Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: thewhiteprincess    22/12/2014    2 recensioni
Sandor ha già salvato una volta Sansa,sarà capace di farlo anche adesso?
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brynden Tully, Petyr Baelish, Rickon Stark, Sandor Clegane, Sansa Stark
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sandor
 
Riuscire a montare Straniero fu un impresa.
Aveva la vista annebbiata e ogni singola parte di lui gridava, in silenzio. Il dolore alla gamba era lancinante, sapeva però che non doveva farsi sopraffare, che doveva combattere la febbre, doveva farlo per lei. Convincere quei mercenari era stato facile, erano abituati a vendere le loro spade, ci volle poco per far loro capire che seguirli sarebbe stata la scelta più giusta. Quello che Sandor non si aspettava era l' arrivo di Ser Rolk, di buona parte della guarnigione di Grande Inverno e di tutti i suoi uomini migliori. La paura gli trapassò il corpo come non accadeva da tempo. Come quella maledetta sera, seppe che lui era stato l' artefice della sofferenza di chi amava. Ora Grande Inverno era scoperta, nessun uomo era lì a proteggerla. Come quella notte capì che oltre a correre c' era ben poco da fare.
« Capitano Clegane, noi non potevamo immaginare che la vostra scomparsa era legata a un piano così astuto, io,io..vorrei poter tornare indietro e convincere Milady e lasciarle più uomini».
         Riuscì a percepire la delusione di Ser Rolk, l 'uomo voleva bene a Sansa, egli era stato un grande amico di suo fratello Rob. Aveva combattuto al suo fianco tutte le battaglie che il giovane lupo aveva condotto, dopo le Nozze Rosse, non si era piegato ai Bolton ma aveva preferito emigrare a Dorne. Era ritornato al Nord appena aveva saputo che Sansa era la sua protettrice, si era inginocchiato a lei, donandogli la sua vita.
         «Conosciamo il vostro valore Ser, ora dobbiamo soltanto raggiungere Grande Inverno il più velocemente possibile. Non ci saranno soste e i nostri cavalli dovranno essere spronati allo stremo».
         Sapeva che ci avrebbero comunque impiegato un giorno intero prima di raggiungere Grande Inverno. Erano molti uomini ed era sicuro di come avrebbe facilmente sconfitto i mercenari di Petyr, anzi dubitava che avrebbero combattuto per lui,una volta capito che lo scontro era loro sfavorevole. Cavalcavano il più velocemente possibile, il suo corpo era sottoposto ad un ritmo frenetico, sentiva la febbre bruciare e ormai la gamba non era più in grado di muoversi correttamente. Maledetta gamba pensò Sandor, ancora una volta lo rendeva terribilmente vulnerabile. Questa volta però sapeva che difficilmente sarebbe sopravissuto, il Frate all' Isola Tranquilla lo aveva avvertito, la gamba non doveva subire più lacerazioni. Sorrise pensando alla sua donna, al rosso dei suoi capelli. Non l' avrebbe più rivista ma doveva salvarla. Ancora una volta. Per l' ultima volta. Doveva farlo per sua sorella, che era stato incapace di strappare dalla furia di Gregor quella notte d'inverno. Gli sembrava di vedere il suo volto, di sentire la sua risata, sapeva che però era soltanto la febbre che aumentava. Dovevano sbrigarsi se voleva rivederla ancora una volta, doveva mantenersi sveglio, non  doveva  cedere. La notte era ormai calata, non mancava molto.
         « La tua gamba non ha un bell' aspetto Clegane» il Pesce Nero non si era mai allontanato da lui. Il colpo alla gamba lo aveva ricevuto parandosi davanti al suo avversario e lasciando scoperto il fianco destro.
         « Dovremmo fermarci, lo sai? Devi riposare e disinfettare la ferita, se ci arrivi morto non sarai di grande utilità. Non potrai né aiutarci né comandarci, ora noi ci fermiamo»
         Il grido del Pesce Nero gli arrivò come se non fosse al suo fianco ma lontano metri, anni..
         Si risvegliò sentendo lo scrosciare della pioggia. Aveva perso i sensi, forse era caduto da cavallo.
         «Non credevo ce l' avresti fatta» disse Brynden Tully.
         «Da quanto tempo siamo fermi qui?» gli rispose Sandor.
         « Sono due giorni, Ser Rolk e gli altri sono andati avanti » il viso del pesce nero era rivolto al terreno quando continuò dicendo «Sono arrivati poco dopo che tu sei svenuto, Sansa e Rickon però non erano lì, non c'era nessuno».
         Si alzò di scatto battendo i pugni sul terreno, non era possibile.
         Era un sogno, un incubo.
         Sansa
         Rickon
         Non era stato capace di proteggerli, i pensieri iniziarono a correre veloci nella sua mente, fece per alzarsi ma la gamba lo inchiodò a terra.
«Fermo, vecchio stupido che non sei altro, vuoi ammazzarti?» lo bloccò Brynden
         « Io devo alzarmi devo cercarli, non possono essere lontani, avete controllato ogni nave da Porto Bianco?»
         «Si Sandor abbiamo impedito, grazie al sostegno di Lord Manderly e di tutti gli altri Lord, a qualsiasi nave di salpare».
 Sandor digrignò i denti e caricò tutto il peso sugli avambracci  e si alzò, una furia cieca si impossessò di lui,non avrebbe lasciato a quell'uomo il permesso di fare del male a sua moglie. Non un altra volta .
         « Io non resterò fermo qui » disse superando il Pesce Nero.
         « Sono suo marito e Rickon per me è come un figlio, sono io a doverli trovare»
Montò Straniero e insieme a Brynden raggiunse Grande Inverno.
Il Castello era avvolto nella nebbia, la primavera che si era affacciata prima che lui raggiungesse Petyr Baelish sembrava aver abbandonato il Nord.
Scoprì cosi che la servitù era stata risparmiata e che quel verme era entrato come un ladro di notte, sapendo che Grande Inverno era scoperta di una qualsivoglia guarnigione se non per circa venti uomini per lo più ragazzini incapaci di combattere trenta mercenari. Oltretutto la servitù era composta da cinque persone. Sansa non amava vedere molte persone in giro,preferiva essere aiutata da poche donne e sopratutto da Gilly, la donna dei bruti e da suo marito il Maestro Samwell. Che vivevano fuori il Castello vista la natura poco consona del loro matrimonio. Sansa aveva trovato questo "modo" per poterli proteggere. Quindi, rifletté  Sandor, l ex maestro del conio non aveva reputato necessario combattere due vecchie e quattro ragazzini.
         Il Maestro Samwell fu il primo ad andargli incontro, tremava e aveva il viso rigato di lacrime. Disse affannando « Gilly, non l' ha trovata, non era li..lei, il signorino non c'erano io..» Sandor gli pose una mano sulla spalla e si avviò verso la loro camera.
         La prima cosa che lo colpì fu che la stanza era stata lasciata così come Sansa doveva averla vista l' ultima volta: le lenzuola in disordine, il fuoco spento nel camino, la sua spazzola accanto al letto, gli abiti ancora poggiati a terra. Un nodo si chiuse nel suo petto, sentiva il suo odore, quel leggero profumo di limoni e lavanda. Non poteva essere lontana. Analizzò con cura le diverse ipotesi di come Petyr poteva averli rapiti e di dove potevano essere andati. Era entrato dal lato ovest, ancora in fase di costruzione, aveva così facilmente raggiunto la stanza di Rickon, poi come aveva potuto raggiungere quella di Sansa?
E poi come aveva potuto lasciare Grande Inverno con un ragazzino tutt'altro che tranquillo e una donna senza che loro cercassero di aggredirlo o di gridare?
Si fermò a riflettere sul da farsi, se andare verso la barriera o spingersi al Sud quando capì che potevano essere in un solo posto.
 Harrenhal. Petyr Baelish era ancora il "proprietario " del castello. La regina Daenerys non aveva voluto riassegnare quel posto a nessuno, lasciando la struttura intatta come monito della potenza dei suoi draghi.
Era lì che doveva andare.
 
   
 
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