad alta voce, ma era impaziente ed anche abbastanza spaventato. Nel corso della sua adolescenza non aveva avuto un buon esempio quanto all’essere genitori ed aveva l’innaturale terrore di non essere abbastanza o di non riuscire a fare abbastanza. Più volte Thad lo aveva rassicurato, sostenendo che sarebbe stato un padre fantastico e che avrebbe amato quel bambino esattamente come amava lui ogni giorno della loro vita da ben otto anni. Eppure c’erano ancora momenti in cui Sebastian sembrava risucchiato nei ricordi, proiettato verso il tipo di persona che era stato in passato e di cui non andava molto fiero. Il suo carattere col tempo non era mutato, era sempre spigoloso, poco incline a mostrare apertamente le emozioni di fronte al resto del mondo ed ancora pregno dei ghigni e della combattività così tipici del suo vecchio se stesso. Ma a conti fatti, a parte queste piccole note non era rimasto nulla del ragazzino viziato, superficiale, egoista e scorbutico dei tempi del liceo.

L’insegna luminosa del New York Medical Center lo riportò alla realtà, costringendolo a spegnere il motore e slacciare la cintura di sicurezza senza tuttavia dare cenno di voler scendere dall’abitacolo. Sebastian si prese alcuni minuti per sé stesso, stringendo saldamente il volante tra le mani ed osservando, senza davvero prestarci attenzione, i candidi fiocchi di neve che si posavano sul parabrezza. Suo figlio aveva scelto le feste natalizie per venire al mondo, scalpitando impaziente come se già sapesse che ad accoglierlo ci sarebbe stato un clima di assoluta gioia e tanto calore. Le sue iridi verdi si chiusero per alcuni secondi, cercando di ritrovare un minimo di autocontrollo e di sangue freddo prima che si decidesse ad entrare passando attraverso le porte scorrevoli. Tra le mani, questa volta, stringeva una piccola busta rossa contenente un piccolo dono per suo figlio.

Lo aveva trovato qualche giorno addietro in uno scatolone dimenticato in soffitta, in mezzo a tutte le cose della sua infanzia, ed aveva pensato che sarebbe stato perfetto per Adrian. Voleva che il suo bambino avesse qualcosa di suo, qualcosa che potesse sempre fargli sentire l’odore di casa e la sua presenza. Nemmeno Thad sapeva di quel piccolo particolare, voleva fare una sorpresa a tutti e per sua fortuna il karma sembrava essere dalla sua parte visto che suo marito aveva assistito personalmente al parto mentre lui era costretto a lavoro. Quando le porte dell’ascensore si aprirono con un leggero bip, l’odore di talco gli riempì subito le narici e lui si affrettò ad imboccare il corridoio alla sua destra.

Thad lo aveva avvisato per telefono, non potendo evitare l’evidente commozione, dandogli poi precise indicazioni su come trovare il giusto reparto e la giusta stanza. Melanie, la madre surrogato che avevano scelto personalmente, era stata davvero brava a detta dell’altro e nonostante le molte ore di travaglio tutto era andato per il meglio. Sebastian si fermò appena davanti alla porta, tentennando in maniera nervosa e passandosi una mano tra il ciuffo castano. Poteva avvertire tutta l’ansia e l’aspettativa ritornare prepotentemente a colpirlo, quasi come se si aspettassero di vederlo scappare a gambe levate da un momento all’altro. Ma non aveva nessuna intenzione di farlo, l’unica cosa che gli premeva in quel momento era poter baciare suo marito e godere della presenza di Adrian.

«Bas!»

La voce di Thad gli fece sollevare lo sguardo che non si era accorto di aver abbassato e Sebastian fu sicuro che la scena che gli si presentò davanti non l’avrebbe mai dimenticata. Harwood stringeva con delicatezza un piccolo fagottino tra le braccia, facendo attenzione nel mantenere salda la presa ed evitando di muovere il braccio posto sotto la testa di loro figlio. Il respiro gli si bloccò appena quando fu sufficientemente vicino da poterne osservare i tratti. Adrian sonnecchiava placidamente in braccio al moro e di tanto in tanto stringeva i pugnetti attorno alla maglietta dell’altro, probabilmente in cerca di calore o di una presenza rassicurante. Fu in quel momento che qualcosa in lui parve sciogliersi completamente, portando le sue labbra a schiudersi in un sorriso commosso e sentendo gli occhi verdi pizzicare leggermente per evitare di versare qualche lacrima. Con mani tremanti abbandonò il regalo sulla poltrona alla sua sinistra, allungando il braccio per tracciare con i polpastrelli il contorno di quel visino paffuto. La leggera peluria scura sulla testa, il nasino all’insù, le labbra carnose e le guanciotte rosee; tutto gli ricordava enormemente Thad e mai come in quel momento fu sicuro di aver fatto la scelta giusta nel decidere di dare ad Adrian il patrimonio genetico del suo compagno.

«Posso tenerlo?» Sussurrò per non disturbare il sonno di Melanie e quello del piccolo, non riuscendo comunque a mascherare la voce tremula ed emozionata.

«Amore, ti presento Adrian Smythe-Harwood… Nostro figlio.» Mormorò Thad di rimando, sorridendogli dolcemente ed amorevolmente per poi aiutarlo a sistemare il bambino fra le braccia.

Quando avvertì il leggero peso di suo figlio contro il suo petto si chinò per posargli un lieve bacio sulla fronte, mentre la sensazione di essere totalmente felice e completo spazzava via tutte le insicurezze e le precedenti paranoie. Quasi senza accorgersene Sebastian iniziò a cullare il piccolo, muovendosi leggermente sul posto e canticchiando a bassa voce le note di una vecchia ninna nanna. A quella melodia gli occhietti di suo figlio si aprirono, regalandogli una perfetta visuale di due pozze scure identiche a quelle di Thad. Di rimando gli sorrise restando incantato e meravigliato dalla dolcezza e dalla tenerezza che erano in grado di trasmettergli. Nel suo cuore sentiva già di amare quel bambino più della sua stessa vita e questo bastò per calmarlo.

«Avevi ragione, Thad.» Disse interrompendo il silenzio di quella stanza d’ospedale. «Adrian è bellissimo proprio come te e non c’è niente che desiderassi di più al mondo della nostra famiglia.» Terminò facendo combaciare la fronte contro quella dell’altro per poi lasciargli un bacio a stampo sulle labbra.

«Io ho sempre ragione, signor Smythe-Harwood.» Bisbigliò il moro con un finto sguardo di supponenza, pettinandogli i capelli castani e sistemando le ciocche disordinate a causa di tutte le volte che Sebastian ci aveva passato la mani dentro.

«A proposito, ho portato un regalo per Adrian ma mi sono dimenticato di dirtelo. E’ sulla poltrona.» Esclamò il più alto, continuando a cullare il bambino ed indicando la sedia con un cenno del capo.

Thad gli donò un altro bacio a fior di labbra prima di prendere il sacchetto regalo e slegarne il nastro di chiusura, rivelando al suo interno una morbida copertina azzurra con un orsetto ed una piccola S ricamata sopra. I suoi occhi si sgranarono impercettibilmente quando si accorse cosa stava effettivamente stringendo tra le dita e le sue iridi cioccolato corsero ad incatenarsi in quelle verdi del marito per averne conferma. Il sorriso stirato e gli occhi lucidi di Sebastian furono però più che sufficienti come risposta e Thad si avvicinò ancora una volta alla sua famiglia per avvolgere Adrian nella sua nuova copertina.

«Questa è..»

«Si..», lo interruppe il castano, «è la copertina di quando ero piccolo, quella che mia nonna Patrice ha personalmente cucito per me. L’ho trovata in soffitta qualche giorno fa e ho pensato che sarebbe stata perfetta per nostro figlio. Ecco, volevo che avesse qualcosa di familiare ed unico spero non ti dispiaccia.» Aggiunse con un pizzico di incertezza che l’altro colse alla perfezione.

«Scherzi Bas? E’ il regalo più bello che tu potessi mai fargli, questo oggetto ha un valore inestimabile per te ed è parte della tua famiglia. Ora anche nostro figlio avrà qualcosa di unicamente suo e che gli ricorderà costantemente quanto suo padre lo ami.» Ammise Thad con l’ennesimo sorriso rassicurante e solare che riservava soltanto per Sebastian.

«Ti amo, Thad.»

«Ti amo anche io, Sebastian.» Rispose il moro avvolgendo suo figlio e suo marito in un abbraccio caldo.

Aldilà della finestra i fiocchi di neve continuavano a fluttuare e cadere copiosi, imbiancando qualsiasi cosa incontrassero sul loro cammino. E mentre entrambi si beavano del respiro regolare di Adrian, l’orologio in piazza iniziava i propri rintocchi di campane per annunciare che il Natale era ormai giunto. Sebastian Smythe non aveva mai permesso a nessuno di prendere le decisioni al posto suo ed era certamente il tipo di persona che sapeva esattamente cosa voleva ed ora finalmente poteva dire di avere tutto. Una casa, Thad ed Adrian. Non gli serviva nient’altro per Natale se non il calore, l’amore e la presenza costante della sua famiglia al suo fianco.












A/N

Scrivere questa storia è stato un po’ il coronamento di un percorso lineare e ben delineato nella mia mente su come dovesse concludersi la vita di Thad e Sebastian. Ho da sempre immaginato una famiglia per entrambi, con due bambini identici a loro e che rispecchiassero perfettamente il trionfo dell’amore vero. Sono particolarmente legata alla figura di Adrian perché dietro questo nome c’è un significato ben preciso che è la fusione dei nomi Sebastian e Thad più l’aggiunta della lettera R (a me molto cara per questioni personali). Non ho altro da aggiungere se non per dire che sono sempre qui per qualsiasi cosa. Buona lettura e Buone feste di Natale a tutti!

P.s. Io e Broken stiamo pubblicando una raccolta di os matrimonio sui Thadastian perciò se vi va fateci un salto (: Le storie verranno pubblicate col profilo Warblers Mamas che è in comune ad entrambe e la raccolta la trovate qui:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2947892&i=1

xoxo

Sara
  
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