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Autore: Black_Star    10/11/2008    8 recensioni
Marie è la migliore amica di Rufy, fin dall'infanzia. E' orgogliosa, testarda, decisa e coraggiosa, suscettibile ma comunque gentile e sempre sorridente. Aggiungiamo poi un'innata forza fisica spaventosa, un frutto del diavolo e capiremo cosa comporti la sua entrata nella ciurma di cappello di paglia a Longring Longland. (Dopo i primi capitoli segue le basi della trama dell'anime, e può contenere spoiler.)
"Diventerò un pirata! La più forte di tutti, anche se sono una donna! E poi...Ace mi sta aspettando..." (MarieXAce con accenni NamiXZoro e RobinXRufy) -INTERROTTA-
Genere: Azione, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Salve a tutti, rieccomi con il secondo capitolo

Salve a tutti, rieccomi con il secondo capitolo!!! Buona lettura!!

Dream   On

Capitolo 2: Ricordi del passato? L’amore di Marie

 

“Ace-kun! Ace-kun!” Urlava una bambina di circa cinque anni, che correva velocemente per il villaggio. I corti capelli argentati svolazzavano mossi dal vento, la corsa le era resa facile dall’abbigliamento che indossava: un pantaloncino di jeans e una maglietta maschile a maniche corte abbastanza larga.

Corse più veloce che poteva, fino a quando non raggiunse un bambino dai capelli neri seduto sul pianerottolo di una casa. “Marie! E’ successo qualcosa?” “Guarda! L’ho fatto io insieme alla mamma!” Disse felice, mostrando al ragazzo una polpetta di riso.

“E’ per me?” Chiese lui, e la ragazza annuì un po’ imbarazzata. Delicatamente, Ace prese in mano la polpetta, assaggiandola e poi sorridendo all’amica. “E’ buonissima!” Il volto di lei si illuminò. “Ti piace davvero?” Lui annuì, e sul volto di lei comparve un grande sorriso.

“Evviva! Avrei voluto fartene di più, ma Rufy è venuto in cucina e si è mangiato tutto il riso!” “Che vuoi farci, è fatto così…”

Disse ridendo mentre finiva di mangiare la polpetta, ma lei sospirò.

“Su, andiamo a vedere dove si è cacciato, adesso!”

Proferì alzandosi e poggiando la mano sulla testa di lei.

 

*****

 

“Vengo anche io!”Aveva urlato Marie, a sette anni, entrando di corsa nella stanza di Ace e Rufy con espressione furente.

“Ma di che stai parlando?” Domandò Rufy, inarcando un sopracciglio.

“Lo sai benissimo!” Sennò i pugni e si morse il labbro inferiore cercando di non piangere, di mostrarsi forte.

 “Sono stufa della gente quando dice che non combinerò mai niente perché sono una femmina!”

“Ma che ti prende all’improvviso?”

“Io voglio diventare un pirata! Voglio dimostrare al villaggio che io sono capace di farlo! Diventerò la più forte di tutti anche se sono una donna! Portatemi con voi!”

I due fratelli sorrisero guardandosi. “Va bene!” Esclamò Rufy, ma lei non ci fece caso e continuò ad urlare arrabbiata.

“E sappiate che non vi libererete facilmente di me! Non avrò pace finchè non mi direte che partirò con voi! Perché…”

“Ho detto che va bene!” Esclamò di nuovo lui, sorridente. Marie lo guardava esterrefatta. “Da…Davvero?”

“Certo!” Si intromise Ace, mettendole una mano sulla testa come suo solito. “Pensavi che ti avremmo lasciata qui?”

“Ace…” Sussurrò lei, mentre le lacrime cominciarono a scendere lentamente dagli occhi di lei, finchè non scoppiò a piangere abbracciando con tutte le sue forze il ragazzo di fronte a lei, nascondendo la testa nella sua spalla.

“E adesso che succede? Non c’è motivo di piangere!” Cercava di rassicurarla lui, mentre Rufy se la rideva sotto i baffi. “Vedrai che la nostra sarà una ciurma fantastica! Ma come tuo capitano, dovrai obbedirmi, intesi?” Esclamò con fare autoritario. Dietro di loro, Rufy sbraitava frasi del tipo “Hey! Il capitano sarò io! Diventerò il re dei pirati, potete contarci!” ma nessuno lo ascoltava.

Marie si allontanò da lui asciugandosi gli occhi e cercando di riacquistare il controllo.

“Farò qualunque cosa mi dirai, Ace-kun! Cioè, volevo dire, Capitano Ace!”

I due fratelli scoppiarono inevitabilmente a ridere,facendo tornare il sorriso nel volto di Marie.

 

*****

 

“Smettila di piangere!” Esclamò Rufy, otto anni, visibilmente irritato. Di fronte a lui, seduta a terra, Marie piangeva a dirotto coprendosi gli occhi con le mani chiuse a pugno.

“Non…ci…riesco…” Gridò con voce spezzata, singhiozzando. “Mio padre è morto, lo capisci?”

“E io che dovrei fare? I miei genitori neanche li ho conosciuti!” Strinse i pugni, voltandole le spalle. “Possibile che tu debba sempre piangere per ogni cosa? Sei solo una femminuccia piagnucolona!”

Sentita quell’ultima frase del bambino, Marie smise di piangere, fissando scioccata il vuoto.

“Che cos’hai detto…?” “Che sei una femminuccia piagnucolona!”

Si alzò di scatto, infuriata, e con occhi carichi di lacrime e rabbia si scagliò sull’amico colpendolo in faccia con un pugno.

“Non è vero!” Urlava, mentre continuava a lanciare pugni senza sosta.

“Non è vero, non è vero, non è vero!”

“Marie, ora basta!” L’ammonì Ace, separandola a forza da Rufy che aveva cominciato a sanguinare.

Alla sua vista lei si tranquillizzò, abbassando il volto come dispiaciuta. Avrebbe voluto scusarsi, ma il suo orgoglio non glielo permetteva. Quindi strinse i pugni, restando in silenzio. Lui sorrise, scompigliandole i capelli.

“So che stai soffrendo, ma sfogarti così non servirà a niente. Quindi chiedi scusa a Rufy!”

Un attimo di silenzio, poi sussurrò un lieve “Scusa.”

“Scusa me.” Disse Rufy, sospirando e rialzandosi da terra dato che era caduto nella piccola lotta. “Volevo solo consolarti. Ma non sono bravo come Ace.”

Sorrise, portando le mani dietro la nuca. “Se offendere è il tuo modo di consolare allora…!” Ma Ace tossicchiò attirando l’attenzione su di lui, impedendole di finire la frase.

“Su, ora sorridi anche tu o ci offendiamo!”Scherzò Ace, porgendole un piccolo pacchetto. “E il dolcetto che ho portato per te lo mangerò io…

A quel punto le si illuminarono gli occhi, e un lieve sorriso ricomparve sul suo volto mentre prendeva tra le mani il piccolo pasticcino.

“Hey! Anche io voglio un pasticcino! Pasticcino, pasticcino, pasticcino! Ti prego, Ma-chan, dammene metà!”

Esclamò avvicinandosi a lei, cercando di afferrare il pasticcino. Ma la bambina allontano il dolce, facendo la linguaccia a Rufy.

“Non se ne parla! E’ il pasticcino di Ace! E l’ha dato a me!”

“Ma ne voglio solo un pezzettino!” “Nooo!!

E prese a correre, rincorsa dall’amico, mentre Ace guardava divertito la scena.

“Che scemo! Io ne avevo portato uno anche per lui! Beh, lo mangerò io!”

E dicendo così trangugiò il secondo pasticcino che aveva con se, per poi andare a vedere dov’erano finiti quei due.

 

*****

 

 

“Uffa, Rufy è di nuovo in ritardo…Ma non era con te?” Marie, otto anni, aveva la schiena appoggiata al muro della sua abitazione.

“No, probabilmente sarà andato a mangiare qualcosa…” Ace, di fronte a lei, aveva le mani dietro la nuca e fissava il pavimento, annoiato. Erano parecchi minuti che aspettavano Rufy, ma questo non si faceva vedere.

“Giuro che appena arriva lo picchio.” Esordì lei, sbuffando, senza distogliere gli occhi dalla strada da cui sarebbe dovuto arrivare l’amico.

“Io dico di andarcene da soli e...” Sentenziò lui, non poco seccato, ma non fece in tempo a finire la frase che fu colpito da un violento attacco di sonno. Quasi senza rendersene conto si addormentò, accasciandosi in avanti e arrivando addosso all’amica, che subito arrossì violentemente. Quando poi, per caso, le loro labbra si sfiorarono, lei andò completamente in tilt e svenne a sua volta, facendo cadere entrambi a terra.

 

Si svegliò qualche minuto dopo, in un letto d’ospedale. Alzò lentamente il busto da esso chiedendosi dove si trovasse e guardandosi intorno, finchè non vide la figura di Ace seduta in un letto vicino al suo.

“Cos’è successo? Che ci facciamo qui?” Chiese, preoccupata.

“Vi eravate addormentati tutti e due per strada! Dato che non vi svegliavate vi ho portati qui!” Disse ridendo Rufy, seduto su una sedia posta in mezzo ai due letti.

“Eh? Addormentati? Che intendi dire?”

“E’ colpa mia!>> Esclamò Ace, attirando l’attenzione su di se. <

La bambina rimase un attimo in silenzio a pensare, sorpresa. Improvvisamente si ricordò del bacio, poi ripensò alle parole di Ace e subito sbiancò.

“Eh?! Vuoi dire che prima ti sei addormentato?!?”

“Esattamente.”

“Per puro caso?!

“Ovvio. Perché? E’ successo qualcosa?”

A quella domanda lei non rispose, si limitò a spalancare occhi e bocca e poi a svenire.

“Mi sa che soffre di narcocomecavolosichiama anche lei!” Esclamò Rufy, ridendo a crepapelle e cadendo quasi dalla sedia.

 

*****

 

 “Ma-chan! Che stai facendo?” Rufy, undici anni, era entrato ancora una volta nella camera di Marie senza permesso, e ridendo si avvicinò a lei. La ragazzina, intenta a disegnare, subito coprì il foglio con le braccia per paura che lui lo vedesse.

“Niente!” Esclamò con un sorrisino.

“Oh! Davvero? Voglio vedere, vedere, vedere” Canticchiava avvicinandosi a lei, e riuscendo a strapparle il foglio dalle mani dopo una dura lotta.

Dopo aver compreso che la parte bianca era il retro e che il disegno era dall’altro lato, osservò il foglio con sorpresa, poi sorrise a trentadue denti.

Il disegno raffigurava Marie ed Ace mano nella mano ed era ricoperto di cuoricini colorati.

“Vado a farlo vedere a mio fratello!” Annunciò Rufy poco dopo, scatenando il terrore dell’amica che lo afferrò impedendogli di scappare.

“Non ci provare!!” Ma Rufy non si arrendeva, e sventolando il foglio urlava, o meglio cantava, a squarciagola.

“Tra rose e fior nasce l’amor! Ace e Marie si voglion sposar! Partono in due tornano in tre, questo vuol dire che è nato un bebè!” (NOOOO XD n.d.me)

“Ti darò tutto ciò che vuoi, ma smettila!!

Urlò lei, facendo sorridere sadicamente il ragazzino.

E fu così che poco dopo si ritrovarono in cucina, con Rufy che trangugiava tutto ciò che c’era in frigo.

Marie stava seduta accanto a lui, infuriata, a braccia conserte e lo sguardo fisso sul moro,, mentre ripeteva per l’ennesima volta: “Questa me la paghi!”

 

*****

 

Corse a perdifiato per tutto il villaggio, scioccata. Non poteva, non riusciva a credere a quello che aveva scoperto. Arrivò a casa di Ace e Rufy velocemente, e la figura di un Rufy triste seduto sul pianerottolo non l’aiutò.

“Hai saputo anche tu, vero?” Chiese lui, ma non ricevette altro che silenzio.

“Beh, se vuoi parlargli è in camera sua.” Sentenziò semplicemente, e subito dopo la corsa della ragazza riprese. Trattenere le lacrime stava diventando sempre più difficile; quando poi, aperta la porta, se lo ritrovò davanti, le fu quasi impossibile.

“Dimmi che non è vero!” Urlò con tutte le sue forze, ansimando per la corsa appena fatta.

Il diciassettenne le dava le spalle, era intento a sistemare degli oggetti in uno zainetto. Da lì a poco, avrebbe lasciato il villaggio per solcare i mari..

“Mi dispiace, Marie.” Sussurrò semplicemente, voltandosi verso di lei con il volto basso, in modo che i ciuffi neri gli coprissero gli occhi.

“Avevi detto che avremmo formato una ciurma io, tu e Rufy! Avremmo cercato altri membri e saremmo partiti per la Rotta Maggiore!

Entrambi strinsero i pugni.

“Lo so. Mi dispiace. Ma saprete fare a meno di me, tu e Rufy.”

“Non è la stessa cosa! Io volevo che ci fossi anche tu!” Adesso, non piangere era davvero impossibile. E piano piano, calde lacrime cominciarono a rigare il suo volto.

“Io volevo che TU fossi il MIO capitano!”

Ace si morse il labbro inferiore. Sapeva che lei stava soffrendo, ma ormai aveva preso la sua decisione.

“Scusami…” Sussurrò seriamente dispiaciuto, mettendo lo zaino in spalla e incamminandosi verso l’uscita.

“Portami con te, ti prego!” Esclamò lei, abbracciandolo con tutte le forze che aveva.

Come suo solito, lui le poggiò una mano sulla testa. E per la prima volta lei odiò quel gesto.

“Hai solo quattordici anni, Marie…Ma ci rincontreremo, in mare, quando diventerai anche tu un pirata…

“E se non fosse vero, se poi non dovessi vederti più? Non voglio che te ne vai, non voglio, non voglio!” E stringeva più forte, affondando la testa sul suo petto. “Io…Io ti…Io…”

Tra i singhiozzi, cercò di trovare il coraggio di dirgli ciò che provava. Ma lo perse totalmente quando lui, finalmente, ricambiò l’abbraccio.

“Non dire sciocchezze. Ci rivedremo, te lo prometto. E quando accadrà sono sicuro che sarai diventata un pirata degno di lode!

Sorrise, allontanandola da se. Marie smise di piangere, e annuì. Non poteva fare altro che accettare il fatto e rassegnarsi.

“Ricorda che hai promesso.” Sussurrò con voce spezzata e la disperazione in volto.

Lui annuì, posando le labbra sulla sua fronte. “Allora a presto, Marie.” Sussurrò, prima di uscire dalla stanza lasciandola sola.

Un ultima lacrima le segnò il volto, mentre cadeva a terra in ginocchio, distrutta. Strinse i pugni colpendo il pavimento, furiosa.

I suoi sogni erano appena andato in frantumi, e la persona di cui era innamorata era andata via. E non sapeva quando l’avrebbe rivista.

“Ricorda che hai promesso…Ti prego, ricordalo…Ace…” Si disse un ultima volta, rimanendo lì per terra per tempo indeterminato.

 

…E così, passarono tre lunghi anni…

 

“Marie, ne sei sicura?” Chiese Rufy, diciassette anni appena compiuti, sistemandosi il cappello di paglia.

“Certo! Non devi aspettare un minuto di più, se vuoi diventare il Re dei Pirati!” Esclamò, alzandosi da terra e pulendosi la maglietta a maniche corte che portava su corti pantaloncini neri.

“Ma tu…” Continuò dispiaciuto, quasi offeso, ma lei sorrideva.

“Mia madre è malata, non posso lasciarla sola adesso.”

“Non è grave, è questione di poco. Posso anche rimandare la partenza, così…”

“Rufy, non voglio essere un peso. Quindi vai. Quando sarò guarita partirò anche io…”

“…e ti unirai alla mia ciurma!” Non era una richiesta, ma un ordine.

“Ru-kun!” Incrociò le braccia al petto mettendo il broncio, che però la fece solo sembrare buffa. Merito, forse, anche dei capelli arruffati nonostante fossero legati in una coda di cavallo.

“E’ deciso, tu fai ufficialmente parte della mia ciurma! Io vado, Ma-chan! Ci si vede!”

Esclamò, e lei non fece in tempo a fermarlo che lui era già corso via.

“Stupido.” Sospirò, sorridendo malinconicamente prima di tornare a casa.Quando ci rivedremo me la pagherai.”

 

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Bene, spero vi siano piaciuto questi flashback, perché ce ne saranno molti nel corso della storia! xD

Grazie a tutti per avere letto, ma soprattutto a quelli che hanno recensito:

 

Sihu: Grazie mille ^^ Sono già a buon punto e quindi penso di aggiornare velocemente J (Per la vostra felicità…spero XD) Anche io adoro le storie in cui c’è Ace…anzi, adoro Ace, punto XD

 

Giodan: *mette mano destra sul cuore* ci proverò e ci riuscirò!!! ……………spero XD

 

Chihiro: Ecco a lei, soddisfatti o rimborsati! (Rimborsaci! n.d.tutti) Comunque, qursto è solo l’inizio +_+ muhahahahaha!!!! *ride sadicamente* XD

 

Scatty: We, grazie mille dei complimenti ^^ ovvio che la continuo +_+ devo farvi passare il tempo, in qualche modo XDXDXD

 

Dark_Soul: *si inchina* grazie infinite! E’ un bene sentirti dire che Marie ti ha fatto una buona impressione, ho fatto un buon lavoro con lei XDXD spero non cambierai idea, visto che è LEGGERMENTE la protagonista XD in ogni caso…ma ceeeerto che sì!!! Sono anche io una fan convinta delle zoro/nami +_+ anche se non subito, ho intenzione di sviluppare anche questa coppia! Spero di riuscire a mettere anche qualche accenno rufy/robin, che mi intriga parecchio come coppia!

 

Neko: Grazie anche a te!!! Come ho detto su, vedrò di aggiornare il più presto possibile, internet permettendo! (Suppongo dia problemi a tutti, quel dannato!)

 

_Lunetta_: Thank you!! Evviva, un’altra a cui la mia Marie sta simpatica *_* (grazie, grazie, vi adoro!!! N.d.Marie)(ora non montarti troppo la testa =_= n.d.me)(uff, ok, ok >> n.d.Marie)

 

Axel_92: Grazie mille!!! ^^ spero davvero di non deludere né te né tutti gli altri ^^

 

Detto questo, ancora grazie a tutti i lettori!! ^_^

 

~ Marie

 

 

 

  

 

   
 
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