Ecco l’ennesimo 25 dicembre.
Ecco tutti i bimbetti viziati che scrivono le loro liste di regali infinite.
La gente che spende centinaia di dollari al centro commerciale.
Le luci, le decorazioni, gli alberi…
Che schifezza.
L’umanità sembra diventare ancora più stupida in questo periodo.
Ma tanto io non prenderò mai parte a questa messinscena, sicuro come la morte.
Io me ne starò a casa mia, al calduccio della mia stufa, con la mia bottiglia di scotch e le mie partite di football in tv.
Sarò l’unica persona con un minimo di buon senso in tutta la città.
Adesso sono per strada, in mezzo a cori natalizi e odiosi tizi vestiti da Babbo Natale.
Ah, non vedo l’ora di barricarmi nel mio appartamento.
Prima però ho voglia di bermi una buona cioccolata calda…
Ehi, avrò trent’anni ma alcuni vizi da bambino non me li sono mai tolti.
Mi fermo davanti alla prima tavola calda che trovo ed entro.
Il campanello della porta tentenna, attirando l’attenzione della signora che sta dietro al bancone.
Prendo posto ad un tavolo vicino alla finestra e aspetto che la donna mi si avvicini.
-Desidera?- ecco, infatti.
-Una cioccolata calda con doppia panna e cacao- non ho mai cambiato questa formula da quando avevo otto anni.
La cameriera annuisce e ritorna alla sua postazione.
Intanto dal mio posto scruto le poche persone che ci sono in questo posto e fra di esse noto una ragazza dai capelli marroni e la pelle olivastra.
Davvero appetibile, direi…
Senza alcuna esitazione, mi alzo e mi sposto al posto vuoto di fronte a lei.
-Ehi- ammicco nella sua direzione.
Lei alza gli occhi dalla sua tazza di tè mi fissa in cagnesco.
-Non ti ho detto che puoi sederti-
Gentile mi dicevano.
Intanto la tipa mi porta la cioccolata e la mia “simpatica” interlocutrice diventa un problema secondario.
Mi tuffo in questo piccolo lago di dolcezza come se fosse l’ultima volta che posso farlo.
Dopo un po’, la ragazza inizia a ridacchiare.
Io le lancio un’occhiata.
-Cosa c’è?-
-Sembri un bimbo- dice.
Tiro fuori uno dei miei ghigni migliori.
-Un bimbo esaltato per il Natale- aggiunge la mora.
Probabilmente adesso ho un espressione abbastanza infastidita.
-Oh no, Principessa, questo bimbo odia il Natale- sentenzio.
-Ah, sì? Che peccato…- torna a bere la sua bevanda senza più fiatare.
Intanto una mezza idea si forma nella mia testa.
-Però questa serata potrebbe essere migliore con te…-
Lei mi guarda malissimo.
-Io penso proprio di no-
Fa per alzarsi, ma le blocco un polso.
-Aspetta-
-Cosa vuoi ancora?-
-Dove corri così in fretta, hai la famiglia che ti chiama?- le dico con un filo d’ironia.
Il suo volto però sembra farsi cupo.
-In realtà sono sola-
-Anche io-
Sorridiamo entrambi.
-Io sono Courtney, comunque-
-Io sono Duncan e mi sa che continuerò a chiamarti “Principessa”-
-Oh, non ci provare-
-E va bene, ma solo perché a Natale siamo tutti più buoni-
Rimaniamo a guardarci negli occhi per alcuni attimi.
-Ti va se andiamo a fare un giro, dopo?- mi chiede Courtney, all’improvviso dolce.
-Certo, Principessa-
Altro sguardo di fuoco, ma viene quasi subito sostituito da una risatina.

Forse quest’anno Natale non farà così schifo.
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo Angy
Salve a tutti!
Questo è il mio regalino di Natale per tutti voi (dato che poi sarò in vacanza fino al 3 gennaio) ^^
Spero che l’O-S vi sia piaciuta almeno un pochino…
*silenzio*
No, fa schifo, okay…
Fatemi sapere nelle recensione :)
Alla prossima e buon Natale c:
Angy