My Lily
- Il profumo dei
ricordi -
Ti rivedo Lily.
E ricordo ogni istante passato con te.
Ogni notte chiudo gli occhi, riportando alla mente il tuo
sorriso, le tue labbra, i tuo occhi, il tuo profumo. Si, ricordo anche quello Lily… non si può vedere, non si può
toccare… ma se sono solo, e mi lascio trasportare dal dolce fiume dei ricordo,
riesco a sentirlo nell’aria.
Profumo dolce. Profumo delicato. Profumo inebriante.
Profumo che sa di dolore. Di rimpianto. Di odio verso me
stesso e verso colui che ti ha tolto la vita e
l’amore.
Potevo salvarti.
Potevo afferrare la mano che te
mi porgevi.
Ma non l’ho fatto. Ho preferito
agganciarmi a quegli sporchi principi senza capo né coda che mi ero fatto
inculcare in quella giovane testa che avevo.
Sei morta, Lily. E con te, in quella terribile notte, sono
morto anche io.
Non ho fatto come gli altri Mangiamorte, che alla sua
caduta hanno cominciato a scappare come pecore spaesate.
Non ho fatto come tutti gli altri maghi, che alla sua
caduta hanno gioito e brindato, senza nemmeno preoccuparsi di non farsi
scoprire dai Babbani.
Sono rimasto nella mia stanza. A piangere. A guardare il
quadro appeso nel mio salotto. Sai Lily, raffigura il
mio fiore preferito.
Il giglio.
Bianco. Puro. Come te.
Tua madre non poteva azzeccare nome migliore per
descriverti.
Ora capisco cosa provava Voldemort a bere il sangue di
unicorno. Vivere una vita a metà. L’ho vissuta Lily, anche se non so se si può
definire vita.
Volevo porre fine al dolore atroce che provavo all’altezza
del cuore. Quel dolore che mi impediva di respirare,
di alzare il volto per guardare il mondo sotto la luce della speranza.
Solo dopo, sono venuto a sapere che tuo figlio era ancora
vivo.
Non volevo aiutarlo. Il frutto dell’amore tra te e Potter, non doveva essere affidato a me. La sua vita non
doveva essere affidata a me.
Come potevo guardarlo e ricordare che ero stato io a far
scattare la miccia?
E poi, dicono tutti che assomiglia a suo padre. Io
disprezzo suo padre.
È bastato solo sapere che lui aveva il tuo colore di
occhi, per farmi cambiare idea. Se aveva i tuoi occhi, allora non assomigliava così tanto a quel borioso di Potter. I suoi occhi, Lily,
sono l’unica ragione che mi ha fatto andare avanti.
L’ho protetto.
L’ho salvato.
E’ vero, a scuola gliene ho fatte
passare di cotte e di crude, ma alla fine le punizioni non hanno sortito gli
effetti che volevo.
Ora è più controllato, più responsabile, meno presuntuoso.
Ha il coraggio tuo e, devo ammetterlo, anche di Potter. Diventerà un ottimo
Auror.
Muoio così, Lily. Pensandoti.
Sento qualcuno che si avvicina.
E lui Lily, è tuo figlio Harry.
Nei suoi occhi leggo la compassione.
Non voglio che provi compassione per me.
Se c’è una cosa che odio, è
essere compatito.
Ma non riesco a dirglielo, un po’
perché le forze mi stanno abbandonando, un altro po’ perché rimango annegato
dal colore dei suoi occhi. Verde smeraldo.
Deve sapere. Per questo gli lascio i miei ricordi.
Ora Harry guarda la boccetta su cui ha messo le mie
memorie.
La rottura del contatto visivo con lui mi fa male.
“Gua…rda…mi”
E’ l’unica parola che riesco a pronunciare.
Lui mi guarda.
Ti vedo Lily. Sei lassù, e mi sorridi. Mi porgi la tua
mano esile. Per la prima volta l’afferro.
Ora sei davanti a me. Accanto a te c’è Potter, ma va bene.
Mi prendo quello che passa il convento.
Finalmente ti posso abbracciare, e respirare il tuo
profumo.
… Ti amo …