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Autore: Mirajade_    23/12/2014    0 recensioni
[Titolo cambiato da HALFVITAL in quello corrente]
L'angelo Michael cacciò il diavolo dal cielo con una spada di fuoco.
Lui è il padre che non c'è mai stato. Quello ricercato dalla propria figlia.
Nathaliel semi-angelo ricercata dai servitori di Dio e di Satana. Vogliono strapparle via tutto.
Perde la madre all'età di cinque anni e viene adottata dal demone Mephistopheles che la farà diventare un'esorcista.
Si ritroverà faccia a faccia con degli occhi zaffiro che la porteranno a odiare e amare...
Dal testo:
– Come esistono i servitori di Satana, esistono i servitori di Dio. Domani Nathaliel inizierà a frequentare la scuola per esorcisti, ti chiedo di tenerla d’occhio e di non fare parola della sua natura con qualcuno- si sistemò le maniche della sua giacca scrutando l’esorcista – E tienila lontana da tuo fratello, o quantomeno non farli stare da soli-
Genere: Fluff, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mephisto Pheles, Nuovo personaggio, Rin Okumura, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Halfvital
   We could be...

-Mamma, perché papà non torna?- mani pallide e dalle lunghe dita erano impegnate nell’intrecciare i capelli chiari di una bambina.
Una ragazzina diversa. Si riscaldava davanti ad un caminetto come a cercare una fonte di calore. Si fissava le mani cercando di vedere la differenza tra la sua pelle e quella degl’altri.
“Guarda com’è pallida”
Non poteva uscire e giocare con gli altri. L’avrebbero guardata strana, le avrebbero detto che lei era cattiva, diversa, non umana.
-Papà fa una lavoro molto faticoso- rispose la donna finendo di intrecciare una ciocca di capelli, mentre gli occhi rossastri assumevano un’espressione malinconica.
-Quale?- chiese la ragazzina. Guardandosi la lunga treccia che strisciava sul pavimento come un serpente snello. Quei capelli di un biondo così pallido che si distinguevano difficilmente dalla pelle, erano luminosi e molto lunghi. Una cascata mossa di fili avorio che si infiltravano tra le dita sue e di sua madre. Onde morbide che incorniciavano un  viso magro e perfetto.
La madre ebbe un fremito alla domanda della figlia. Non sapeva come risponderle.
-Lui protegge la gente- iniziò – Li aiuta a prendere la strada giusta; li salva dall’essere malvagi. Lotta per la pace e l’amore- terminò ,sospirando tra una pausa e l’altra.
-L’amore non esiste mamma- ribatté in un suono dolce la bambina – Tutti se ne vanno via e ti abbandonano. L’amore non è un semplice abbraccio o carezza; l’amore è soffocare ad ogni respiro, ansimare per la confusione e per la felicità. E’ un unione che in questo mondo si rivela tante volte falsa, costruita su un castello di bugie - prese a giocare con un piccolo specchietto che aveva preso sua madre per farle vedere poi il risultato del lungo lavoro d’intreccio.
Fissò il suo riflesso. Il viso magro e pallido, scavato e delineato dagli zigomi; labbra sottili e di un rosa tenue; occhi di un grandezza normale e dalle iridi rubino. Occhi di lava che stonavano sulla figura angelica di perla. Gli occhi erano l’unica cosa che aveva preso dalla madre. Una donna debole, una costruttrice di bugie su bugie… eppure lei l’amava. Era pur sempre la donna che l’aveva tenuta per nove mesi in grembo, la donna che aveva  lottato per far crescere la propria figlia nella pace più totale, senza un padre.
La donna che adesso la guardava perplessa per le parole appena pronunciate da una bambina di pochi anni.
Il tempo si fermò, persino il crepitio del fuoco sembro cessare quando dalle sfumature aranciate divennero blu. Fiamme blu che danzavano e che sembravano ridere beffarde.
La donna tirò indietro la figlia mentre il corpo iniziava a tremare.
Le fiamme si espansero, sempre più forti.
-Vostra figlia è bellissima!- una voce sibilante e stridula si fece spazio nella stanza .Proveniva da una figura dietro la donna mora.
La casa iniziava a bruciare, la madre della bambina a correre per un via d’uscita. sembrava tutto bloccato. Erano nell’abbraccio della morte. La donna strinse la figlia costringendola  a far sprofondare il viso nel suo maglione, pregando mentre assisteva ad un’altra distruzione. L’ultima risaleva a sei anni fa. “La notte blu”.
-Stai lontano!- urlò la donna straziandosi le corde vocali.
Il dio degl’inferi rise. Rise forte.
-Quella bambina… è un pericolo!- altro urlo.
-Stai lontano, Satana! O giuro che ucciderò te e la tua sporca dinastia!-
Altre risate e iniziò un assalto. Satana si avvicinò velocemente alle due figure mentre i singhiozzi della bambina impaurita si facevano sentire.
-Nathaliel, scappa- sussurrò tremante all’orecchio della bambina, la donna. La spinse via incitandola a scappare in un'altra stanza.
Nathaliel scappò via, piangendo impaurita, rifugiandosi nella propria stanza. Chiuse la porta e si accucciò tremando e piangendo di paura mentre il sottofondo del crepitio delle fiamme e delle urla di sua madre si facevano sentire. Quello era un mostro, un uomo sanguinante e ricoperto di fiamme.
Si guardò di nuovo la pelle, sentendo una fastidiosa sensazione. Era luce, luce pura, lei s’illuminava dando vita a fasci di fievole luce mentre la pelle si spaccava e si crepava. Altra luce.
Urlò e chiuse gli occhi. “E’ solo un incubo” si ripeté mentre si strofinava le braccia come per far scomparire le crepe. Sentì due strappi all’altezza delle scapole, una sensazione simile a quelle delle cicatrici cucite e riaperte violentemente.
Altre grida questa volta più strazianti.
Sua madre stava morendo, lentamente e agonizzante e lei non poteva fare niente.
-Mamma- sussurrò singhiozzando –Papà, dove sei?- si chiese mentre pensava alle parole precedenti. “Li salva dagl’esseri malvagi”; allora perché non era lì? A uccidere quel mostro. Perché non era lì con lei,promettendole che l’avrebbe protetta a costo della sua stessa vita?
Sentì una strana presenza. Un’ aura scura e innocua.
Alzò lo sguardo e si ritrovò faccia a faccia con delle iridi smeraldo ristrette accompagnate da un sorriso irritante. Si spaventò di quella figura strana quanto inquietante. Notava che non era un semplice umano: i denti erano troppo aguzzi, le orecchie troppo a punta e le iridi troppo piccole; vestiva in una maniera sgargiante e poco adatta alla sensazione di turbamento che trasmetteva: cilindro bianco con decorazioni rosa, abbinato a una strana giacca dello stesso modello dei pantaloncini bianchi che coprivano delle gambe sotto uno strato di calze a righe rosa e porpora, per poi terminare con un paio di stivali porpora.
-Chi sei?- chiese Nathaliel con gli occhi imperlati di lacrime.
-Non ti preoccupare, darling, ti aiuterò io. Scappiamo dall’uomo cattivo- porse una mano guantata alla bambina che accettò, seppur titubante.
-E la mia mamma?- chiese
-La tua mamma…- pensò velocemente fissando la porta dietro la bambina e iniziando a intravedere i primi barlumi bluastri da sotto –Ti ha voluto bene- detto questo la prese in braccio ,scomparendo nella luce del giorno, coperta da strati spessi di nuvole.


Little Wonderland
Heilà! Piacere, io sono Altariel_Jade. :3
Questa è una mia nuova FF :D Essendo da poco nel fandom non so minimamente se esistono altre storie del genere, in questo caso vi prego di avvertirmi ^^'.
Spero che vi piaccia.
Lasciate una recensione per dirmi cosa ne pensate, mi curerò di rispondere nei prossimi capitoli (credo... vedrò XD)

P.S Gli aggiornamenti possono avvenire dopo secoli... in quel caso datemi per deceduta o in vacanza *-*

 
   
 
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